152º minigruppo - Lolita di Vladimir Nabokov

ila78

Well-known member
E aggiungo: anche alla notevole tempesta ormonale che ha in corso al punto in cui sei arrivato tu, visto che è consapevole che sta per "avere" Lo a disposizione per ogni sua depravata idea. :mrgreen::wink:
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Non fare il misterioso, esprimiti....:D:HIPP
Intendevo solo dire che la vedi più o meno come me. Credo, almeno.
La narrazione, il diario di Humbert riporta le cose in modo da distrarre il lettore, e quindi la giuria, dalla gravità del suo comportamento. Come abbiamo detto già in molti cerca di spostare il nostro punto di vista. Anche il fatto di parlare di se stesso in terza persona indica questo.

Dopo aver fatto per la prima volta l'amore con Lolita egli si rende immediatamente conto del terribile errore commesso: possedendo Lolita, desiderabile proprio perché il suo possesso appariva impossibile, Humbert sembra aver distrutto in se tutto quanto lo aveva reso sino ad allora superiore ai "grossi maschi normali". Egli indica con chiarezza assoluta, mentre narra la vicenda, il punto di viraggio che segna il suo destino. Dopo aver chiuso a chiave nella stanza d'albergo una Lolita alla quale aveva somministrato del sonnifero, il protagonista scende al pianterreno nell'attesa che la fanciulla cada in un sonno profondo: "Tra pochi minuti [...] mi sarei introdotto in quel "342" e avrei trovato la mia ninfetta, la mia bellezza, la mia sposa prigioniera del suo sonno di cristallo.
Giurati! Se la mia felicità avesse potuto parlare, in quell'albergo signorile si sarebbe udito un boato assordante. E il mio unico rimpianto, oggi, è di non aver lasciato la chiave numero 342 al bureau per abbandonare la città, il paese, il continente, l'emisfero - ma che dico, il pianeta! - quella sera stessa
".
Dal momento in cui i due fanno l'amore - malgrado tutti i tentativi di Humbert di esorcizzare razionalmente quella sensazione dicendo a se stesso che egli non era neppure il suo primo amante della ragazzina -, il protagonista cade prigioniero di una ragnatela di sensi di colpa e di rimorsi. E non riesce a comprendere la ragione di ciò, giacché è convinto di aver seguito soltanto i propri desideri, i desideri di un poeta: "Io ho soltanto seguito la natura. Sono il fedele segugio della natura. Perché dunque non riesco a scrollarmi di dosso questo senso d'orrore?"
Humbert intuisce che avendo fatto l'amore con Lolita non soltanto ha distrutto qualcosa dentro di lei, ma che, in un certo senso, ha distrutto lei stessa.
 
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madeline88

Member
Capitolo 15

Premetto che probabilmente sono partita abbastanza preparata alla sensazione di disgusto che avrei potuto provare, avendo letto i vostri commenti iniziali.

A primo impatto mi sembra molto scorrevole e di piacevole lettura, vedo molta ironia nei termini e nel linguaggio utilizzati dall’autore. Humbert è indubbiamente malato, come egli stesso afferma, ma su questa cosa ci gioca alla grande. Voglio dire, mi sembra malato quando gli fa comodo, visto che possiede abbastanza lucidità da riuscire a prendere in giro i suoi psichiatri e nascondere loro addirittura i suoi problemi sessuali...

Espressioni come “al lettore dispiacerà apprendere”, “il lettore avrà notato” ecc mi fanno sembrare il tutto una grossa presa per i fondelli. Humbert sa bene che quanto racconta è deplorevole, l’autore stesso lo sa. E dice, caro lettore ti stai schifando? Bene allora rincaro la dose! Ho l’impressione che se Nabokov potesse leggere i nostri commenti, si farebbe una grassa risata dalla soddisfazione per aver raggiunto il suo scopo.

Il piacere provato da H. quando sfiora Lolita, o quando semplicemente la guarda, è descritto talmente bene da far venire i brividi.

