Chi legge ha una marcia in piu' o no?

Jane Eyre

Member
Bella domanda.
Non so se leggere renda le persone migliori in tuti i sensi; ma più istruite, sì.
Tempo fa Focus riportava che secondo una nuova ricerca scientifica, chi legge romanzi, poi, è più empatico nei confronti degli altri.

La lettura secondo me è un'attivita ricreativa e rflessiva, accresce il prorprio bagaglio culturale, ma richiede impegno. Logicamente, conta tantissimo la predisposizione del lettore, senza la quale un libro rischia di non tramandare nulla.

Vorrei proporvi un altro spunto, partendo da una citazione cinematografica: :mrgreen:

"Certe persone leggono perché non hanno pensieri propri"..

(La matrigna di Danielle De Barbarac in Leggenda di un amore, Cinderella).

Che ne pensate?
 

Biancaspina

New member
Bella domanda.
Non so se leggere renda le persone migliori in tuti i sensi; ma più istruite, sì.
Tempo fa Focus riportava che secondo una nuova ricerca scientifica, chi legge romanzi, poi, è più empatico nei confronti degli altri.

La lettura secondo me è un'attivita ricreativa e rflessiva, accresce il prorprio bagaglio culturale, ma richiede impegno. Logicamente, conta tantissimo la predisposizione del lettore, senza la quale un libro rischia di non tramandare nulla.

Vorrei proporvi un altro spunto, partendo da una citazione cinematografica: :mrgreen:

"Certe persone leggono perché non hanno pensieri propri"..

(La matrigna di Danielle De Barbarac in Leggenda di un amore, Cinderella).

Che ne pensate?


Come si fa a quotare solo una frase??
"Certe persone leggono perchè non hanno pensieri propri".
La definizione è di effetto, ma non ne ho mai conosciute. Direi anzi che leggere (ovviamente io sostengo che dia una marcia in più... assieme al viaggiare davvero ed alcune altre cose) permette di sviluppare il potenziale (innato) di creatività, lo affermano anche i pedagoghi, e di pari passo la riflessione. Naturalmente nemmeno la lettura può cavare sangue(pensieri) da una rapa però... Una rapa che legge?:?
Rimanendo sul tema utilità della lettura:
"Niente garantisce che la letteratura sia immortale. Il mondo può benissimo fare a meno della letteratura. Ma ancora meglio può fare a meno dell' uomo." J.P.Sartre

E sono d' accordissimo con te sulla predisposizione del lettore.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Una persona intelligente e sensibile può arricchirsi facendo tesoro dell'esperienza altrui, grazie al confronto con le altre persone, viaggiando e leggendo.
Poi, se ha anche carattere, allora - forse - tutto l'insieme potrà dare anche una marcia in più.

Ma se non c'è carattere, è come essere sempre in folle: anche se a spingere c'è un dodici cilindri, non vai da nessuna parte, o come dice un mio amico: se porti un asino a benedire dal papa, diventa un asino benedetto; se ce lo porti tante volte, diventa un asino tanto benedetto, ma non diventa un cavallo.

Che poi è un peccato perchè sarebbe bello potersi rifugiare in un mondo di lettori, ma non è così.
 
Ultima modifica:

Prometheus

New member
Su di una mente elastica e recettiva indubbiamente la lettura ha un effetto magico, ma conosco anche gente che giustifica il proprio antisemitismo con la lettura del mercante di Venezia :OO, tanto per dirne una. "dove non ce n'è non ne puoi mettere" mi diceva mio nonno
 

thefly

New member
Leggendo libri aumenta il nostro bagaglio culturale, ma penso dipenda anche dai libri che si legge, questo è sicuro, ma avere più cultura non so se dia una marcia in più, ma a parte la cultura in generale non credo che chi legge abbia una marcia in più...
 

malafi

Well-known member
Leggendo libri aumenta il nostro bagaglio culturale, ma penso dipenda anche dai libri che si legge, questo è sicuro, ma avere più cultura non so se dia una marcia in più, ma a parte la cultura in generale non credo che chi legge abbia una marcia in più...

Io non credo che la lettura aumenti solo il bagaglio culturale.
Io credo che la lettura - in senso lato, dunque non solo romanzi, ma anche saggistica, attualità, aggiornamento professionale, ecc... - stimoli la capacità di comprensione, alleni la capacità di gestire e ridurre la complessità, aumeni pertanto la capacità di analisi e di sintesi.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Vorrei approcciare il nocciolo della questione da un’altra prospettiva. Che poi è più o meno la stessa proposta da Malafi.

