11° Poeticforum - Le poesie che amiamo

maclaus

New member
Jess, mai dire mai... E' triste, per me, sentire una donna dire "non voglio avere figli"...
Avere un figlio è l'unico vero gesto d'amore che giustifica la presenza dell'uomo in questa valle di lacrime...:?
 

Jessamine

Well-known member
Jess, mai dire mai... E' triste, per me, sentire una donna dire "non voglio avere figli"...
Avere un figlio è l'unico vero gesto d'amore che giustifica la presenza dell'uomo in questa valle di lacrime...:?

Sul mai dire mai, sono più che d'accordo.
Sul fatto che avere figli sia l'unico vero gesto d'amore che giustifichi l'esistenza dell'uomo no, nemmeno un po', anzi penso che in determinate situazioni (non sto parlando di me in questo caso) un vero gesto d'amore sia proprio decidere di non averne.
In ogni caso è un discorso complesso e delicatissimo, credo si andrebbe un po' troppo OT a parlarne qui :wink:.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Sul fatto che avere figli sia l'unico vero gesto d'amore che giustifichi l'esistenza dell'uomo no, nemmeno un po', anzi penso che in determinate situazioni (non sto parlando di me in questo caso) un vero gesto d'amore sia proprio decidere di non averne.
In ogni caso è un discorso complesso e delicatissimo, credo si andrebbe un po' troppo OT a parlarne qui :wink:.

Mi rendo conto che non sapendo il contesto da cui nasce la tua osservazione non potrei neanche parlare, ma anche a me fa stare male leggere la tua frase... è comunque con rispetto che te lo scrivo, ma mi fa stare fisicamente male.
 

Jessamine

Well-known member
Poi la smetto, giuro, anche perché ci stiamo decisamente distaccando dal significato della poesia e dall'argomento del thread, ma volevo solo sottolineare anche io il fatto che sono argomenti talmente complessi e delicati che sto cercando di parlare con assoluto rispetto, e soprattutto senza giudizi morali di sorta.
Non credo ci sia un "giusto" e uno "sbagliato", forse mi sono lasciata prendere un po' troppo la mano perché sento molto questo argomento, ma ci tenevo a dire che questo è solo il mio pensiero che si limita a me stessa e quanto concerne la mia condotta, e infatti proprio questo "contestavo" anche alla poesia, il fatto che non si possa generalizzare e cercare di espandere le proprie convinzioni anche ad altri, non su un argomento così delicato e intimo :wink:.

Spero si sia capito quello che intendo, è che quando si parla di certe cose ci sono così tanti fattori personali e nervi scoperti che si potrebbero toccare facendo veramente male che ho sempre paura di dire la cosa sbagliata, poi cerco di spiegarmi meglio e solitamente finisco per incasinare ancora di più le cose.
 

bouvard

Well-known member


Mamma e papà ti fottono.
Magari non lo fanno apposta, ma lo fanno.
Ti riempiono di tutte le colpe che hanno
e ne aggiungono qualcuna in più, giusto per te.

Ma sono stati fottuti a loro volta
da imbecilli con cappello e cappotto all’antica,
che per metà del tempo facevano moine
e per l’altra metà si prendevano alla gola.

L’uomo passa all’uomo la pena.
Che si fa sempre più profonda, come un’insenatura.
Esci, dunque, prima che puoi
e non avere figli tuoi.

Sono d'accordo con Jessamine, la prima parte io non l'ho trovata affatto pessimista, estremista o peggio ancora accusatoria, a me è sembrata, invece realista. Anche non volendo, ognuno di noi, scarica le proprie ansie, preoccupazioni, colpe, o semplicemente il proprio stress su chi gli sta vicino, figli compresi. Non lo fa per cattiveria, o per ferire, talvolta non lo fa neppure consapevolmente, ma lo fa. Il nostro carattere, i nostri comportamenti, che vogliamo ammetterlo o meno, sono stati condizionati dal contesto in cui siamo cresciuti e dall'educazione che abbiamo ricevuto, certo poi ognuno ha reagito a suo modo, ma il condizionamento c'è stato. A me la poesia sembra un grido contro l'ipocrisia di quelle famiglie apparentemente felici, per chi le guarda dall'esterno, ma un inferno per chi ci vive dentro. Chi ha avuto (come figlio) ed ha (come genitore) una famiglia felice, unita, non riesce ad accettare il pessimismo di questa poesia, ma basta guardarsi un po' intorno per rendersi conto che ci sono anche realtà diverse. In quanto al finale io l'ho interpretato meno pessimisticamente di voi, nel senso che in quel "esci prima che puoi" non vi ho visto necessariamente un invito, o un riferimento al suicidio, quanto piuttosto, invece, un semplice invito ad uscire da questo circolo vizioso per cui necessariamente ogni persona debba avere dei figli, anche perché penso che non sempre avere un figlio sia il più grande atto d'amore, talvolta è solo un atto egoistico, un modo per colmare le proprie solitudini o le proprie paure, in questi casi davvero che i genitori ti f...... già prima di nascere.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
...sentire una donna dire...
...Avere un figlio è l'unico vero gesto d'amore che giustifica la presenza dell'uomo in questa valle di lacrime...

