Scrivere in italiano: dubbi, errori, forme corrette

mame

The Fool on the Hill
Uno degli errori più diffusi, un po' per ignoranza, un po' perché la "e" accentata sulla testiera del pc senza pigiare il tasto delle maiuscole è quella con l'accento grave.

Le "e" chiuse chiedono l'accento acuto, quindi la scittura corretta è perché e non perchè, con la e chiusa appunto, come "chiésa"; le e aperte invece, chiedono l'accento grave, come "è" terza persona del presente indicativo del verbo essere, opure che so, "apèrto", per esémpio.

Io detesto dover mettere l'apostrofo alla E maiuscola accentata perché il sistema non la prende se non facendo copia/incolla da file di word. Per chi usa la e minuscola con l'apostrofo, non capisco la fatica di schiacciare due tasti invece che uno.
 

Zefiro

da sudovest
(...) Ultimo errore con la parola “perversione” …uff…non mi sopporto l’ho scritta con la “z” :MM.
Ovvio si trattasse di una svista. Sul contesto che ospitava la parola, sorvolerei. Cose private…:) eheh..scherzo. Era il mio ultimo manoscritto. :wink: (...)

Uhm... ma sai che perverZione con la "z" mi scatena quel non so che? Sono perverZo? :??
 

asiul

New member
Una donna molto colta dovrebbe conoscere la differenza tra italiano e dialetto e quindi sapere che "scendere" ha valore transitivo solo quando significa "percorrere andando dall'alto verso il basso" e "percorrere" significa che il soggetto di "scendere" è chi compie l'azione. Così come "me lo hanno imparato" è una forma tipicamente meridionale che chi è andato a scuola sa perfettamente essere dialettale e scorretta in italiano visto che "imparare" significa acquisire una conoscenza, non trasmetterla. E se posso permettermi, "ho rimasto" può essere la forma scorretta dell'italiano "sono rimasto" oppure "ho lasciato", ma non "mi è rimasto".
Al di là delle competenze che una persona acquisisce in età adulta per il suo mestiere, la cultura di base la dà la scuola, e a tutti dovrebbe essere stato insegnato l'Italiano con la I maiuscola. Eppure c'è chi non sa che si scrive "qual è" (niente di personale, Zef), non sa che si scrive po' e non pò, e non sa che si scrive perché e non perchè. I cattivi insegnanti fanno (purtroppo) i cattivi alunni.


Quoto tutto.

Fra gli errori da te menzionati credo che l'accento sul perché sia tra i meno gravi.
Mentre l'uso di "imparare" al posto di "insegnare" è, a mio avviso, più "grave"... :W, per non parlare dei verbi.
 

mame

The Fool on the Hill
Quoto tutto.

Fra gli errori da te menzionati credo che l'accento sul perché sia tra i meno gravi.
Mentre l'uso di "imparare" al posto di "insegnare" è, a mio avviso, più "grave"... :W, per non parlare dei verbi.

E invece secondo lo Zingarelli non è un errore grave. Lo identifica solo come (meridionale), non sbagliato.
 

Zefiro

da sudovest
io insegno, tu insegni... noi insegniamo... voi...

A proprosito di insegnare, altro errore molto diffuso, m'è capitato di incontrarlo più volte, è scrivere la prima plurale del presente indicativo di questo verbo "insegnamo" in luogo della forma corretta "insegniamo".

La "i" ci vuole perché parte della desinenza di tale modo e tale tempo, -iamo appunto, per esempio noi "mangiamo" e non "mangamo" noi "corriamo" e non "corramo".

Se necessario, per ragioni di eufonia, si aggiunge anche una h non presente in radice pur di conservare la "i" dello -iamo di desinenza, noi "dedichiamo" e non "dedicamo" o "dediciamo".
 

mame

The Fool on the Hill
A proprosito di insegnare, altro errore molto diffuso, m'è capitato di incontrarlo più volte, è scrivere la prima plurale del presente indicativo di questo verbo "insegnamo" in luogo della forma corretta "insegniamo".

La "i" ci vuole perché parte della desinenza di tale modo e tale tempo, -iamo appunto, per esempio noi "mangiamo" e non "mangamo" noi "corriamo" e non "corramo".

Se necessario, per ragioni di eufonia, si aggiunge anche una h non presente in radice pur di conservare la "i" dello -iamo di desinenza, noi "dedichiamo" e non "dedicamo" o "dediciamo".

Anche qui: lo Zingarelli dice che "insegnamo" senza la i è solo "meno corretto", non sbagliato.

