La Sàtira, la Censùra e il Diritto di Difesa...

Nikki

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In linea generale posso capire quanto hai scritto.
Vedi,io non ho mai condiviso la posizione di questa donna nei riguardi della attuale guerra.
Ha espresso opinioni che mi vedono fortemente contraria al suo pensiero.

Spero di essere compresa...il fatto che lei soffrisse di una malattia così brutta, non vuol dire che chi non la pensa come lei debba tacere.Credo che la Fallaci non si sia mai nascosta dietro il suo male, per potter parlare liberamente.Non credo, da donna intelligente quale era, avrebbe voluto che qualcuno "impietosito" dal cancro la risparmiasse dal contraddittorio.

Ha vissuto la malattia con grande dignità e credo che parlare ad un individuo, chiunque esso sia, sempre allo stesso modo senza farsi condizionare dalla sua condizione fisica sia un segno di massimo rispetto.

La satira in quella circostanza credo abbia fatto solo il suo dovere, quello di criticare un pensiero non condiviso,non la persona...

però se vuoi portare l'esempio al quale ti riferisci possiamo discutere sui limiti che a te sembrano essere stati oltrepassati.

Per me si può anche discutere se scimmiottare grossolanamente e biecamente una persona sia satira oppure qualcosa d'altro. Se poi, sia satira o sia qualcosa d'altro, viene fatto in circostanze che normalmente dovrebbero suscitare niente altro che una modesta compassione umana, come lo stato di un malato terminale (che io pongo sullo stesso livello dei terremotati di L'Aquila, dove la nostra Sabina si è presentata, poco dopo la tragedia, indossando una maschera di gomma di Berlusconi e balbettando frasi sconnese come "mi consenta". Non contenta, orgogliosa, ci ha anche fatto un film), io lo trovo semplicemente inammissibile e offensivo ai massimi livelli. Oltre che molto stupido.

Io ho una opinione molto precisa sulla Guzzanti, che non posso esprimere qui, per la semplice ragione che non sono disposta ad usare termini più diplomatici/educati di quelli che ho in testa. Non renderebbero l'idea.
Però non mi sento né censurata, né lesa nei miei diritti primari. Semplicemente scelgo di fare intuire, senza precisare i dettagli (forse superflui), la mia opinione sulla persona, convinta come sono che la civiltà, la dignità e il rispetto hanno ancora un valore, forse non apprezzato dai destinatari, ma prezioso per chi ne fa uso.
Mi rendo anche conto che ci sono persone che comprendono solo un determinato linguaggio, ma questo non può essere una scusante per votarsi interamente a quell'unico registro.

insomma, credo ci sia un genere di comicità (non credo si possa nemmeno definire satira) maldestra, gretta, banale, infantile, che non è espressione di esercizio del senso critico, non migliora il dibattito, non fa crescere la coscienza politica e sociale del paese. E' invece petulante, grossolana, in ultima analisi diseducativa, in una parola, inutile. Garantire l'esercizio di una cosa inutile potenzialmente o, peggio, effettivamente, lesiva del decoro e della dignità di persone che vivono momenti tragici mi pare inammissibile e intollerabile.

Spero si capisca che non ne faccio una questione di schieramento politico.
 

asiul

New member
Per me si può anche discutere se scimmiottare grossolanamente e biecamente una persona sia satira oppure qualcosa d'altro. Se poi, sia satira o sia qualcosa d'altro, viene fatto in circostanze che normalmente dovrebbero suscitare niente altro che una modesta compassione umana, come lo stato di un malato terminale (che io pongo sullo stesso livello dei terremotati di L'Aquila, dove la nostra Sabina si è presentata, poco dopo la tragedia, indossando una maschera di gomma di Berlusconi e balbettando frasi sconnese come "mi consenta". Non contenta, orgogliosa, ci ha anche fatto un film), io lo trovo semplicemente inammissibile e offensivo ai massimi livelli. Oltre che molto stupido.

