Sui cambiamenti climatici

maclaus

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Il sostegno di Papa Francesco alla Conferenza di Parigi (che non compete a un papa), finisce per identificare il messaggio del Giubileo sulla misericordia con la battaglia sul “cambiamento climatico” per cause umane, la cui fondatezza scientifica peraltro è del tutto discutibile.

Il maggior fisico dell’atmosfera, “climate scientist” nel 2007, Richard Lindzen ha dichiarato:

“Le generazioni future si chiederanno, con perplesso stupore, come mai il mondo sviluppato degli inizi del XXI secolo è caduto in un panico isterico a causa di un aumento della temperatura media globale di pochi decimi di grado. Si chiederanno come, sulla base di grossolane esagerazioni di proiezioni altamente incerte di modelli matematici, combinate con improbabili catene di interferenze, è stata presa in considerazione la possibilità di ritornare all’era preindustriale”.

E’ incredibile che il Papa vada a sposare acriticamente questi dogmi ecologisti che non hanno nemmeno fondamenti scientifici certi.

Ed è sconcertante che un papa indichi come emergenza quella del clima.
L’apostasia di interi popoli dalla fede nel vero Dio non è un dramma che meriterebbe gli appelli più accorati?
La guerra alla famiglia e alla vita?
La dimenticanza di Cristo e la persecuzione e il massacro delle comunità cristiane?
Non era il caso di dedicare a loro la prima enciclica scritta di suo pugno? Perché ha preferito occuparsi di rettili e spazzatura differenziata?
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
E’ incredibile che il Papa vada a sposare acriticamente questi dogmi ecologisti che non hanno nemmeno fondamenti scientifici certi.
Nelle scienza non esistono dogmi, tuttalpiù esistono gli assiomi, che a differenza dei dogmi, sono oltre che veri, anche cose serie.
Le teorie sul riscaldamento globale, proprio perché teorie, non sono assiomi, e proprio perché sono basate su basi scientifiche, su dati raccolti in maniera scientifica, su dubbi e sono in aperta discussione, sono scientifiche.
Il fatto che non ne sia stata dimostrata la correttezza o che gli scienziati non siano tutti concordi (e quando mai lo sono stati?), non significa che non siano scientifiche e tanto meno che siano errate.
Anzi, la scienza non ha mai avanzato a base di verità, bensì a base di dubbi, di errori, e della loro continua correzione.
Infatti, come si vede, discutono.
Perciò scartare le teorie sul riscaldamento (o quelle contrarie) perché non scientifiche in quanto non dimostrate, è un errore madornale.
Nemmeno l'ipotesi di Riemann è stata dimostrata, ma non per questo è carta straccia.
E comunque, proprio perché uno scienziato non ha la pretesa di spacciare una teoria per un assioma, io la sua opinione la ascolterei, e magari, nel dubbio, mi darei anche una regolata almeno fino a non vederci chiaro.

Ed è sconcertante che un papa indichi come emergenza quella del clima.
L’apostasia di interi popoli dalla fede nel vero Dio non è un dramma che meriterebbe gli appelli più accorati?
La guerra alla famiglia e alla vita?
La dimenticanza di Cristo e la persecuzione e il massacro delle comunità cristiane?
Non era il caso di dedicare a loro la prima enciclica scritta di suo pugno? Perché ha preferito occuparsi di rettili e spazzatura differenziata?
Papa Francesco I, a differenza dei suoi predecessori, si è accorto almeno di due cose:
1° che alle centinaia di milioni di persone che muoiono di fame o comunque vivono da schifo, della saga dei misteri di fatima non frega un… fico secco, e visto che spesso vivono in immondezzai frananti e fumanti, forse, dell’indifferenziata, qualcosa gli frega eccome.
2° che ha le telecamere di mezzo mondo puntate addosso, e perciò o recita bene la sua parte nel reality show che gestisce, o l’audience gli cala al di sotto delle televendite di materassi.
Io, se fossi cattolico, me lo pregherei.

Insomma: visto che si parla di teorie ancora da dimostrare, va bene evitare l’isteria di massa per via dell’aumento della CO2, però evitiamo anche di farle passare per i deliri di ONG ambientaliste, giornalisti approssimativi e politici in cerca di voti, perché non è neanche vero questo. E qui Lindzen avrebbe potuto mostrare un po’ più di fair-play.

Malafi,
gli scienziati che (giustamente: è il loro lavoro!) mettono in dubbio (come ad esempio da te indicato) le teorie sul riscaldamento globale, quali altre teorie propongono?
C'è qualcosa che dicono di fare o non fare?
Sono d'accordo tra di loro o anche loro hanno pareri discordi?
 

malafi

Well-known member
Malafi,
gli scienziati che (giustamente: è il loro lavoro!) mettono in dubbio (come ad esempio da te indicato) le teorie sul riscaldamento globale, quali altre teorie propongono?
C'è qualcosa che dicono di fare o non fare?
Sono d'accordo tra di loro o anche loro hanno pareri discordi?

