Chi legge ha una marcia in piu' o no?

ila78

Well-known member
quindi anche chi legge
due volte
la trilogia delle 50 sfumature ...

:OO
:MUCCA
:wink:

Bhe no....a tutto c'è un limite. :mrgreen::wink:

Che poi se la tizia se la vuole leggere una terza volta e apprezzarlo ancora di più a me poco me ne cala. Non usasse aggettivi tipo "Bellissimo" e "Capolavoro" però. :paura::wink:
 
Ultima modifica:

Jane Eyre

Member
Molto interessante, anche i ricercatori ci dicono che non importa COSA si legge, che non ci sono generi di serie A e generi di serie B. Basta leggere. :D
Discuterei invece sulla maggiore velocità della lettura in elettronico. Ma qui entreremmo nel solito "loop" che preferirei evitare. :D
oddio.. a dire la verità, ultimamente vado a due all'ora.. :MUCCA:cry:
probabilmente perché i tablet, oltre a non avere il display più adatto agli occhi, nel mio caso fungono da maledetta distrazione verso internet.. ma potrebbe essere pure che stia attraversando una fase di stanca dovuta ai primi caldi..
 

Dory

Reef Member
Molto interessante, anche i ricercatori ci dicono che non importa COSA si legge, che non ci sono generi di serie A e generi di serie B. Basta leggere. :D
Discuterei invece sulla maggiore velocità della lettura in elettronico. Ma qui entreremmo nel solito "loop" che preferirei evitare. :D

No in realtà importa eccome COSA si legge! Forse non hai letto tutto l'articolo?

"i testi dei grandi autori sfidano il lettore trasportandolo in un contesto nuovo in cui sta a lui trovare la sua strada, colmando le lacune e immedesimandosi nei personaggi. Insomma: è il lettore a dover interpretare l’opera, facendola propria. In questa prospettiva, leggere non è “simulare”, ma vivere pienamente una nuova esperienza, proiettandosi nei panni e negli ambienti dei personaggi.
a valere davvero per il lettore sono la complessità e la profondità delle motivazioni che muovono i personaggi, la loro umana ambivalenza e la potenza dell’invenzione di un intero mondo che il lettore può abitare, a prescindere dal genere della storia raccontata. E ammesso che di “generi” si possa ancora parlare.

Nei testi d’intrattenimento invece, è l’autore a pilotare il lettore attraverso il puro incalzare delle vicende. Questo, ovviamente, non significa che bisogna astenersi dal leggere romanzi d’intrattenimento: stanno lì, pronti a divertirci e a farci compagnia nelle domeniche di pioggia, e sono ottimi compagni di viaggio o di vacanza. Ma difficilmente regalano intuizioni profonde e nuove prospettive
."
 

Dallolio

New member
Leggere di per sè non serve a nulla, veramente utile è solo la rielaborazione che se ne fa; Gramsci scrisse "I Quaderni dal Carcere" leggendo e riflettendo su libracci popolarie fondi della biblioteca carceraria. Se si rielabora si cresce, è a mio avviso indifferente il mezzo tramite cui lo facciamo (libri, film, fumetti..).
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Io ho un’opinione diversa rispetto alla maggioranza.

Secondo me leggere dà una marcia in più e a prescindere dal contenuto.

Leggere attiva sinapsi, fa fare collegamenti che altrimenti rimarrebbero vuoti, attiva il ragionamento, fa fare al cervello cric e poi crac. Tutto questo anche con il bugiardino della medicina.

Leggere è il sale del cervello, che altrimenti alla lunga perderebbe "valore".

Hot chiedeva se valesse la pena anche leggere “50 sfumature” e se “50 sfumature” fosse utile. Per me si. Anche se personalmente preferisco leggere altro, ma non è questo il punto.

Secondo me i libri fanno per il cervello, ciò che il cibo fa per il corpo.

E’ ovvio come non sia la stessa cosa mangiare un hamburger di dubbia provenienza rispetto ad una sana bistecca con le verdure del proprio orto. Ma senza cibo si muore, è un dato di fatto.
 

ila78

Well-known member
No in realtà importa eccome COSA si legge! Forse non hai letto tutto l'articolo?

