Quarantunesimo Artisticforum - Le nostre opere d'arte preferite

lettore marcovaldo

Well-known member
Io sono piuttosto spiazzato dall'insieme dei colori che trovo troppo accesi. Non mi convince in particolare l'effetto di scomposizione che si è voluto dare allo sfondo che dovrebbe rappresentare il cielo. Tutto il resto mi appare piuttosto coerente, ma "il cielo" e più in generale lo sfondo che si staglia dietro l'arco, non mi convincono tanto :boh:
Forse sono le pennellate grandi e pastose in alto che si discostano troppo dalla parte bassa dove le auto e gli alberi conservano ancora una forma abbastanza definita. Insomma mi appare indeciso tra astrattismo e impressionismo senza riuscire a combinare bene le due tendenze.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
L'arco di trionfo di Parigi mi piace molto come soggetto, non mi piace però la pennellata pastosa e spezzettata, poco fluida.
I colori sono un po' troppo accesi, un dipinto d'impatto che non passa inosservato.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
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Ho scoperto di recente questo pittore, grazie a un precedente AF, mi piace moltissimo il modo in cui usa i colori.
Lo trovo adatto a questo periodo natalizio: la pioggia non scoraggia le persone, che corrono frenetiche in auto per vivere appieno il Natale, per immergersi nel mondo, con un senso di gioia e di malinconia insieme.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Firenze è meravigliosa, Ponte Vecchio mi piace tantissimo.
E' tutto però troppo giallo per i miei gusti, mi piacerebbe sapere come mai questo uso preponderante di questo colore.
La tecnica dà una sensazione di evanescenza, sembra un dipinto visto attraverso un vetro con goccine di pioggia, bell'effetto fumoso.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Ha un discreto effetto visuale, anche se concordo con Ondine sull'eccesso del cromatismo giallo.

ma noh...
qui si vuole rappresentare il ponte vecchio.
lo sanno tutti che una cosa quando invecchia ingiallisce:
e dunque ecco che l'artista ha raggiunto lo scopo !
:wink:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Se non ci fosse stato il titolo non avrei mai capito che si trattava del Ponte Vecchio... nun gli somiglia pe' niente :mrgreen:
A me i colori piacciono ... il giallo e l'arancione mescolati col blu del cielo e del fiume.
Mi fa pensare a una giornata felice.
 

qweedy

Well-known member
Guernica è una cittadina basca che ha un triste primato. È stata la prima città in assoluto ad aver subìto un bombardamento aereo. Ciò avvenne la sera del 26 aprile del 1937 ad opera dell’aviazione militare tedesca. L’operazione fu decisa con freddo cinismo dai comandi militari nazisti semplicemente come esperimento. In quegli anni era in corso la guerra civile in Spagna, con la quale il generale Franco cercava di attuare un colpo di stato per sostituirsi al legittimo governo. In questa guerra aveva come alleati gli italiani e i tedeschi. Tuttavia la cittadina di Guernica non era teatro di azioni belliche, così che la furia distruttrice del primo bombardamento aereo della storia si abbatté sulla popolazione civile uccidendo soprattutto donne e bambini. I morti furono 1.654, i feriti quasi novecento.

Quando la notizia di un tale efferato crimine contro l’umanità si diffuse tra l’opinione pubblica, Picasso era impegnato alla realizzazione di un’opera che rappresentasse la Spagna all’Esposizione Universale di Parigi del 1937. Decide così di realizzare questo pannello che denunciasse l’atrocità del bombardamento su Guernica. L’opera di notevoli dimensioni (metri 3,5 x 8) fu realizzata in appena due mesi.

Si narra che l'Ambasciatore tedesco Otto Abetz, in visita allo studio di Picasso, gli abbia rivolto la domanda riferita al Guernica: "è lei che ha fatto questo orrore?". Picasso rispose: "no, è opera vostra".

Nero, bianco, grigio: Guernica è un quasi monocromo. L'assenza di colore rende ancora più angosciante e assordante la scena.
L'ordine con cui deve essere letta l'opera d'arte è da destra a sinistra, poiché il lato destro era vicino all'entrata del luogo per cui è stata progettata, cioè il padiglione della Repubblica Spagnola all'Esposizione Universale di Parigi.

Gli animali condividono lo stesso destino degli uomini, le guerre del ’900 entrano nelle case così come nelle stalle, non risparmiando bambini, donne, animali.
 

qweedy

Well-known member
Premesso che non conosco e non mi piace molto l'arte di Picasso, "Guernica" mi colpisce molto come simbolo di denuncia delle atrocità della guerra, della violenza.
Guernica rappresenta il grido di dolore di tutta l’umanità sconvolta dalle guerre del Novecento, che entrano con prepotenza nelle case e nelle vite dei civili.

La donna col bambino morto in braccio, ben esprime il dolore universale dell’uomo, mi rammenta l'Urlo di Munch;
il soldato caduto è il simbolo della gioventù distrutta dalle atrocità della guerra;
il cavallo che urla, molto efficace, forse rappresenta la natura ferita;
l’impostazione è a trittico centrata a sinistra sul toro e sulla donna col bambino in braccio, al centro sul cavallo e a destra sulla figura femminile con le braccia alzate; tutte e tre le parti culminano in un grido di dolore.
i tratti sono deformati, ad esprimere l'atrocità e la violenza del bombardamento che ha devastato questa semplice casa contadina in un momento di vita quotidiana.
 
