E se vivessimo in una realta' virtuale come Matrix ? A volte ci penso e per certi aspetti mi sembra quasi plausibile.
Ila78, non so quanto Keanu Reeves sia 'figo' , ma comunque non mi interessa personalmente :? (magari lo e' lui, lo era suo padre e pure suo nonno)... e' un avatar anche lui.
Qualcosa di simile mi tormenta da secoli, anzi da ore ...
Ho in archivio un raccontino -allo stato grezzo perchè mai ho avuto il coraggio di riprenderlo per "aggiustarlo"-, che ben esprime a mio avviso questa sensazione MISTICA.
Il concetto è quello di esseri superiori che stanno giocando con un videogame, nel quale i vari livelli sono le epoche storiche umane, e noi i rispettivi personaggi, re-incarnati di volta in volta coprendoci con nuove adeguate texture tramite il rendering del motore video.
Ovvio che in tal modo noi si sia solo delle specie di avatar, le cui azioni e comportamenti altro non sono che le decisioni dei giocatori, trasmesse su di noi col joystick, e le nostre rispettive vite sono solo interazioni elettroniche non dipendenti da noi, inquadrate nell'impostazione "genetica" caratteriale che ci ha assegnato l'intelligenza artificiale elaborata dai processori collegati in rete.
:OO
Perche' ho aperto questa discussione?
Potrebbe chiamarsi in mille altri modi, ad esempio:
siamo liberi? siamo veramente liberi di agire?
esite la predestinazione?
esite il fato?
siamo burattini in un mondo pilotato da qualche altra entita' di qualsiasi genere?
Perche' ho aperto questa discussione? Perche' quando penso a certi casi, mi sembra che dietro alla nostra vita ci sia qualche 'burattinaio', programmatore, entita' superiore, chiamatela come volete che si diverte alle spalle nostre, anche in senso macabro.
Due episodi banalissimi.
Tre mesi fa una vicina di casa di un mio conoscente parcheggia la macchina, apre il cancello per parcheggiarla, l'auto si muove, la investe e l'ammazza sul colpo. Sfortuna? Caso? Tragica distrazione? Non so.
Peccato che la poveretta, avesse adottato una bambina, la bambina era orfana dei genitori, quindi per la seconda volta e' di nuovo orfana di madre, in piu' il marito pare sia molto ammalato, quindi a breve sara' nuovamente orfana di entrambi i genitori. Prima quelli naturali, poi quelli adottivi. Tragico caso? La ragione mi fa pensare che sia un caso tragico. Chiamiamola sfortuna. Ma cosa si intende per sfortuna? che cosa e' la sfortuna? Caso?
Altro episodio, questo molto piu' remoto ma me lo ha raccontato un collega e l'ho verificato su internet. Il pilota automobilistico Alberto Ascari, famoso negli anni cinquanta muore a 37 anni, il 26 maggio del 1955. Di piloti d'auto ne sono morti purtroppo moltissimi. Quel giorno il 26 del mese non aveva in programma di correrere, aveva fatto alcuni giri di pista a Monza, curvando a sinistra (in circostanze mai spiegate), perde il controllo e muore. (26 del mese , 37 anni, curva a sinistra).
Suo padre, Antonio Ascari, mori' il 26 luglio (non nello stesso mese, ma comunque il giorno 26), all'eta' di 37 anni a Parigi. (26 del mese, 37 anni, curva a sinistra).
Fatalita'? Destino? Un baco nel programma di Matrix? Predestinazione? Non saprei cosa rispondere. Di casi simili ce ne sono tantissimi.
Ila78, non so quanto Keanu Reeves sia 'figo' , :?... e' un avatar anche lui.
che sia virtuale o non virtuale per me non cambia niente, il Game over arriva comunque
Era da un po' che non quotavo la mia amichetta oggi mi tocca :wink:
Non credo che siamo burattini di un manipolatore di ruoli. Non dico questo per sminuire la discussione, ma perchè HO BISOGNO di pensare che non sia così. Io non credo nel destino scritto, perchè se così fosse mi urterebbe molto sapere che le mie decisioni di vita sono solo uno stampo di una cosa che esiste già. Penserei che è inutile sprecare energie se non puoi andare contro a ciò che è oramai scritto. Perciò credo e spero che tutto ciò che facciamo sia legato al libero arbitrio in toto.
Ma credo anche che la vita sia fatta di fatalità, il più delle volte, crudeli. Da queste ci si può difendere solo in parte. Possiamo prestare attenzione quanto vogliamo, ci sarà sempre una curva un pò più stretta che ci farà andare fuori pista, ma sta a noi e solo a noi il correggere la rotta.
...Osservo semplicemente, che in molti casi sembrerebbe che per quanto uno cerchi di orientare la propria vita, ci sia qualcosa di piu' forte di lui che decida al suo posto, come dei binari dai quali sia impossibile scendere, come una rotta prefissata che non possa essere mutata...
Copio e incollo qui la mia risposta al racconto in tema di Hot:
La realtà virtuale potrebbe essere una valida alternativa ai nostri errori...attribuirli alle scelte di un "giocatore" che ci manovra dall'alto,ci farebbe almeno accettarli di più,non essendo stati proprio noi a commettere scelte sbagliate.
E se vivessimo in una realta' virtuale come Matrix ? A volte ci penso e per certi aspetti mi sembra quasi plausibile.