38° Poeticforum - Le poesie che amiamo

qweedy

Well-known member
Le tre parole più strane sono le parole che pronunciate negano il proprio significato, se pronuncio la parola silenzio rompo il silenzio, se pronuncio la parola niente riempio il nulla, se pronuncio la parola futuro sono già nel passato.
Curiosa poesia breve, diversa dalle altre della Wislawa, che coglie i limiti del linguaggio, parole che pronunciate annullano ciò che dicono. Mi piace l'interpretazione di Ondine, sull'impotenza del controllo. Cerchiamo di usare le parole per delimitare la realtà, per averla sotto controllo, ma non basta, il confine in cui incaselliamo le parole non è sufficiente a contenerne il significato.
Non mi piace molto come poesia, però è molto bizzarra.
 

maclaus

New member
Sì. Concordo con qweedy: bizzarra. È il termine giusto per questo breve componimento... condivido il contenuto ma non apprezzo la forma...
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
A me ha colpito perché ha espresso con molta semplicità concetti a cui forse pochi altri avevano pensato. Il suono non è particolarmente "poetico" (non mi vengono altre parole) ma anch'io sono rimasta colpita dal contenuto.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
francamente, sono paradossi triti e ritriti in filosofia, matematica e pubblicazioni di appassionati...
merito indubbio dell'autrice averli selezionati in funzione di un messaggio aderente alla sua sensibilità.
certo che poteva almeno distinguersi mettendoli in poesia, come ci si attende dai poeti.
concetti poetici non sono condizione sufficiente per elevare un componimento a poesia.

:BLABLA
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ed eccoci arrivati al piacevole intervallo con la rubrica "poeti forumlibrosi" :)


Cala la sera
sopra la via
e il grande portone
il crepuscolo
avvolge...

Cala la sera
sopra gli uomini
e le cose
e le divise
e invade il cortile
di foglie ingiallito...

Cala la sera
sopra via Zongo
e al numero dodici
una bandiera
viene riposta...

(maclaus)
 

Ondine

Logopedista nei sogni
La ripetitività di inizio verso mi piace, trovo che doni musicalità al componimento.
Il tema della sera anche mi piace, mi trasmette calma, ho sempre adorato il momento del crepuscolo.
Il portone, il cortile, le foglie, mi fanno pensare ad uno dei tanti piccoli paesi medievali che mi circondano, mi portano indietro ad un tempo antico, al tempo dei miei nonni, e mi danno un'immagine di un tempo lento, di un tempo passato, di un tempo sconosciuto, di un tempo da scoprire e da ricordare.
E infatti l'ultima strofa per me è un mistero, non ho capito il riferimento, forse si riferisce ad una circostanza storica o forse ad un fatto personale, nel caso non pongo ulteriori domande.
 

qweedy

Well-known member
Ed eccoci arrivati al piacevole intervallo con la rubrica "poeti forumlibrosi" :)


Cala la sera
sopra la via
e il grande portone
il crepuscolo
avvolge...

Cala la sera
sopra gli uomini
e le cose
e le divise
e invade il cortile
di foglie ingiallito...

Cala la sera
sopra via Zongo
e al numero dodici
una bandiera
viene riposta...

(maclaus)

Questa poesia trasmette serenità ed è musicale. Forse è la quiete dopo la tempesta... la bandiera a me ha fatto pensare alla bandiera di una squadra di calcio, prima il tifo sfegatato durante la partita, poi la quiete. Le divise invece mi fanno pensare a una parata militare, se così fosse la bandiera è il tricolore.
 

shvets olga

Member
Questa poesia è come lacrime silenziose, lacrime nascoste nelle parole.

una bandiera
viene riposta...

una bandiera viene riposta sulla bara come il simbolo dell'onore e del ricordo.
 

maclaus

New member
Questa poesia mi è molto cara.
In poche righe ho cercato di concentrare sensazioni e sentimenti accumulati in anni di vita vissuta in quel luogo... in via Zongo, una stradina secondaria del centro di Pesaro, c'era una caserma della GDF dove ho prestato servizio per molti anni prima che venisse chiusa...
Là ho passato momenti belli e, purtroppo, anche momenti drammatici... e quella stradina nebbiosa mi è rimasta nel cuore...
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Prima che il mistero venisse svelato, pensavo a qualche tragico fatto di cronaca di cui maclaus è stato testimone. Forse non mi sono allontanata tanto dalla realtà, temo che i fatti tragici che una caserma vede in tanti anni siano parecchi.
Nostro malgrado, quasi sempre i luoghi in cui lavoriamo per tanto tempo diventano parte di noi. Immagino che a maggior ragione sia così per chi svolge un lavoro tanto delicato e coinvolgente (nel bene e nel male, suppongo).
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ed ecco la prossima poesia :)

Demoni e meraviglie (Jacques Prévert)

Demoni e meraviglie
Venti e maree
Lontano di gia' si e' ritirato il mare
E tu
Come alga dolcemente accarezzata dal vento
Nella sabbia del tuo letto ti agiti sognando
Demoni e meraviglie
Venti e maree
Lontano di gia' si e' ritirato il mare
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde son rimaste
Demoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per annegarmi.*
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Questa poesia è bellissima, non la conoscevo, mi fa pensare al libro che sto quasi concludendo, "La pietra di Luna", perché parlano entrambi di passione, mare, sabbie mobili.
Il mare per me si presta molto bene all'immagine della passione amorosa, del travaglio interiore, dei momenti di sofferenza alternati a momenti di pura felicità, è tutto così dinamico ed avvolgente, si sprofonda e si riemerge, in balia di una tempesta emotiva.
Che dire poi di come il poeta dipinge l'immagine della donna: un'alga dolcemente accarezzata dal vento, che dorme nella sabbia che cattura l'uomo, ed infine gli occhi di lei, paragonati a due onde che lo fanno annegare, un'immagine di donna celestiale e al tempo stesso ammaliatrice.
E' splendida.
 

maclaus

New member
Amo molto Jacques Prevert. E questa è una delle mie poesie preferite. Le immagini evocate e la bellezza delle parole mi deliziano l'animo...
Demoni e meraviglie: già solo questi due termini sono poesia... La grandezza di un poeta, per me, sta in questo... dipingere immagini con poche immortali parole.
La prosa ha bisogno di molte parole. La poesia no.
Demoni e meraviglie venti e maree ... Prevert ha già dipinto il suo quadro con queste quattro parole :ad:
 

qweedy

Well-known member
Bella l'immagine che questa poesia evoca, pare un quadro. Ed è molto musicale.
Prevert non è comunque tra i miei poeti preferiti, la sua mi sembra spesso una poesia adolescenziale (nei temi, nei contenuti).
 
Ultima modifica:

shvets olga

Member
Titolo originale: Sables mouvants. Sabbie mobili. Non sono d'accordo con il traduttore che ha respinto questa bellissima metafora dell'amore.
 
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