!! Contiene spoiler !! - l'ultima parte è riassuntiva e non contiene spoiler
Non amo i libri o i film sui vampiri, non li ho mai trovati interessanti. Però questo libro, anche leggendo solo qualche breve frase a riguardo, si rivela diverso, nella trama, nei personaggi, nel genere.
Anche se il romanzo è un po' lento come sviluppo, mi sono piaciuti i personaggi e soprattutto l'idea che è alla base del romanzo. Il protagonista della storia, Louis, racconta di come viene trasformato in vampiro da Lestat, per motivi più o meno egoistici. Ma in breve tempo inizia a farsi delle domande, che diventano per lui sempre più forti e che continuano a non trovare risposta. Louis resta in qualche modo incastrato in due mondi, quello umano, che tutti conosciamo, e quello dei vampiri, assassini per natura (o per forza di cose), con niente di meglio da fare che dedicarsi a uccidere e vivere la loro lunga vita senza farsi troppe domande, abbracciando completamente la loro natura ma senza mai metterla in dubbio. Louis trova così forte il contrasto con Lestat, che per molti anni riesce a tenerlo legato a sé, da finire per odiarlo. Lestat non ha risposte, sembra non farsi problemi ad uccidere, hanno caratteri completamente diversi.
Lestat, dal canto suo, continua a manipolare le scelte di Louis, portandolo alla fine a trasformare in vampira una bambina, che in qualche modo seguirà le orme di entrambi: spietata nell'uccidere, e anche lei come Lestat interessata a vivere una vita di sfarzi, ma legata a Louis e più comprensiva verso le sue continue domande. Ma la cosa che più unisce questi vampiri è il desiderio di avere qualcuno vicino, di non essere soli. Ormai sono separati dal mondo degli umani, che sono per loro alla stregua di animali di cui cibarsi, mentre Louis vi resta in qualche modo legato e perciò tende ad essere più solitario, sperando di trovare qualche vampiro come lui, che si faccia domande e soprattutto che abbia risposte.
Per Louis infatti quell'esistenza non ha un senso, deve capire se è una creatura di Dio o una creatura del diavolo, se ha un senso uccidere ogni notte quegli esseri umani che, proprio per via della loro breve vita, avrebbero ancora più diritto ad essere lasciati liberi di viverla.
Insomma, mentre gli altri vampiri sembrano accettare pienamente la loro nuova natura, dimenticando completamente com'era essere umani, Louis continua a pensare che, adesso che è al di sopra degli esseri umani, sia per longevità che per potere, dovrebbe anche essere più intelligente, conoscere di più del mondo che lo circonda e della sua natura, trovare uno scopo, e così dovrebbero secondo lui fare anche gli altri vampiri.
Sarà il tempo e le azioni degli altri vampiri che incontra a farlo in qualche modo maturare e trovare, forse, la sua strada.
Insomma, questo è un libro molto riflessivo e con poca azione, perciò se vi aspettate il classico libro di fantascienza probabilmente resterete delusi. Ma penso che se si ha la pazienza di arrivare alla fine del libro, non mancheranno le riflessioni interessanti sulla nostra esistenza, sulla morte e sulla perdita (tematiche che l'autrice ha vissuto in prima persona). Il finale non è molto conclusivo ma ribadisco, non è un libro dove la trama è tutto. La storia e i personaggi sono più una specie di allegoria che le da spazio per trattare questi temi importanti, e il finale non fa che chiarirne l'importanza, ma anche l'impossibilità di trasmettere ad altri le nostre riflessioni e il nostro punto di vista sulla vita, o il nostro dolore nel non riuscire a capirla e darle un senso.
Il libro fa parte di una serie ma al momento non sono interessato ad approfondire i personaggi e le loro storie.
Voto: 3,5 stelle su 5