"i testi dei grandi autori sfidano il lettore trasportandolo in un contesto nuovo in cui sta a lui trovare la sua strada, colmando le lacune e immedesimandosi nei personaggi. Insomma: è il lettore a dover interpretare l’opera, facendola propria. In questa prospettiva, leggere non è “simulare”, ma vivere pienamente una nuova esperienza, proiettandosi nei panni e negli ambienti dei personaggi.
a valere davvero per il lettore sono la complessità e la profondità delle motivazioni che muovono i personaggi, la loro umana ambivalenza e la potenza dell’invenzione di un intero mondo che il lettore può abitare, a prescindere dal genere della storia raccontata. E ammesso che di “generi” si possa ancora parlare.

Nei testi d’intrattenimento invece, è l’autore a pilotare il lettore attraverso il puro incalzare delle vicende. Questo, ovviamente, non significa che bisogna astenersi dal leggere romanzi d’intrattenimento: stanno lì, pronti a divertirci e a farci compagnia nelle domeniche di pioggia, e sono ottimi compagni di viaggio o di vacanza. Ma difficilmente regalano intuizioni profonde e nuove prospettive
."

L'ho letto tutto. Ma io l'ho intesa esattamente come ho scritto. E' ovvio che un libro "di spessore" ti arricchisce intellettualmente di più di un romanzo "leggero", ma non per questo bisogna catalogare il romanzo leggero come lettura di "serie B", sono due prospettive di lettura diverse ma vanno considerate entrambe come fornitrici della famosa "marcia in più" di cui si parlava. :D
 

ila78

Well-known member
Io ho un’opinione diversa rispetto alla maggioranza.

Secondo me leggere dà una marcia in più e a prescindere dal contenuto.

Leggere attiva sinapsi, fa fare collegamenti che altrimenti rimarrebbero vuoti, attiva il ragionamento, fa fare al cervello cric e poi crac. Tutto questo anche con il bugiardino della medicina.

Leggere è il sale del cervello, che altrimenti alla lunga perderebbe "valore".

Hot chiedeva se valesse la pena anche leggere “50 sfumature” e se “50 sfumature” fosse utile. Per me si. Anche se personalmente preferisco leggere altro, ma non è questo il punto.

Secondo me i libri fanno per il cervello, ciò che il cibo fa per il corpo.

E’ ovvio come non sia la stessa cosa mangiare un hamburger di dubbia provenienza rispetto ad una sana bistecca con le verdure del proprio orto. Ma senza cibo si muore, è un dato di fatto.

Però Ziggy, tutte le persone che conosco che non leggono (e sono tante-tante) hanno le sinapsi ferme e il cervello che non scricchiola (cric-crac)? Non mi sembra. E viceversa ne conosco qualcuno che se la tira di aver letto questo e quest'altro ma ti assicuro dal "cibo per la mente" non ha tratto assolutamente nulla. :boh:
Boh, per me leggere AIUTA il cervello a fare cric crac e ad alimentare la mente, poi però uno ci deve mettere del suo. :wink:
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Però Ziggy, tutte le persone che conosco che non leggono (e sono tante-tante) hanno le sinapsi ferme e il cervello che non scricchiola (cric-crac)? Non mi sembra. E viceversa ne conosco qualcuno che se la tira di aver letto questo e quest'altro ma ti assicuro dal "cibo per la mente" non ha tratto assolutamente nulla. :boh:
Boh, per me leggere AIUTA il cervello a fare cric crac e ad alimentare la mente, poi però uno ci deve mettere del suo. :wink:

chiaro, se uno legge e non capisce cio' che legge, il giochino si ferma.

dire che ci sono persone sciocche che leggono libri, per proseguire la mia fantastica metafora culinaria:HIPP, sarebbe come dire che ci sono persone morte anche se mangiavano.

voglio dire; per me non e' in ballo l intelligenza. Ci saranno di certo persone molto intelligenti che non leggono, cosi' come il contrario.

il punto e' che leggere, secondo me, stimola la mente come nient'altro.

che poi se uno ha la testa di un citrullo, sono d accordo che la lettura non lo fara' diventare Einstein e viceversa.

per me leggere e' sempre cosa buona. se uno e' super intelligente e legge ha una marcia in piu' rispetto ad un super intelligente che non legge.

e la marcia in piu' ce l ha in un contesto che non c entra con l intelligenza
 

ila78

Well-known member
chiaro, se uno legge e non capisce cio' che legge, il giochino si ferma.

dire che ci sono persone sciocche che leggono libri, per proseguire la mia fantastica metafora culinaria:HIPP, sarebbe come dire che ci sono persone morte anche se mangiavano.

