Dumas, Alexandre - Il Conte di Montecristo

Haydèe

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meraviglia delle meraviglie

L'ho letto poco tempo fa e fintito in un mese..e voi direte ..ma tutto questo tempo per leggerlo..? Tra impegni di lavoro e la voglia di non farlo finire troppo presto,l'ho finito in un mese! Non ho mai pianto per un libro..ma per questo ,ho sofferto,gioito, mi sono goduta la vendetta e il perdono.. Libro SUBLIME! Leggetelo
 

ila78

Well-known member
Mi sono accorta che non avevo ancora votato questo capolavoro, gravissima mancanza!!! Bello, bello, bellissimo da rileggere più volte. Nonostante "la mole" fila via liscio e vorresti non finisse mai.
Approfitto per fare una dichiarazione: Dantes ti amo!
 

Haydèe

New member
Mi sono accorta che non avevo ancora votato questo capolavoro, gravissima mancanza!!! Bello, bello, bellissimo da rileggere più volte. Nonostante "la mole" fila via liscio e vorresti non finisse mai.
Approfitto per fare una dichiarazione: Dantes ti amo![/QUOTE

Siamo già alle dichiarazioni d'amore.. :sbav: :mrgreen: E chi è che non adora Dantes!!
 

Haydèe

New member
Il meraviglioso Edmond Dantes

Dumas Alexandre: Il Conte di Montecristo


"Mercedes!" Ripetè Montecristo "Mercedes! Ebbene sì, voi avete ragione, questo nome è dolce ancora da pronunciare, ed ecco la prima volta, dopo lunghi anni, che risuona chiaro sulle mia labbra. Ah, Mercedes! Il vostro nome io l'ho pronunciato coi sospiri della malinconia, coi gemiti del dolore, colla rabbia della disperazione; l'ho pronunciato gelido per il freddo, attrappito sulla paglia della mia cella; l'ho pronunciato divorato dal caldo, l'ho pronunciato rotolandomi sul pavimento del carcere. Mercedes, bisogna ch'io mi vendichi, perché ho sofferto per quattordici anni: per quattordici anni ho pianto, ho maledetto. Ora, io ve lo ripeto Mercedes, bisogna ch'io mi vendichi!"

Non vi è né felicità né infelicità a questo mondo, è soltanto il paragone di uno stato ad un altro, ecco tutto. Quegli solo che ha provato l'estremo dolore è atto a gustare la suprema felicità. Bisognava aver bramato la morte, Maximillien, per sapere quale bene è vivere. Vivete dunque e siate felici, figli prediletti del mio cuore, e non dimenticate mai che, fino al giorno in cui Iddio si degnerà di svelare all'uomo l'avvenire, tutta l'umana saggezza sarà riposta in queste due parole: aspettare e sperare.

Che dire.. non ci sono parole per descrivere la bellezza di questo romanzo..ma proverò lo stesso....La storia ,movimentata,e ricca di colpi di scena, racconta le avventure di Edmond Dantes, giovane ufficiale di marina,nominato da poco capitano..cade vittima di un complotto ingiusto ideato da due gelosi suoi " amici " Danglar e fernand mondego,e da un ambizioso magistrato ( Gerard De Villefort). Viene arrestato come bonapartista ,e rinchiuso per 14 anni nel terribile castello D' If. Qui incontra l'Abate Faria, personaggio tra i più memorabili della letteratura europea. Faria insegnerà tante cose a Dantes,leggere,parlare molte lingue,scienza, e sarà grazie all'anziano compagno di sventura che Dantes riuscirà ad evadere da quel posto infernale, ed una volta evaso..andrà all'isola di Montecristo e una volta andato li..si impossesserà del prezioso tesoro che Faria gli parlava e che donava a Dantes. Divenuto ricchissimo ..e Conte di Montecristo..potrà infine portare a termine la sua tremenda vendetta.....

Se non lo avete ancora letto,fatelo!!

