Golden, Arthur - Memorie di una geisha

Go daigo

New member
Poverine, che vita triste. "Non si diventa geishe per volontà, ma perché non abbiamo altra scelta". Come concetto, secondo me ha ragione Meri: si tratta di un particolare tipo di prostitute, anche se magari non sono costrette a farlo ogni sera con qualsiasi tipo di cliente; diciamo che il loro ruolo somigliava (somiglia? Ce ne saranno ancora da qualche parte?) a quello delle "moderne" escort. Donne il cui mestiere era quello di intrattenere uomini ricchi e potenti, donne che non potevano scegliere chi amare, perché il loro danna (amante), generalmente ricchissimo e molto più vecchio di loro, doveva essere "approvato" da chi gestiva l'okiya (la casa dove vivevano), che entrava, oltretutto, in possesso di tutti i soldi guadagnati dalla geisha. A lei non spettava alcuna scelta su come spenderli o su come gestire la propria vita, zeppa di impegni quotidiani mondani, feste, incontri, lezioni di danza etc.; non possedeva niente di suo né materialmente né, soprattutto, umanamente. Non le restava, di personale, nemmeno il nome di battesimo.
Eppure la storia affascina, ci si immedesima nell'acuta protagonista Chiyo/Sayuri, e si scopre con stupore che, in questo contesto, le geishe riuscivano comunque a mantenere una propria personalità. Il libro è leggero, scorrevole, ma affatto sciocco o superficiale. Il finale è, a mio parere, troppo romanzato, e certi altri elementi forse poco realistici, come la cattiveria esagerata ed esplicita di Hatsumomo (che tuttavia contribuisce notevolmente a rendere appassionante la storia). Tuttavia, secondo me l'autore possiede un'ottima capacità di immedesimazione ed esprime sentimenti di tutti o almeno di molti - attribuendoli a Sayuri - con semplicità ma in modo reale, toccante, nel senso che il lettore (o almeno, io) ci si ritrova perfettamente, ma pensa che non sarebbe mai riuscito a esprimerli così bene.


Mai paragonare una geisha ad una prostituta! Il libro è veramente fuorviante da questo punto di vista. Diciamo che l'autore da buon occidentale ha preferito esagerare con i toni inventando anche di sana pianta dei costumi inesistenti. Le geisha dovevano rimanere caste fino al mizu age ma la loro vita amorosa non era gestita dall' okiya. Ovviamente dovevano mantenere un certo contegno dato il ruolo artistico da loro ricoperto.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Mai paragonare una geisha ad una prostituta! Il libro è veramente fuorviante da questo punto di vista. Diciamo che l'autore da buon occidentale ha preferito esagerare con i toni inventando anche di sana pianta dei costumi inesistenti. Le geisha dovevano rimanere caste fino al mizu age ma la loro vita amorosa non era gestita dall' okiya. Ovviamente dovevano mantenere un certo contegno dato il ruolo artistico da loro ricoperto.

Non avevo mai letto niente sulle geishe, perciò mi sono basata solo su ciò che ho letto nel libro...che a quanto pare non è del tutto veritiero.
Ma il mizu age? Forse quella è la cosa che mi ha impressionato di più, che a 15 anni o giù di lì qualcuno decidesse quando e soprattutto con chi le geishe dovessero perdere la verginità, e che generalmente si trattasse anche in questo caso di un vecchio ultraricco...anche qui siamo lontani dalla realtà? Lo spero...
 

CICALA BLU

New member
bello

Bel romanzo, riesci a leggerlo volentieri, non ti annoia mai. La storia è particolare, sono entrata in un mondo a me sconosciuto, quello delle geishe e i loro riti. Non ho visto il film perché ho paura che sia una delusione. Ho consigliato a tanti di leggerlo e mi hanno ringraziato di averlo fatto.
 