Mi sono reso conto che il vederla così, se mi concentravo in modo adeguato, poteva bastare a procurarmi immediatamente un godimento da poveracci; ma come un rapace che preferisca una preda in movimento a una immobile, ho progettato di far coincidere quel misero trionfo con uno dei vari movimenti puerili che lei faceva nel leggere…
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Premetto che probabilmente sono partita abbastanza preparata alla sensazione di disgusto che avrei potuto provare, avendo letto i vostri commenti iniziali.

A primo impatto mi sembra molto scorrevole e di piacevole lettura, vedo molta ironia nei termini e nel linguaggio utilizzati dall’autore. Humbert è indubbiamente malato, come egli stesso afferma, ma su questa cosa ci gioca alla grande. Voglio dire, mi sembra malato quando gli fa comodo, visto che possiede abbastanza lucidità da riuscire a prendere in giro i suoi psichiatri e nascondere loro addirittura i suoi problemi sessuali...

Espressioni come “al lettore dispiacerà apprendere”, “il lettore avrà notato” ecc mi fanno sembrare il tutto una grossa presa per i fondelli. Humbert sa bene che quanto racconta è deplorevole, l’autore stesso lo sa. E dice, caro lettore ti stai schifando? Bene allora rincaro la dose! Ho l’impressione che se Nabokov potesse leggere i nostri commenti, si farebbe una grassa risata dalla soddisfazione per aver raggiunto il suo scopo.

Il piacere provato da H. quando sfiora Lolita, o quando semplicemente la guarda, è descritto talmente bene da far venire i brividi.

Mi sono reso conto che il vederla così, se mi concentravo in modo adeguato, poteva bastare a procurarmi immediatamente un godimento da poveracci; ma come un rapace che preferisca una preda in movimento a una immobile, ho progettato di far coincidere quel misero trionfo con uno dei vari movimenti puerili che lei faceva nel leggere…
Secondo me hai centrato il punto.
Se Nabokov leggesse, come dici tu, soprattutto i commenti iniziali, specialmente quelli "schifati" di inizio thread, lo farebbe con quel sorrisino appena accennato di soddisfazione.
 

