30° Poeticforum - Le poesie che amiamo

Ondine

Logopedista nei sogni
Prosciugata

Questa poesia mi fa pensare ad una relazione in cui l'autrice ha speso tanta energia, forse troppo.
Penso ad uno di quei rapporti sbilanciati dove c'è tanto investimento emotivo, ma solo da una parte.
C'è la voglia di rinascita personale, di ripartire da se stessa.
 

Evy

Member SuperNova
Questa poesia mi fa pensare ad una relazione in cui l'autrice ha speso tanta energia, forse troppo.
Penso ad uno di quei rapporti sbilanciati dove c'è tanto investimento emotivo, ma solo da una parte.
C'è la voglia di rinascita personale, di ripartire da se stessa.
Centrato in pieno :wink:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Da un po' non ho tempo o mente lucida per commentare qui, ma non posso non scrivere che, ogni volta che leggo qualcosa di Evy, è come leggere dentro me stessa con le parole giuste.
Bravissima Eva :wink:
 

Marzati

Utente stonato
Commento Ode saffica:
Oddio bellissimi gli ultimi versi. Credo si parli proprio dell'amata e dell'innamoramento. In questo caso, però, l'amore è un qualcosa che mi pare contenga ancora i suoi tratti distruttivi, ma che assume soprattutto un'accezione di rigenerazione e di quiete finalmente ritrovata. A tal proposito ripropongo, appunto, gli ultimi versi:
Tra i lampi del pensiero annientatore fra le battaglie,
fra le delusioni te vidi pura e fulgida fanciulla nell’innocenza.

non so a voi, ma a me danno l'immagine del turbinio profondo e terrorizzante della battaglia, del vento impetuoso, del tumulto degli animi innamorati e poi, proprio al centro di questo caos incommensurabile, lei: la fanciulla. Tutto questo senza contare quell’ “innocenza” che non può che toccare, idealmente, le corde profonde di tutti noi.
Commento Prosciugata:
Come già detto, qui c’è la delusione per un rapporto che ha tolto, ha svuotato senza (mi pare) lasciare che dolore e vuoto. E c’è la speranza, la volontà di rinascere.
Visto che abbiamo la fortuna di aver con noi la poetessa, vorrei chiederle, se non risulto troppo invadente, qualche commento, tipo come è nata la poesia, eventuali accorgimenti sonori, linguistici, oppure influenze... sono curioso insomma! :mrgreen:
 

Evy

Member SuperNova

Commento Prosciugata:
Come già detto, qui c’è la delusione per un rapporto che ha tolto, ha svuotato senza (mi pare) lasciare che dolore e vuoto. E c’è la speranza, la volontà di rinascere.
Visto che abbiamo la fortuna di aver con noi la poetessa, vorrei chiederle, se non risulto troppo invadente, qualche commento, tipo come è nata la poesia, eventuali accorgimenti sonori, linguistici, oppure influenze... sono curioso insomma! :mrgreen:

Eccomi: ti/vi ricordate il segretario che mi piaceva?
La poesia è nata quando mi so resa conto che tutte le mie parole, tutti i miei sforzi non sarebbero mai stati ricambiati.
Ma siccome credo nell'amore e nella sua forza, dopo un periodo di"lutto" ho lasciato alle spalle lui-ma non il partito :wink:- e l'acqua, mi girava in testa la canzone "piove" di Jovanotti :mrgreen: ha lavato via la delusione e rimessa in gioco.
Ah ce ne sono 3 di poesie dedicate al segretario nel mio libro, di cui una con chiari riferimenti a lui,non so se ha preso una copia visto che alle presentazioni non si è mai visto:boh:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Siamo arrivati alla prossima e, credo, ultima, poesia da commentare :)


Echi di lingua madre

Scottate la lingua sulla fiamma viva
levatele la pelle
tagliatela a fettine.
Fate appassire in frasi fatte le parole.
Aggiungete una rosa, petali e spine,
portate a bollore
con un po' di buon rimpianto,
salate, leggete.
Il tempo di cottura non è stabilito
provate a parlare di tanto in tanto.
Se qualcuno vi risponde
o qualcosa vi risuona dentro
staccate dal fondo
spegnete il fuoco.
Servite caldissima.

Eva Taylor
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Prima della mia proposta alessandra c'è quella di Marzati mi sembra.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Grazie Ondine, mi era proprio sfuggita! Sto sbagliando tutto :YY

Vorrei veramente essere morta.
Essa lasciandomi piangendo forte,

mi disse: « Quanto ci è dato soffrire,
o Saffo: contro ogni mia voglia
io devo abbandonarti ».

« Allontanati felice » risposi
« Ma ricorda che fui di te
sempre amorosa.

Ma se tu dimenticherai
(e tu dimentichi) io voglio ricordare
i nostri celesti patimenti:

le molte ghirlande di viole e rose
che a me vicina, sul grembo
intrecciasti col timo;

i vezzi di leggiadre corolle
che mi chiudesti intorno
al delicato collo;

e l'olio da re, forte di fiori,
che la tua mano lisciava
sulla lucida pelle;

e i molli letti
dove alle tenere fanciulle joniche
nasceva amore della tua bellezza.