...E adesso la mia vendetta, alta e bassa, senza dilatazone, senza appello, che condanna o assolve ,e alla quale nessuno può obiettare!

Grazie Alexandre Dumas! :ad: :ad:
 

praschese89

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Incredibile!!

Dumas,un uomo,un GENIO!Lo avevo già adorato co "I tre moschettieri",ma ragazzi questo è incredibilmente ancor più bello e benchè qualcuno possa ridirne per me il suo spessore,inteso come pagine,è una cosa straordinaria per due motivi: primo perchè solo un genio può riuscire a non far mai annoiare per un secondo il lettore nell'immensità di questo libro,secondo perchè la sua lunghezza fa aumentare il piacere e la libidine!Infatti ora che l'ho finito nel mio animo c'è anche un po di dispiacere,e pochi libri mi han fatto provare questa sensazione...ma prima o poi lo ri-leggerò!
Dumas sarà per sempre uno dei miei autori preferiti!!

Leggetelo!!Voto,ovviamente,5 su 5!!
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
Ho appena terminato la lettura di questo meraviglioso romanzo! e devo dire che un po' m'è dispiaciuto... Mirabile da tanti punti di vista, sia per la trama, per l'ambientazione storica, che per la descrizione dei personaggi, ai quali diventa così facile affezionarsi.
Ebbene, sì, mi vedo costretta a concordare con altri che sopra hanno scritto: nonostante la lunghezza del romanzo, Dumas riesce a mantenere viva l'attenzione e a non annoiare mai. :)
Libro interessantissimo, lo consiglio appieno!!!
 

pieracd

New member
anche io l'ho giusto finito un paio di mesi fa :)
bellissmo!!! concordo con coloro che lo apprezzano. E' un libro "importante", ricco di personaggi fantastici e l'Abate Faria è il più stupefacente :wink: la trama è incredibilmente geniale, e non annoiarsi leggendo un libro di oltre 1000 pg è davvero un gran successo :mrgreen:

Grande Dumas :ad::ad:
 

maurizio mos

New member
Però diciamolo... bei tempi quelli. Ve lo immaginate, oggi, che casini movimentare i capitali tra un paradiso fiscale e l'altro per sfuggire alla tracciabilità dei capitali? E niente complicazioni con documenti e altro: una lettera di credito e via!
Scherzi a parte, ottimo libro come tutti quelli di Dumas anche se secondo me Vent'anni dopo è il suo libro di maggior spessore
 

Nerst

enjoy member
Imperdibile

Nessun amante della lettura può perdersi il capolavoro di Dumas!!!

Ho divorato il libro in pochissimi giorni, perchè non riuscivo a staccarmi dall' accattivante modo di scrivere eventi così sentiti ed incredibili. Il protagonista, Dantès, è la figura di spicco del romanzo, con il suo risentimento e i suoi piani di vendetta, ma nonostante ciò non potrà dimenticare di avere ancora un cuore. Gli eventi si susseguono con una precisione finissima grazie a lui che non fa altro che attendere che le cose succedano così come le aveva pianificate. E sta proprio qui il bello: la vendetta arriva, senza che il conte debba sporcarsi.
Tutti i personaggi sono meravigliosi, e quello che ho imparato è che nonostante tutto la vendetta non sazia l' animo giusto e buono, tant' è che il pentimento del conte è una della parti più commoventi.

Leggetelo è bellissimo, anzi di più!
 