Sostenere che chi legge ha una marcia in più, fa sorgere dilemmi “di modestia”.

Se invece diciamo che leggere dà una possibilità in più, nel senso che la vita è più completa e saporita, allora si.

E’ come dire che chi ha l’uso delle gambe ha una possibilità in più rispetto a chi non le utilizza.

E i motivi per cui non si legge (o non si va a passeggio nei boschi) possono essere tanti; di deficienza ad esempio, oppure di mancanza di opportunità. Manca l’acqua da bere, figurarsi se ci sono i libri. Oppure vivi in città e di boschi manco l’ombra.

Quindi si, io penso di avere una marcia in più, la mia "automobile emotiva":HIPP va più veloce rispetto a chi non legge, ma non mi sento davvero per niente più intelligente rispetto a chi non legge. Lo dico davvero.
 

Biancaspina

New member
Vorrei approcciare il nocciolo della questione da un’altra prospettiva. Che poi è più o meno la stessa proposta da Malafi.

Sostenere che chi legge ha una marcia in più, fa sorgere dilemmi “di modestia”.

Se invece diciamo che leggere dà una possibilità in più, nel senso che la vita è più completa e saporita, allora si.

E’ come dire che chi ha l’uso delle gambe ha una possibilità in più rispetto a chi non le utilizza.

E i motivi per cui non si legge (o non si va a passeggio nei boschi) possono essere tanti; di deficienza ad esempio, oppure di mancanza di opportunità. Manca l’acqua da bere, figurarsi se ci sono i libri. Oppure vivi in città e di boschi manco l’ombra.

Quindi si, io penso di avere una marcia in più, la mia "automobile emotiva":HIPP va più veloce rispetto a chi non legge, ma non mi sento davvero per niente più intelligente rispetto a chi non legge. Lo dico davvero.

Sembra però che per riuscire nella vita la componente emotiva, ossia la capacità relazionale, l' empatia, siano persino più importanti del mero Q.I. Immagino, anzi è scontato, con svariate eccezioni (i geni per esempio hanno spesso un brutto carattere). Ma tralasciando i suddetti, la cui consegna da parte della cicogna è tanto, tanto rara, per gli altri avere un' automobile emotiva, come la chiami tu, sprintosa, può aiutare. Ovvio che alla base deve esserci un potenziale da sviluppare. La lettura deve pur innestarsi su qualche neurone di buona qualità.. E' altrettanto ovvio che lettura/empatia non sono un binomio matematico. Però è più facile che sia empatico un buon lettore, con le ricadute positive anche utilitaristiche che questo porta, come dice anche Jane Eyre citando una ricerca.
Quanto all' intelligenza, d' altro canto, la genetica da sola tutto non può fare: l' intelligenza è sotto copyright di Madre Natura, (perciò intelligenti si nasce e stupidi si diventa :mrgreen:), ma senza cultura, non arriverà mai a esprimersi completamente. Cultura significa lettura, studio, viaggi... Gli antenati dei premi Nobel in qualche caso erano contadini affamati, eppure qualcuno molto intelligente ci deve essere stato, nella famiglia di un premio Nobel, solo che non ha avuto possibilità di esprimersi appunto per non essersi arricchito intellettualmente.
 

Shoofly

Señora Memebr
Tanto dipende anche da cosa e come si legge..... :wink: uno come Ted Bundy che andava matto per certe riviste vietate ai minori non mi sembra un bell'esempio di lettore, ancorché leggesse parecchio (prima di passare al sodo) :OO
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
"Certe persone leggono perché non hanno pensieri propri"..

(La matrigna di Danielle De Barbarac in Leggenda di un amore, Cinderella).

Che ne pensate?

Contestualizzata, è una frase molto interessante.

In altri tempi la letteratura era per lo più legata al concetto di evasione. Si leggevano romanzi per fuggire dalla monotonia, un po’ quello che si fa, oggi, con la televisione.

Abbiamo “nobilitato” il concetto di letteratura solo negli ultimi 100/150 anni, prima non era raro che chi leggesse libri (dall’alta borghesia in su) fosse oggetto di scherno.

