29° Poeticforum - Le poesie che amiamo

Marzati

Utente stonato
Ma infatti, antico è per molti versi (vi giuro che non ho scelto apposta questa parola :mrgreen: ) una connotazione positiva.
Tornando alla poesia, mi piace l' idea che ha dato Olga: quella di (quasi) un blues, una canzone intima e profonda, e infatti ciò è la poesia, specie questa. Che immonda tristezza quella che attanaglia gli uomini, e che tristezza pensare a chi deve ricorrere ai lassisti doni dell' alcool per ricordare ciò che fu, per ricordare chi è. Quella descritta dal poeta è una sublime immagine di decadenza, una estrema perla di dolorosi sentimenti e d' abbandono, di nostalgia. Eppure, parliamoci chiaro, credo sia anche questo la vita, che nociva e benefica scorre nelle nostre vene, pulsa nel nostro cuore; l' autore ha almeno la fortuna di poter essere stato* qualcosa da ricordare, molti non hanno neanche questo contentino.

*ho qualche dubbio sulla correttezza grammaticale di questo verbo, diciamo che esprime il concetto di avere la possibilità di essere, coniugato al passato. Correggetemi pure se è sbagliato.
 
Ultima modifica:

maclaus

New member
...io, invece, come ho già detto altre volte, ho moltissimi dubbi sulla tua età, marzati...:?

Se è vero che hai 18 anni, mi inchino alla tua sopraffina intelligenza... :ad:

p.s.: la forma verbale che hai usato è perfetta. :)
 

Marzati

Utente stonato
...io, invece, come ho già detto altre volte, ho moltissimi dubbi sulla tua età, marzati...:?

Se è vero che hai 18 anni, mi inchino alla tua sopraffina intelligenza... :ad:

p.s.: la forma verbale che hai usato è perfetta. :)
Grazie per i complimenti; per quanto riguarda il verbo mi fa piacere che stia bene, peccato che una ne azzecco e (almeno) una ne sbaglio: quell' apposta non mi convince tanto:W:mrgreen:
dai su, diamo la colpa al correttore automatico :HIPP

ooops

marzati sei mica mac ?!?
Per quanto ne so, potrebbe essere :mrgreen:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Grazie per i complimenti; per quanto riguarda il verbo mi fa piacere che stia bene, peccato che una ne azzecco e (almeno) una ne sbaglio: quell' apposta non mi convince tanto:W:mrgreen:
dai su, diamo la colpa al correttore automatico :HIPP


E invece avevi azzeccato anche apposta :wink:.
 

maclaus

New member
Caro il mio Marzati, apposta è perfetto.
E la mia stima nei tuoi confronti aumenta sempre di più... perché, ti riporto testualmente cosa hanno scritto ieri i giornali:

"Molti studenti scrivono male in italiano, servono interventi urgenti". E' il contenuto della lettera che oltre 600 docenti universitari, accademici della Crusca, storici, filosofi, sociologi e economisti hanno inviato al governo e al parlamento per chiedere "interventi urgenti" per rimediare alle carenze dei loro studenti: "È chiaro ormai da molti anni che alla fine del percorso scolastico troppi ragazzi scrivono male in italiano, leggono poco e faticano a esprimersi oralmente"...

Era ora che si facessero sentire... Questo è il tempo della mediocrità intellettuale e culturale.

Un ragazzo giovane come te, che dimostra un uso corretto della lingua e del cervello, è una boccata d'ossigeno puro in questo mondo inquinato di ignoranza...

:D
 

Marzati

Utente stonato
Caro il mio Marzati, apposta è perfetto.
E la mia stima nei tuoi confronti aumenta sempre di più... perché, ti riporto testualmente cosa hanno scritto ieri i giornali:

"Molti studenti scrivono male in italiano, servono interventi urgenti". E' il contenuto della lettera che oltre 600 docenti universitari, accademici della Crusca, storici, filosofi, sociologi e economisti hanno inviato al governo e al parlamento per chiedere "interventi urgenti" per rimediare alle carenze dei loro studenti: "È chiaro ormai da molti anni che alla fine del percorso scolastico troppi ragazzi scrivono male in italiano, leggono poco e faticano a esprimersi oralmente"...