Jessamine

Well-known member
Commento finale

Le mie opinioni riguardo a questo romanzo sono piuttosto contrastanti. Ho cambiato idea radicalmente più volte, leggendolo, e nonostanre ora lo abbia finito da diversi giorni, non riesco comunque a formulare un'opinione unitaria, mi sento molto combattuta.
La trama credo sia ormai nota a tutti: Humbert Humbert, tormentato da un'insano amore per le giovanissime (e per giovanissime, intende proprio giovanissime: le sue "ninfette", a suo dire, perdono il potere di ammaliarlo già attorno ai quattordici anni), perde completamente la testa per Dolores Haze, Dolly, Lola, Lolita, e in seguito a svariate peripezie riesce a "conquistarla", trascinandola in un delirante viaggio attraverso gli Stati Uniti e la sua follia.
Insomma, un racconto di pedofilia che ci viene presentato dal "mostro" stesso, un mostro che scopriamo essere estremamente colto e raffinato, quasi lucido nella sua follia. Un mostro disperato, un malato consapevole della sua malattia, insomma, un mosto estremamente, terribilmente umano.
Nella prima parte del romanzo, devo dire di aver trovato lo stile di Nabokov meraviglioso: una prosa raffinatissima, colta, estremamente curata ma al tempo stesso molto scorrevole, mi ha ammaliata e completamente trascinata all'interno della narrazione. Ho divorato la prima metà del romanzo, completamente assorbita dall'ambigua figura di Humbert, catturata dalla sua malsana e sempre più crescente passione per Dolores. È straordinario il modo in cui Nabokov sia riuscito a suscitare disgusto e al tempo stesso simpatia (simpatia nel senso più etimologico, quello che apre la strada all'empatia, un essere disposti a comprendere - non accettare, non perdonare o sminuire, si badi bene - le situazioni e le ragioni che portano qualcuno a comportarsi in un determinato modo, fosse anche desiderare una bambina) nei confronti di un uomo che in fondo risulta quasi vittima di una passione più grande di lui, che non riesce a gestire, che riconosce come perversa e malata ma che al tempo stesso non può non provare. Condanniamo Humbert, lo condanniamo ad ogni pagina, ma non possiamo fare a meno di riconoscere il suo struggimento.
La seconda parte del romanzo, invece, quella dove la passione di Humbert trova finalmente sfogo, quella che dovrebbe essere più coinvolgente, più devastante e forte, l'ho trovata estremamente noiosa, quasi irritante. Ci sono ottimi spunti, il personaggio di Lolita sembra quasi restare sullo sfondo, eppure è credo uno dei ritratti più fedeli della prima adolescenza, di quel misto di ingenuità infantile, voglia di apparire "grandi", solitudine, paura e leggerezza, eppure lo possiamo cogliere solo attraverso gli occhi di Humbert, il quale sembra non accorgersi di nulla di tutto questo. Per lui Lolita è solo la forma della sua perversione, è la sua passione fattasi esperienza reale, è la sua estasi e il suo tormento, e nient'altro. Il tormento di Dolores, una ragazzina spaventata, rimasta sola, che non ha mai ricevuto molto affetto in vita sua e ora sembra pronta ad attaccarsi a qualsiasi cosa possa sembrarle un punto fermo, rimane solo sullo sfondo, e questo mi ha un po' infastidita, perché a volte, presi dai ghirigori letterari e le belle merafore che Nabokov mette sulle labbra ad Humbert si rischia quasi di dimenticare tutto questo aspetto. Inoltre, a mio parere in questa parte lo stile di Nabokov raggiunge vette di abilità fin troppo elevate, risulta quasi autocelebrativo, una dimostrazione di talento che distoglie troppo l'attenzione dalle vicende, rendendo noiosa la lettura proprio nel momento in cui dovrebbe stimolare di più il lettore. Io ho poi trovato estremamente fastidiosa la leziosità di alcuni passaggi, lo stile quasi bucolico con cui ci si rifersice ai rapporti sessuali fra Humbert e Dolores: l'ho trovato molto di cattivo gusto, nauseante.
Sul finale il romanzo riprende la sua forza iniziale, la passione di Humbert lo ha trascinato negli anfratti più bui della psiche, è tormentato e confuso, ma abbandona l'eccessiva ricercatezza dello stile, tornando ad essere estremamente ben scritto ma godibile, non più stucchevole.
Nel complesso, penso di poter dire di aver apprezzato questo romanzo, pur con qualche riserva sia sulla forma, che su alcuni contenuti. Perché, se é vero che un romanzo è finzione, e non deve avere a tutti i costi un intento moraleggiante, credo che scrivere un romanzo significhi dire qualcosa. E, arrivata in fondo, mi chiedo perché Nabokov abbia scelto proprio questo tema per il suo romanzo: non riesco proprio ad impedirmi di pensare che, forse, un pizzico di furbizia di fondo ci sia, perché si sa, certi temi scottano, fanno discutere, fanno scalpore, suscitano curiosità, indignazione, morbose voglie voyeuristiche, e anche la critica è pur sembre visibilità. Spero tanto di sbagliarmi, e non voglio con questo togliere nulla al grande valore letterario che il romanzo conserva, ma un po' di scetticismo, non posso negarlo, mi resta.
 

gamine2612

Together for ever
Finita ieri la lettura.
Alla fine non vedevo davvero l'ora di terminarlo per due motivi: mi stava un pò tediando e ne volevo sapere l'epilogo.
Indubbiamente leggerlo assieme a voi mi è servito moltissimo:), per sondare dentro/dietro/al di fuori del racconto e dei protagonisti .
Non ho molto da aggiungere ai vostri illuminanti commenti che condivido; :?la sensazione finale è di aver assistito ad un elaborato, psicologico, grottesco (melo)dramma.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Giunto alla conclusione della prima parte, mi si impone qualche riflessione.

Sono in linea con le considerazioni di massima di Jess; trovo che, nella forma, Nabokov tocchi vette molto elevate e pure io non ho potuto fare a meno che provare una "simpatia repulsiva" per Humbert. Così simile a noi nel peccato e nel dolore.