In fondo la letteratura ha seguito il corso delle altre arti. Dipingere e fare sculture non era per niente un privilegio “intellettuale”, nemmeno durante il mitico “Rinascimento”.
 

catoate

New member
Una marcia in più, non saprei...qualche passo si.
Leggere è camminare altrove, camminare accanto, camminare qui e adesso.
Come una passeggiata in un bosco, ti da ossigeno e soprattutto ti offre sguardi diversi.
Leggere permette di sentirti a casa riconoscendoti come uno specchio nelle parole dello scrittore oppure di sentirti estraneo, condizione necessaria pure questa per capire il mondo contemporaneo.
Leggere è un tutto, alla chiusura di un romanzo, ti senti intero pure se spiazzato o arrabbiato se non hai apprezzato l'opera. E il bello è che, pur nella pienezza hai voglia di riprendere un altro libro.
Leggere è un continuo svuotarsi e riempirsi. E non si è mai ricchi pienamente con la letteratura, ed è bella per questo. Insegna la povertà e l'eterno ricominciare :)
 

ariano geta

New member
Non so se da una marcia in più, credo che sia comunque una cosa utile per mantenere il cervello attivo.
Poi, bisogna vedere cosa si intende per leggere. Se ci si riferisce solo al leggere narrativa, in linea di massima è qualcosa che ha effetto solo sul piano dell'emotività della persona nel senso che rende più ampia la sua visione dell'esperienza umana (che comunque non è poco).
Se invece ci si riferisce alla lettura come apprendimento (quindi saggi, manuali, monografie, etc.) non c'è dubbio che alimentare la propria cultura personale può sempre essere utile, non necessariamente sul piano professionale, ahime, ma anche solo per capire meglio certi dettagli che spesso sfuggono a chi preferisce un approccio più empirico (comunque rispettabile e spesso tutt'altro che inutile) nel campo dell'apprendimento.
 

brenin

New member
Non so se da una marcia in più, credo che sia comunque una cosa utile per mantenere il cervello attivo.
Poi, bisogna vedere cosa si intende per leggere. Se ci si riferisce solo al leggere narrativa, in linea di massima è qualcosa che ha effetto solo sul piano dell'emotività della persona nel senso che rende più ampia la sua visione dell'esperienza umana (che comunque non è poco).
Se invece ci si riferisce alla lettura come apprendimento (quindi saggi, manuali, monografie, etc.) non c'è dubbio che alimentare la propria cultura personale può sempre essere utile, non necessariamente sul piano professionale, ahime, ma anche solo per capire meglio certi dettagli che spesso sfuggono a chi preferisce un approccio più empirico (comunque rispettabile e spesso tutt'altro che inutile) nel campo dell'apprendimento.

Anch'io non so se da una marcia in più.... mi spiego meglio: comincerei a fare questa distinzione :
1) lettori "incalliti"
2) lettori "occasionali" ( mi riferisco a chi legge il libro "del momento", del tipo "50 sfumature.... " )
poi, come giustamente a mio avviso sottolinea ariano geta,si dovrebbe capire cosa una persona legge (narrativa,saggi e via dicendo); da ultimo penso che alla fine non sia predominante il fatto di leggere ma cosa la lettura ci ha lasciato e come, in base ad essa, siamo riusciti a migliorarci e/o ad arricchirci.
 

sara giussani

New member
Buongiorno a tutti. Mi sono unita al forum da poco e sono sia lettrice ma anche scrittrice e autrice di libri, sia tecnici sia romanzi, e viaggiatrice tra Italia e California. Io penso che leggere ci dia la possibilità di poterci mettere dal punto di vista di un'altra persona, conoscere aspetti o cose che magari noi non avremmo notato e ci può far immergere in un mondo nuovo. Quindi sicuramente la lettura ci apre la mente, crea in noi emozioni che sono ciò che conta di più nell'affrontare la vita quotidiana. Ecco perché mi piace leggere e scrivere, perché penso che ognuno di noi abbia voglia e bisogno di emozioni e scoprire sempre nuove cose, a ogni età, indipendentemente dal nostro ruolo professionale o sociale. Mi spiace solo sapere che, in confronto al resto del mondo, siamo considerati uno dei paesi dove si legge meno.
Buona giornata a tutti, Sara Giussani
 

ila78

Well-known member
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