Quarantatreesimo Artisticforum - Le nostre opere d'arte preferite

ariano geta

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Il tema è quello classico a cavallo fra XIX e XX secolo: la femme fatale, la donna che calpesta gli uomini (in questo caso nel senso letterale del termine).
Sartorio, pittore-esteta amico di D'Annunzio e ammiratore dei pittori preraffaelliti, si ispira al mito greco delle Gorgoni, donne mostruose con gli artigli e i capelli fatti di serpenti, soprattutto con occhi in grado di pietrificare chiunque li guardasse.
Sartorio dipinge la creatura mitologica come una donna, senza artigli né altri elementi antropomorfi, con un solo serpente quasi invisibile tra i capelli. Gli uomini calpestati sono le sue vittime, raffigurazione simbolica dell'uomo soggiogato dalla passione per una donna spietata.
Particolare curioso: questo quadro ha materializzato una "gorgone" nella vita del pittore stesso. La giovane tedesca Julie Bonn, poco più che ventenne figlia di una ricca famiglia di banchieri, fu talmente colpita dal quadro da voler conoscere l'autore. Sartorio, che a quel tempo era un quarantenne scapolo impenitente, si innamorò della giovane e i due si sposarono dopo pochi mesi. Ma il matrimonio si trasformò in un incubo per il pittore. La giovane moglie divenne presto insofferente alla vita coniugale e dopo circa un anno scappò in Germania portandosi dietro la figlia appena nata e - secondo quanto ha lasciato scritto Sartorio - anche denaro e quadri del pittore. Lui andò in Germania per reclamare i suoi diritti di padre e di proprietario degli effetti rubati e dovette vedersela con un tribunale tedesco e, soprattutto, con le accuse di Julie Bonn che lo aveva definito "impotente" e "malato di mente". Sartorio dovette sottoporsi a "esami umilianti" (parole sue) per dimostrare di non essere impotente, e ci riuscì anche; ma per la seconda "accusa" non ci fu nulla da fare: il tribunale tedesco lo ritenne affetto da "isteria" e quindi non credettero alle sue accuse che la ex moglie gli avesse trafugato soldi e quadri, né ritennero opportuno che gli venisse affidata la figlia. Tornò quindi in Italia sconfitto dalla "gorgone" Julie Bonn.
Però - lieto fine - anni dopo si risposò con un'attrice spagnola e quel matrimonio gli diede altri figli e tante soddisfazioni.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Tutto ciò che è mitologia mi affascina, Medusa e le gorgoni sono il simbolo della sensualità dal mio punto di vista.
Questa donna è bellissima, chissà chi era la modella, i capelli rossi hanno un forte potere attrattivo, a metà tra il chiaro e lo scuro, tra ciò che è angelico e ciò che è terreno.
L'acqua è un elemento che fa da sfondo, quasi a voler sottolineare la ripetitività di questo sortilegio, così come l'acqua scorre continuamente così la seduzione della gorgone si perpetua nel tempo, senza una fine, come se gli uomini fossero destinati a soccombere ora e per sempre al fascino femminile.
Mi piace il fatto che siano stati dipinti tre uomini di diverse etnie, nessun uomo è escluso da questo incantesimo.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Alla faccia degli eroi :mrgreen:
E' un quadro bellissimo, dal fortissimo impatto visivo ...
L'espressione nel volto della donna non si vede gran che, ma il corpo, i gesti, i meravigliosi capelli ispirerebbero soggezione anche se non stesse calpestando i tre uomini.
 

alessandra

Lunatic Mod
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Passiamo al prossimo quadro, La novella sposa che si spaventa all'aprirsi della vita di Frida Kahlo

the-bride-frightened-at-seeing-life-opened.jpg
 

lettore marcovaldo

Well-known member
La prossima opera è "La Gorgone e gli eroi" di Giulio Aristide Sartorio.

Per il mio gusto molto più interessante la storia raccontata da Ariano Gela, che non il quadro stesso :mrgreen:.Mi colpisce comunque il contrasto tre lo sfondo indefinito (sembra Turner) e le figure umane esaltate nella loro anatomia.

La novella sposa che si spaventa all'aprirsi della vita di Frida Kahlo

Questo quadro si dovrebbe definire natura morta. Eppure la definizione di "morto" non sembra calzante per i colori accesi e le varierà di forme.
Forse il "Memento mori" è rappresentato dalla civetta e dalla bambola/sposa (?) rispettivamente di colore tendente al grigio la prima e con un abito bianco la seconda.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Non vedevo l'ora di commentare questo quadro (che ho visto dal vivo).
Il quadro ha colori molto vivi e l'acquerello ha passate corpose e in rilievo, con un effetto brillante.
La bambola sposa a primo impatto è impercettibile, i frutti sono simboli sessuali dell'uomo e della donna.
La sposa ha paura di perdere la propria verginità.
Frida era appassionata di psicologia e filosofia orientale, infatti i frutti, disposti in ordine circolare, riprendono il cerchio continuo dello yin e dello yang.
Durante il suo soggiorno parigino Frida comprò una piccola bambola vestita da sposa e cominciò a realizzare quest'opera proprio mentre era a Parigi.
Amo il modo in cui questa pittrice rappresenta sulla tela le emozioni, in modo del tutto personale ed originale.
 

ariano geta

New member
Una composizione molto particolare, come metafora della paura legata alla perdita della verginità la Kahlo crea una sorta di natura morta con frutta incisa e aperta (decisamente simbolico). La frutta però ha un'aria invitante, colorata, fresca. Vorrà forse suggerire che la paura per la prima e inevitabilmente dolorosa penetrazione si accompagna alla visione di un futuro in cui la vita sessuale sarà un banchetto di raffinati piaceri della carne?
 

qweedy

Well-known member
Certo che la sposa è proprio molto spaventata!
Decisamente originale e insolito questo quadro, solo Frida Kahlo poteva dipingerlo così!
Nonostante l’opera sia stata completata nel 1943, Frida cominciò a disegnare questa composizione nel 1939, mentre si trovava a Parigi, come semplice natura morta. La scena è dominata da un gran numero di frutti, alcuni oscenamente aperti: cocomeri, banane, ananas, papaia e tanti altri. Nell’angolo in alto a sinistra, si trova la bambola a forma di sposa, la quale, spaventata, guarda il gruppo di frutti presenti sulla tavola.
 

alessandra

Lunatic Mod
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La novella sposa che si spaventa all'aprirsi della vita di Frida Kahlo

the-bride-frightened-at-seeing-life-opened.jpg


Non so se la cosa sia voluta o forse la mia conoscenza dell'opera di Frida Kahlo è molto limitata, ma è la prima volta che vedo un suo quadro in cui la protagonista femminile - anche se è una bambola - non ha le sue sembianze. Che significa? Questa sensazione di paura prematrimoniale non ha niente a che vedere con lei o così vuol far credere, o fingere di far credere?
A questo punto vorrei vedere anche la novella sposa post-, sopravvivrà? :mrgreen: La paura è evidente, la bambola è così minuscola e tenta senza risultato di nascondersi dietro quell'esplosione di vita e di colori, dietro quell'anguria letteralmente aperta e tagliata in mille spicchi e quell'inquietante civetta che sembra metterla in guardia, ma allo stesso tempo dirle "non puoi sottrarti".
Molto, molto affascinante.
 
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