voglio dire; per me non e' in ballo l intelligenza. Ci saranno di certo persone molto intelligenti che non leggono, cosi' come il contrario.

il punto e' che leggere, secondo me, stimola la mente come nient'altro.

che poi se uno ha la testa di un citrullo, sono d accordo che la lettura non lo fara' diventare Einstein e viceversa.

per me leggere e' sempre cosa buona. se uno e' super intelligente e legge ha una marcia in piu' rispetto ad un super intelligente che non legge.

e la marcia in piu' ce l ha in un contesto che non c entra con l intelligenza

Mi arrendo. :ARR Il tuo cervello fa più cric crac del mio. :mrgreen:

Sul fatto che leggere (Harmony-un fumetto o tutta la Recherche proustiana) sia sempre una cosa buona non ci piove. :wink:
 

henke

New member
Secondo me chi legge non ha una marcia in più nella vita in generale, però in alcuni aspetti sì.
Ad esempio, chi è un lettore abituale sicuramente ha un linguaggio e una grammatica più sviluppati rispetto agli altri, e a mio avviso è bello conoscere parole nuove e saperle usare nel modo giusto e soprattutto nelle occasioni giuste. Inoltre, forse ha una mentalità più aperta: avendo letto molte storie diverse, particolari, bizzarre, tristi, allegre, o di qualunque tipo, il lettore tende a comprendere meglio le varie sfumature delle persone... Parlo per me, non so se per tutti è lo stesso. Ad ogni modo, questo non significa assolutamente che un lettore sia più intelligente di chi non legge, ma semplicemente che ha molta fantasia e che si sente completo leggendo storie di persone che neanche conosce e che, probabilmente, neanche esistono.
Noi lettori veniamo spesso criticati per questo fatto di isolarci e rifugiarsi in racconti di fantasia. Non siamo né meglio né peggio di chi si rifugia in equazioni matematiche, in attività ludiche o in qualsiasi altra cosa, siamo semplicemente... diversi. E a noi piace così! :SISI
 

mattbalz

New member
La penso un po' come la maggioranza di voi. Leggere non ti rende più intelligente o creativo di chi non legge, ma diciamo che Pierino che legge ha una marcia in più rispetto a Pierino che non legge :mrgreen:
Cosa si legge ha però un peso non indifferente. Certo credo che è sempre meglio leggere anche "50 sfumature di pincopallo" rispetto al non leggere, ma facendo market research nell'ambito di libri digitali o cartacei per lavoro, rimango sconcertato da quali siano i libri che riscuotono più successo. Da romanzi al limite della pornografia a come sedurre i miliardari o diventarlo.
Fortunatamente ci siete voi, un'oasi intatta per gli amanti dei libri, grazie ai quali ho scoperto molte chicche :sbav:

Ps: scusate per la forma in cui scrivo, ma vivendo all'estero da anni non ho mai opportunità di scrivere in italiano :OO
 

Huck Schiller

New member
È innegabile che leggere aiuta prima di tutto ad arricchire il proprio lessico. La lettura può insegnare, educare e formare. Può mostrare come sono fatte le persone e il loro carattere. Magari il personaggio di quel romanzo che avete letto, vi ricorderà alcune persone che conoscete. Alcuni personaggi possono diventare degli ''eroi''.
 

apeschi

Well-known member
Leggere e' un mezzo, non il fine.
Leggere deve servire per arricchirci, non per sbandierare ai quattro venti di aver letto titoli su titoli.
Leggere e' uno strumento (secondo me molto importante, direi fondamentale, ma non l'unico) per imparare, per aprire la mente, per approfondire molti argomenti.
Leggere e' una marcia in piu' a patto di capire cosa si sta leggendo. E' importante a patto di farsi uno spirito critico e di avere idee personali, confrontandole con i pareri di altre persone.
Dopo di che penso che l'importante e' leggere qualsiasi cosa che ci capiti sotto mano (non fraintendetemi pero') che possa scatenare curiosita', dibattito approfondimento.
Intendo dire, meglio leggere che non leggere, leggere di tutto, ma sempre con spirito critico ovviamente.
Leggere allena la mente, apre la mente, a patto di leggere con metodo, di approfondire, di ragionare, soprattutto di ragionare con la prioria testa.
Nella mia vita ho avuto alcuni maestri (di vita), dai tempi delle medie.
Avevo una professoressa che si inalberava nel vero senso della parola, quando un suo allievo faceva una certa affermazione (giusta o sbagliata che fosse), dicendo che non poteva in alcun modo essere sbagliata perche' l'aveva letta in un libro. ("Eh sta scritto sul libro... eh l'ha detto il libro.. il libro e' il libro eh..")
Al che la professoressa (mi pare di matematica) ci faceva una filippica (oggi si direbbe un 'pippone') sul fatto che una cosa non e' vera a prescindere, solo perche' sta scritta in un libro (in quanto il libro e' stato scritto da un autore, da un uomo che come tale puo' aver scritto delle scemenze).
A me e' servita moltissimo questa lezione in quanto ho sempre cercato di confrontare, di affrontare piu' punti di vista, di pensare che ogni libro, essendo stato scritto da una persona, rispetta semplicemente le opinioni di questa persona che io posso condividere oppure non condividere, che devono essere oggetto di discussione.

