I grandi capolavori dello Zingaro, talmente grandi che nessuno li legge

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Ziggy, a parte alcune cose che mi stonano durante la lettura (ma sono dettagli, dunque è prematuro) mi è venuta da chiedermi la seguente cosa alla fine della lettura: ma perchè mai Tosca, che immagino che debba raccontare una vicenda della sua età adulta da quel che si capisce, dovrebbe raccontare alo scrittore particolari così di dettaglio della sua infanzia?

Perchè hanno una rilevanza nella sua formazione e dunque nella vicenda?
Perchè si è instaurata una tale fiducia tra lei e lo scrittore che le viene da riversare tutto senza freni in una specie di trance?
Oppure è una domanda che non mi devo porre (sono iperrazionale?) e quella di Tosca che narra alo scrittore è solo un pretesto per raccontare l'intera sua vita e rendere interessante il romanzo?

Mi è piaciuto molto come hai reso il feeling che si è creato tra la coppia e lo scrittore.
Inoltre - ma questo già lo sai - trovo che ambientare il racconto in location a te care e che ti generano emozioni dia molta più forza al tuo scritto.


Grazie vecchio.

Le tue osservazioni iniziali mi stanno facendo riflettere.

Grazie assai.

ps quando hai tempo vorrei sapere cosa ti stona di preciso. Ruota libera mi raccomando.
 
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SALLY

New member
....io sono rimasta rapita dalla storia dei folletti, storie che ho sentito anch'io...:mrgreen:
Leggo volentieri il tuo nuovo romanzo Ziggy....sono curiosa di conoscere cosa deve raccontare Tosca allo scrittore.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
....io sono rimasta rapita dalla storia dei folletti, storie che ho sentito anch'io...:mrgreen:
Leggo volentieri il tuo nuovo romanzo Ziggy....sono curiosa di conoscere cosa deve raccontare Tosca allo scrittore.


Sally, grazie, grazie mille e grazie ancora.

Se ne hai e se ti va, mi faresti il piacere di raccontarmi qualche aneddoto sui folletti?
 

Grantenca

Well-known member
Ho appena letto le prime cose che hai pubblicato. Sei il nuovo Orwell?, Immagini un mondo futuro (prossimo) e non è impresa da poco...anzi, la trovo molto ambiziosa. All'interno di questo contenitore esprimi i tuoi sentimenti sui rapporti umani. In un mondo dove si affermano Moccia, Volo ecc...non sarà facile trovare qualcuno che voglia scommettere sulle tue idee.
La cosa più sbagliata che potresti fare però sarebbe smettere di scrivere, perché questo processo, anche se non avrai riscontri immediati, ti fa comunque crescere e maturare.
Buon lavoro.
 

ariano geta

New member
Procedi pure, non aver mai paura di scrivere se ne senti la necessità e hai piacere nel farlo.
Noi scribacchini dilettanti abbiamo un'opzione negata allo scrittore professionista: non dobbiamo inseguire i trend e le mode del momento, possiamo scrivere quel che ci va, senza preoccuparci della quantità di copie vendute o delle modifiche al testo decise dall'editore :wink:
 

SALLY

New member
Sally, grazie, grazie mille e grazie ancora.

Se ne hai e se ti va, mi faresti il piacere di raccontarmi qualche aneddoto sui folletti?

Scusa Ziggy, ho visto ora...dai, meglio tardi che mai ;-)

Qui da noi, alta Toscana - Lunigiana si dice che i folletti cambino di posto alle cose, ed è per quello che gli oggetti che si cercano appaiono e scompaiono, si dice anche che siano golosissimi di latte, per questo sparisce (questa penso si riferisca a quando il latte si metteva ancora, sulla strada, nei bidoni di alluminio, probabilmente se lo fregava qualcuno :mrgreen: ), siccome sono assai dispettosi, si divertono a sparpagliare le pecore, alcuni sono notturni e si siedono sullo stomaco delle persone per fargli fare brutti sogni, dispettosi e all'occorrenza cattivelli qualcuno di loro ama far cadere le persone spalmando il burro sulle scale :OO, sembra che, come i nani, alcuni di loro amino la ricchezza, e si approprino di tutto ciò che luccica, qualche volta danzano di notte sotto la luce della luna, sono molto permalosi e per liberarsene basta ignorarli...si offendono a morte :mrgreen:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Io, Pepe Violenza.


Questa è la storia dei miei guai.