Se con uomo intendi genericamente l'essere umano, è un'opinione tua che rispetto -indipendentemente dal condividerla- molto probabilmente di orientamento religioso.

Avendo iniziato il post usando donna nel senso di femmina,
potrebbe interpretarsi però che tu con uomo intenda "maschio", riducendone l'esistenza al solo compito riproduttivo, con destino tipo il partner della mantide religiosa (profetessa reincarnata ? )...

Ti sarei grato se mi togliessi questo dubbio

:wink:
 

Lin89

Active member
Come si può notare dai like, sono d'accordo con bouvard e Jessamine. E' una poesia dal forte impatto emotivo sia stilisticamente parlando che per quanto riguarda il tema stesso. Non ho molto da aggiungere ai vostri commenti, solo che intravedo un'altro piccolo, ma importante, tema nella poesia: il momento della disillusione; il momento in cui un figlio inevitabilmente si rende conto che i propri genitori non sono dèi scesi in terra, ma esseri umani, imperfetti e che fanno errori continuamente, proprio come noi; la perdita di due punti di riferimento importantissimi; la consapevolezza e lo sconforto di dover contare solo sulle proprie forze. E tutti i figli prima o poi devono fare i conti con questo aspetto.

E' una poesia che fa così effetto perchè ricorda a chi la legge che la vita in sé non ha senso (e da questo punto di vista rientra nella corrente esistenzialista) e scardina una delle visioni del mondo e della vita più diffusa in assoluto, che vuole nell'atto della procreazione il senso appunto della vita stessa, quando forse in realtà ogni senso che diamo alla vita proviene solo da noi stessi. La differenza sta che alcuni se ne rendono conto, altri invece no, ma la vita continua... :D
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Mamma e papà ti fottono.
Magari non lo fanno apposta, ma lo fanno.
Ti riempiono di tutte le colpe che hanno
e ne aggiungono qualcuna in più, giusto per te.

Ma sono stati fottuti a loro volta
da imbecilli con cappello e cappotto all’antica,
che per metà del tempo facevano moine
e per l’altra metà si prendevano alla gola.

L’uomo passa all’uomo la pena.
Che si fa sempre più profonda, come un’insenatura.
Esci, dunque, prima che puoi
e non avere figli tuoi.

Mi ritrovo in pieno in ciò che ha scritto bouvard, Lin e, in parte, Jessamine, senza, per questo, sentirmi pessimista, bensì realista.
Credo che la poesia voglia mostrarci, piuttosto crudamente a dire il vero, quasi con una sorta di ironia beffarda e sprezzante, l'altra faccia della medaglia, il lato oscuro della famiglia, del mettere al mondo dei figli, lato che esiste, perché nasconderlo?
"Mamma e papà ti fottono" sin dall'inizio, nel metterti al mondo (certamente con amore!) senza che tu l'abbia chiesto :mrgreen: "Magari non lo fanno apposta", certo che no! Ogni genitore, o quasi, agisce per il bene del figlio, ma quante volte il loro concetto di "bene del figlio" coincide con quello di quest'ultimo?
Nella vita ci sono gioie ma anche tanti dolori, è sempre altruismo mettere al mondo un figlio che, inevitabilmente, prima o poi dovrà affrontare difficoltà e sofferenze?
Non vedo l'ultimo verso così tragico, a me sembra voler dire "Scappa da questa visione edulcorata della vita, apri gli occhi finché sei in tempo".
 

maclaus

New member
Se con uomo intendi genericamente l'essere umano, è un'opinione tua che rispetto -indipendentemente dal condividerla- molto probabilmente di orientamento religioso.