Era ora che si facessero sentire... Questo è il tempo della mediocrità intellettuale e culturale.

Un ragazzo giovane come te, che dimostra un uso corretto della lingua e del cervello, è una boccata d'ossigeno puro in questo mondo inquinato di ignoranza...

:D
Quello del saper scrivere bene è certamente un problema, tra l' altro presente anche in classe mia (quindi tangibilissimo). Eppure, anche riconoscendo l' errore di chi non studia, bisogna far notare che anche l' istituzione scolastica ha carenze: non tutti i prof. sono volenterosi come dovrebbero, e poi si vengono a creare temo troppo spesso situazioni imbarazzanti: il mio primo anno di liceo (l' anno fondamentale in cui si riprende e approfondisce tutta la grammatica) fu tragico, la prof. ebbe subito un problema che la costrinse a casa per tutto l' anno, e per tutto l' anno siamo stati senza un docente d'italiano (italiano!). Confrontandomi con altri ragazzi ho saputo che il loro prof. di italiano e latino, che li accompagna/erà per 5 anni, in quanto vicepreside, spesso è assente o arriva tardi a causa dei suoi impegni; ma dico io, che cavolo costa sostituirlo con uno dei tanti insegnanti che stanno a senza far nulla?
Scusate lo sfogo, ma la cosa mi fa arrabbiare moltissimo. Se l’ argomento vi interessa, possiamo approfondirlo nel 3d off topic.
 

Grantenca

Well-known member
Forse fu l'alcol bevuto la sera,
forse fu il sonno, la stanchezza del giorno.

E' una situazione in cui penso si siano ritrovati in molti, direi abbastanza normale, ma, pur senza enfatizzarla, perfetta nella semplicità della sua descrizione. Notevole è però la descrizione fatta dal poeta di un suo amante, giovane e affascinante.
Secondo me una bellissima poesia.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Inserisco la terza poesia, in superritardo!
Commenterò dopo :wink:

Lettera d'amore

Non è facile dire il cambiamento che operasti.
Se adesso sono viva, allora ero morta
anche se, come una pietra, non me ne curavo
e me ne stavo dov'ero per abitudine.
Tu non ti limitasti a spingermi un po' col piede, no-
e lasciare che rivolgessi il mio piccolo occhio nudo
di nuovo verso il cielo, senza speranza, è ovvio,
di comprendere l'azzurro, o le stelle.
Non fu questo. Diciamo che ho dormito: un serpente
mascherato da sasso nero tra i sassi neri
nel bianco iato dell'inverno-
come i miei vicini, senza trarre alcun piacere
dai milioni di guance perfettamente cesellate
che si posavano a ogni istante per sciogliere
la mia guancia di basalto. Si mutavano in lacrime,
angeli piangenti su nature spente,
Ma non mi convincevano. Quelle lacrime gelavano.
Ogni testa morta aveva una visiera di ghiaccio.
E io continuavo a dormire come un dito ripiegato.
La prima cosa che vidi fu l'aria, aria trasparente,
e le gocce prigioniere che si levavano in rugiada
limpide come spiriti. Tutt'intorno giacevano molte
pietre stolide e inespressive,
Io guardavo e non capivo.
Con un brillio di scaglie di mica, mi svolsi
per riversarmi fuori come un liquido
tra le zampe d'uccello e gli steli delle piante
Non m'ingannai. Ti riconobbi all'istante.
Albero e pietra scintillavano, senz’ombra.
La mia breve lunghezza diventò lucente come vetro.
Cominciai a germogliare come un rametto di marzo:
un braccio e una gamba, un braccio, una gamba.
Da pietra a nuvola, e così salii in lato.
Ora assomiglio a una specie di dio
e fluttuo per l’aria nella mia veste d'anima
pura come una lastra di ghiaccio. E' un dono.