Zef, mi stai provocando come gli spaghetti di Sordi.....
 

Zefiro

da sudovest
Anche qui: lo Zingarelli dice che "insegnamo" senza la i è solo "meno corretto", non sbagliato.

Zef, mi stai provocando come gli spaghetti di Sordi.....

Relax mame, non ti scaldare... si chiacchiera tra amici... :wink:

Meno corretto è sufficiente per evitarlo direi. Interessante però: che spiegazione offre per considerarlo semplicemente meno corretto? Che si intende per "meno corretto"?
PS occhio a non fare indigestione :YY
 

mame

The Fool on the Hill
Relax mame, non ti scaldare... si chiacchiera tra amici... :wink:

Meno corretto è sufficiente per evitarlo direi. Interessante però: che spiegazione offre per considerarlo semplicemente meno corretto? Che si intende per "meno corretto"?
PS occhio a non fare indigestione :YY

Ma che scaldarsi! Va bene, mettiamo queste benedette faccine.... :wink:

Dal sito dell'Accademia della Crusca:
Sotto la voce «Gn»
[…]
Se questo fatto semplifica molte cose, pone però il piccolo problema di come si debba scrivere: sognamo, bagnamo o sogniamo, bagniamo? Premesso che è una questione di lana caprina, diciamo subito che — con buona pace dei grammatici pedanti — non si può considerare errore la grafia senza «i». Semmai la questione andrebbe spostata al problema della pronuncia: si deve «sentire» la «i» in parole come «bagnamo», «sognamo»? (Alcuni distinguongo: sí nel congiuntivo, no nell’indicativo.) Per diverse ragioni grammaticali, storiche, logiche ed etimologiche che non è il caso di sviscerare, considerati i pro e i contro si può concludere che andrà comunque bene. Si scriva pure: insegnamo o insegniamo, ecc. (S’attengano alla forma con «i» quelli che temono d’essere tacciati d’ignoranti. Preferiscano l’altra quelli che antepongono il buon senso alla paura.)
(Mauro Magni)
 

Zefiro

da sudovest
(...)
Dal sito dell'Accademia della Crusca:
Sotto la voce «Gn»
[…]
(...) Per diverse ragioni grammaticali, storiche, logiche ed etimologiche che non è il caso di sviscerare, considerati i pro e i contro si può concludere che andrà comunque bene. Si scriva pure: insegnamo o insegniamo, ecc. (S’attengano alla forma con «i» quelli che temono d’essere tacciati d’ignoranti. Preferiscano l’altra quelli che antepongono il buon senso alla paura.)
(Mauro Magni)

Boh! Lo sai che né tu né l'accademia della crusca, nè Magni massimo rispetto per tutti, mi avete convinto? Mi convincono di contro un paio delle grammatiche che mi trovo in casa, appena ricontrollato, quella del Palazzi, vecchissima, e quella del Sensini, più moderna, che sono molto secche al riguardo.

Darò un'occhiata anche alle altre. Mi convincono perchè c'è una spiegazione, la desinenza della prima plurale all'indicativo presente appunto, mentre nel brano che hai riportato c'è solo scritto che chi mette la "i" è scemo e pedante.

Ma non si finisce mai d'imparare... io certamente. Insomma, perché questa benedetta "i" va tolta o si può togliere?
 
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mame

The Fool on the Hill
Boh! Lo sai che né tu né l'accademia della crusca, nè Magni massimo rispetto per tutti, mi avete convinto? Mi convincono di contro un paio delle grammatiche che mi trovo in casa, appena ricontrollato, quella del Palazzi, vecchissima, e quella del Sensini, più moderna, che sono molto secche al riguardo.

Darò un'occhiata anche alle altre. Mi convincono perchè c'è una spiegazione, la desinenza della prima plurale all'indicativo appunto, mentre nel brano che hai riportato c'è solo scritto che chi mette la "i" è scemo e pedante.

Ma non si finisce mai d'imparare... io certamente. Insomma, perché questa benetta "i" va tolta o si può togliere?

Rileggi:
"Semmai la questione andrebbe spostata al problema della pronuncia: si deve «sentire» la «i» in parole come «bagnamo», «sognamo»?"
Pronunci o no la i quando leggi Magna? E quando dici sogniamo? La i è quella che definirei un'illusione di pronuncia. Dipende dal fatto che la pronuncia della gn è avanzata, cioè con la lingua verso la cresta alveolare, che sfiora la collocazione per la pronuncia della i mentre avanza per la pronuncia della a. Gli studiosi di fonetica hanno studiato il tutto attraverso le radiografie. La i è una sorta di passaggio obbligato per entrambi i casi nella pronuncia, sia che si scriva sia che non si scriva. Tutt'al più si può parlare di un soffermarsi più o meno a lungo sulla posizione della lingua per la pronuncia della i. Ma sarebbe alquanto innaturale per un parlante.
 

