Nabokov, Vladimir - Lolita

SALLY

New member
Sono d'accordo che questo libro sia un capolavoro,sebbene,credo che sia l'unico libro i cui personaggi,più che antipatici,mi hanno ispirato una gran pena,e non mi piacevano nessuno dei due.
 

Meri

Viôt di viodi
Ciò che mi ha colpito di questo libro è l'abilità dell'autore nel desccrivere situazioni scabrose senza essere volgare e viscido. La trama più di tanto non mi ha sorpresa anche se scorre bene.
 
P

~ Patrizia ~

Guest
L'incipit ineguagliabile promette e mantiene grande virtuosismo letterario e stile superbo.
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
Appena terminato! Bello, bello, bello! Un tema particolare, ben sviluppato...talvolta mi ha lasciato stupita, per la 'bruttezza' delle azioni umane rese dallo scrittore in una maniera giusta, deliziosa, persino poetica.
Un gran classico! Leggetelo!
 

Dallolio

New member
Finito... la cosa sconcertante è che l'intera società in cui si sviluppa la storia è stanca, cinica, corrotta... la vittima stessa non riesce a suscitare la compassione del lettore... libro stupendo ma molto forte, che può lasciare il segno
9/10
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
boh... è difficile che un libro non mi piaccia, ma questo è uno dei pochi (da un bel po' di tempo a questa parte) che ho fatto davvero fatica a finire (cosa che non vedevo l'ora di fare per poter passare ad altro!)...
Sarà una mia pecca, ma la voglia di scrivere una recensione "corposa" mi viene solo se il libro mi ha coinvolto molto e questo proprio non è stato il caso, per cui spenderò poche parole...
Il protagonista non è riuscito a destare nè la mia comprensione/compassione, ma neanche a rendermi in qualche modo partecipe della sua "sensibilità malata"; la piccola Lolita sfuggiva sia dai contorni di precoce "femme fatale" sia da quelli di vittima incondizionata di un maniaco sessuale... Ma, se l'impossibilità di costringere l'uno e l'altra in qualsivoglia etichetta di fatto potrebbe essere il vero "valore" di quest'opera, quello che mi è mancato del tutto è stato lo stimolo a leggere! Ho trovato lo stile dell'autore verboso e a tratti inconcludente...
Non so, probabilmente sono io che non sono riuscita a entrare nell'ottica giusta, forse mi aspettavo qualcosa di diverso e non l'ho trovato..., per cui non mi azzardo a declassare quello che comunque è ritenuto unanimamente un capolavoro! :ad: :wink:
 

ila78

Well-known member
COPIO E INCOLLO DAL MINIGLD

COMMENTO FINALE CON SPOILER

Dunque, mi sono appena resa conto di aver letto un autore russo che non mi ha spinta sull'orlo del suicidio.
Tralasciando questo, a me è piaciuto perché non è il diario di un pedofilo ma la narrazione di un amore disperato malato senza speranza, perché è scritto indubbiamente bene e perché ti coinvolge.
Humbert non si giustifica e fa senza dubbio schifo ma lui è a suo modo innamorato di Lolita e se vogliamo guardare la "rispetta" molto di più di Quilty che la rapisce solamente per farla prostituire.
Humbert sa di sbagliare, sa di avere un problema ENORME, sa che quello che fa a Lolita la segnerà per tutta la vita, sa che le sta facendo male ma non puo' farne a meno; la scena in cui la sbircia in bagno e coglie uno sguardo di profonda tristezza e disperazione nello specchio, stringe il cuore.
E devo dire una parola anche in favore di Lolita perché l'ho distrutta per tutto il romanzo, dicendo che in realtà "ci stava" e non capendo che "ci stava" perché non aveva scelta, perché era sola al mondo a, a suo modo, Humbert le offriva protezione, questo l'ho capito solo nelle ultime pagine.
Morale, è un ottimo libro, lo consiglio e consiglio anche di non farsi influenzare dal comprensibilissimo disgusto e rifiuto mentale che l'argomento può suggerire, se si riesce a superare alla fine questo libro ti lascia qualcosa, almeno a me è successo così.
 

