Rice, Anne - Intervista col Vampiro

alexyr

New member
considerando che mi era sembrato piatto a 14 anni, a parte il personaggio di Claudia, non oso pensare che ne direi ora che ho l'età di Paris Hilton...
 

~ Briseide

Victorian Lady
In effetti fatico a capire perchè l'autrice ed i suoi libri siano considerati uno standard di qualità nel genere... :? Chissà se la saga delle streghe è altrettanto noiosa... qualcuno l'ha letta?
 

Lucripeta

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A mio parere il libro è abbastanza interessante e molto profondo sotto alcuni aspetti, certo che però non mancano alcuni passaggi noiosi e inutili che l'autrice ci avrebbe potuto risparmiare.

Comunque i temi che mi sono piaciuti di più sono stati il tedio del vampiro all'immortalità (bellissima l'idea di fondo a mio avviso) e i rapporto di quest'ultimi con le loro prede con i quali nel cibarsi riproducono quasi un approccio intimo di altro genere, come se il bisogno di sangue rappresentasse, esasperato ovviamente, il bisogno fisico dell'uomo.

Non ho letto i seguiti e non lo farò (anche perchè il genere non mi piace tanto), ma secondo me la storia poteva benissimo finire qui...
 

Sibyl_Vane

Fairy Member
Io l'ho iniziato proprio oggi... ero ansiosa, ma nel leggere alcuni vostri commenti mi sono un po' spaventata :mrgreen: farò sapere!
 

cristina67

New member
Uno dei libri che preferisco.
Ho trovato la storia interessante, ho apprezzato lo stile della Rice e la lettura mi ha fatto calare totalmente nell'atmosfera decadente di New Orleans.
Ho provato anche gli altri libri della serie... mi sono piaciuti meno.
 

Dallolio

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Faccio alcune considerazioni su questo libro:
1) Lestat: vampiro sfaccettato e ricco, alterna arroganza, dandismo e tormento, unico personaggio veramente interessante del romanzo.
2) Claudia: mostruosa bambina vampira: inserita in un libro ben scritto avrebbe fatto ben altra figura nella sua mostruosità
3) Louis: in teoria è il personaggio più tormentato del romanzo ma in pratica l'analisi psicologica è per addetti ai lavori e la Rice non ci riesce... le sue disquisizioni "filosofiche" sono troppo pretenziose, mettono in mezzo moltissime tematiche e non ne approfondiscono nessuna (perchè ad esempio non approfondire il rapporto con il fratello morto?).
4) Arnald: vampiro antico, che molto avrebbe potuto apportare all'interno della trama, ma che viene lasciato a metà, poco chiaro e significativo.
5) Trama: se ci si limita a prendere in considerazione la trama potrebbe anche colpire, ma la Rice la rende estremamente ripetitiva, per nulla scorrevole, ben poco dinamica.
6) Scene valide: incendio al Teatro dei Vampiri
7) Il finale è da dimenticare, è assolutamente senza senso e non conclude la vicenda... difficilmente leggerò i libri successivi
Voto: 5/10
 

Sibyl_Vane

Fairy Member
In realtà, questo libro mi ha delusa. Ero partita lanciatissima perché il film mi era piaciuto e, partendo dal presupposto che i libri sono quasi sempre meglio... Ma la lettura mi ha annoiata un sacco! L'ho abbandonato una volta dopo una cinquantina di pagine, per poi riprenderlo in mano a distanza di mesi e finirlo finalmente oggi. Lentissimo, ci sono state solo una trentina di pagine in cui la lettura è stata abbastanza scorrevole, ma il resto... E poi, finale inconcludente.
Penso proprio che non leggerò i libri successivi...
 

Entropya

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Io ho commesso l'errore di vedere il film prima di leggere il libro.. più volte sono stata tentata di lasciarlo, un pò perchè i personaggi del libro sono fisicamente l'opposto degli attori scelti per il film, un pò perchè alcune parti iniziali erano troppo prolisse..poi ho superato il blocco e l'ho finito..mi è piaciuto! Questo e Scelti dalle Tenebre sono due gran bei libri.
Andrò controcorrente ma a me il film non è piaciuto moltissimo..
 