Marty Wilde

Outsider is better
Storia molto ben descritta, bellissimi personaggi...
È stata un'impresa per me leggerlo fino alla fine, ma ce l'ho fatta! :mrgreen: TUNZZZ 500 e passa pagine non sono mica poche u.u
 

Sibyl_Vane

Fairy Member
Finito stasera! L'ho trovato abbastanza scorrevole all'inizio, ma poi, sinceramente mi ha un poco annoiata e ho fatto un po' fatica a finirlo. E' stato interessante apprendere informazioni sul mondo delle geishe, ma ho trovato la storia in sé un pochino pesante, con un finale decisamente scontato. A mio parere, non si merita un voto superiore al 3...
 

ila78

Well-known member
A malincuore, molto a malincuore, ho finito oggi questo libro. Mi ha letterlamente folgorata, essendo completamente digiuna di cultura giapponese mi ha fatto entrare in un mondo che mi ha completamente rapita, affascinata e a tratti anche disgustata, ma era ugualmente un disgusto avvincente. Affascinante perchè più volte mi sono detta: le geishe erano poco più che prostitute eppure seducevano senza bisogno di "scosciarsi", gli uomini erano avvinti da quello che avrebbero potuto vedere e non vedevano praticamente mai, fatta eccezione per i danna ; uno sguardo, il modo di danzare, di versare il saké, rendevano le geishe esseri affascinanti. La parte del disgusto l'ho avuta per l'impronta orrendamente maschilista di questo mondo, la parte del mizuage mi ha lasciata così :paura::shock: senza contare che la geisha dopo essere stata venduta all'asta come una mucca non ci guadagnava nulla, a parte il grande onore di essere stata "concessa"per un prezzo molto alto, e poi il fatto che li accompagnavano in bagno, gli mettevano le scarpe....terribile....
Comunque è un libro meraviglioso che consiglio assolutamente. Il film mi manca ma rimedierò prestissimo. Voto 5/5.
 

Jessamine

Well-known member
Alcune volte capita di vedersi passare davanti un romanzo, di trovarlo in cima alla pila dei best-seller, di sentirne tessere le lodi da così tante persone che nella propria mente scatta una sorta di arrogante pregiudizio secondo il quale qualcosa di tanto apprezzato da un così vasto pubblico deve per forza essere un'opera, se non scadente, almeno mediocre. Non v'è dubbio che i pregiudizi non sono mai qualcosa di particolarmente intelligente (e attenzione, parlo di pregiudizi, non di buon senso), a maggior ragione quando questi pregiudizi ci portano a ritenerci in qualche modo superiori, migliori.... e questo libro ne è in qualche modo la dimostrazione. Dicevo, mi sono sempre tenuta lontana da questo romanzo fino a quando, qualche anno fa, iniziai a vedere il film assieme ad un amico, e lo trovai interessante (tralasciamo il fatto che, pur non avendolo mai terminato, ora che ho letto come sarebbero dovute andare le cose secondoil libro dubito riprenderò il film), e così acquistai l'ebook del romanzo. Ebook che rimase per molti, molti mesi a riposare, dimenticato, in mezzo a file ai miei occhi ben più interessanti, fino a quando, pochi giorni fa, mi sono resa conto di avere bisogno di una lettura leggera, "da svago", con una bella trama avvincente che mi tenesse la fantasia impegnata ma senza richiedere troppe energie, e così mi sono decisa ad affrontare questo viaggio fra kimono, danze e visi imbellettati.
Che dire, decisamente questo è uno di quei casi in cui i pregiudizi rivelano tutta la loro infondatezza. Sia chiaro, non ho intenzione di mettermi a gridare al capolavoro, non ho certo incontrato il mio libro preferito, ma sicuramente ho trovato qualcosa che fra le letture "da intrattenimento" spicca e balza ai primi posti.
È un romanzo delicatissimo, con uno stile leggero e assai fluido, scorrevolissimo nonostante il ritmo non sia esattamente serrato, che prende per mano il lettore e lo immerge totalmente, completamente in un altro mondo. È insomma uno di quei romanzi che si leggono d'un fiato, in cui si divorano pagine su pagine con curiosità, senza sentire il bisogno di emergere in superficie ogni tanto per prendere aria e riflettere. Complice di questa totale immersione probabilmente è anche l'ambientazione, che almeno con me, che sono totalmente digiuna di cultura giapponese, ha giocato anche la carta dello svelare usanze, mondi, atmosfere a me praticamente sconosciute. Non ho idea di quanto ci sia di storicamente fondato in questo romanzo, ma se devo essere sincera mi interessa anche poco, mi ha fatto piacere calarmi in un mondo dove tutto, anche solo i ritmi e l'approccio alla vita hanno un gusto così delicato, diverso, sospeso mi verrebbe da dire.
Certo, qualche difetto ha un po' incrinato il piacere della lettura: personaggi come Hatsumomo, importanti e potenzialmente intrigantissimi risultano un ammasso di stereotipi, senza profondità caratteriale (la bella e per sua natura csttivissima, che al primo sguardo già odia, che sembra avere come solo scopo nella vita quello di far soffrire gli altri... mah, sembra molto il cattivo di una fiaba, cattivo a priori, solo perché deve essere cattivo), o anche Zucca, buona ma imbranatella, rotondetta, una sorta di zerbino che solo alla fine acquisisce un po' di spessore e veridicità; la seconda parte del romanzo poi ai miei occhi è apparsa decisamente sottotono rispetto alla prima, più concitata, con tantissimi avvenimenti importanti condensati in poche righe, avvenimenti che si fanno sempre più inverosimili fino ad arrivare ad un finale a mio avviso forzatissimo e stucchevole, un finale che veramente a me non è piaciuto.
In ogni caso, credo che quando un romanzo, dopo poche righe di lettura ti fa dimenticare il suo stile, i difetti, i pregi per immergerti completamente nelle sue vicende, al punto da farti quasi sentire l'odore di bruciato dei bastoncini per disegnare le sopracciglia e il frusciare dei kimono di seta, significa che in qualche modo qualche scopo è stato raggiunto.
Non è forse un romanzo che entrerà nella storia della letteratura, ma senza dubbio ha il pregio di farsi vivere dal lettore, e non è cosa da poco.
 