Jessamine

Well-known member
Le mie opinioni riguardo a questo romanzo sono piuttosto contrastanti. Ho cambiato idea radicalmente più volte, leggendolo, e nonostanre ora lo abbia finito da diversi giorni, non riesco comunque a formulare un'opinione unitaria, mi sento molto combattuta.
La trama credo sia ormai nota a tutti: Humbert Humbert, tormentato da un'insano amore per le giovanissime (e per giovanissime, intende proprio giovanissime: le sue "ninfette", a suo dire, perdono il potere di ammaliarlo già attorno ai quattordici anni), perde completamente la testa per Dolores Haze, Dolly, Lola, Lolita, e in seguito a svariate peripezie riesce a "conquistarla", trascinandola in un delirante viaggio attraverso gli Stati Uniti e la sua follia.
Insomma, un racconto di pedofilia che ci viene presentato dal "mostro" stesso, un mostro che scopriamo essere estremamente colto e raffinato, quasi lucido nella sua follia. Un mostro disperato, un malato consapevole della sua malattia, insomma, un mosto estremamente, terribilmente umano.
Nella prima parte del romanzo, devo dire di aver trovato lo stile di Nabokov meraviglioso: una prosa raffinatissima, colta, estremamente curata ma al tempo stesso molto scorrevole, mi ha ammaliata e completamente trascinata all'interno della narrazione. Ho divorato la prima metà del romanzo, completamente assorbita dall'ambigua figura di Humbert, catturata dalla sua malsana e sempre più crescente passione per Dolores. È straordinario il modo in cui Nabokov sia riuscito a suscitare disgusto e al tempo stesso simpatia (simpatia nel senso più etimologico, quello che apre la strada all'empatia, un essere disposti a comprendere - non accettare, non perdonare o sminuire, si badi bene - le situazioni e le ragioni che portano qualcuno a comportarsi in un determinato modo, fosse anche desiderare una bambina) nei confronti di un uomo che in fondo risulta quasi vittima di una passione più grande di lui, che non riesce a gestire, che riconosce come perversa e malata ma che al tempo stesso non può non provare. Condanniamo Humbert, lo condanniamo ad ogni pagina, ma non possiamo fare a meno di riconoscere il suo struggimento.
La seconda parte del romanzo, invece, quella dove la passione di Humbert trova finalmente sfogo, quella che dovrebbe essere più coinvolgente, più devastante e forte, l'ho trovata estremamente noiosa, quasi irritante. Ci sono ottimi spunti, il personaggio di Lolita sembra quasi restare sullo sfondo, eppure è credo uno dei ritratti più fedeli della prima adolescenza, di quel misto di ingenuità infantile, voglia di apparire "grandi", solitudine, paura e leggerezza, eppure lo possiamo cogliere solo attraverso gli occhi di Humbert, il quale sembra non accorgersi di nulla di tutto questo. Per lui Lolita è solo la forma della sua perversione, è la sua passione fattasi esperienza reale, è la sua estasi e il suo tormento, e nient'altro. Il tormento di Dolores, una ragazzina spaventata, rimasta sola, che non ha mai ricevuto molto affetto in vita sua e ora sembra pronta ad attaccarsi a qualsiasi cosa possa sembrarle un punto fermo, rimane solo sullo sfondo, e questo mi ha un po' infastidita, perché a volte, presi dai ghirigori letterari e le belle merafore che Nabokov mette sulle labbra ad Humbert si rischia quasi di dimenticare tutto questo aspetto. Inoltre, a mio parere in questa parte lo stile di Nabokov raggiunge vette di abilità fin troppo elevate, risulta quasi autocelebrativo, una dimostrazione di talento che distoglie troppo l'attenzione dalle vicende, rendendo noiosa la lettura proprio nel momento in cui dovrebbe stimolare di più il lettore. Io ho poi trovato estremamente fastidiosa la leziosità di alcuni passaggi, lo stile quasi bucolico con cui ci si rifersice ai rapporti sessuali fra Humbert e Dolores: l'ho trovato molto di cattivo gusto, nauseante.
Sul finale il romanzo riprende la sua forza iniziale, la passione di Humbert lo ha trascinato negli anfratti più bui della psiche, è tormentato e confuso, ma abbandona l'eccessiva ricercatezza dello stile, tornando ad essere estremamente ben scritto ma godibile, non più stucchevole.
Nel complesso, penso di poter dire di aver apprezzato questo romanzo, pur con qualche riserva sia sulla forma, che su alcuni contenuti. Perché, se é vero che un romanzo è finzione, e non deve avere a tutti i costi un intento moraleggiante, credo che scrivere un romanzo significhi dire qualcosa. E, arrivata in fondo, mi chiedo perché Nabokov abbia scelto proprio questo tema per il suo romanzo: non riesco proprio ad impedirmi di pensare che, forse, un pizzico di furbizia di fondo ci sia, perché si sa, certi temi scottano, fanno discutere, fanno scalpore, suscitano curiosità, indignazione, morbose voglie voyeuristiche, e anche la critica è pur sembre visibilità. Spero tanto di sbagliarmi, e non voglio con questo togliere nulla al grande valore letterario che il romanzo conserva, ma un po' di scetticismo, non posso negarlo, mi resta.
 