Io ho una opinione molto precisa sulla Guzzanti, che non posso esprimere qui, per la semplice ragione che non sono disposta ad usare termini più diplomatici/educati di quelli che ho in testa. Non renderebbero l'idea.
Però non mi sento né censurata, né lesa nei miei diritti primari. Semplicemente scelgo di fare intuire, senza precisare i dettagli (forse superflui), la mia opinione sulla persona, convinta come sono che la civiltà, la dignità e il rispetto hanno ancora un valore, forse non apprezzato dai destinatari, ma prezioso per chi ne fa uso.
Mi rendo anche conto che ci sono persone che comprendono solo un determinato linguaggio, ma questo non può essere una scusante per votarsi interamente a quell'unico registro.

insomma, credo ci sia un genere di comicità (non credo si possa nemmeno definire satira) maldestra, gretta, banale, infantile, che non è espressione di esercizio del senso critico, non migliora il dibattito, non fa crescere la coscienza politica e sociale del paese. E' invece petulante, grossolana, in ultima analisi diseducativa, in una parola, inutile. Garantire l'esercizio di una cosa inutile potenzialmente o, peggio, effettivamente, lesiva del decoro e della dignità di persone che vivono momenti tragici mi pare inammissibile e intollerabile.

Spero si capisca che non ne faccio una questione di schieramento politico.


Sì Nikki, si capisce che non ne fai una questione di schieramento politico e nemmeno io.E non sono d'accordo con te.
Hai visto Draquila,l'Italia che trema? Quello è un film di denucia. Ha usato la derisione di un personaggio, il più popolare in questo paese, per far conoscere le ancora disastrose condizioni di una parte della popolazione che è stata abusata e sfruttata per far campagna politica.

A me non importa di quale parte sia la Guzzanti.La sua satira mi piace molto.Trovo sia molto feroce, è vero, ma se di sarira parliamo deve essere accettata così com'è.Criticata, ma accettata e non censurata.

La satira è satira, critica il pensiero, il mal costume, mi sembra che si stia confondendo la satira con qualcosa d'altro.
Questi esempi hanno come oggetto persone che potevano rispondere.

Mi domando se anche Erich Priebke abbia lo stesso diritto di essere oggetto di compassione, vista la sua precaria condizione fisica.

Francamente trovo molto più "insultanti" i plastici di Porta a Porta.
 
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Zefiro

da sudovest
quei volti indistinguibili

Le tesi agomentate, anzi no, testimoniate in una intera vita dalla Fallaci, sono di una semplicità estrema, e per questo, a mio modo di vedere, potentissime.

Sono sostanzialmente due e basate su un approccio incentrato su pivot assolutizzanti che rendono del tutto impermeabili a qualsiasi tipo di tentazione relativistica o, peggio ancora modaiola. A dire: ci sono alcuni punti fermi, alcune trincee da cui non si può retrocedere mai e per nessun motivo e chiunque le ponga sotto attacco va combattuto.

La prima. La dittatura, e la limitazione a qualunque titolo delle libertà personali, sono inaccettabili, qualunque ne sia l'origine, la latitudine. Qualsiasi tirannia va combattuta, anche con la violenza e finanche con la guerra. Per lei era completamente e volutamente indistinguibile se ciò fosse dovuto al nazifascismo, al clericalismo occidentale, al regime fascista dei colonnelli in Grecia o all'intolleranza islamica. Il suo capolavoro, "Un uomo", scritto quando la Fallaci andava di moda anche tra chi poi la attaccherà, oltre che raccontare il grande amore della sua vita, parla esattamente di questo. "La rabbia e l'orgoglio", tratta dello stesso identico tema, in ambiente meno di moda e ben più controcorrente.

La seconda. Qualunque disparità, differenza, diversità di trattamento o considerazione sociale tra uomo e donna è inaccettabile, sempre e comunque, a prescindere, anche qui, da latitudini, religioni, colore politico. Anche in questo caso, ove sussista un attacco, si tratta di combattere. Non a caso uno dei suoi primi romanzi, scritto quando la Fallaci era di moda anche tra chi poi la attaccherà, si intitolava: "Penelope alla guerra" e parlava esattamente di questo. Basta sfogliare "Lettera ad un bambino mai nato" per intravvedere a quali profondità di sensibilità per la vita e per la femminilità fosse capace di arrivare.

Non era una sciocca o un'ingenua ovviamente, anzi, è stata una grandissima giornalista e scrittrice e non le sfuggiva la complessità del reale e delle mille sfaccettature e complessità che il reale appunto, implica e sottende, come bene i suoi testi mostrano. L'orrore della guerra lo conosceva bene, non solo per esserci passata personalmente a vario titolo, la guerra in casa sua, e la sua decennale attività di inviato in zone di guerra: i suoi articoli li scriveva sempre andando sul posto. Basta leggere pochi passi di "Inshallah", scritto quando la Fallaci era di moda anche tra chi poi la attaccherà, per intuire al di là di ogni ragionevole dubbio che sapeva di cosa stava parlando.