velmez

Active member
Questo libro mi è piaciuto molto per l'atmosfera (ultimamente tutto ciò che riguarda il Giappone mi attira moltissimo). L'ho trovato molto romanzato, soprattutto l'ultima parte, quando diventa troppo melenso per i miei gusti... Non ho apprezzato per nulla nemmeno la scelta di Sayuri in merito al suo danna...
Però è un libro che consiglio vivamente, pur romanzato dà l'idea di una cultura molto differente dalla nostra... sarei curiosa di leggere il libro di memorie pubblicato poi da Mineko Iwasaki, quindi la vera storia...
 

isola74

Lonely member
Mi è piaciuto molto questo romanzo, soprattutto per la capacità di trasportarmi in un mondo nuovo, fatto di fascino, di seduzione, di seta, di trucco, di abiti scintillanti, ma anche di rigida disciplina, di sottomissione e paure.
Nell'immaginario collettivo occidentale la geisha non è che una prostituta, ora so che non è così semplice etichettarla e so anche che non potremmo mai nemmeno capirla davvero .
Bel libro, consigliato.

PS sul finale non sono d'accordo, io facevo il tifo per Nobu!!!
 

darida

Well-known member
l'ho letto con piacere ma non ho gradito completamente. Lo stile è scorrevole, è proprio la sostanza a non convincermi del tutto. Le atmosfere sono ben descritte ma alcune situazioni mi sono parse forzate, una libera interpretazione occidentale, vabbè, ci può anche stare. Il mio interesse per l'argomento è scemato prima ancora della fine del libro :mrgreen:
 