Ultima modifica:

Ondine

Logopedista nei sogni
Conoscevo visivamente quest'opera ma non ne conoscevo né il titolo né il significato, non essendo particolarmente appassionata di Picasso, per cui grazie qweedy perché è un'opera con una struttura compositiva e storica molto interessante, seppur nell'orrore del fatto di cronaca narrato.
L'assenza di colore in effetti ne sottolinea la drammaticità, è impressionante anche nella sua dimensione.
 

lettore marcovaldo

Well-known member
Guardando quest'opera quello che percepisco in prima istanza e la presenza caotica di forme e passaggi dal chiaro allo scuro. Questo credo che rappresenti bene l'idea del disastro in corso e dello sconvolgimento che si abbatte sulla città. Allo stesso tempo però ci sono tanti dettagli e istanti che vengono fissati con precisione: la madre con il bambino, il toro, la figura che si sporge con la lampada, il cavallo. Sicuramente al tempo era una rappresentazione che doveva colpire per la sua originalità. Adesso che è stata in qualche modo assimilata penso rimanga soprattutto la sua forza evocativa.
 

wolverine

New member
La prossima proposta non ha bisogno di presentazioni :)
Guernica di Pablo Picasso

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Guarando questa opera mi gira la testa e mi viene la nausea,un male fisico del caos che si porta dietro...come urla di disperati dell'infernp dantesco.i suoi colori della classe neutra,ovvero bianco e nero,enfatizzano il profondo stato di crisi e angoscia che si porta dentro...un male primordiale,il terrore e l'orrore di morte violenta ed innocente.
 

ariano geta

New member
Premesso che non amo Picasso e pertanto il mio giudizio conta pochissimo in termini di oggettività, francamente è un'opera di cui non riesco a scorgere neppure la "denuncia" contro la violenza cieca della guerra. Non riesco a scorgere il bombardamento, non riesco a vederlo. Non mi trasmette quasi nulla se non un generico senso di disordine.
 

qweedy

Well-known member
Neppure io amo Picasso, e nemmeno il senso di disordine delle sue opere.

Picasso era stato incaricato a gennaio dal governo spagnolo di dipingere un’opera che rappresentasse la Spagna all’Esposizione Universale di Parigi del 1937, e l'opera inizialmente era nata per commemorare la morte di un famoso torero dell'epoca e si intitolava En muerte del torero Joselito.
Il bombardamento di Guernica in aprile lo spinse a realizzare in fretta questo quadro, diventato emblema e denuncia contro la guerra per l'immediatezza con cui raffigura persone, animali, ed edifici straziati dalla violenza e dal caos del bombardamento a tappeto, dando efficacemente il senso della disumanità, brutalità e disperazione della guerra, e la crudeltà del bombardamento di civili.
Nell'opera però non ci sono elementi che richiamino al luogo e al tempo; niente ci indica che si tratti di un bombardamento. Mostra piuttosto gli effetti della violenza, una casa distrutta, persone, bambini e animali urlanti o morti.
L'alto senso drammatico nasce dalla deformazione dei corpi, dalle linee che si tagliano vicendevolmente, dalle lingue aguzze che fanno pensare ad urli disperati e laceranti, dall'alternarsi di campi bianchi, grigi, neri, che accentuano la dinamica delle forme contorte e sottolineano l'assenza di vita a Guernica. Le figure hanno tratti deformati per accentuare espressionisticamente la brutalità dell’evento. Sulla sinistra una donna si dispera con in braccio il figlio morto. In basso è la testa mutilata di un uomo. Sulla sinistra, tra case e finestre, appaiono altre figure. Alcune hanno il volto incerto di chi si interroga cercando di capire cosa sta succedendo. Un’ultima figura sulla destra mostra il terrore di chi cerca di fuggire da case che si sono improvvisamente incendiate.

Dopo l'esposizione di Parigi, quando il governo repubblicano era ormai caduto, Picasso non permise che il suo dipinto più famoso venisse esposto in Spagna, dichiarando esplicitamente che avrebbe potuto tornarvi solo dopo la fine del franchismo.

Nel corridoio che si trova davanti alla sala del Consiglio di Sicurezza dell'ONU si trova un arazzo che riporta il famoso quadro di Picasso, Guernica, che viene riprodotta alle spalle dei relatori. Quindi, quando i politici escono a fare dichiarazioni per la stampa, l'arazzo viene inquadrato in secondo piano. Negli anni in cui si discuteva di un'eventuale guerra "preventiva" in Iraq, i vertici ONU non hanno però ritenuto opportuno farsi riprendere con un tale manifesto dello scempio della guerra e l'arazzo è stato quindi coperto da un drappo blu. Il commento di Fred Eckhard (portavoce ONU) in merito è stato che il misto di bianchi, neri e grigi dell'arazzo produceva un effetto di confusione visiva.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Conoscevo l'opera e sapevo quale era la triste occasione a cui è legata, ma non conoscevo tutto il resto, grazie qweedy!
Trovo molto efficace il tutto, il bianco e nero, la confusione, l'aura di tragedia da cui la scena è pervasa, i volti che nella loro astratta irregolarità trasudano dolore, il bambino morto, le fievoli luci inutili, gli arti e le parti del corpo che non danno mai la sensazione di essere unite tra loro. Bellissimo.
 
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