Avendo iniziato il post usando donna nel senso di femmina,
potrebbe interpretarsi però che tu con uomo intenda "maschio", riducendone l'esistenza al solo compito riproduttivo, con destino tipo il partner della mantide religiosa (profetessa reincarnata ? )...

Ti sarei grato se mi togliessi questo dubbio

:wink:

Intendo certamente l'essere umano:) Anche perchè, io personalmente, credo profondamente che Dio sia donna... Ma è un concetto troppo lungo da spiegare e da trattare in questo ambito:wink:
 

maclaus

New member
Hot

Sono troppo blasfema se commento con un: "Carramba che sorpresa!"? :mrgreen:

P.S. Sia chiaro è solo una battuta, non vuole esserci nessuna polemica e ancor meno offesa verso la religione:)

Fine hot

Papa Luciani (Giovanni Paolo I) nella sua prima udienza pubblica (purtroppo non ne ha fatte altre, data la sua brevissima "carriera" di Papa...) chiama "Dio Madre" l'Onnipotente... quindi, tranquilla, non sei per niente blasfema:)
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Hot

Sono troppo blasfema se commento con un: "Carramba che sorpresa!"? :mrgreen:

P.S. Sia chiaro è solo una battuta, non vuole esserci nessuna polemica e ancor meno offesa verso la religione:)

Fine hot

Ahahahahhh, Mittticca Ale ... :xaaa

Quel "hot" suona alquanto freudiano ...
(un fuori tema con me ?)

:? :wink:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Inserisco la seconda poesia da commentare :)

Un giorno esisterà la fanciulla e la donna di Rainer Maria Rilke

Un giorno esisterà la fanciulla e la donna
il cui nome non significherà più soltanto un contrapposto al maschile,
ma qualcosa in sé
qualcosa per cui non si penserà a completamento e confine,
ma solo a vita reale: l'umanità femminile.
Questo progresso trasformerà l'esperienza dell'amore,
che ora è piena d'errore, la muterà a fondo,
la riplasmerà in una relazione da essere umano ad essere umano
non più da maschio a femmina.
E questo più umano amore somiglierà
a quello che noi faticosamente prepariamo,
all'amore che in questo consiste
che due solitudini si custodiscano, delimitino e salutino a vicenda.
 

Cocci

New member
Un grazie ad Alessandra che si occupa del Poeticforum!

Questo progresso trasformerà l'esperienza dell'amore,
che ora è piena d'errore, la muterà a fondo,
la riplasmerà in una relazione da essere umano ad essere umano
non più da maschio a femmina.


Bellissima poesia che invoca l'arrivo del giorno in cui la guerra dei sessi finirà: spetta alla donna sentirsi pari all'uomo e non in secondo piano o relegata al ruolo di comprimario e spetta all'uomo far sentire la donna protagonista dello spettacolo insieme a lui. Secondo me in molte coppie questo già avviene, specialmente se si incontrano due persone intelligenti. In questa poesia lui parla delle relazioni uomo-donna dal punto di vista amoroso che secondo me sono quelle in cui è più facile stabilire quel tipo di relazione da essere umano a essere umano che lui invoca: in altri contesti (lavorativo,religioso,economico) non è così facile mettere in secondo piano la differenza tra maschio e femmina. Aspetto vostri commenti.

Piccola nota sull'autore: Rilke ha vissuto per un periodo a Duino che è un paesino sul Carso triestino, oggi in suo onore c'è un bellissimo sentiero a strapiombo sul mare lungo la costiera triestina.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Philip Larkin - Sia questo il verso

Mi ero limitata a dare i like a chi aveva commentato prima di me e con cui mi trovavo d'accordo (in parte o in toto), ma ora mi è venuta voglia di aggiungere qualcosa (tanto ormai Jess ha spianato la strada :wink:).
Premetto che non ho figli e al momento non ne voglio, perché penso che se una persona ha "problemi" di suo (e io purtroppo ne ho parecchi) non può, anzi non DEVE mettere al mondo dei figli per trasmetterglieli e renderli deboli a loro volta, con le sue paure, i suoi dubbi, le sue incertezze...
Lo so che mi si potrebbe obiettare che se tutti la pensassimo così ci saremmo già estinti, ma per fortuna al mondo ci sono tante persone forti di carattere che sanno affrontare la scelta di procreare ed educare nel migliore dei modi altri esseri umani.
Non condanno certo chi fa figli, ci mancherebbe, ma non ammetto che li si faccia troppo alla leggera oppure in condizioni morali e materiali non adatte a farli poi crescere bene.
Sento di consigliare l'ultimo verso della poesia a chiunque, come me, non se la sente di essere responsabile per il futuro del genere umano.