Ma su un paio di cose, le due che menzionavo qui sopra, voleva essere semplice. Perchè sono semplici. Complicatissimo invece è difenderle sempre.

Credo che in questa affermazione, netta, senza tentennamenti, durata una intera vita e messa nera su bianco in centinaia di articoli e decine di libri, della assoluta, cosciente e voluta indistinguibilità del volto del nemico che si trovi ad attaccare queste due particolari trincee, quelle oltre le quali cioè, non c'è null'altro che la disfatta di noi, sia la matrice ultima di lettura della Fallaci. Non mi importa chi tu sia: se è qui, proprio qui che mi attacchi, libertà dell'uomo e parità dei sessi, ti combatto.

Questa donna era incapace, proprio non ce la faceva a distinguere chi poneva per qualunque ragione ed a qualunque titolo sotto tiro queste due particolari ridotte. Vedeva i diversi lineamenti che quel volto assume a seconda delle epoche e delle latitudini, questo si. Ma sapeva che è inganno. Solo la depistante maschera indossata per nascondere sempre lo stesso volto: quello della prevaricazione, dell'ignoranza, della violenza.

Volutamente incapace di distinguere certi volti. Ed io con lei.

PS ah dimenticavo... che altrimenti sono in OT. Sulla Guzzanti, e non solo per la vicenda della Fallaci che non è che un episodio indicatore della statura della persona ho anche io opinioni molto precise, le medesime di Nikki immagino, e che mi astengo dall'esprimere per le sue medesime ragioni. Con l'unica differenza forse, che essendo io romano e lei lombarda con tutta probabilità io potrei essere molto più colorito. Lo stesso dicasi per Luttazzi. Entrambi, osservo infine, con buon diritto di parola, -che nessuno ovviamente ed io in primis si sogna di toccare nemmeno un po',- grazie anche a persone come la Fallaci.
 
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Nikki

New member
Sì Nikki, si capisce che non ne fai una questione di schieramento politico e nemmeno io.E non sono d'accordo con te.
Hai visto Draquila,l'Italia che trema? Quello è un film di denucia. Ha usato la derisione di un personaggio, il più popolare in questo paese, per far conoscere le ancora disastrose condizioni di una parte della popolazione che è stata abusata e sfruttata per far campagna politica.

A me non importa di quale parte sia la Guzzanti.La sua satira mi piace molto.Trovo sia molto feroce, è vero, ma se di sarira parliamo deve essere accettata così com'è.Criticata, ma accettata e non censurata.

La satira è satira, critica il pensiero, il mal costume, mi sembra che si stia confondendo la satira con qualcosa d'altro.
Questi esempi hanno come oggetto persone che potevano rispondere.

Mi domando se anche Erich Priebke abbia lo stesso diritto di essere oggetto di compassione, vista la sua precaria condizione fisica.

Francamente trovo molto più "insultanti" i plastici di Porta a Porta.

Sì, ho visto quella specie di documentario. L'ho trovato stupido e offensivo. Offensivo nei confronti dei terremotati, intendo. Che nella loro tragedia, certo meritavano un po' più di considerazione a loro esclusivamente dedicata, anziché utilizzati come strumenti di cieca e ottusa critica dell'operato del governo.