Per capirne le origini dobbiamo andare indietro nel tempo, al 2030 o giù di lì, quando avevo cinque o sei anni e vivevo con mia madre in un paese della pianura padana. Un paese con quattro o cinque case e molta terra. Mia madre era stata lasciata dal suo uomo quando era incinta di me, ma di questa cosa so ben poco, so solo che per me è stato naturale vivere con mia madre, le mucche e niente padre. Non mi mancava nulla e ricordo il grosso camino nel soggiorno fatto di pietra. Un camino acceso solo di rado, visto che la pianura era calda e umida per la maggior parte dell’anno. Ma quando era acceso mi sentivo come sperduto in montagna e cercavo con avidità la vista dei paesaggi piani che la grande finestra mi restituiva in porzioni generose.Terre lunghe fino all’orizzonte vissute da gente dura, buona e orgogliosa. Terre che erano grigie di nebbia o verdi e gialle quando c’era il sole .

Si sente l'urgenza di raccontare ma secondo me lo scrivere è un'altra cosa. Scusa la franchezza ma a mio parere già stonano le frasi che ho messo in grassetto e segnalano come dicevo più un'urgenza di raccontare che una scrittura, che non mi invogliano a continuare a leggere. Se vuoi appena ho più tempo posso pure dirti perché. Spero già questo pomeriggio. :)
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Si sente l'urgenza di raccontare ma secondo me lo scrivere è un'altra cosa. Scusa la franchezza ma a mio parere già stonano le frasi che ho messo in grassetto e segnalano come dicevo più un'urgenza di raccontare che una scrittura, che non mi invogliano a continuare a leggere. Se vuoi appena ho più tempo posso pure dirti perché. Spero già questo pomeriggio. :)

Volentieri, grazie.

Le scuse non servono, anzi.

Però quella parte non esiste più, nemmeno a me è piaciuta rileggendola a freddo.

Ora, l'inizio è quello postato il 3 agosto 2017, se hai voglia e tempo di leggerlo ("Quello di mia madre fu il primo [...]"
 
Ultima modifica:

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Scusa Ziggy, ho visto ora...dai, meglio tardi che mai ;-)

Qui da noi, alta Toscana - Lunigiana si dice che i folletti cambino di posto alle cose, ed è per quello che gli oggetti che si cercano appaiono e scompaiono, si dice anche che siano golosissimi di latte, per questo sparisce (questa penso si riferisca a quando il latte si metteva ancora, sulla strada, nei bidoni di alluminio, probabilmente se lo fregava qualcuno :mrgreen: ), siccome sono assai dispettosi, si divertono a sparpagliare le pecore, alcuni sono notturni e si siedono sullo stomaco delle persone per fargli fare brutti sogni, dispettosi e all'occorrenza cattivelli qualcuno di loro ama far cadere le persone spalmando il burro sulle scale :OO, sembra che, come i nani, alcuni di loro amino la ricchezza, e si approprino di tutto ciò che luccica, qualche volta danzano di notte sotto la luce della luna, sono molto permalosi e per liberarsene basta ignorarli...si offendono a morte :mrgreen:


Mi sei stata fantasmagoricamente utile...

se hai altri aneddoti, il mio taccuino è pronto.

Thanks!
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ah ok, pensavo fossero due pagine e attendevo le altre.
La parte iniziale mi piace molto, è interessante perché il narratore analizza i suoi pensieri (mi piacciono molto i risvolti psicologici).
Inizialmente infatti mi sembrava il racconto autobiografico del narratore, credevo continuasse a parlare di se stesso ma ad un certo punto la narrazione devia su altri due personaggi che prendono il sopravvento e non sono riuscita a capire il collegamento di questa deviazione (forse è stato fatto apposta e verrà capito successivamente) e l'immediata empatia tra il narratore (che rimane al margine in un alone di mistero) e Lorenzo e Tosca.
Nella descrizione della vita di Tosca intravedo qualcosa di fortemente autobiografico, quindi avverto una esigenza di parlare, da parte del narratore, cioè da parte tua, delle persone a te vicine, della loro infanzia, delle proprie radici e credenze popolari, interessanti, ma sembrano particolari che vogliono sviare il lettore dal reale interesse del narratore, cioè quello di ritornare a parlare di sé, allora io ti chiedo: perché non parli principalmente di te, rendi te stesso il protagonista della storia?
Questo soffermarsi su altri personaggi secondo me dovrebbe essere un contorno rispetto alla vera tematica del romanzo, cioè le sensazioni interne del protagonista sulle varie situazioni esterne familiari.
Ovviamente sono considerazioni mie, criticabili tranquillamente.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Ah ok, pensavo fossero due pagine e attendevo le altre.
La parte iniziale mi piace molto, è interessante perché il narratore analizza i suoi pensieri (mi piacciono molto i risvolti psicologici).
Inizialmente infatti mi sembrava il racconto autobiografico del narratore, credevo continuasse a parlare di se stesso ma ad un certo punto la narrazione devia su altri due personaggi che prendono il sopravvento e non sono riuscita a capire il collegamento di questa deviazione (forse è stato fatto apposta e verrà capito successivamente) e l'immediata empatia tra il narratore (che rimane al margine in un alone di mistero) e Lorenzo e Tosca.
Nella descrizione della vita di Tosca intravedo qualcosa di fortemente autobiografico, quindi avverto una esigenza di parlare, da parte del narratore, cioè da parte tua, delle persone a te vicine, della loro infanzia, delle proprie radici e credenze popolari, interessanti, ma sembrano particolari che vogliono sviare il lettore dal reale interesse del narratore, cioè quello di ritornare a parlare di sé, allora io ti chiedo: perché non parli principalmente di te, rendi te stesso il protagonista della storia?
Questo soffermarsi su altri personaggi secondo me dovrebbe essere un contorno rispetto alla vera tematica del romanzo, cioè le sensazioni interne del protagonista sulle varie situazioni esterne familiari.
Ovviamente sono considerazioni mie, criticabili tranquillamente.


