Scrivere come Cura

Ricordo che quando cominciai a scrivere la prima volta,il flusso dei pensieri e dei ricordi ero forte,incessante. mi sembrava di vedere su uno schermo bianco del cinema la mia vita. Riprovavo le emozioni,le gioie,l'imbarazzo. Scrivere era facile,spontaneo.Iniziavo un viaggio nella memoria. dopo tanto tempo la mente non martellava con i ricordi ma ero io a gestirli.Era una liberazione da una tenaglia che mi opprimeva
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Scrivi, Melvin 2° !
Se hai visto che ti fa bene e favorisce la rinascita.

Ma la bestia che c'è in noi è un estraneo ben più ostico di uno specialista cui ci si crea problemi ad aprirsi.
Soprattutto non si fa sconfiggere facilmente, perchè ben ti conosce ed usa quelle armi che sono anche le tue.
Ti lascerà credere di farcela, alimentando le tue speranze, illusioni, e forse anche la presunzione.
Intanto perderai tempo prezioso...

Dunque scrivi, ma non scordarti di far leggere.

Perchè da sempre la scrittura è un linguaggio di comunicazione, ma verso gli altri.
Se lo è verso se stessi pari fa col pensiero.
Coi rischi che ben sono definiti nei manuali degli psicoterapeuti.

Scusa la crudezza, ma se nella scrittura hai individuato il mezzo ideale per scavare in te stesso e far tornare alla luce le origini dei tuoi problemi, sei a buon punto con quello che però è il primo stadio.
Indispensabile resta condividerlo con chi sa come portarti per mano al successo finale !

Andrea
 
E' vero la scrittura e' solo il primo passo. Per ricostruire un identita e soprattutto un futuro bisogna lavorare su vari fronti.
Ma prima di ogni cosa bisogna ritrovare la serenità. Senza la quale anche le cose piu' semplici diventano insormontabili.
Condividere le emozioni e' un altro passaggio importante.
Se non parli del tuo passato con chi sta vicino ovviamente e' un sterile esercizio.
Io ho deciso prima di metterlo sul web,mi sono consigliato con la mia famiglia e amici.
Ribadisco bisogna abbinare terapia e scrittura
La Bestia e' sempre in agguato.
Il vuoto ti puo' sempre risucchiare nel buio e nel dolore.
bisogna sempre tenere la mente impegnata.
Io non sono rinato ma sto cercando di ricostruire me stesso e la mia vita.
Ho gettato le basi solide. Ho messo fuori tutto lo sporco che c'era sotto il tappetto.
Scrivo perche' voglio che la mia diversita' sia accettata e non compatita.
Scrivo perche' voglio un mio posto nel mondo
Oggi anche Il Papa ha mostrato la sua fragilita.
La fragilita dell'Anima puo' essere curata con la scrittura.
Conosci te stesso. Nessun manuale di terapia puo' farlo
 
come si puo' mettere ordine al flusso delle emozioni e ricordi?
Il medico mi consigliava di prendere le distanze da quello che scrivevo.
Il vero scrittore e' capace di farlo
Io non lo sono e soffrivo
Rivedere le scene mi procurava nausea,agitazione,angoscia.
La scrittura mi faceva tornare indietro nel tempo.
Mi sembrava d'essere come Dante con Virgilio.
Io e Lo Splendente abbiamo visitato il mio inferno.
Secondo voi come si fa a neutralizzare le emozioni?
Scrivere per me ha significato rivivere certe scene
Ecco perche' poi serviva la seduta
Raccontare ed analizzare.
 
Ho proposto il mio esercizio al forum dei sceneggiatori. Magari verra' fuori una collaborazione.
Spero che possa esserci un modo per divulgare il messaggio.
Mi rendo conto che in italia si legge poco
Poi leggere una storia di un travaglio interiore non sollecita la curiosita.
Ma voi come lettori cosa vi piace leggere dell'anima umana?
La mente e i suoi pensieri
Secondo la scrittura e' un modo per decifrare un mondo.
 
Ho avuto un contatto uno squisito sceneggiatore. Stiamo lavorando all'ipotesi di un testo teatrale.
Il teatro come la scrittura e' molto terapeutico.
Secondo me la ritrosia a scrivere e' la paura di leggere le proprie emozioni,di sentirsi nudo
Ma bisogna vincere questa esitazione se vogliamo superare il livello di conoscenza di noi stessi
 
E' strano vedere la propria vita vista attraverso gli occhi di un operatore dello spettacolo.
Anche questo modo di scrittura ti permette di prendere le distanze ed osservare il tuo mondo
L'Arte si conferma come valida terapia.
Voi avete mai fatto teatro per vincere la timidezza?
 