gamine2612

Together for ever
Brevemente lo pensavo meno poetico e più crudo e di esserne maggiormente disgustata .
Alta prosa ed abilità dello scrittore lo hanno reso più interessante di quanto mi aspettassi, sebbene nel finale la mia attenzione sia sfociata un po' in noia.
Questa non è la cronistoria di un fatto accaduto, ma uno studio rielaborato di realtà diverse sul tema"pedofilo" .
Scrittore apprezzato.
 

Nerst

enjoy member
Ho avuto un po' di difficoltà all' inizio ad adattarmi alla modalità del protagonista di descrivere i sentimenti per Lolita e tutte le descrizione di come la vorrebbe per se. Non è una storia d' amore, quanto di possessione e il finale accerta la gelosia di Humbert per la sua piccola Lo.
Non mi è stato chiaro fin dall' inizio ciò che Lolita prova per il patrigno, è solo la paura di essere arrestata che la fa cedere o davvero vuole vivere questa sconveniente relazione? Forse letto un decennio fa avrebbe lasciato il lettore più colpito, ma a me non ha dato molto. Ho però apprezzato il lessico, perché è scritto davvero bene.
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
SPOILER - Lolita di V. Nabokov: trama e ultime riflessioni dopo la lettura in MG.

Vladimir Nabokov, in Lolita, sembra usare le sue capacità linguistiche per sedurre il lettore e allo stesso tempo per criticare la volgarità della cultura americana.
Con sottile ironia e complicati giochi di parole (con le quali si è divertito anche in altri suoi romanzi) sembra voler sviare o almeno persuadere i lettori del romanzo a stare dalla sua parte.

Il mio trastullo ormai son solo le parole!

Sostiene che i suoi sentimenti per Lolita hanno radici nell'amore, ma in realtà riconosce il suo grave, insano e perverso disturbo. E questa sua ossessione lo divorerà.
Arriverà comunque ad amare alla fine anche una scialba e sciupata Lolita, "ormai" diciassettenne, pregandola, dopo averla cercata in lungo e in largo e ritrovata, incinta di un reduce di guerra, di fuggire con lui in una improbabile nuova avventura infinita.

Io muoio, se tu mi tocchi.

Ma ormai consapevole di aver perduto per sempre la sua ninfetta, un demone immortale vestito da bambina, e ancora incapace di punire se stesso per l'orrore e tutto il male che le aveva recato, uccide colui che nel cuore di Lolita aveva preso il suo posto.
Vana sarà la speranza e l'augurio nella mente di Humbert che Dolores Haze recuperi con Dick (il quasi sordo reduce) i suoi anni persi a scorrazzare in automobile in giro per l'America, fra un avvertimento e una minaccia, fra un amplesso e un regalo, fra un capriccio e la fuga finale con Quilty.
Gli rimarrà l'attesa del destino in una lugubre e misera cella; e la sensazione ultima di quello che ha lasciato.