Nerst

enjoy member
Non proprio il finale che volevo, ma mi è piaciuta la lettura.
Se proprio devo esprimere un giudizio in parte amaro, ad un tratto ho pensato che si dilungasse un po' troppo nella storia.
Ho trovato alcune forzature, come il momento della guerra che avrebbe potuto regalare pagine più sentite, ed invece è finita quasi subito nella sua descrizione.
Il mondo che si apre al lettore è onirico sul serio e la tradizione si sente pagina dopo pagina.
E' bello il commento riguardo alla vita, che seppur piena di gioie o turbamenti, alla fine le emozioni che hanno accompagnato le esperienze trovano una maturità differente e tutto sembra aver avuto la pena di essere vissuto.
Consigliato
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Parto col dire che il romanzo merita il successo che ha avuto e sta avendo. Apre al lettore occidentale un mondo sconosciuto e decisamente lontano dalla sua cultura e "Weltanschauung". Personalmente l'ho trovato molto scorrevole, ben scritto e godibile, nonostante si avverta una certa lentezza in più punti, quasi un voler allungare un brodo già di per sé piuttosto denso.
L'incipit contribuisce a far tifare subito per questa ragazzina che si ritrova venduta assieme alla sorella come fossero una cassetta di pesce al mercato, affinché venga iniziata all'arte delle geishe: ecco, l'indifferenza, l'accettazione passiva di quest'uomo che non sembra essere minimamente scalfito da una privazione così lacerante (cosa c'è di peggio che perdere per sempre le tue figlie?) lì per lì mi hanno scioccato ma mi rendo perfettamente conto che in quella cultura destinare una figlia a una futura vita da geisha fosse considerato un grande onore, specie per una famiglia così povera. Il tifo per Chiyo aumenta quando si trova catapultata in un'okiya di Gion abitata da 3 streghe e una matrona buona, Zietta: tra le 3 streghe, vince la palma di personaggio più odioso dell'anno senza dubbio Hatsumomo. Mi viene in mente una frase di Oscar Wilde: l'invidia è quel sentimento che nasce nell'istante in cui ci si assume la consapevolezza di essere dei falliti. Nel momento in cui vede Chiyo, Hatzumomo è terrorizzata al pensiero che un giorno sarà scalzata e detronizzata da questa bambina dagli occhi grigio-liquido e reagisce con l'unica arma che sa di poter usare impunemente: la prevaricazione. Fa davvero prudere le mani mentre leggi.
Il libro nella prima metà scorre in maniera piacevole ma poi secondo me l'autore allunga troppo il brodo: ho trovato la parte sulla guerra piuttosto noiosa, per non parlare dell'ultima, quasi ridicola, "due cuori e una capanna" di una banalità irritante.
Nonostante il finale smielato che mi ha fatto uscire una carie, mi sento di dare 4 stelle perché ho approfondito un fenomeno sociologico che conoscevo solo superficialmente dalle immagini su internet o visto di sfuggita in qualche film, ma anche per il coraggio che ha avuto l'autrice delle memorie - nonostante il disclaimer che si tratta di una storia di fantasia, che i nomi sono stati cambiati per proteggere la privacy dei "danna" e degli uomini più facoltosi - di raccontare l'altra faccia della medaglia nella vita delle geishe, quella non truccata e imbellettata, ma quella più intima, sofferta, fatta di privazioni, gavetta, duro lavoro e sacrificio, senza contare le prevaricazioni, le ingiustizie e le meschinità subite all'interno dell'okiya.
Nel complesso, un libro da leggere anche se non di certo un capolavoro.
 
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DoppiaB

W I LIBRI !
Riporto dal Gdl:
Posso dire che è stata una lettura piacevole. Tutto sommato è scritto bene, io non l'ho trovato nemmeno troppo divagante.
E' pur sempre un romanzo, va preso con le pinze. Comunque ritengo che possa dare degli spunti per approfondire l'argomento.
Come ho già scritto mi piacerebbe leggere qualcosa di più "scientifico", si parla di una cultura così lontana dalla nostra che non basta un romanzo (per giunta scritto da un uomo americano) per capirla a fondo.

Comunque, ripeto: è un bel libro, scritto bene che lancia tanti spunti per chi volesse indagare di più la figura della geisha e la cultura giapponese.
Anche il finale non mi è dispiaciuto, forse un po' scontato ma sinceramente era quello che speravo. Mi è piaciuta la frase con cui si concludono le memorie di Sayuri :"Quali che siano stati i nostri conflitti e i nostri trionfi, per quanto indelebile sia il segno che questi abbiano potuto lasciare in noi, finiscono sempre per stemperarsi come una tinta ad acquarello su un foglio dia carta"


P.S. Nei ringraziamenti si legge che Liza Dalby ha scritto un libro "La mia vita da geisha". Qualcuno l'ha letto? Potrebbe essere interessante...
 

Alice_artu

New member
Memorie di un Geisha_risposta

Ciao a tutti, sono nuova su questo forum..
Io ho iniziato a leggere "Memorie di una Geisha" dopo aver visto una recensione su YouTube.. che dire, sono arrivata a metà del libro e mentre lo leggevo ne ho letti altri 4..
Il libro è sicuramente bello, e trovo anche interessante saperne di più sulla cultura giapponese che è totalmente diversa da quella occidentale, sarò controcorrente ma secondo me le descrizioni sono troppo lunghe e dettagliate e per me rendono questo libro pesante infatti lo leggo nei periodi "morti" dove non ho altro da leggere ma sinceramente sto facendo fatica ad andare avanti..
 