Tutt'altro che d'accordo sono.
Però non è che uno deve proporre una teoria alternativa per forza. O meglio, la teoria alternativa che pongono è molto semplice: si tratta di normali cicli della natura (non dimentichiamo poi che il sole stesso ha dei cicli in cui l'energia che irradia è maggiore o minore) ed inoltre i dati (e i potenziali effetti) di questo riscaldamento sono molto più ridotti di quanto dichiarato.

Comunque, ho già spiegato che tutto sommato sposo il principio di precauzione e che se questo servirà a investire su risorse energetiche più democratiche e sostenibili dal punto di vista socio/politico/geo/economico (meglio se anche più sostenibili dal punto di vista ambientale) allora sarà stato comunque utile.

Quello che però vorrei sapere, una volta per tutte, in modo chiaro ed inequivocabile, dati alla mano che mi sembrerebbe semplice ..... è:

è vero o non è vero che la tendenza al riscaldamento ha avuto un arresto inaspettato negli ultimi decenni?

No perchè se neanche questo riescono a dirci in modo concorde sia l'IPCC che gli anti-IPCC (sui dati dovranno pure essere concordi?), ho l'impressione che ci stinao tutti quanti prendendo per i fondelli.
 

malafi

Well-known member
da meteolive.it

Il punto di vista di un meteorologo

GROSSO: si, speravamo di non rivivere più certe situazioni della fine degli anni 80 e invece rieccole puntuali. Da due anni l'inverno si è inceppato ma questo finale del 2015 sta davvero superando il limite. Abbiamo perso per strada le piogge autunnali, ora l'anticiclone si è mangiato dicembre e nelle grandi aree urbane c'è una cappa di smog impressionante e nessuno dice o fa nulla, meno male che la conferenza di Parigi è ancora calda...

REDAZIONE: a tal proposito cosa ne pensa del fatto che si voglia contenere il rialzo termico entro 1.5°C, è fattibile?
GROSSO: è irricevibile il messaggio che l'uomo possa mettersi alla regia del termostato del clima come se gestisse il calore all'interno di un appartamento. Non si può pensare di controllare la macchina climatica. Non esiste l'equazione: inquino meno così limiterò il rialzo termico. Va benissimo inquinare meno, ammesso ma non del tutto concesso che ci si riesca; non illudiamoci però di fermare in tempi brevi il cammino naturale del clima che per ora sembra orientato verso il caldo. Possiamo dire che proveremo a diminuire la forzante umana di questo calore, mi sta bene, ma non facciamone una questione di mezzo grado o di un grado, avveleniamo di meno l'aria, surriscaldiamo meno le nostre città pianificando lo spazio urbano con intelligenza, facciamo qualche morto in meno di cancro, sarebbe già un buon risultato...

REDAZIONE: subito i media hanno collegato la siccità attuale al riscaldamento globale...
GROSSO: che il Mediterraneo sia l'area che forse ha subito di più gli effetti del cambiamento climatico è fuor di dubbio ma legare ogni singola fase atmosferica al global warming è sciocco, così come lo era l'anno scorso quando pioveva tantissimo o solo qualche settimana fa quando si parlava di alluvioni al sud.
 

maclaus

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La tendenza delle concentrazioni di diossido di azoto nell’atmosfera in Europa e Medio oriente tra il 2005 e il 2014.
Nonostante le concentrazioni restino molto alte, nell’ultimo decennio c’è stato un calo del 50% degli inquinanti sulla Pianura Padana grazie a norme più stringenti in materia ambientale.
La diminuzione delle concentrazioni di diossido di azoto negli Stati Uniti tra il 2005 e il 2014 è stata tra il 20% e il 50% (Nasa/Goddard Space Flight Center)
Corriere.it - 17.12.2015
 

malafi

Well-known member
La tendenza delle concentrazioni di diossido di azoto nell’atmosfera in Europa e Medio oriente tra il 2005 e il 2014.
Nonostante le concentrazioni restino molto alte, nell’ultimo decennio c’è stato un calo del 50% degli inquinanti sulla Pianura Padana grazie a norme più stringenti in materia ambientale.
La diminuzione delle concentrazioni di diossido di azoto negli Stati Uniti tra il 2005 e il 2014 è stata tra il 20% e il 50% (Nasa/Goddard Space Flight Center)
Corriere.it - 17.12.2015

Purtroppo la concentrazione di inquinanti è una variabile che dipende moltissimo dalle condizioni meteorologiche.

Il decennio appena passato ha avuto inverni dinamici, a differenza degli inverni da metà degli anni 80 a tutti gli anni 90 che sono stati inverni siccitosi e governati da fortissime alte pressioni.
Come quest'anno.

Vedrai che quest'anno, purtroppo, non diventeremo Pechino, ma i valori della qualità dell'aria saranno pessimi.

Detto questo, confermo che, almeno per la mia esperienza di aziende della pianura padana, le norme ambientali sono piuttosto severe (e, per chi non lo sapesse, personalizzate per la singola azienda) e gli inquinanti sono davvero diminuiti.

Quanto all'emissione di CO2 (non inquinante ma gas ad effetto serra) è talmente costoso per le aziende sforare i quantitativi annui ad esse assegnate, che ben difficilmente non investono per riuscire a stare sotto.

Insomma, il clima di quest'anno non aiuta, ma non siamo solo in balia degli eventi :)
 
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