Nei suoi slavati occhi grigi, stranamente occhialuti, il nostro povero romanzo d'amore fu riflesso, ponderato e scartato come una festa noiosa, come un picnic sotto la pioggia a cui abbiano partecipato solo i più barbosi scocciatori, come un compito monotono, come un pezzetto di fango rinsecchito che inzaccherasse la sua infanzia.
 

madeline88

Member
Ciò che colpisce maggiormente di questo romanzo non è tanto l’argomento, ma piuttosto il modo e lo stile con cui esso viene trattato e presentato al lettore, uno stile sicuramente molto raffinato che appare a chi legge quasi inappropriato ad un pedofilo.
Nabokov con la sua ironia si prende gioco dei suoi lettori, inducendoli a interrogarsi spesso sulla natura di Humbert, per cercare di dare un giudizio, una sentenza finale. Ed è proprio in questo modo che ho vissuto la lettura di questo romanzo, soprattutto della prima parte. Mi sono sentita quasi un giudice con il compito morale di decidere se salvare o condannare Humbert. Pedofilo, maniaco sessuale, malato? Come etichettarlo meglio? Di certo il comportamento della giovane Lolita non aiuta affatto nella decisione, mostrandosi quasi consenziente ai rapporti col suo “patrigno”. Insomma una situazione del tutto sui generis, originale, che fa riflettere molto.
Ho apprezzato molto il finale, intenso, drammatico, inaspettato, che lascia un po’ l’amaro in bocca. Unica pecca (come più volte ho ribadito in minigruppo) sono le lunghe parti descrittive. Voto finale 4!
 

catoate

New member
Lolita fu un vero colpo in faccia, mi ha spiazzato, affascinato. Entra a far parte delle mie opere letterarie preferite.
Lolita per la sua lingua, precisa, poetica, erotica ed estremamente sensuale...raramente ho amato fisicamente lo stile di un autore come quello di Nabokov, pensando a quanto aveva scelto con cura e quasi perfezione i suoni per indicare l'emozione.
La storia dietro lo stile linguistico rimane per me secondaria. Non mi ha turbata, non mi ha scioccata. Togli lo stile di Nabokov, sicuramente rimane poco, forse solo il sapore di un bacio mancato...con lo stile però, tornano fuoco, passione e turbamenti.
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Lolita fu un vero colpo in faccia, mi ha spiazzato, affascinato. Entra a far parte delle mie opere letterarie preferite.
Lolita per la sua lingua, precisa, poetica, erotica ed estremamente sensuale...raramente ho amato fisicamente lo stile di un autore come quello di Nabokov, pensando a quanto aveva scelto con cura e quasi perfezione i suoni per indicare l'emozione.
La storia dietro lo stile linguistico rimane per me secondaria. Non mi ha turbata, non mi ha scioccata. Togli lo stile di Nabokov, sicuramente rimane poco, forse solo il sapore di un bacio mancato...con lo stile però, tornano fuoco, passione e turbamenti.
Infatti questo è quello che, in parte, avrebbe voluto sentire l'autore da un lettore, dopo aver terminato il libro.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Può un romanzo elevare una perversione al punto di farla diventare qualcosa di “normale”?

Questa è la domanda che mi sono fatto prima e durante la lettura di “Lolita”. Dopo, invece,mi sono convinto che altre fossero le intenzioni di Nabokov. E altre fossero le domande da farsi (sempre che ce ne fossero).

Sono tanti gli intenti di questo libro; anzitutto, forse, descrivere per metafora l’America, giovane e smaliziata, e metterla a confronto con la vecchia Europa. Non credo, comunque, sia tutto qui.

Non è la storia di un amore e nemmeno, secondo me, di una perversione. Non c’è nemmeno sesso in questo romanzo. O meglio; c’è, ma non si vede.
E’ necessario sospendere il giudizio morale quando si legge un romanzo? Si, io credo di si. Qui c’è scandalo, ma mai volgarità.