Zefiro

da sudovest
Rileggi:
"Semmai la questione andrebbe spostata al problema della pronuncia: si deve «sentire» la «i» in parole come «bagnamo», «sognamo»?"
Pronunci o no la i quando leggi Magna? E quando dici sogniamo? La i è quella che definirei un'illusione di pronuncia. Dipende dal fatto che la pronuncia della gn è avanzata, cioè con la lingua verso la cresta alveolare, che sfiora la collocazione per la pronuncia della i mentre avanza per la pronuncia della a. Gli studiosi di fonetica hanno studiato il tutto attraverso le radiografie. La i è una sorta di passaggio obbligato per entrambi i casi nella pronuncia, sia che si scriva sia che non si scriva. Tutt'al più si può parlare di un soffermarsi più o meno a lungo sulla posizione della lingua per la pronuncia della i. Ma sarebbe alquanto innaturale per un parlante.

Si avevo letto. E, per l'appunto, non mi aveva convinto, per questo sono andato a ricontrollare. E continua (in buona compagnia di autori di grammatiche sembra...) a non convincermi :wink:
 
P

~ Patrizia ~

Guest
Beh, io mi rimetterei al giudizio dell'Accademia della Crusca...

@ Mame: ti autorizzo formalmente a sentenziare sui miei errori. Con buona pace per la figuraccia... se non altro spero di imparare qualcosa e ti ringrazio.

E per darne dimostrazione ecco una frase tratta da un mio post:
... in questo modo non vengono evidenziati né il messaggio né la reputazione ...
... in questo modo non viene evidenziato né il messaggio né la reputazione...

Qual è la frase corretta? Grazie
 
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Zefiro

da sudovest
Beh, io mi rimetterei al giudizio dell'Accademia della Crusca...
(...)

Io no. :mrgreen:

Quando non so qualcosa mi documento oppure chiedo agli esperti. Se più esperti qualificati dicono cose diverse tra loro, cerco di capire perché e poi procedo di testa mia a seconda di cosa mi sembra più logico, ragionevole e convincente.

E, in questo caso, la desinenza della prima plurale resta sempre "-iamo" :roll:
 
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asiul

New member
Beh, io mi rimetterei al giudizio dell'Accademia della Crusca...

@ Mame: ti autorizzo formalmente a sentenziare sui miei errori. Con buona pace per la figuraccia... se non altro spero di imparare qualcosa e ti ringrazio.

E per darne dimostrazione ecco una frase tratta da un mio post:
... in questo modo non vengono evidenziati né il messaggio né la reputazione ...
... in questo modo non viene evidenziato né il messaggio né la reputazione...

Qual è la frase corretta? Grazie

Mi sbaglierò, ma per me vanno bene entrambe... (*)

mame saprà illuminarci. :)

* ho il dubbio :?
 
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asiul

New member
quella "i" da "amare"

Prendendo in considerazione il verbo della prima coniugazione: "amare".
Abbiamo come tema=am e come terminazione=are.
Stessa cosa per "insegnare":
tema=insegn,
terminazione=are.

Ora, dell'indicativo presente (e cong) la prim. pers. plur di "amare" è formata da;
tema (am) + "iamo" (amiamo).
Stessa cosa per insegnare;
tema "insegn" + "iamo" e abbiamo (o avremmo) "insegniamo".

La forma più usata è certamente "insegnamo";dove grafia e pronuncia coincidono, corrispondono.Ma
anche se la regola generale imporrebbe di non usare la "i" con il gruppo consonantico gn (es. ingegnere), resta comunque il fatto che forse, come forma, sembra più corretta "insegniamo".



 
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Zefiro

da sudovest
(...)
... in questo modo non vengono evidenziati né il messaggio né la reputazione ...
... in questo modo non viene evidenziato né il messaggio né la reputazione...
Qual è la frase corretta? Grazie

cosa ne pensi Zef delle mie frasi?

E' una proposizione passiva con due soggetti, mi verrebbe quindi da dire che va usata la terza plurale. Ma non mi sento sicuro nel dire che l'altra è sicuramente sbagliata :?

Mame, tu che dici?
 
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