Il libro più barboso che vi siete sorbiti.

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
si contendono lo scettro Memorie di Adriano e Cime tempestose: una bella lotta. Un bel "Per l'amor di Dio" ci sta proprio bene in questi casi:D
 

Spilla

Well-known member
Credo si in assoluto "L'isola del giorno prima " di Eco. Terribile!
 

claudiaLL

New member
La Dea Bianca di Graves... era pubblicizzato da alcuni conoscenti come uno dei testi migliori sulle culture matriarcali, invece è stato un testo altamente noioso sulla storia della poesia con qualche accenno qua e la alla "musa". Mai finito di leggere, magari se proseguivo nella lettura migliorava, ma le prima 150-200 pagine erano al quanto deludenti.
 

Grantenca

Well-known member
Ulisse di Joyce

non posso dire che sia il più noioso perchè non sono riuscito a finirlo (forse non sono arrivato a metà). Ma certo per colpa mia perchè non sono preparato ad un livello tale di scrittura. Eppure di questo scrittore ho letto il racconto "i morti" che mia ha colpito e coinvolto in maniera eccezionale. l'ho trovato una composizione sublime.
 

pigreco

Mathematician Member
Oggi sul sito del Corriere il giornalista Paolo Di Stefano ha scelto i 10 libri più difficili da finire... Questo il link dove trovate la lista.

Ci sono "L'uomo senza qualità" o "La montagna incantata", ma per esempio non c'è "L'Ulisse". Però sono considerazioni oggettive perchè tanto per dirne una c'è "L'urlo e il furore" che io ho letteralmente divorato!
 

pigreco

Mathematician Member
Scorrendo un po' dei tanti commenti lasciati dai lettori del Corriere sotto all'articolo che ho postato sopra, cito a memoria qualcuno dei titoli più ricorrenti:

- Memorie di Adriano
- Ulisse
- L'uomo senza qualità (forse il più criticato in assoluto)
- La Recherche
- I Buddenbrook
- La montagna incantata
- Il cimitero di Praga
- Moby Dick
- Sulla strada
- I Malavoglia
- Quer pasticciaccio brutto... (tra gli italiani quello più citato)
- La coscienza di Zeno
- Ragazzi di vita
- La Storia

In generale mi sembrano meno citati i russi... Perchè più digeribili oppure perchè meno letti in generale? (Anche se questa seconda ipotesi mi sembra poco plausibile: perchè un lettore dovrebbe provare a leggere Musil e non Tolstoj?)

Qualcuno ha provato anche a scrivere che se su 100 lettori 99 trovano illeggibile un romanzo forse quel romanzo è davvero un fallimento. Quindi perchè catalogare "L'uomo senza qualità" tra i capolavori se quasi nessuno riesce a fruirne con piacere?

Se qualcuno vuole dire la sua io sono interessato al dibattito.

PS (certo che la mia voglia di leggermi i due tomi di Musil sta calando a forza di leggerne recensioni negative... :D).
 

anna5876

New member
Io non sono riuscita a finire Doctor Faustu di Thomas Mann ( mi sono bliccata alle pagine sulla musica dodecafonica), mentre ho letto e amato La montagna incantata e i Buddenbrook. Un altro 'impossibile' è stato per me 'Il gioco delle perle di vetro' di Hermann Hesse
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Scorrendo un po' dei tanti commenti lasciati dai lettori del Corriere sotto all'articolo che ho postato sopra, cito a memoria qualcuno dei titoli più ricorrenti:

- Memorie di Adriano
- Ulisse
- L'uomo senza qualità (forse il più criticato in assoluto)
- La Recherche
- I Buddenbrook
- La montagna incantata
- Il cimitero di Praga
- Moby Dick
- Sulla strada
- I Malavoglia
- Quer pasticciaccio brutto... (tra gli italiani quello più citato)
- La coscienza di Zeno
- Ragazzi di vita
- La Storia

In generale mi sembrano meno citati i russi... Perchè più digeribili oppure perchè meno letti in generale? (Anche se questa seconda ipotesi mi sembra poco plausibile: perchè un lettore dovrebbe provare a leggere Musil e non Tolstoj?)

Qualcuno ha provato anche a scrivere che se su 100 lettori 99 trovano illeggibile un romanzo forse quel romanzo è davvero un fallimento. Quindi perchè catalogare "L'uomo senza qualità" tra i capolavori se quasi nessuno riesce a fruirne con piacere?

Se qualcuno vuole dire la sua io sono interessato al dibattito.

PS (certo che la mia voglia di leggermi i due tomi di Musil sta calando a forza di leggerne recensioni negative... :D).