matrioska

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Noioso noioso noioso!!! Finalmente l'ho finito! Ho pensato più volte di abbandonarlo, ma volevo vedere se proseguendo la lettura la storia mi avrebbe coinvolto... E invece niente! Peccato, avevo molte aspettative su questo libro...:cry:
 

maurizio mos

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Me lo ha "fatto leggere" mia figlia, cui è piaciuto abbastanza, con delle riserve.
Da parte mia, premesso che non sono un amante del genere, devo dire che mi è parso interessante per l'inconsueto modo di "porre" la figura del vampiro, apparentemente "normale", uno come tanti che incontriamo, verrebbe da dire (incontriamo di notte, ovviamente).
Insomma, il libro ha il pregio, a parer mio, di aver "umanizzato" il vampiro, attribuendogli dubbi, domande sul suo essere, incertezze al limite del rimorso, in poche parole quei sentimenti che noi tutti proviamo e che non credo siano mai state sollevate. Perché in fondo prima di essere vampiro (da qui i suoi dubbi sulle origini) era un essere umano, con i dubbi, le passioni, le emozioni e le paure di noi esseri umani... Per il resto sì, un po' prolisso, a tratti inutilmente sanguinolento (sì, ma dimenticavo che parliamo di vampiri...).
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
!! Contiene spoiler !! - l'ultima parte è riassuntiva e non contiene spoiler

Non amo i libri o i film sui vampiri, non li ho mai trovati interessanti. Però questo libro, anche leggendo solo qualche breve frase a riguardo, si rivela diverso, nella trama, nei personaggi, nel genere.
Anche se il romanzo è un po' lento come sviluppo, mi sono piaciuti i personaggi e soprattutto l'idea che è alla base del romanzo. Il protagonista della storia, Louis, racconta di come viene trasformato in vampiro da Lestat, per motivi più o meno egoistici. Ma in breve tempo inizia a farsi delle domande, che diventano per lui sempre più forti e che continuano a non trovare risposta. Louis resta in qualche modo incastrato in due mondi, quello umano, che tutti conosciamo, e quello dei vampiri, assassini per natura (o per forza di cose), con niente di meglio da fare che dedicarsi a uccidere e vivere la loro lunga vita senza farsi troppe domande, abbracciando completamente la loro natura ma senza mai metterla in dubbio. Louis trova così forte il contrasto con Lestat, che per molti anni riesce a tenerlo legato a sé, da finire per odiarlo. Lestat non ha risposte, sembra non farsi problemi ad uccidere, hanno caratteri completamente diversi.
Lestat, dal canto suo, continua a manipolare le scelte di Louis, portandolo alla fine a trasformare in vampira una bambina, che in qualche modo seguirà le orme di entrambi: spietata nell'uccidere, e anche lei come Lestat interessata a vivere una vita di sfarzi, ma legata a Louis e più comprensiva verso le sue continue domande. Ma la cosa che più unisce questi vampiri è il desiderio di avere qualcuno vicino, di non essere soli. Ormai sono separati dal mondo degli umani, che sono per loro alla stregua di animali di cui cibarsi, mentre Louis vi resta in qualche modo legato e perciò tende ad essere più solitario, sperando di trovare qualche vampiro come lui, che si faccia domande e soprattutto che abbia risposte.
Per Louis infatti quell'esistenza non ha un senso, deve capire se è una creatura di Dio o una creatura del diavolo, se ha un senso uccidere ogni notte quegli esseri umani che, proprio per via della loro breve vita, avrebbero ancora più diritto ad essere lasciati liberi di viverla.
Insomma, mentre gli altri vampiri sembrano accettare pienamente la loro nuova natura, dimenticando completamente com'era essere umani, Louis continua a pensare che, adesso che è al di sopra degli esseri umani, sia per longevità che per potere, dovrebbe anche essere più intelligente, conoscere di più del mondo che lo circonda e della sua natura, trovare uno scopo, e così dovrebbero secondo lui fare anche gli altri vampiri.
Sarà il tempo e le azioni degli altri vampiri che incontra a farlo in qualche modo maturare e trovare, forse, la sua strada.

Insomma, questo è un libro molto riflessivo e con poca azione, perciò se vi aspettate il classico libro di fantascienza probabilmente resterete delusi. Ma penso che se si ha la pazienza di arrivare alla fine del libro, non mancheranno le riflessioni interessanti sulla nostra esistenza, sulla morte e sulla perdita (tematiche che l'autrice ha vissuto in prima persona). Il finale non è molto conclusivo ma ribadisco, non è un libro dove la trama è tutto. La storia e i personaggi sono più una specie di allegoria che le da spazio per trattare questi temi importanti, e il finale non fa che chiarirne l'importanza, ma anche l'impossibilità di trasmettere ad altri le nostre riflessioni e il nostro punto di vista sulla vita, o il nostro dolore nel non riuscire a capirla e darle un senso.
Il libro fa parte di una serie ma al momento non sono interessato ad approfondire i personaggi e le loro storie.

Voto: 3,5 stelle su 5
 
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