215° MG - Sodoma e Gomorra di Marcel Proust

velvet

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Questo quarto volume è molto bello, ritornano tutti i personaggi incontrati nei precedenti volumi e le loro vicende si intrecciano, questo rende piacevole la lettura e mostra la cura estrema e maniacale dei dettagli da parte di Proust.
Il romanzo è incentrato sull'amore verso l'altro sesso e verso lo stesso sesso, amore che è sessualità, vizio ma anche amore profondo con conseguenti pene e sofferenze. La passione di Charlus per i bei giovani ma anche il suo amore per il violinista che lo fa soffrire e tutto il resto oscura, e l'amore del protagonista per Albertine, fatto di alti e bassi, di momenti di passione alternati a sofferenze per le sue presunte preferenze per il gentil sesso. Tutto questo parlare d'amore non ha però niente di romantico, è sempre narrato alla Proust, descritto in maniera didascalica, minuziosa, scandagliando come sempre i pensieri dei personaggi.
Continua poi in questo volume la disamina delle abitudini mondane, contrapponendo borghesia e aristocrazia, facendo emergere la vacuità di queste riunioni, sempre però con una snobistica predilezione per gli aristocratici.
Non vedo l'ora di andare avanti, oramai sono stata inghiottita dal vortice.
 
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ayuthaya

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Con quasi un anno di ritardo... Ci sono anch'io! Spero di leggere abbastanza velocemente da poter intermezzare almeno un'altra cosuccia prima di riprendere con voi...
 

ayuthaya

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perfetto, così ci scaldiamo un po' leggendo i tuoi commenti :)

Volentieri! :HIPP
Però mi sono un po' spaventata perché credevo fosse più breve e la mia velocità di lettura da un anno a questa parte è paurosamente bassa!!! :paura:
 

ayuthaya

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Sono arrivata al punto in cui Marcel, a Balbec, sospetta che Albertine sia omosessuale... Avrei parecchie cose sa dire sul rapporto del Narratore con Albertine... Certo che lui non è proprio uno stinco di santo...ma perché lei ci sta??? Voi non vi eravate sorprese di questi rapporto a dir poco "libertino" anche considerando i tempi e l'estrazione sociale dei due?
 

velvet

Well-known member
Sono alla parte in cui si parla di Nissim Bernard e del suo protetto e dove il nostro ad ogni arrivo di una nuova ragazza si strugge perché pensa che potrebbe adescare Albertine.
Ora a me sembra molto strano che a quei tempi ci fossero tante donne che così palesemente mostrassero la loro preferenza per il sesso femminile, penso che come al solito il nostro amico si faccia i suoi film... :??:BLABLA

Ahimè, purtroppo sotto nomi femminili il nostro Marcellino nasconde quasi sempre dei maschietti... lo rivela lui stesso in una lettera a non so quale amico...
Dico "purtroppo" perché l'opera avrebbe un sapore tutto diverso, se i personaggi fossero descritti nei loro veri panni :boh:

Da Wikipedia:"già in Jean Santeuil vi sono dei passaggi di cui si riconoscono in personaggi femminili le figure reali di giovani amici di Proust, come Lucien Daudet. A questo processo di mascheramento lo scrittore ricorrerà anche in seguito, e in Albertine, personaggio della Recherche, è riconoscibile una trasposizione della vicenda di Alfred Agostinelli"

eppure c'erano "le maschiette" negli anni '20. Riporto i riferimenti di un sito dove ci sono interessanti fotografie dell'epoca e anche la parte descrittiva. https://thisisavintagewall.wordpress.com/2012/06/30/le-maschiette-degli-anni-20/

[FONT=&quot]"Con il termine “maschiette” o flappers” si fa riferimento[/FONT] a quelle giovani donne che negli anni ’20 erano contro a qualsiasi tipo di stereotipo e convenzionalismo legato alla donna. Le maschiette si ribellavano ai canoni dettati dalla società, e questa ribellione diventò un vero e proprio stile di vita, a cominciare dal modo di vestire: a differenza delle donne tradizionaliste con i capelli lunghi, le maschiette li portavano corti o a boccoli con raffinati cappellini; invece dei lunghi vestiti castigati portavano abiti corti con spacchi e non andavano mai in giro senza make-up. Le flappers furono il simbolo di un’evoluzione della femminilità e di rivoluzione sociale,che non comprendeva solo il modo di vestire, ma anche quello di comportarsi all’interno della società degli anni ruggenti e dell’era del jazz: guidare automobili, ascoltare jazz, bere, fumare, avere comportamenti libertini rientravano nelle attività quotidiane di queste “ragazze spregiudicate e disinvolte”."

Ciao Ayu, bello che ci fai fare un ripasso prima di riprendere! :wink:

Era sembrato strano anche a me, ma avevamo trovato due diverse possibili risposte che ti ho riportato.
 
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