D

Daria87

Guest
Io l'ho letto prima che uscisse il film, l'ho trovato veramente bello! Io poi sono appassionata di cultura giapponese e ho anche altri libri che riguardano il mondo delle Geishe (compresa la biografia di Mineko Iwasaki, Golden si è ispirato a lei :) )
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
meraviglia!

Era da tanto che volevo leggerlo e la mia curiosità si è acuita dopo aver visto il film (stupendo) pochi mesi fa. Il film è in assoluto tra i miei preferiti e, cosa che non accade spesso, regge benissimo il confronto con il romanzo. Quest'ultimo, indubbiamente, è più approfondito e gioca meno sull'effetto spettacolo rispetto al film. Anch'io come altri l'ho trovato scorrevole ed affascinante! Sono sempre stata affascinata dalla figura della geisha ed ora posso dire di saperne di più! Consigliatissimo, sia il libro che il film che non mi stancherò mai di rivedere!
 
D

Daria87

Guest
Era da tanto che volevo leggerlo e la mia curiosità si è acuita dopo aver visto il film (stupendo) pochi mesi fa. Il film è in assoluto tra i miei preferiti e, cosa che non accade spesso, regge benissimo il confronto con il romanzo. Quest'ultimo, indubbiamente, è più approfondito e gioca meno sull'effetto spettacolo rispetto al film. Anch'io come altri l'ho trovato scorrevole ed affascinante! Sono sempre stata affascinata dalla figura della geisha ed ora posso dire di saperne di più! Consigliatissimo, sia il libro che il film che non mi stancherò mai di rivedere!

Infatti, io il libro l'ho trovato molto bello proprio perché è così approfondito e chiarisce molte cose del mondo delle Geishe. Quando l'ho letto mi si è aperto il mondo!
 

George

New member
Un bel libro che mi ha fatto aprire un mondo sulla cultura giapponese e delle geishe in generale, dopo averlo letto mi è venuta la voglia di approfondire ancora di più sul Giappone.
In questi giorni voglio vedere il film è speriamo di rimanere soddisfatto di come lo sono stato del libro
 

Valuzza Baguette

New member
Mi è piaciuto molto,ma al contrario di molti commenti precedenti non lo trovo affatto un buon inizio per avvicinarsi o per conoscere meglio la cultura e le usanze giapponesi.
é un romanzo e tale rimane,tra l'altro scritto da un occidentale che per quanto si sforzi non potrà mai rendere appieno le sensazioni e i modi di pensare di un popolo che è unico.
Detto questo il libro è fluido,scorrevole,ben costruito(anche se alcuni argomenti che influenzano molto la storia,come la guerra e lo sbarco degli americani sono trattati in maniera molto marginale.
Anche il finale è abbastanza deludente.
Si trovano però molti pensieri molto profondi,che creano empatia con la protagonista.
 
V

Valentina992

Guest
Buon pomeriggio :) Ho appena finito di leggere questo romanzo e, anche in questo caso, affido a voi i miei commenti a caldo. Premetto dicendo che ho letto Memorie di una geisha perchè in giro era stato paragonato alle atmosfere di Seta di Baricco e L'amante della Duras, due libri dal sapore di passioni orientali e che io ho adorato, per trama e stile. Ma se vi aspettate che Memorie di una geisha sia simile a questi, io non direi. E' di sicuro un bel romanzo, appassionante, emozionante, scorrevole e che immerge nel meraviglioso mondo delle geishe e del Giappone in maniera dettagliata ma piacevole. Quello che mi è piaciuto di meno è stata la caratterizzazione dei personaggi a volte un po' succube dei clichè e la storia d'amore, molto bella, ma che mi aspettavo occupasse un ruolo più centrale sin dall'inizio e che avrebbe caratterizzato ancor meglio la psicologia della protagonista, Sayuri. Inoltre Memorie di una geisha è un libro che fa riflettere sulla condizione delle donne-geisha ma anche delle donne in generale facendoci capire che il lusso a volte costituisce solo una forma di libertà apparente e che dietro alcune figure femminili possono nascondersi dei casi in cui si è costretti dalle circostanze, come la vendita di Sayuri per essere cresciuta come geisha, anche a costo di sacrificare gli affetti e la famiglia.
 
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