305° MG - La camera azzurra di Simenon

francesca

Well-known member
Io e qweedy leggiamo insieme La camera azzurra di Simenon.
Per me sesto libro dell'autore, che finora, per quanto mi riguarda, non ha mai sbagliato un colpo.
E mi sembra che anche questa volta sarà così.
Fin dalle prime pagine, Simenon ha la capacità di farti sentire nella storia, ha una capacità descrittiva incredibile.
Il romanzo inizia subito avvolgendoti con le spire della sua trama, con l'intreccio fra due piani temporali diversi, quello della relazione di Tony e Andreè e quello della vicenda giudiziaria di Tony, ma appaiono piani contemporanei, per cui non si ha la percezione di quale sia il presente, si capisce solo che ci si avvicina a qualcosa che rappresenta la congiunzione fra questi due piani.
Ecco un'altra donna torbida e sensuale, Andreè: finora, nei libri che ho letto, ho incontrato donne rappresentate da Simenon come pericolose, forti e determinate, affiancate da uomini piccoli e meschini, senza nessun riscatto per entrambi i generi.
 
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qweedy

Well-known member
L'inizio e' davvero sorprendente. Mi ha colpito come Simenon descrive i due amanti, Andree' incalzante con le sue domande insistenti su un futuro insieme, Toni appagato e svuotato che risponde a caso, seguendo il volo di una mosca. Solo successivamente sembra cogliere l'insistenza dell'amante sul loro futuro e in auto con la moglie ripensa alle domande scomode di Andree'. Mi sto ancora chiedendo chi morira', avrei scommesso che l'omicidio avrebbe avuto luogo nella camera azzurra, invece tutti ne sono usciti vivi.

Leggo che La camera azzurra e' stato pubblicato nel 1964 e fa parte dei cosiddetti "romanzi duri" di Simenon (poi cerchero' quali sono gli altri). In effetti e' abbastanza moderno, non datato come altri, e anche l'utilizzo dei diversi piani temporali era gia' in uso anche allora, non e' un invenzione di questi anni.
 
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qweedy

Well-known member
Scopro ora che dal romanzo di Simenon hanno tratto anche un film nel 2014 (io me l'ero immaginato molto diverso il protagonista):

La-camera-azzurra-film-Cielo.jpg



e un'opera teatrale con Fabio Troiano.

camera-azzurra-carcano-70x100-757x1080.jpg
 

francesca

Well-known member
Finito😅
Direi "bevuto".
Una delle chiavi di lettura principali di questo romanzo secondo me sta in questa frase, pensata da Tony durante gli sfinenti interrogatori:
"A che serviva ancora spiegarsi? Alle gente piace pensare che tutti agiscano sempre per una ragione precisa."
Tony non sa spiegare i motivi reali delle sue azioni, i suoi pensieri mentre le compie. Ci sono in lui delle vaghe sensazioni a cui nemmeno sa dare un nome esatto, paura, indifferenza, tenerezza, passione... Ma questi nomi glieli dà il lettore, a volte coloro che lo interrogano, mai lui direttamente.
Da un lato c'è un uomo che sembra non essere sicuro di niente, semplicemente perchè gli sembra inutile interrogarsi sui cosa lo spinge; cerca confusamente di agire per salvare qualcosa a cui si rende conto di tenere molto ma solo perchè capisce che questa cosa è in pericolo, nemmeno si ferma a chiedersi cos'è: l'amore per Gisele, per la figlia, per un'idea di se stesso in una famiglia, il suo buon nome?
Dall'altro una donna, Andreè che sembra invece sicura di tutto, a tal punto da non avere il minimo dubbio che le sue decisioni, i suoi sentimenti siano ricambiati e di star agendo per conto anche di Tony.
Intorno una società che implacabile non lascia scampo a chi si scosta da quello che è il senso comune, perchè non è in grado di capire una persona come Tony.
Ancora una volta Simenon crea un romanzo magistrale, che mi ha ricordato per alcuni aspetti Il fidanzamento del signor Hire: anche in questo caso c'è una persona che paga la sua difficoltà di comunicazione e di adeguamento agli stereotipi che gli altri gli attribuiscono.
 

