LXXVIII GdL - Lo straniero di Camus

elisa

Motherator
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secondo me lui è assolutamente coerente con se stesso, è tutto quello che gli ruota attorno che gli chiede ciò che lui non sa o non vuole concedere. Ad esempio Maria, lui è sincero con lei, ma lei non demorde. Lo stesso funerale della madre, lui era se stesso, erano gli altri che lo hanno giudicato insensibile.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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ayuthaya: Molto bello nella sua semplicità. Merita la sua fama. (il commento lungo lo trovate in PB :wink:)

velvet: Un libro bellissimo. Nel suo protagonista Mersault, nella sua apatia ed estraneità al mondo, alla vita, alle convenzioni sociali, Camus riesce a delineare e insinuare nel lettore l'idea dell'insensatezza e assurdità dell'esistenza umana, vista esclusivamente come la conseguenza di una serie di eventi casuali.


isola78: Il libro è di facile lettura, con uno stile asciutto e lineare, ma non è per niente un libro facile. A me è piaciuto ma con qualche riserva, gli estremismi non mi convincono mai del tutto.

Minerva6
: Storia scorrevole, all'apparenza semplice e banale ma che fa riflettere sul ruolo del caso nella vita dell'uomo... siamo padroni di noi stessi o siamo solo delle pedine mosse dal destino?


Vitt96: Un libro affascinante nella sua semplicità. Lo stile di scrittura improntato sull'oggettivo permea le pagine del romanzo e con grande forza riesce a rendere tangibile l'assurdità della vita e delle situazioni che la trasformano.

elisa: nella sua lucida essenzialità è un romanzo perfetto, nel senso di completo, che riesce ad arrivare in molti modi al lettore, lasciandolo, come è successo a me, interdetto; richiede infinite riletture e appena girata l'ultima pagina già volevo iniziarlo di nuovo per coglierne i molteplici significati.
 
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elisa

Motherator
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Confesso che non mi è facile commentare il romanzo di Camus perché nella sua lucida essenzialità è un romanzo perfetto, perfetto nel senso di completo, che riesce ad arrivare in molti modi al lettore, lasciandolo, come succede a me, interdetto. Perché il protagonista è dall'inizio alla fine sotto giudizio, il finale non fa altro che confermare quello che si sa sin dall'inizio, una persona così non può restare in vita, perché la vita è fatta di compromessi, appartenenze, convenzioni, relazioni e di tutto questo pare che il protagonista se ne infischi. Esistere è di per sè una sofferenza, uno squilibrio, un male necessario, questo ci dice sin dall'inizio con un funerale che sembra quasi inutile quanto assurdo. Ebbene Camus mi ha messo con le spalle al muro, questo è uno di quei testi che richiedono infinite riletture e appena girata l'ultima pagina già volevo iniziarlo di nuovo per coglierne i molteplici significati.
 
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