Sylvia Plath
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Forse fu l'alcol

Forse fu l'alcol bevuto la sera,
forse fu il sonno, la stanchezza del giorno.
Sparirono ai miei occhi la colonna
nera di legno con la testa antica, la porta della sala,
e la poltrona rossa col piccolo divano.
Venne al loro posto una via di Marsiglia.
Libera l'anima mia, senza ritegno
là di nuovo mi apparve, e si muoveva
in forma d'un giovane bello e sensuale,
d'un giovane corrotto: anche ciò sia detto.

Forse fu l'alcol bevuto la sera,
forse fu il sonno, del giorno la stanchezza.
La povera anima mia n'ebbe ristoro, lei che sempre
sotto il peso degli anni sta costretta.

L'anima mia n'ebbe ristoro: essa mi apparve
in una via graziosa di Marsiglia
in forma d'un giovane felice e dissoluto,
senza vergogna alcuna, certamente.

Costantino Kavafis
(1919)

Ho un dubbio: il giovane dissoluto che il poeta vede sotto i fumi dell'alcol o della stanchezza è lui stesso come vorrebbe ancora essere o un giovane da lui amato? O solo sognato, non reale ma desiderato? In ogni caso, mi rattrista l'immagine della gioventù perduta, resa così efficacemente, ma mi rallegra la schiettezza del poeta e la sua vitalità mentale nonostante tutto, il desiderio di gioventù e di trasgressione che non è stato cancellato dal tempo. Molto bella.
 

Marzati

Utente stonato
Pure io me lo sono chiesto, leggendo questi versi ho risolto che parlava di se stesso:
Libera l'anima mia, senza ritegno
là di nuovo mi apparve, e si muoveva
in forma d'un giovane bello e sensuale,
d'un giovane corrotto
.
Effettivamente però non è una soluzione definitiva, potrebbe essere vera pure la tua ipotesi, o entrambe insieme, ma anche questo è il bello della poesia.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Pure io me lo sono chiesto, leggendo questi versi ho risolto che parlava di se stesso:
Libera l'anima mia, senza ritegno
là di nuovo mi apparve, e si muoveva
in forma d'un giovane bello e sensuale,
d'un giovane corrotto
.
Effettivamente però non è una soluzione definitiva, potrebbe essere vera pure la tua ipotesi, o entrambe insieme, ma anche questo è il bello della poesia.

la verità come sempre sta nel mezzo...
certamente si potrebbe trattare di se stesso, ma é altresì vero che, a prescindere, il poeta coltivava il mito dell'efebo, che tanto attirò sulla sua opera anche l'attenzione -giusto per dire- di Pasolini.
 

Grantenca

Well-known member
Molto interessante il fatto che potesse parlare di se stesso. In verità non l'avevo preso in considerazione, ma penso che cambi molto poco sul valore e la bellezza della poesia.
 

Marzati

Utente stonato
Una cosa che non è saggio dimenticare (ed io in questo caso l' ho fatto!) è conoscere, anche sommariamente, la biografia di un qualsiasi scrittore/poeta. Il mio commento può essere sì, come detto da voi, un'interpretazione "originale", ma effettivamente devo ammettere che è riconducibile al fatto che nulla sapevo della poetica e della vita di Kavafis. Spinto dai vostri commenti sono andato a vedere un po' su internet, rimanendone anzitutto affascinato (tanto che approfondirò, mi piace molto questa idea del legame col passato greco/orientale che, se ben ho capito, è ricorrente), e rendendomi conto che invece è più plausibile che quel giovane non fosse lui. La mia può essere un’ ipotesi suggestiva, ma non so quanto realistica ;)
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ripropongo la terza poesia, forse è sfuggita, io commenterò in seguito :)