Lo ho trovato ancora più grave nei momenti in cui l'"inchiesta" lasciava trapelare profili di inquietanti soprusi, se reali e fondati. Profili che, una volta accennati, venivano poi abbandonati con una superficialità disarmante (magari con una intervista a persone prive di qualsiasi ruolo qualificato. Avrebbe potuto intervistare te o me e sarebbe stata la stessa cosa) per dedicarsi al vero e importante, fondante, fulcro del filmato: la critica berlusconiana. Tanto importante e catalizzante da non lasciare spazio nemmeno alla pietà umana (che se io fossi stata l'abitante di una città distrutta e colma di morti e fantasmi, minimo minimo faccio a pugni con quella buffona che si permette di girare per le mie vie con una maschera di plastica, cacciatrice di personale pubblicità e fama sull'onda della mia tragedia. Giusto per sfogarmi, non per chissà quale desiderio di giustizia). Il risultato di una "inchiesta" approssimativa e superficiale su temi serissimi e gravissimi è la diffusione di una generale percezione di infondatezza e pretestuosità di quegli stessi temi. Perché tutti sono in grado di vedere la inconsistenza delle argomentazioni, pochissimi sanno distinguere tra incapacità della autrice e reale difetto di sostanza della questione.
Questo, a mio modo di vedere, è svolgere una professione (delicatissima e di enorme responsabilità, peraltro) in modo stupido e dannoso. Giudico in questo modo perché non ritengo la Guzzanti tanto intelligente da essere in grado di agire con malafede.
Detto questo, che qualcuno mi spieghi dove è la satira in tutto ciò. A me i suoi goffi e volgari scimmiottamenti non fanno ridere, né sorridere, né genuinamente, né amaramente. Ma forse non è un indice sufficiente per escludere la natura di satira. Qualcuno mi illumini.

p.s. faccio finta di non aver letto il tuo paragone di un capo SS torturatore e criminale, imputato in un processo legittimo, fatto di giudici e di leggi, (checché se ne dica), con la "satira" o lo "scimmiottamento" ottuso di una signora nessuno contro una Giornalista che ha dedicato la vita alla verità.

Ad ogni modo, da wikipedia: "Dal 2009, godendo ancora di ottima salute, gli è concesso uscire di casa "per fare la spesa, andare a messa, in farmacia" e affrontare "indispensabili esigenze di vita". La conferma è arrivata dal suo legale Paolo Giachini. Questa concessione e' stata resa nota solo nel mese di ottobre 2010. La polizia comunque lo sorveglia costantemente soprattutto per tulelare la sua incolumità, per quanto nelle sue uscite Priebke non sia mai stato oggetto di offese o, peggio, azioni violente."
Come si legge, nemmeno lui viene toccato.

Non ho presente i plastici di Porta a Porta, non guardo la tv da molto tempo.
 

asiul

New member
(...)
p.s. faccio finta di non aver letto il tuo paragone di un capo SS torturatore e criminale, imputato in un processo legittimo, fatto di giudici e di leggi, (checché se ne dica), con la "satira" o lo "scimmiottamento" ottuso di una signora nessuno contro una Giornalista che ha dedicato la vita alla verità.

(...) Non ho presente i plastici di Porta a Porta, non guardo la tv da molto tempo.

Non sono dell'umore giusto per risponderti con la dovuta attenzione.
Vorrei risponderti con calma e con il rispetto che meriti. Scusami, rimando ad altro momento.

Ti dico solo questo, perché probabilmente mi sono espressa male.

Provo repulsione per quell'individuo da me citato.
Ho volutamente fatto un'esagerazione perché volevo dire questo...'spè vediamo se riesco ad essere più chiara.

Non m'interessa mettere in discussione le idee della Fallaci, quelle della Guzzanti,de L'Aquila, di Berlusconi o di altri. Mi piace molto l'intervento di Zefiro che spiega perfettamente chi fosse questa donna, rendendole omaggio. Per questo penso fosse giusto non trattarla da diversa e debole perché colpita dal male. La Fallaci è
una persona che ha sempre manifestato le sue idee con coraggio. Ed il male, tutto questo per fortuna, non è riuscito a portarglielo via.

Io non condivido chi censura la satira.Nessuna, di nessun tipo, da qualsiasi parte essa provenga. La satira deve essere accettata. Non ho visto una mancanza di rispetto in quel documentario, ma capisco che la pensiamo in maniera differente. :)
 

Nikki

New member
Ti ringrazio, sei molto gentile.
Solo due precisazioni:
Per questo penso fosse giusto non trattarla da diversa e debole perché colpita dal male.

Per me, quel tipo di comicità è spazzatura sempre. Non è questione di trattare diversamente. Semplicemente, se è inutile e gratuitamente offensiva in contesti normali, è addirittura intollerabile moralmente se colpisce persone che vivono momenti difficili, comunque delicati. Che in ogni caso non possono difendersi/replicare. E' vile.

