qweedy
Well-known member
Le tre parole più strane sono le parole che pronunciate negano il proprio significato, se pronuncio la parola silenzio rompo il silenzio, se pronuncio la parola niente riempio il nulla, se pronuncio la parola futuro sono già nel passato.
Curiosa poesia breve, diversa dalle altre della Wislawa, che coglie i limiti del linguaggio, parole che pronunciate annullano ciò che dicono. Mi piace l'interpretazione di Ondine, sull'impotenza del controllo. Cerchiamo di usare le parole per delimitare la realtà, per averla sotto controllo, ma non basta, il confine in cui incaselliamo le parole non è sufficiente a contenerne il significato.
Non mi piace molto come poesia, però è molto bizzarra.
Curiosa poesia breve, diversa dalle altre della Wislawa, che coglie i limiti del linguaggio, parole che pronunciate annullano ciò che dicono. Mi piace l'interpretazione di Ondine, sull'impotenza del controllo. Cerchiamo di usare le parole per delimitare la realtà, per averla sotto controllo, ma non basta, il confine in cui incaselliamo le parole non è sufficiente a contenerne il significato.
Non mi piace molto come poesia, però è molto bizzarra.