Chi più chi meno, tutti abbiamo voglie inconfessabili. Siamo uniti dai sentimenti, dalle frustrazioni, scaturiti dai nostri desideri censurati. Ovviamente non per forza sono gli stessi, perversi ed estremi di Humbert. Io credo che siano più i meccanismi psicologici, al di là del contesto, a creare empatia attorno a questo disgraziato personaggio.

E' un romanzo che forse Nietzsche avrebbe stimato per i contenuti, io, più modestamente, al momento lo apprezzo per la forma.

Ho, come Jess, qualche riserva mentale circa il tema del libro. Forse l'autore è andato solo ed esclusivamente in direzione di una funzionalità "da mercato". O forse no, perchè in realtà i contenuti profondi ci sono, e sono tanti e ben descritti.

O forse, ancora, sarebbe meglio fregarsene dei motivi per cui Nabokov ha scritto quest'opera che, giunto a metà, ritengo di ottimo valore letterario.
 

isola74

Lonely member
Commento

Avevo forse troppe aspettative per questo libro, quindi mi è piaciuto a metà..
alcune pagine troppo descrittive (durante l'anno di fuga) le ho trovate molto noiose, ma il tormento interiore del protagonista appare autenticamente drammatico. E' vero che è un pedofilo, ma è consapevole della gravità della loro relazione e sa bene che avrà conseguenze indelebili per Lolita, eppure è convinto di amarla...
Lolita mi è stata cordialmente antipatica per tutto il libro, anche se ovviamente è facile giudicare dall'esterno e dire che avrebbe potuto scappare e denunciarlo... è pur sempre una bambina di 12 anni sola al mondo... un piccolo dubbio quindi mi resterà: ha approfittato della situazione finchè le ha fatto comodo (del resto non era una verginella impaurita) o ha subìto fin quando ha finalmente preso consapevolezza del tutto??
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Lolita legge un giornaletto sul quale si dice che i ragazzini non devono accettare caramelle dagli sconosciuti...

qualcuno sa se il modo di dire nasce da questo romanzo?
 

madeline88

Member
Finita la prima parte, mi ritrovo ora ad essere alquanto confusa. Humbert ha pianificato tutto nei minimi dettagli da buon psicopatico, pregustando l'attesa di avere finalmente la sua Lo tutta per se, e una volta che ce l'ha nel suo letto che fa? Non approfitta di lei, si fa bastare il lontano calore della sua pelle per tutta la notte (finchè non è lei a prendere iniziativa :paura:)
Non riesco a definire quest'uomo e per quanto disgustosi possano essere i suoi pensieri c'è qualcosa che mi fa pensare che non è poi così cattivo :boh:

Ho letto anche primo e secondo capitolo della seconda parte, ma li ho trovati decisamente noiosi.

:MUCCA
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Finita la prima parte, mi ritrovo ora ad essere alquanto confusa. Humbert ha pianificato tutto nei minimi dettagli da buon psicopatico, pregustando l'attesa di avere finalmente la sua Lo tutta per se, e una volta che ce l'ha nel suo letto che fa? Non approfitta di lei, si fa bastare il lontano calore della sua pelle per tutta la notte (finchè non è lei a prendere iniziativa :paura:)
Non riesco a definire quest'uomo e per quanto disgustosi possano essere i suoi pensieri c'è qualcosa che mi fa pensare che non è poi così cattivo :boh:

Ho letto anche primo e secondo capitolo della seconda parte, ma li ho trovati decisamente noiosi.

:MUCCA


Siamo allo stesso punto. Mi sono arenato perchè anch'io ho trovato qualche lungaggine un po' noiosa.... ma adesso mi disareno :)
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Cento pagine in meno (di vaneggi) e sarebbe stato un Grandissimo romanzo. Rimane "solo" un grande libro. Per me, ovviamente.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Cento pagine in meno (di vaneggi) e sarebbe stato un Grandissimo romanzo. Rimane "solo" un grande libro. Per me, ovviamente.