Ho letto il pezzo, interessante! :D
Io ho fatto enorme fatica con "I Buddenbrook", "I malavoglia" e "Tropico del Cancro"! :D :mrgreen: Generalmente faccio fatica con quelli di cui non capisco o lingua (Malavoglia) o accadimenti (Tropico).
Però alcuni di quelli in lista mi mancano (tipo "Ragazzi di vita" o "Memorie di Adriano", ecc..) :)

Acuni dei titoli menzionati mi paiono "strani": Sulla strada, Moby Dick? Che han di difficoltoso??? Le anime morte invece manca o anche certa produzione di Faulkner :)

Perchè se 100 lettori su 99 trovano illeggibile un romanzo esso viene comunque catalogato "capolavoro"? Perchè c'è gente che ne capisce, possedendo l'apparato critico necessario, ed ha dedicato la vita con passione allo studio della letteratura di matrice tedesca che ha trovato nell'opera inoppugnabili contenuti di alto valore :D

Se fai caso, la riabiltiazione o meno di un romanzo/autore, molto spesso postuma, parte sempre da critici, letterati o esimi studiosi della materia.
Così è avvenuto per Lovecraft (tanto per citarne uno famoso) o Celine o Wodehouse e tanti altri.. ;)

In definitiva darei molto merito e fiducia al mondo "accademico letterario" in toto :D

Poi il successo "popolare" che apre la strada alle grosse vendite, quello è un altro conto; sta a te o a me decidere di dar credito o meno a questi "suggerimenti critici" :)

(Tanto per dire: Arthur Machen, padre del "weird". Morto con pochi soldi e semisconosciuto in un ospizio pagatogli da alcuni amici scrittori. La sua riabilitazione fu merito di Borges e Lovecraft. Se uno leggesse un pochetto e fosse curioso, scoprirebbe un autore che effettivamente merita molto. Così feci io.. Sta alla persone seguire le indicazioni "giuste" :) )
 

pigreco

Mathematician Member
Ho letto il pezzo, interessante! :D
Io ho fatto enorme fatica con "I Buddenbrook", "I malavoglia" e "Tropico del Cancro"! :D :mrgreen: Generalmente faccio fatica con quelli di cui non capisco o lingua (Malavoglia) o accadimenti (Tropico).
Però alcuni di quelli in lista mi mancano (tipo "Ragazzi di vita" o "Memorie di Adriano", ecc..) :)

Acuni dei titoli menzionati mi paiono "strani": Sulla strada, Moby Dick? Che han di difficoltoso??? Le anime morte invece manca o anche certa produzione di Faulkner :)

Perchè se 100 lettori su 99 trovano illeggibile un romanzo esso viene comunque catalogato "capolavoro"? Perchè c'è gente che ne capisce, possedendo l'apparato critico necessario, ed ha dedicato la vita con passione allo studio della letteratura di matrice tedesca che ha trovato nell'opera inoppugnabili contenuti di alto valore :D

Se fai caso, la riabiltiazione o meno di un romanzo/autore, molto spesso postuma, parte sempre da critici, letterati o esimi studiosi della materia.
Così è avvenuto per Lovecraft (tanto per citarne uno famoso) o Celine o Wodehouse e tanti altri.. ;)

In definitiva darei molto merito e fiducia al mondo "accademico letterario" in toto :D

Poi il successo "popolare" che apre la strada alle grosse vendite, quello è un altro conto; sta a te o a me decidere di dar credito o meno a questi "suggerimenti critici" :)

(Tanto per dire: Arthur Machen, padre del "weird". Morto con pochi soldi e semisconosciuto in un ospizio pagatogli da alcuni amici scrittori. La sua riabilitazione fu merito di Borges e Lovecraft. Se uno leggesse un pochetto e fosse curioso, scoprirebbe un autore che effettivamente merita molto. Così feci io.. Sta alla persone seguire le indicazioni "giuste" :) )