Così come non ci viene spontaneo chiederci se Stephen King sia un vampiro, allo stesso modo non dobbiamo chiedere nulla a Nabokov circa il tema trattato in questo libro.

Si parla di morte e guerra, in letteratura, si può benissimo parlare di pedofilia. Perché, c’è poco da fare, alla fin fine Lolita parla di un rapporto pedofilo. Decidere poi chi sia la vittima e chi il carnefice non credo sia affare di Nabokov.

"Parla", il verbo parlare. Ecco l’ho messo in corsivo. Il verbo parlare sta al verbo dire come il verbo guardare sta al verbo osservare. Nabokov parla di pedofilia, ma dice altro. Se guardiamo lo sentiamo parlare, se osserviamo lo sentiamo dire.

Dicevo: io non credo sia una storia di amore e nemmeno di sesso. E’ una storia che parla di un’ossessione. Anzi di ossessioni. Anzitutto di quella di Humbert per Lolita, poi di quella di Lolita per Humbert, poi dell’ossessione per il sesso, di quella per i tabù e, infine, di quella nostra per le ossessioni stesse.

Se ci liberiamo di tutto, io credo, vedremo che Lolita è un romanzo scritto molto bene.

Votato 4/5
 
Ultima modifica:

velmez

Active member
emozioni contrastanti nel leggere questo libro.
lo stile è magistrale, la prima pagina, ripresa anche come inizio del film, è poetica e armonizzante come poche... ti suona in testa. Così come le filastrocche e le poesie Humbert, per non parlare dei continui riferimenti letterari e giochi stilistici, mi hanno incantato!
Contemporaneamente, però, abbiamo a che fare con un melato mentale, che cerca di giustificare la propria malattia chiamandola "amore", che spezza la vita di una ragazzina dodicenne in maniera viscida e penosa.
Al contrario di tutti voi, io, invece, simpatizzo con Lolita! Sin dal primo incontro: Lolita è una bambina sola, detestata dalla madre, orfana di padre e fratellino... insomma già da qui fa pena! Leggendo questo romanzo si intravedono solo le mille sofferenze della bambina, che tra l'altro Humbert cerca di mascherare e solo raramente percepisce! Questo romanzo, forse con meno appeal, dovrebbe chiamarsi Humbert... così il lettore eviterebbe di dimenticarsi così facilmente di Lolita!
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
emozioni contrastanti nel leggere questo libro.
lo stile è magistrale, la prima pagina, ripresa anche come inizio del film, è poetica e armonizzante come poche... ti suona in testa. Così come le filastrocche e le poesie Humbert, per non parlare dei continui riferimenti letterari e giochi stilistici, mi hanno incantato!
Contemporaneamente, però, abbiamo a che fare con un melato mentale, che cerca di giustificare la propria malattia chiamandola "amore", che spezza la vita di una ragazzina dodicenne in maniera viscida e penosa.
Al contrario di tutti voi, io, invece, simpatizzo con Lolita! Sin dal primo incontro: Lolita è una bambina sola, detestata dalla madre, orfana di padre e fratellino... insomma già da qui fa pena! Leggendo questo romanzo si intravedono solo le mille sofferenze della bambina, che tra l'altro Humbert cerca di mascherare e solo raramente percepisce! Questo romanzo, forse con meno appeal, dovrebbe chiamarsi Humbert... così il lettore eviterebbe di dimenticarsi così facilmente di Lolita!
Ottimo punto di vista. È molto singolare e a pochi sarebbe venuto in mente. Riesco a capire quello che intendi, quello che c'è dietro a questa tua affermazione e credo che avrebbe davvero suscitato emozioni e considerazioni diverse. Mi piace. Sarebbe stato meno vendibile, un titolo meno commerciale di certo. Ma l'idea è intelligente.
 
V

Valentina992

Guest
E' sicuramente un romanzo scritto in maniera impeccabile al punto da rendere "quasi normale" l'amore malato del protagonista, ma avendo letto tanti romanzi sul clichè giovane donna e uomo maturo ne ho preferito altri del genere.
 
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