Grazie mille Ondine. Non criticherei mai le critiche richieste.

Tutte le tue considerazioni le avevo già fatte mie. Nel senso che sto procedendo esattamente nella direzione che mi suggerisci. Questo mi fa piacere, perché significa che forse qualcosa ho colto.

La parte di Tosca è in effetti biografica, ma non auto, sono troppo giovane. E' mio padre, non c'è nulla di inventato nelle storie di Birutta, tranne che nel nome. Mio padre ha vissuto senz'acqua corrente, senza luce, senza gas, con i folletti, le streghe, pochissimo cibo, zero tecnologia e zero istruzione. In una società fortemente patriarcale, in cui la donna era sub ordinata alle esigenze dell'uomo e in cui tutto girava attorno ai cicli naturali.

Grazie ancora, gentilissima.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Nono, non volevo dire che il racconto di Tosca fosse riferito a te ma ho pensato a tua madre, ho scritto male.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
"Quello di mia madre fu il primo.

Fino a quel giorno, 9 agosto 2071, non avevo mai organizzato funerali.
Organizzare funerali è un po’ come organizzare matrimoni; durante i preparativi non si ha tempo per pensare allo sposo o al morto e questo, nel caso del funerale, è senz’altro una fortuna. Non avevo avuto il tempo nemmeno per piangere; c’è una quantità di cose da decidere quando si prepara un funerale che tempo per piangere non ce n’è; quali fiori scegliere, se far sotterrare il morto o metterlo in un loculo, cosa dire alla gente, organizzare la cerimonia, pensare al vestito buono, eccetera. In un certo senso organizzare funerali è un buon modo per non pensare alla morte, ma è anche molto stressante."


Anche nel nuovo incipit ho messo tutto quello che secondo me o è di troppo o stona.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Personalmente, ho percepito una differenza di stile tra la prima e la seconda parte.
Ho trovato un po' confusa la parte in cui il giovane scrittore incontra la coppia, nel senso che l'alone di mistero e di non-detto che credo, se ho capito bene lo spirito, dovrebbe dominare il racconto - e che per me è una nota positiva, mi invoglia a continuare a leggere - mi sembra si perda un po' a causa dell'eccesso di descrizioni.
Invece mi è piaciuta molto la seconda parte, l'ho trovata evocativa, mi ha trascinato all'interno di quel mondo affascinante e sconosciuto. In particolare ho trovato efficace la descrizione di Maria attraverso i fatti e le conversazioni che rendono realistico lo scenario, mi è piaciuto anche l'uso del dialetto che mi ha ricordato "Canale Mussolini" anche per certe espressioni usate.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Invece mi è piaciuta molto la seconda parte, l'ho trovata evocativa, mi ha trascinato all'interno di quel mondo affascinante e sconosciuto. In particolare ho trovato efficace la descrizione di Maria attraverso i fatti e le conversazioni che rendono realistico lo scenario, mi è piaciuto anche l'uso del dialetto che mi ha ricordato "Canale Mussolini" anche per certe espressioni usate.


Grazie mille per il tempo che mi hai dedicato. Post molto utile e che mi rende felice.

In effetti mi ispiro a Canale Mussolini (fatte le debite proporzioni ovviamente).

Vorrei fare per gli anni '70-'80 e per gli appenini tosco-emiliani, ciò che Pennacchi ha fatto per il laziale negli anni '20 (rifatte le debite proporzioni).
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Grazie mille per il tempo che mi hai dedicato. Post molto utile e che mi rende felice.

In effetti mi ispiro a Canale Mussolini (fatte le debite proporzioni ovviamente).

Vorrei fare per gli anni '70-'80 e per gli appenini tosco-emiliani, ciò che Pennacchi ha fatto per il laziale negli anni '20 (rifatte le debite proporzioni).

Ci avevo preso allora!! Avevo appena terminato Canale Mussolini 2 :D
 
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