La vita e' una fiction ho sempre pensato.
Mentre scrivevo la mia vita,rivedevo nella mia mente i personaggi che hanno affollato la mia vita.
Scrivere di loro me li ha anche fatto capire meglio.
Sono le piccole cose che fanno grande una vita.
Scrivere mi ha aiutato a vedere il mondo con occhi diversi,
Scrivere e' un modo per abbracciare la vita
 

(Neige)

New member
Chiedo scusa per la formulazione del mio contributo.
"Scrivere con cura": mah... un abbaglio... Ho cliccato il titolo in maniera riflessa: al salotto i topic promettono bene. Ma scrivere "come" cura, se permetti, non ha bisogno di paladini: essendo esperienza di tutti. comune.
Chi non lo fa, manca di farlo non certo perché non sappia che si possa fare ciò. Qualcuno te lo deve dire che il pericolo della nostra umanità! - il pericolo di dimenticare l'effetto terapeutico della scrittura - è un pericolo... assolutamente... scampato :)
 
Chiedo scusa per la formulazione del mio contributo.
"Scrivere con cura": mah... un abbaglio... Ho cliccato il titolo in maniera riflessa: al salotto i topic promettono bene. Ma scrivere "come" cura, se permetti, non ha bisogno di paladini: essendo esperienza di tutti. comune.
Chi non lo fa, manca di farlo non certo perché non sappia che si possa fare ciò. Qualcuno te lo deve dire che il pericolo della nostra umanità! - il pericolo di dimenticare l'effetto terapeutico della scrittura - è un pericolo... assolutamente... scampato :)
Perdonami qui nessuno vuole fare il paladino. Io voglio aprire un dibattito sul valore della scrittura come forma di terapia alternativa. C'e invece il pericolo che chi soffre non venga aiutata a mettere su carta i propri dolori. Quanti scrittori nella storia lo hanno fatto.Bisogna spingere le persone a raccontarsi affinche l'anima sia piu' leggera. Troppe volte ci teniamo i pensieri dentro di noi. Non diamo libero sfogo ai nostri istinti. La scrittura e' liberazione.Scrivere aiuta a capirci. Scrivere con un terapeuta vicino e' curativo.
 

(Neige)

New member
Adesso dici così, ma prima hai scritto:

Ma vorrei davvero che si diffondesse il messaggio che la scrittura e' una forma di terapia alternativa. [...] Solo cosi si puo' curare il problema.

Semplicemente non sapevo che cosa pensare di te. Non pensavo esistessero persone più ingenue e grafomani di me :)

Ad ogni modo ti posso credere, ti credo. Sono contento ti porti sollievo incanalare il tuo inconscio, ma non perdere mai il tuo terapeuta: nell'inconscio di può fare un tuffo, va bene, ma se non risali a dare potere anche al tuo ragionamento, nell'inconscio si può benissimo annegare. Avere riferimenti è importante; il mio consiglio è di cercarli nel presente e nel terapista. Non nel passato (ma dico i riferimenti!)

Voglia tu essere fiero di esserne uscito, ascolta Hotwireless che ha spiegato i pericoli anche meglio di me. L'inconscio è una brutta bestia, ma di incoraggiare la grafomania come "unica cura efficace" è una battaglia che dovrai fare senza di me. O meglio: ti garantisco che non tutte le persone sono fatte come te, e di "aprirsi" per via iscritta può essere inutile. Se la ostenti come la panacea, non mi nascondo dal dire che è mistificazione.
 
Credimi ho ben chiaro il lavoro che il terapeuta deve svolgere con il paziente.
La scrittura e' solo un valido sostegno.
Il paziente puo' raccontarsi ma non sarebbe efficace senza l'aiuto medico.
Ricordare permette di vedere gli errori del passato ed evitarsi di rifarli
Forse sono ingenuo.
Ma io credo che raccontare di se e ammettere i propro errori con onesta
Possa permetterti d'avere un altra chance.
Vi inoltro la recensione che ho avuto da un critico sul mio esercizio.
Spero che vi interessi
Scritto agli inizi degli anni 2000, il ritorno di Melvin rappresenta uno dei libri più importanti della letteratura italiana d’inizio millennio e un passaggio obbligato per chiunque s’interessi di narrativa. Senza contare, tra l'altro, la grande influenza che il romanzo è destinato ad avere nella cultura popolare nei decenni successivi. Si tratta, a mio avviso, di uno di quei libri che dividono l'opinione dei lettori: ho sentito da una parte persone che lo esaltano come un grandissimo capolavoro, e dall'altra invece persone che lo considerano pesante o noioso. Sicuramente è un libro che non passa indifferente.La trama si sviluppa intorno alla figura del trentenne Melvin, un giovane particolarmente acuto e sensibile, senza troppa voglia di studiare, che guarda alla realtà con forte spirito critico. E' fondamentalmente un ribelle, che non accetta il mondo degli adulti, che disprezza le convinzioni e gli atteggiamenti superficiali dei suoi coetanei. Melvin non riesce a sentirsi parte integrante di una società costruita sull'apparire e su falsi valori come il denaro. L'unica persona che sembra capirlo è una giovane stella della televisione, l’Aspirante, la quale nutre nei confronti del suo fan un'ammirazione e una complicità legata ad un’attrazione morbosa. La narrazione dell'autore si concentra sul disagio dei giovani e sulla loro difficoltà di comunicare con il mondo che li circonda. So che può risultare noioso e poco coinvolgente quando tratta il disagio mentale di Melvin ma nonostante una lettura non proprio facile, credo che questo libro merita attenzione per l'importanza che ha avuto nella letteratura di inizio millennio.
Massimo Sapienza
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
ciò che mi tranquillizza, è che infine si dia per scontato che la scrittura debba avvalersi dell'analisi dello specialista, essere propedeutica allo scavo nella personalità.