Ad un centinaio di pagine dalla fine la penso come te e credo, in linea di principio, come tutti coloro che hanno partecipato al 3d.

Credo che Nabokov avesse grandi qualità, anche se non ho letto altro di suo. Sarebbe bello organizzare un'altra lettura con voi.

L'impressione è che Vladimir Nabokov sia stato un grande incompiuto.
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Spoiler

Io sono alla lettera che Lolita ha spedito a Humbert. Gli chiede soldi (te pareva :?). Lui riparte alla sua ricerca.
Pag. 405.
 

Nerst

enjoy member
finito

Ho avuto un po' di difficoltà all' inizio ad adattarmi alla modalità del protagonista di descrivere i sentimenti per Lolita e tutte le descrizione di come la vorrebbe per se. Non è una storia d' amore, quanto di possessione e il finale accerta la gelosia di Humbert per la sua piccola Lo.
Non mi è stato chiaro fin dall' inizio ciò che Lolita prova per il patrigno, è solo la paura di essere arrestata che la fa cedere o davvero vuole vivere questa sconveniente relazione? Forse letto un decennio fa avrebbe lasciato il lettore più colpito, ma a me non ha dato molto. Ho però apprezzato il lessico, perché è scritto davvero bene.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
capitolo 17, seconda parte

Per il momento il mio pudore non è stato travolto da niente di scandaloso. Per me Nabokov non ha mai travalicato i limiti del buon gusto, nè nelle descrizioni, nè tantomeno nelle intenzioni.

Direi, piuttosto, che il rischio è esattamente quello opposto: attendere con impazienza che capiti qualcosa che venga descritto con dovizia di particolari.

Ci sono un paio di riferimenti espliciti, ma niente che vada oltre i limiti della decenza.

Considerando la storia che stavo affrontando, scabrosa per antonomasia, mi aspettavo di peggio, nelle descrizioni e nella forma in generale.
 
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ila78

Well-known member
Per il momento il mio pudore non è stato travolto da niente di scandaloso. Per me Nabokov non ha mai travalicato i limiti del buon gusto, nè nelle descrizioni, nè tantomeno nelle intenzioni.

Direi, piuttosto, che il rischio è esattamente quello opposto: attendere con impazienza che capiti qualcosa che venga descritto con dovizia di particolari.

Ci sono un paio di riferimenti espliciti, ma niente che vada oltre i limiti della decenza.

Considerando la storia che stavo affrontando, scabrosa per antonomasia, mi aspettavo di peggio, nelle descrizioni e nella forma in generale.

Bhe, direi che se avesse descritto esplicitamente quello che fa con Lo sarebbe caduto nella volgarità gratuita e non è lo stile di Humbert, lui è un mostro "raffinato". :D
La sua abilità sta proprio nel fartelo capire perfettamente -sic!- senza descrivertelo nei dettagli, così tu lettore ti sconvolgi per benino o se non ti sconvolgi non ti riesce proprio di immaginarti una tredicenne che fa sesso con un uomo adulto, io non ce l'ho fatta, ad esempio, nella mia testa Lo aveva il viso e il corpo di una, almeno almeno, diciassettenne...:boh:
 

madeline88

Member
Finito

Il finale mi è piaciuto, è stato veramente intenso, anche se le parti descrittive fino all'ultimo mi hanno fatto un pò vacillare.
Devo dire che mi ha lasciato in bocca un senso di amarezza. Sembra quasi che il vecchio Humbert si sia veramente innamorato di Lo, il che contribuisce a dare il colpo di grazia al lettore che (come me) sin dall'inizio ha avuto difficoltà ad etichettare il protagonista.
La stessa Lolita è felice di rivederlo e sembra (dico sembra perchè anche in questo caso non mi è chiara la cosa) quasi volergli bene. Insomma un finale drammatico, una separazione straziante e poi la vendetta di H., che fa l'unica cosa che gli resta da fare nella sua misera e ormai inutile esistenza, quasi come a voler restituire al suo amore perduto tutto quello che le ha tolto nell'adolescenza.
 
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