Lettera d'amore

Non è facile dire il cambiamento che operasti.
Se adesso sono viva, allora ero morta
anche se, come una pietra, non me ne curavo
e me ne stavo dov'ero per abitudine.
Tu non ti limitasti a spingermi un po' col piede, no-
e lasciare che rivolgessi il mio piccolo occhio nudo
di nuovo verso il cielo, senza speranza, è ovvio,
di comprendere l'azzurro, o le stelle.
Non fu questo. Diciamo che ho dormito: un serpente
mascherato da sasso nero tra i sassi neri
nel bianco iato dell'inverno-
come i miei vicini, senza trarre alcun piacere
dai milioni di guance perfettamente cesellate
che si posavano a ogni istante per sciogliere
la mia guancia di basalto. Si mutavano in lacrime,
angeli piangenti su nature spente,
Ma non mi convincevano. Quelle lacrime gelavano.
Ogni testa morta aveva una visiera di ghiaccio.
E io continuavo a dormire come un dito ripiegato.
La prima cosa che vidi fu l'aria, aria trasparente,
e le gocce prigioniere che si levavano in rugiada
limpide come spiriti. Tutt'intorno giacevano molte
pietre stolide e inespressive,
Io guardavo e non capivo.
Con un brillio di scaglie di mica, mi svolsi
per riversarmi fuori come un liquido
tra le zampe d'uccello e gli steli delle piante
Non m'ingannai. Ti riconobbi all'istante.
Albero e pietra scintillavano, senz’ombra.
La mia breve lunghezza diventò lucente come vetro.
Cominciai a germogliare come un rametto di marzo:
un braccio e una gamba, un braccio, una gamba.
Da pietra a nuvola, e così salii in lato.
Ora assomiglio a una specie di dio
e fluttuo per l’aria nella mia veste d'anima
pura come una lastra di ghiaccio. E' un dono.

Sylvia Plath
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ho capito, non vi piace...ma potete dirlo e dire il perché :wink:
Io la trovo straziante, molte frasi le rileggo e le rileggo e non le capisco :mrgreen: ma il loro suono è di per sé struggente. Anche se forse a tratti sembra più prosa che poesia, il dolore è palpabile tra le righe, la morte mentale di una donna soggiogata da un'altra persona, in quel sasso nero tra i sassi neri e in ogni testa morta con la visiera di ghiaccio. Lei non percepisce nulla, è come spenta finché, tutt'a un tratto, si sveglia, si accorge di ciò che è diventata, germoglia e rinasce. Purtroppo vediamo tutti i giorni che non sempre va a finire così.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ho capito, non vi piace...ma potete dirlo e dire il perché :wink:
Io la trovo straziante, molte frasi le rileggo e le rileggo e non le capisco :mrgreen: ma il loro suono è di per sé struggente. Anche se forse a tratti sembra più prosa che poesia, il dolore è palpabile tra le righe, la morte mentale di una donna soggiogata da un'altra persona, in quel sasso nero tra i sassi neri e in ogni testa morta con la visiera di ghiaccio. Lei non percepisce nulla, è come spenta finché, tutt'a un tratto, si sveglia, si accorge di ciò che è diventata, germoglia e rinasce. Purtroppo vediamo tutti i giorni che non sempre va a finire così.

Mi correggo, l'ho riletta ancora e temo di averla interpretata al contrario. Lei era spenta PRIMA di incontrare lui e DOPO ha iniziato a cambiare. Mi aveva tratto in inganno quell'"operasti" iniziale. Non so perché, ma la preferivo prima.
 

maclaus

New member
Cara Alessandra, hai detto una cosa vera... io parlo per me: non mi piace.
E quando una cosa non è nelle "mie corde" faccio fatica a parlarne.
Dico solo che - aldilà del contenuto - non rientra nei canoni della poesia. E' prosa.
Una sequenza di frasi - anche belle, per carità - non fanno una poesia... io la penso così.
Ho un'altra idea di poesia: non basta andare a capo ogni tanto per fare un verso...:wink:
 
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