Nei primi post questo non emergeva affatto con chiarezza, anzi...
sembrava si affermasse che lo scrivere fosse di per se la cura, sufficiente e completa, soggetta all'unica esclusiva valutazione dello stesso scrivente.

Indubbiamente tale impressione mi dev'essere scaturita dalla forza con cui il nostro amico la sottolineava, per lui importante al punto di dare l'impressione di ritenerla la vera panacea...

Per tale motivo mi ero sentito di sollevare qualche dubbio al riguardo, riscontrando però nell'evolversi del 3D che invece l'essere seguiti dallo specialista era semplicemente sottinteso e per nulla messo in discussione.

Bene.
 

(Neige)

New member
Hot, hai diplomazia a mille. Mentre io sono così imbarazzato che mi ritiro da ogni discussione ulteriore. La recensione è killer. E' così sottile da tracciare distinzione tra "pesantezza e noia" da una parte, e l'indifferenza del lettore dall'altra, come se la "pesantezza e noia" non comportassero questa indifferenza che non può assolutamente esserci dalla parte di nessuno che ce l'abbia fatta a finire.

"[...] ma nonostante una lettura non proprio facile, credo che questo libro merita attenzione per l'importanza che ha avuto nella letteratura di inizio millennio."
Capolavoro al calare di questo sipario. La letteratura di inizio millennio ringrazia: ringraziando i numerosissimi scrittori che sono cresciuti coi libri di Melvin, ringrazia lo stesso Melvin Secondo. Chi meglio di lui ha recepito l'insegnamento impartito da questo "importantissimo capolavoro", chi meglio di lui ha saputo sfruttare le prove e gli errori di una coscienza alla ricerca di pace per creare qualcosa di bello e a servizio persino degli altri?

Se non avessi letto che cosa scrivi, penserei che tu sia un impostore, ma scaccio perennemente questo pensiero di fronte all'evidenza che tu sia invece una persona che soffre, e soffre di mente. Guarisci e torna da noi!
 
Io ho sempre sostenuto l'importanza dello specialista.Mi dispiace che si sia creato l'equivoco.Io ritengo che scrittura e terapia vadano usati insieme.
Scrivere risolleva l'uomo dalla negatività e oppressione..
Caro Neiige,ho sempre pensato che i critici letterari siano dei personaggi stravaganti.
Ho inviato il mio esercizio terapeutico perche questo si tratta al Dottor Sapienza per avere un parere. Ne e' uscito questo commento.
Io ho sofferto come tanti. Il disagio mentale purtroppo coinvolge anche le famiglie.
Bisogna parlarne e diffondere il messaggio. Speravo che l'amministrazione del forum mi desse tale opportunita.
Io ho scritto di me per dimostrare che ogni vita se sollecitata in maniera sbagliata dalla famiglia puo' provocare danni.
Solo il paziente puo' raccontare queste pressioni. Il terapeuta puo' solo immaginarle.
La scrittura copre questa lacuna.
 
Scrivere di sè e vedere i personaggi della propria vita scorrerti davanti agli occhi. ne apprezzi finalmente i pregi e vedi i difetti. Capisci secondo me chi ti ha sostenuto e chi ti ha affossato. E' un altro modo per voltare pagina e ricominciare con le persone giuste.
 
Mi sono sempre chiesto perche' si tende a ripetere sempre gli stessi errori. Scrivendo mi sono reso conto come la mia mente si fosse strutturata per difendersi.La scrittura ha aperto il vaso di Pandora.Mi sono sentito liberato.Ci si puo liberare dagli scheletri nell'armadio.
 

(Neige)

New member
La scrittura ha aperto il vaso di Pandora.Mi sono sentito liberato.Ci si puo liberare dagli scheletri nell'armadio.
Melvin, di solito la collettività non incoraggia l'apertura dei vasi di Pandora. Il mito è poco ambiguo sulla negatività delle conseguenze del fare ciò... :roll:
 
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