Io non condivido chi censura la satira.Nessuna, di nessun tipo, da qualsiasi parte essa provenga. La satira deve essere accettata. Non ho visto una mancanza di rispetto in quel documentario, ma capisco che la pensiamo in maniera differente. :)

Ferma la mia perplessità che i nomi fatti rientrino negli autori del genere satira, che è sicuramente gnere nobile, parte integrante del nostro patrimonio culturale occidentale, difeso con i denti, le unghie, il sangue di persone come la Fallaci, appunto (come ha infallibilmente osservato Zef) e che non merita di essere portato nel fango e svilito in quel modo, fermo tutto ciò dicevo, non credo che tutto ciò che è satira vada difeso incondizionatamente. Un tale livellamento, a mio parere, equivale né più né meno a non difendere nulla.
Non tutto, nel genere satira o pretesa satira, merita di essere difeso ad ogni costo, per partito preso. Non tutto può avere uguale valore primario. Equivarrebbe a togliere ogni significato a quel valore. Non riesco ad immaginare nulla di peggio.

Quel genere di comicità non mi fa ridere, non dà impulso alle mie riflessioni, non allarga il mio panorama di conoscenza/cultura. Non vedo ragione per sacrificare qualsiasi cosa per esso, tantomeno l'umana compassione e rispetto. Non vedo ragione per spendere anche una sola goccia di sangue o anche solo di sudore per esso. Con tutto quello per cui c'è bisogno disperato di combattere, ci mancherebbe altro perdere energie e tempo per il diritto della Sabina a indossare le maschere di gomma.
 

franceska

CON LA "C"
Per me la Sabina quella maschera potrebbe anche… :paura: interrompo scurrilità!

Per non andare OT ho scritto della Fallaci sul thread apposito (ma come sono ligia… faccio fatica a riconoscermi) per chi vuole intervenire “autori”.
 

asiul

New member
Per me la Sabina quella maschera potrebbe anche… :paura: interrompo scurrilità!

Per non andare OT ho scritto della Fallaci sul thread apposito (ma come sono ligia… faccio fatica a riconoscermi) per chi vuole intervenire “autori”.


Ma nooo, perché scurrile?non ci trovo nulla di male a mettersi una maschera in testa... :mrgreen:
 

asiul

New member
Eccomi...:)

Per me, quel tipo di comicità è spazzatura sempre. Non è questione di trattare diversamente. Semplicemente, se è inutile e gratuitamente offensiva in contesti normali, è addirittura intollerabile moralmente se colpisce persone che vivono momenti difficili, comunque delicati. Che in ogni caso non possono difendersi/replicare. E' vile.

Sul tipo di comicità abbiamo idee differenti e credo si possa dire ben poco.Trovo giusto che tu abbia la tua e lo stesso vale ovviamente per me.
Per me non è ingiusto moralmente se ciò che si colpisce sono le idee e non la persona.Anche se ho sempre sostenuto, e continuo a sostenere che non si può far questione di morale universale; ma questo è un altro discorso...:roll:

La Fallaci poteva difendersi.Lo ha sempre fatto nelle sue parole.Di lei restano degli scritti, interviste, articoli. Se fosse come tu sostieni, non si potrebbe neppure fare della Satira su Platone.


Ferma la mia perplessità che i nomi fatti rientrino negli autori del genere satira, che è sicuramente gnere nobile, parte integrante del nostro patrimonio culturale occidentale, difeso con i denti, le unghie, il sangue di persone come la Fallaci, appunto (come ha infallibilmente osservato Zef) e che non merita di essere portato nel fango e svilito in quel modo, fermo tutto ciò dicevo, non credo che tutto ciò che è satira vada difeso incondizionatamente. Un tale livellamento, a mio parere, equivale né più né meno a non difendere nulla.
Non tutto, nel genere satira o pretesa satira, merita di essere difeso ad ogni costo, per partito preso. Non tutto può avere uguale valore primario. Equivarrebbe a togliere ogni significato a quel valore. Non riesco ad immaginare nulla di peggio.

Il mio non è un partito preso. Il concetto di satira mi è ben chiaro e tutto ciò che vi rientra per me va difeso.
Quella di cui abbiamo discusso, per me (so che per te non è così :wink:) è satira,per questo affermo che vada difesa.Se non fosse satira verrebbe automaticamente esclusa dal mio discorso....:)


Quel genere di comicità non mi fa ridere, non dà impulso alle mie riflessioni, non allarga il mio panorama di conoscenza/cultura. Non vedo ragione per sacrificare qualsiasi cosa per esso, tantomeno l'umana compassione e rispetto. Non vedo ragione per spendere anche una sola goccia di sangue o anche solo di sudore per esso. Con tutto quello per cui c'è bisogno disperato di combattere, ci mancherebbe altro perdere energie e tempo per il diritto della Sabina a indossare le maschere di gomma.