Non un canto di coro,
né sacro, né inno nuziale
si levava senza le nostre voci;

e non il bosco dove a primavera
il suono... ».

Saffo
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Saffo

Figurati alessandra.
Questa poesia di Saffo per me esprime il suo dolore per essere stata lasciata, e un sottile rancore quando scrive "e tu dimentichi" come a voler sottolineare che la persona che l'ha lasciata è di sentimenti volubili mentre la poetessa è sicuramente emotivamente più coinvolta e soffrirà molto per la fine della relazione, però le dice "allontanati felice" perché in fondo Saffo vuole la felicità di chi la sta abbandonando, dimostra di essere generosa.
Chi ama veramente in fondo vuole il bene dell'altra persona, anche se ciò può significare la separazione.
 

Marzati

Utente stonato
Grazie Ondine, mi era proprio sfuggita! Sto sbagliando tutto :YY

Vorrei veramente essere morta.
Essa lasciandomi piangendo forte,

mi disse: « Quanto ci è dato soffrire,
o Saffo: contro ogni mia voglia
io devo abbandonarti ».

« Allontanati felice » risposi
« Ma ricorda che fui di te
sempre amorosa.

Ma se tu dimenticherai
(e tu dimentichi) io voglio ricordare
i nostri celesti patimenti:

le molte ghirlande di viole e rose
che a me vicina, sul grembo
intrecciasti col timo;

i vezzi di leggiadre corolle
che mi chiudesti intorno
al delicato collo;

e l'olio da re, forte di fiori,
che la tua mano lisciava
sulla lucida pelle;

e i molli letti
dove alle tenere fanciulle joniche
nasceva amore della tua bellezza.

Non un canto di coro,
né sacro, né inno nuziale
si levava senza le nostre voci;

e non il bosco dove a primavera
il suono... ».

Saffo

Qui v’è l’amore proprio nel momento dell’abbandono, della separazione. L’intensità del sentimento diviene quasi soffocante: “vorrei veramente essere morta” troneggia come primo verso, a segnare inevitabilmente la poesia. Dopo segue la nostalgia con i bei momenti, con la tenerezza irrimediabilmente perduta, con la rassegnazione all’ inevitabile crudeltà.
Ho condiviso questa lirica per il finale a mio avviso molto suggestivo:
e non il bosco dove in primavera
il suono…

Che dire, mi lascia ogni volta sospeso e affascinato, come se Saffo non avesse dimenticato ma il tempo, alla fine, sì. Scriveva Salvatore Qasimodo, come nota traduttiva, a proposito (e non a caso fu poeta): “Ho preferito perciò che la poesia continuasse con la eco d’un “suono” che i secoli avevano interrotto sulle scritture degli amanuensi”. Infatti la poesia si conclude lì non per scelta della poetessa ma perché frammentaria. Che giochi la sorte talvolta compie!
P.s @Ondine, mi piace la tua interpretazione del “tu dimentichi”, io l’ho interpretato come la consapevolezza che tutto alla fine scompaia, anche nei ricordi di chi così intensamente amò.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ora sì, tocca a questa :) Vi ricordo che potete commentare tutte le poesie che volete fino alla fine ... e, volendo, anche oltre, dato che il 3d viene tolto dal rilievo ma non viene chiuso.

Echi di lingua madre

Scottate la lingua sulla fiamma viva
levatele la pelle
tagliatela a fettine.
Fate appassire in frasi fatte le parole.
Aggiungete una rosa, petali e spine,
portate a bollore
con un po' di buon rimpianto,
salate, leggete.
Il tempo di cottura non è stabilito
provate a parlare di tanto in tanto.
Se qualcuno vi risponde
o qualcosa vi risuona dentro
staccate dal fondo
spegnete il fuoco.
Servite caldissima.

Eva Taylor
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ho scelto questa poesia per la sua particolarità di descrivere metaforicamente le parole.
Parole non dette e quindi rimpiante, parole appassite in frasi fatte, parole pungenti, delicate, parole profonde, parole infuocate.
Possiamo dare un'infinità di significati alle parole, ogni parola può toccare una determinata corda del nostro animo, risuonarci dentro.
Le parole sono il mezzo più importante che abbiamo per comunicare, e personalmente non sono un tipo che parla molto, parlo poco e questo mio modo di essere mi ha fatto soffrire in passato perché mi ha fatto sentire in difetto ma sono così e ho capito che quello che conta è ciò che si dice e non quanto si dice.
Quando qualcuno riesce a capire questo sono davvero contenta, non sempre è così però, ma lo accetto.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Tolgo il 3d dal rilievo, chi vuole può ancora commentare le poesie :)
Intanto vado ad aprire il prossimo.:MUCCA
 
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