Mi hai convinto. Ovviamente avevo riportato il commento solo per provocare, io non condivido quel pensiero. "Le anime morte" è da molto nella mia libreria che mi guarda, non pensavo fosse così "complicato" :)
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Avrei voluto rispondere subito a qst discussione che trovo molto interessante, ma ho preferito aspettare prima qualche altro intervento! Devo dire che in qst caso condivido quasi totalmente l'opinione di Des...
Io credo che sia un po' come con le opere d'arte: ci possono essere pittori (o scultori) apprezzati dal grande pubblico perchè la loro arte è più facilmente riconoscibile o cmq corrisponde a una sensibilità "comune", però ce ne sono altri che, pur meno "immediati", non per qst meritano di meno (anzi)... In questi secondi casi è necessario uno sforzo in più, per esempio sarebbe meglio armarsi di un minimo di "bagaglio tecnico" (brutta espressione ma non ne trovo una migliore al momento) che ci permetta di capire cose che altrimenti, da soli, non comprenderemmo... Certe volte queste stesso bagaglio ci permette di apprezzare maggiormente anche artisti e opere comunque già noti e universalmente riconosciuti (penso a quanto ho ammirato Giotto ad Assisi anche perchè sapevo cosa guardare...:sbav:)
Chiudo l'intervento un po' OT dicendo che, per quanto la letteratura (rispetto all'arte in genere) abbia un carattere maggiormente divulgativo e quindi debba necessariamente tenere in conto le opinioni del grande pubblico (e per quanto, a volte, anche i critici possano "sbagliare"), credo che comunque valga la pena di "fidarsi", come dice Des, di chi è venuto prima di noi e ne sa di più...
Ciò non toglie che alcune Grandi Opere possano risultare obiettivamente "difficili": quest'estate ho iniziato con grande entusiasmo e ottimismo l'Ulisse di Joyce e dopo sole 30 pagine mi sono resa conto che non ero ancora in grado di affrontarlo... Certo che questo non deve scoraggiare ad affrontarle, anzi!!! Armiamoci di ancora più entusiasmo e tenacia!!!

PS per quanto riguarda la letteratura russa (uno dei miei grandi amori), credo che sia uno dei casi in cui, quasi indipendentemente dall'autore, la "mole" del libro o la sua intrinseca difficoltà non siano un vero ostacolo... Basti pensare a quanto estimatori di Dosto o anche Tolstoj ci siano in qst Forum! Credo che la letteratura russa (ammesso che si possa fare di tutta l'erba un fascio) abbia delle caratteristiche tali da risultare comunque avvincente e appassionante...

Spero che ci siano ancora altri interventi perchè mi sembra davvero che ne possa nascere un bel dibattito!!! :ad:
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Per esempio, "L'isola del giorno prima " di Eco, io me lo son bevuto invece in pochi giorni.

Al contrario, "Il cimitero di Praga" mi accompagnerà per mesi.

Ho volutamente citato due scritti dello stesso autore, per sottolineare che la barbosità non è necessariamente dipendente dal suo stile.

Piuttosto influisce l'argomento, ma non per come ne scrive lui, bensì per quanto attrae ciascun lettore rispettivamente.

Ne "Il cimitero..." inoltre, ho trovato la necessità di frequenti aggiornamenti storici, che mi richiedono gran dispendio di tempo e risorse: come se il libro fosse il filo conduttore di un mio ciclo di studi o corso formazione.

Detto questo, sento di dover sottolineare il mio personale "distinguo" tra barboso e noioso:
è la differenza tra "mannaggia, non finisco più" e "santiddio che scatole" !

:SISI
 
Il primo che mi viene in mente (forse ripeto) è........Il piacere, romanzo di Gabriele D'Annunzio. Masochisticamente ho letto questo libro ben 3 volte: la prima ai tempi della scuola e lo considerai una palla allucinante; la seconda dopo anni per vedere se con il tempo l'effetto fosse cambiato; la terza, ora, alle lezioni dell'universita' e ci vuole coraggio, molto coraggio nel sopportare questo libro: no, è proprio una palla allucinante! Detto da chi a ama fortemente Baudelaire (e il suo stile), da cui mi terrorizza aver trovato determinate assonanze (il dualismo 'femminile').
Continuo a provare sempre la sensazione di un mattone sullo stomaco! :MM
 

Jessamine

Well-known member
Non me ne vogliano gli amanti del genere, ma "Il signore degli anelli" è un libro che non sono mai riuscita a terminare. Ci ho provato tre volte, e tutte e tre mi sono arenata attorno a pagina 200. E per leggere quelle 200 pagine, ci ho messo qualcosa come un paio di mesi.
 

Miian

New member
I fiori blu di Raymond Queneau, l'ho abbandonato e non proverò a rileggerlo... Non saprei nemmeno dire il motivo...
 

aerialgiuls

New member
"Che tu sia per me il coltello" di Grossman. Un calvario, non sono proprio riuscito a entrare in sintonia con lo scrittore. Finirlo è stata una liberazione.


L'ho dato a mia madre da leggerlo, praticamente costringendola, perché è effettivamente un capolavoro della letteratura contemporanea (almeno a mio parere!) e, dopo averlo letto, me lo ha ridato indietro disgustata e piuttosto sconcerata. Ma insomma, sono l'unica che l'ha trovato bello, o che cosa?
 
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