... e' un po' come la canzone di Jannacci in cui dice.." 'eh.. l'ha detto la televisione... l'ha detto la televisione no... ?!!??! "

Diffido da chi dice che leggere e' una perdita di tempo, a prescindere, a priori, allo stesso modo con cui diffido da chi dice che cio' che sta dicendo e' vero perche' sta scritto in tutti i libri o su internet. :mrgreen: o sull'enciclopedia...
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Leggere e' un mezzo, non il fine.
Leggere deve servire per arricchirci, non per sbandierare ai quattro venti di aver letto titoli su titoli.
Leggere e' uno strumento (secondo me molto importante, direi fondamentale, ma non l'unico) per imparare, per aprire la mente, per approfondire molti argomenti.
Leggere e' una marcia in piu' a patto di capire cosa si sta leggendo. E' importante a patto di farsi uno spirito critico e di avere idee personali, confrontandole con i pareri di altre persone.
Dopo di che penso che l'importante e' leggere qualsiasi cosa che ci capiti sotto mano (non fraintendetemi pero') che possa scatenare curiosita', dibattito approfondimento.
Intendo dire, meglio leggere che non leggere, leggere di tutto, ma sempre con spirito critico ovviamente.
Leggere allena la mente, apre la mente, a patto di leggere con metodo, di approfondire, di ragionare, soprattutto di ragionare con la prioria testa.
Nella mia vita ho avuto alcuni maestri (di vita), dai tempi delle medie.
Avevo una professoressa che si inalberava nel vero senso della parola, quando un suo allievo faceva una certa affermazione (giusta o sbagliata che fosse), dicendo che non poteva in alcun modo essere sbagliata perche' l'aveva letta in un libro. ("Eh sta scritto sul libro... eh l'ha detto il libro.. il libro e' il libro eh..")
Al che la professoressa (mi pare di matematica) ci faceva una filippica (oggi si direbbe un 'pippone') sul fatto che una cosa non e' vera a prescindere, solo perche' sta scritta in un libro (in quanto il libro e' stato scritto da un autore, da un uomo che come tale puo' aver scritto delle scemenze).
A me e' servita moltissimo questa lezione in quanto ho sempre cercato di confrontare, di affrontare piu' punti di vista, di pensare che ogni libro, essendo stato scritto da una persona, rispetta semplicemente le opinioni di questa persona che io posso condividere oppure non condividere, che devono essere oggetto di discussione.

... e' un po' come la canzone di Jannacci in cui dice.." 'eh.. l'ha detto la televisione... l'ha detto la televisione no... ?!!??! "

Diffido da chi dice che leggere e' una perdita di tempo, a prescindere, a priori, allo stesso modo con cui diffido da chi dice che cio' che sta dicendo e' vero perche' sta scritto in tutti i libri o su internet. :mrgreen: o sull'enciclopedia...

Guarda..io avevo ragionato molto su questo interessante 3D e ho cercato di spiegarmi... ma sono uscite troppe parole.

La prima riga del tuo post è proprio ciò che cercavo di esprimere
 

chris

New member
Leggere può cambiare la vita di una persona, ma ovviamente questo dipende molto anche dalla persona, oltre a ciò che uno legge. Un filosofo antico greco, quando gli chiesero cosa ci avesse guadagnato con la filosofia rispose: " Poter stare in compagnia di me stesso". Oltre a questo ci sono molti altri vantaggi, io credo di essere diventato una persona migliore, la lettura così come la filosofia mi ha risvegliato da quell'inattività in cui ero immerso e mi ha salvato, metaforicamente, la vita.
 
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