Attenzione, qui si svela la fine, caso mai saltare il post
Finito.
Mi sono data da fare visto che sto per partire e non volevo rimanere a mezzo.
Come già detto mi sono meravigliata di ricordarlo così bene.
Lo stile è semplice e per me è un pregio.
Già il racconto di per sè è così incredibile che uno stile diverso l'avrebbe reso inverosimile e pesante.
Invece è asciutto e scarno, non aggiunge niente, come se Kafka non volesse distrarre in nessun modo il lettore dalla storia.
Quello che mi ha colpito è che mentre Gregor rimane sempre più o meno uguale, nei suoi pensieri, nelle sue reazioni, la famiglia cambia completamente, ha un'evoluzione importante.
L'evoluzione e le reazioni della famiglia sono molto comprensibili: si comportano esattamente come quando si ha un malato in caso, un malato che non può guarire.
All'inizio la tristezza, tutto ruota attorno a questa disgrazia, l'incredulità, il dispiacere, tutto si ferma e si pensa solo a quello che ci sta succedendo.
Ma la vita per Kafka è egoista e ci rende egoisti, ci porta via. Dobbiamo pensare a come organizzarsi, a come fronteggiare materialmente il cambiamento.
E il malato nella sua diversità diventa un peso, qualcosa che non ci fa vivere come vorremmo, che ci ha creato problemi e nemmeno ci permette di risolverli nel modo più semplice.
Figura cruciale di tutto il racconto è la sorella.
E' lei per prima che si convince che quella cosa non è suo fratello, perchè non può accettare che lo sia, perchè non vuole che lo sia. Quante volte non sappiamo accettare le persone per come sono e le vorremmo diverse?
E sembra quasi che spezzato questo ultimo legame, a Gregor non resti che morire, perchè ormai è già morto nel cuore dei suoi familiari.
Infatti nessuno ne piange la morte, nemmeno vogliono sapere cosa ne ha fatto la serva del corpo ed è solo una liberazione.
Manca in tutto il racconto una pietà vera, un sentimento di compassione reale, nemmeno Gregor sembra aspettarselo da nessuno.
Questo è Kafka: la vita non regala niente a nessuno, è assurda e incomprensibile.
Ragazzi, domani parto per Berlino, viaggetto con famiglia e amici,
vi leggo al rientro
buona lettura
Francesca