Nemmeno io sacrifico notti insonni per la Sabina.:mrgreen:
L'esempio è saltato fuori e ho difeso una mia idea... :wink:

Il punto è, credo, che per me quella è satira, per te no.In quanto tale io ne difendo il diritto di esistere e non credo abbia leso nessuno, ma capisco che secondo il tuo punto di vista non sia così.



Perdona il mio ritardo nel risponderti Nikki... :roll: :)
 
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Questa è satira.
Si è sempre detto che una buona democrazia, come molte altre cose, deve avere il senso dell'umore e, soprattutto in politica, deve anche saper pungere. La satira è un buon mezzo per mostrare la cruda realtà in modo divertente.

La Fallaci imitata dalla Guzzanti non è satira ma imitazione, appunto, che esaspera certi discorsi o comportamenti per farne parodia.
Ovviamente, attraverso l'imitazione, si ha modo di ascoltare temi di attualità, ma la satira è altra cosa.

E' pungente presa in giro della realtà in cui siamo coinvolti, tanto da sentirci "punti" dal satirico. Dal provare un certo fastidio non perchè deride un altro ma perchè la sua sagace battuta deride noi.
Luttazzi, infatti, è un ottimo autore di satira; tanto bravo da essere criticato su tutti i fronti.

La cultura italiana non è in grado di sopportarne il peso, non sa ridere di se stessa.
Infatti, qui va per la maggiore la comicità a ripetizione, una presa per il culo conformista.
 

sergio Rufo

New member
Bellissima la vignetta, Julia. :)

Condivido quando dici che la cultura italiana non sa ridere di se stessa. La satira in italia ( o la parodia) diverte solo quando prende in giro un altro, il nemico politico. Ma quando ci riguarda direttamente, allora.....
 

Bobbi

New member
La satira della Guzzanti sulla Fallaci è roba di bassa lega, per essere gentile. La Fallaci non si è difesa perché non aveva alcun motivo di difendersi, in quanto le "accuse" erano emerite fesserie (tuttavia rispose che non aveva bisogno del di lei presunto pacifismo per odiare la guerra, dal momento che la conosceva bene, mentre la Guzzanti è una cresciuta col culo al caldo - come me, del resto - e non credo che sappia di cosa parla in certi casi; palesemente ne sa di meno di chi la storia l'ha vissuta, e su questo non credo si possa contestare).
Come quando la stessa Guzzanti insultò Ferrara chiamandolo ciccione: a mio parere quando si scade in insulti su difetti fisici significa che non si hanno argomentazioni valide da opporre. non sono una fan di Ferrara, ma quella cosa mi diede un enorme fastidio.
La censura non è mai utile: sarebbe però auspicabile che di fronte a satira che si propone di esser tale, ma è solo un insieme di insulti, il pubblico abbia gli strumenti per comprenderlo, cosa che non avviene.
Sono assolutamente contro la censura e a favore della satira, ma quando essa è ben fatta. E quando è ben fatta? A parer mio quando non insulta, quando non manca esplicitamente di rispetto, comune umano rispetto. La buona satira porta il suo attacco con maestria, con eleganza, nascostamente. A insultare siamo buoni tutti, la vera satira è un'arte.
 

Pungitopo

Far Far Away Member
Mi sembra che in pratica la discussione sia scivolata su un unico esempio di satira (secondo alcuni) o non-satira (secondo altri) che ha diviso le opinioni. Da qui se ne deduce che non sia poi cosi' facile stabilire quali siano i suoi confini e, secondo me, se ne deduce anche che nonostante l'auspicio di darida....la satira, di fatto, e' sempre un po' schierata, suvvia, non ci nascondiamo dietro un dito.

Se definire quindi il concetto di satira mi risulta difficile, ho invece ben chiare le mie opinioni su censura e diritto di difesa.
La prima e' un puro divieto alla liberta di espressione da aborrire sempre e comunque.
Per quanto il riguarda il diritto alla difesa mi sembra abbia senso solo se esercitato con altra satira.
 
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