Le sorelle: il primo racconto parla di morte parallelamente con l'ultimo, è una storia malinconica, dove il bambino (le note dicono che è un sognatore) entra a contatto con la morte, per la prima volta, di una persona cara. Un racconto molto delicato dove vengono descritti i rituali delle condoglianze e i sentimenti del bambino.
Un incontro: questo racconto è il massimo della spensieratezza, la voglia di libertà e di esplorare oltre i propri confini. I ragazzini che marinano la scuola per evadere è tipico di quell'età, le descrizioni dei moti d'animo del protagonista sono sublimi e raggiungono l'apice quando sente il pericolo che gli suscita quel personaggio ambiguo sul finale.
Arabia: il protagonista in questo racconto vive il primo amore, con tutti i suoi misteri e angosce. Le descrizioni sono molto delicate e dettagliate, quasi a non voler rovinare qualcosa di così prezioso come il primo "grande" amore. Nel finale esplode tutto il senso di impotenza e di confusione nell'animo del protagonista in tutta la sua innocenza.
Eveline: questo è uno dei racconti più belli di Joyce. E' la storia di una ragazza che può dare una svolta alla sua vita. Il tutto ruota attorno ai moti di coscienza di Eveline, che vive interiormente una "paralisi" tra passato e futuro. Bellissime le descrizioni dei ricordi e il finale.
Dopo la corsa: è la storia di quattro giovani di nazionalità diverse, tutti benestanti, che si godono la bella vita tra corse automobilistiche, cene lussuose e partite a poker. Questo racconto non mi è sembrato granché, ho letto che Joyce ha voluto mettere in evidenza l'inferiorità degli irlandesi rispetto alle altre nazionalità.
I due galanti: i due galanti in questione sono due perdigiorno, che vivono di espedienti, cercando di scroccare soldi, cibo, alcol e altri piaceri a donne ingenue. Ho trovato interessante questo racconto, in quanto Joyce riveli l'altra faccia di Dublino, quella dei personaggi più viscidi e dei disadattati. Molto belle le riflessioni sul fallimento della propria vita di uno dei due galanti.
Pensione di famiglia: questo racconto è tra i miei preferiti. La storia di una madre, scaltra e intelligente, che "architetta" il matrimonio della figlia in maniera arguta in modo da salvare l'onore della famiglia e della figlia stessa. Il personaggio della madre è stato costruito perfettamente, da vera matrona!
Joyce in questo racconto ha voluto sottolineare il peso delle convenzioni sociali dell'epoca.
Una piccola nube: in questo racconto un giovane impiegato si rivede con un vecchio amico che non vede da anni, perchè ha vissuto all'estero, e messo di fronte a tutte le sue avventure prova una forte frustrazione riguardo la sua vita, la "paralisi" interiore è grande, il cambiamento per lui sarà impossibile.
Rivalsa: un racconto di rabbia e frustrazione. E' la storia di un impiegato alcolizzato che pensa solo a darsi a i bagordi, senza pensare alla moglie e ai cinque figli. Umiliato costantemente al lavoro per il suo scarso rendimento pensa solo di sfogarsi con l'alcol, tornato a casa ancora più insoddisfatto avendo ricevuto altre piccole frustrazioni con gli amici picchia il più piccolo dei suoi figli. Il finale drammatico col bambino che implora di dire un'Ave Maria per il padre per non essere bastonato accentua ancora di più la mancanza spirituale dell'epoca, dove l'unico rimedio al vuoto esistenziale era l'alcol e la violenza.
Polvere: questo racconto è molto delicato, racconta di una donna lavandaia dalla vita monotona e insignificante. Anche qui il tema è la "paralisi", l'esistenza della donna è inadeguata e fragile, tutti la trattano con gentilezza ma sembra più per compassione che per altro.
Ho letto i primi tre racconti della maturità... e unito tutto :wink:
Tu Ila dove sei arrivata?