Esci, dunque, prima che puoi
e non avere figli tuoi.
 

bouvard

Well-known member
Un giorno esisterà la fanciulla e la donna di Rainer Maria Rilke

Un giorno esisterà la fanciulla e la donna
il cui nome non significherà più soltanto un contrapposto al maschile,
ma qualcosa in sé
qualcosa per cui non si penserà a completamento e confine,
ma solo a vita reale: l'umanità femminile.
Questo progresso trasformerà l'esperienza dell'amore,
che ora è piena d'errore, la muterà a fondo,
la riplasmerà in una relazione da essere umano ad essere umano
non più da maschio a femmina.
E questo più umano amore somiglierà
a quello che noi faticosamente prepariamo,
all'amore che in questo consiste
che due solitudini si custodiscano, delimitino e salutino a vicenda.

Ho scelto di postare questa poesia di Rilke, perché trovo questa sua speranza, di un progresso nella visione e nella considerazione della donna, incompiuta. Senz'altro molto è mutato rispetto agli anni in cui Rilke scriveva questa poesia, ma, purtroppo, il rapporto tra uomo e donna non è ancora, sempre, una relazione alla pari. Il maschile ed il femminile, troppo spesso, sono lungi dall'essere un completamento, o un sostegno reciproco, essendo piuttosto il dominio del più forte sul più debole. L'amore in quanto relazione tra due esseri umani non dovrebbe fermarsi a questa distinzione, separazione tra maschio e femmina, dovrebbe esserne, invece, il naturale superamento per creare un'unità armonica e completa.
 
P

ParallelMind

Guest
Inserisco la seconda poesia da commentare :)

Un giorno esisterà la fanciulla e la donna di Rainer Maria Rilke

Un giorno esisterà la fanciulla e la donna
il cui nome non significherà più soltanto un contrapposto al maschile,
ma qualcosa in sé
qualcosa per cui non si penserà a completamento e confine,
ma solo a vita reale: l'umanità femminile.
Questo progresso trasformerà l'esperienza dell'amore,
che ora è piena d'errore, la muterà a fondo,
la riplasmerà in una relazione da essere umano ad essere umano
non più da maschio a femmina.
E questo più umano amore somiglierà
a quello che noi faticosamente prepariamo,
all'amore che in questo consiste
che due solitudini si custodiscano, delimitino e salutino a vicenda.

Non conosco il punto di vista di Rilke sulle donne,sull'amore.Ma a giudicare da questa poesia non sembra che egli sia poi cosi`tanto compiaciuto dell'altro sesso in merito all'amore.
Alcune parole lo rivelano in particolare come quel "piu`umano amore"che egli forse sente appartenere piu`in esclusiva agli uomini.Decanta quindi secondo lui il sogno di una futura utopia.
In cui uomini e donne non dovranno solo piu`completarsi a vicenda bensi`saranno come uno specchio,ognuno custodi e protettori dell'altro.
Forse Rilke vede ancora nella donna del suo secolo una figura incapace di preparare quel nido di meraviglioso amore,piu`legata all'istinto,ai suoi desideri,debolezze che a quanto di piu`profondo e tenero puo`esserci nell'animo umano: il sentimento,il senso d'appartenenza,e quel senso di assoluta sicurezza insito nell'affetto di l'uno verso l'altra che poi e`l'essenza del vero amore.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Terza proposta

Esser poeti
è un gran privilegio:
si guarda alla vita
con occhi diversi
e in ogni momento
si trova un suo pregio.

Esser poeti
è un pegno d'amore:
si combatte, si soffre
e si cercan parole,
forse banali,
ma dettate dal cuore.

Esser poeti
è assaporare la vita:
viverla appieno,
poich'ella fugge
e nemmeno t'avverte
quando è finita.

Ma essere poeti
è pure demagogia:
quando, talvolta,
imitando i ruffiani,
si vende la merce
come grande poesia...

Proseguiamo con i commenti, ora tocca a quella del nostro amico maclaus.
Però potete ancora dire la vostra sulle precedenti.
 

maclaus

New member
oh, io lo conosco bene maclaus... mi ha detto che quando ha scritto questa poesia era un pò "amareggiato":W Lo hanno invitato ad uno "pseudo" concorso di poesia e lì ha incontrato qualche cialtrone che si spacciava per poeta...:MM:MM::MM
 
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