E' il romanzo dei grandi contrasti, tutto viene messo in opposizione duale, sentimenti, vite, avvenimenti. Ogni rapporto è conflittuale o di completa fusione, nulla scorre senza scossoni, tutto deve essere vissuto o sentito sopra le righe. Teatro e vita, amore e odio, invidia e generosità, gelosia e fiducia, è la storia di due donne, Estzer e Angela, legate tra di loro dal vissuto sofferto e contraddittorio della prima donna, legate ad un destino diverso ma che inesorabilmente continua ad intrecciarsi, consapevolmente e inconsapevolmente.
Io mi sono identificata nella protagonista per il coraggio che ha l'autrice di parlare di emozioni e sentimenti scomodi, l'invidia e la gelosia, portandoli all'esaperazione per renderli letterari ma facendoci rispecchiare in quello che anche noi, in modo blando e accennato, possiamo aver provato nella vita senza tuttavia riconoscerli come invece fa Estzer, figura indimenticabile di donna, un'antieroina superba, insofferente, complessa e proprio per questo molto vera, molto reale.
Romanzo che difficilmente si dimentica.