qweedy

Well-known member
Finito anch'io!
Simenon ricostruisce gli avvenimenti che hanno portato a un delitto passionale lasciando secondo me decidere il verdetto al lettore: chi è innocente, e chi è colpevole, e in quale misura?
Gli avvenimenti vengono ricostruiti attraverso gli interrogatori a cui Tony è sottoposto, che ci fanno comprendere la sua psicologia, il suo amore per la moglie e la figlia da una parte, e dall'altra la passione fisica per Andreè. La sua superficialità nel comprendere le richieste dell'amante, come se parlassero lingue diverse, è davvero imperdonabile, ed è probabilmente il suo peccato più grande.
E infatti Tony non si perdona, e quando è chiamato a raccontare la sua versione dei fatti non vuole avvocati. Si rende conto che la sua colpa è stata ignorare i segnali dell'amante, e infatti nega ripetutamente di aver ricevuto le sue lettere. Il processo pubblico, in tribunale, passa così in secondo piano rispetto a quello interiore dell'uomo che giudica se stesso severamente, analizzando parola per parola ogni fatto, anche se ormai è troppo tardi.
L’errore del protagonista non è l’aver tradito fisicamente la moglie (che per Simenon probabilmente non è grave), ma l’aver sottovalutato la forza di una passione irrefrenabile, destinata a trascinare ogni cosa con sé, trascurandone i segnali.
Nella Camera azzurra tutti sono colpevoli e nessuno è innocente. Anche se la mano assassina, a mio parere, è femminile, e la colpa di Tony è soprattutto morale.
 

qweedy

Well-known member
Penso anch'io di vedere il fim.
Insomma, @qweedy, un minigruppo lampo, però i libri di Simenon sono sempre una certezza. Anche questo mi è piaciuto moltissimo
Sì, Simenon è sempre una certezza, ogni tanto ne infilo uno dei suoi tra le mie letture. Ha scritto per 60 anni, dal 1921 al 1981, più di 400 libri. Comunque io apprezzo di più i romanzi senza Maigret, anche se come tutti ho iniziato a conoscerlo con Maigret.
Grazie per l'input del minigruppo!
 
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Dory

Reef Member
Ciao, mi dispiace arrivare così tardi, avrei voluto leggerlo con voi un mese fa ma non ci sono riuscita, l'ho letto ieri.
Simenon non è per niente il mio genere. Ho provato tante volte a iniziare un suo libro e non sono mai andata oltre le prime due pagine. Però mi sono intestardita a provare e riprovare perché volevo capire il motivo per cui piacciono così tanto, soprattutto i "non Maigret".

Leggendo questo libro, l'ho capito perfettamente. Il libro si regge tutto, a mio parere, sulla sua incredibile capacità di scrittura, perché la trama di per sé, per i miei gusti, è noiosa e banale, ma il modo in cui la scrive è superlativo.
Continua a non piacermi, ma ne riconosco il valore.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ha un grande fascino per me la capacità di questo scrittore di rendere importante ogni minimo dettaglio di una scena, di non lasciare nulla al caso. Tutto ciò che descrive ha una sua parte nella storia, la sua scrittura è essenziale, questo mi piace moltissimo. Per esempio durante l'incontro nella camera azzurra si percepivano gli odori provenienti dal bar e dalla cucina ma, sottolinea Simenon, il protagonista si sarebbe poi ricordato di un altro odore, quello dei treni, motivo che mi fa pensare che l'odore dei treni avrà un suo peso nel corso della storia. Trovo molto stimolante questa narrazione su diversi piani temporali. Proseguo curiosa.
 
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