Meri

Viôt di viodi
Bel romanzo, anche se la mole non aiuta. Come ho detto nel MTUNZZZinigruppo non mi è sembrato un finale corretto. Facevo il tifo x Mercedes
 

ila78

Well-known member
Per la seconda volta sono arrivata in fondo al viaggio con il mio amato Montecristo, per la seconda volta lo eleggo mio libro preferito in assoluto e per la seconda volta vederlo andare via sulla barca con Haydée lasciando la lettera d'addio a Valentine e Morrel mi è dispiaciuto tantissimo, io in 1200 pagine me ne innamoro ogni volta non posso farci niente!
Se proprio devo trovare un difettuccio a questo libro è che è un po' prolisso ma il fastidio dato dalla prolissità (si dice così?? ) è dovuto al fatto che non si vede l'ora che la trama si dipani e i "piani" del Conte vengano svelati.
Indimenticabili i personaggi, su tutti quello che viene ricordato di meno ma che se non ci fosse il romanzo non esisterebbe, il mitico Abate Faria.
Bello-bello-bello! Voto 5/5 solo perché non c'è un voto più alto!
 

Spilla

Well-known member
Un bel libro dai tratti "adolescenziali", nel senso che punta molto sulle forti passioni e sul colpo di scena, trascurando forse un po' gli aspetti introspettivi (vabbé, ma ci sono quanto basta, Spilla smattila di fare la guastafeste!:??). L'ho scritto nel minigruppo: se l'avessi letto a vent'anni l'avrei adorato, a quaranta l'ho trovato un buon compagno di serate, come un buon film. Ovviamente facevo il tifo anch'io per Mercedes, ma Dumas, nei panni di Dantés, avrebbe certo preferito la giovane Haydée, pregna di promesse di giovanile felicità :wink:
Da leggere
5/5
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Un romanzone (non solo come mole) avvincente e appassionante, un romanzo d'altri tempi in cui i buoni sono davvero buoni - e perciò tutto è a loro concesso - e i cattivi davvero cattivi. Ho trovato alcuni aspetti eccessivi e la parte finale non particolarmente convincente - soprattutto riguardo al fatto di Danglars, non voglio dire di più - ma ciò non toglie che siano qui ben descritti, senza grandi descrizioni introspettive bensì attraverso fatti e personaggi, sentimenti forti e importanti come il dolore, la vendetta, l'amore incondizionato (forse un po' irreale), il rimorso, e anche difetti e debolezze umane quali la superficialità e l'opportunismo, oltre alla cattiveria pura in sé. L'intreccio è molto intrecciato :mrgreen: e ben studiato, i colpi di scena tengono svegli per tutta la durata del libro e alla fine, volenti o nolenti, tutto torna al suo posto. Il conte ha un fascino impagabile :) Decisamente consigliato, sono più di 1100 pagine ma volano :)
 

MadLuke

New member
Attenzione: spoiler sparsi.

Ho letto questo libro perché tutti ne parlavano un gran bene e pensavo fosse un peccato mortale non conoscere questo grande classico. La lettura è stata una delusione completa.
Inizialmente devo ammettere vibravo di indignazione e frustrazione, per me che sono un fanatico della giustizia, leggere capitolo dopo capitolo della rovina del protagonista; era a dir poco frustrante. Volevo abbandonare la lettura tanto mi innervosiva, ma questo chiaramente è mio malgrado un elogio dell'abilità narrativa di Dumas.

Il problema è che dopo i primi capitoli tutto diventa davvero banale, e per questo lo considero al più un libro d'avventura per ragazzi. Ci ho messo poco a capire che per quanto il protagonista fosse scrupoloso nell'architettare ogni volta i suoi piani, poi 1) sarebbe sorto un imprevisto che li avrebbe stravolti e 2) l'imprevisto comunque gli avrebbe semplificato il lavoro (es. non viene seppellito vivo bensì gettato in acqua).
Inoltre è di una lentezza esasperante, in cui lo stile sussiegoso dell'autore, pur comprensibilissimo in virtù della patria e dell'epoca dell'autore, non offrono niente più che "gorgheggi nozionistici", aforismi e citazioni a profusione.
La digressione sul soggiorno a Roma è smodatamente eccessiva, scritta solo al fine di tirarla per la lunga in attesa che l'azione si sposti una volta per tutte a Parigi dove si sviluppa la parte più importante della trama.

In questa ultima parte l'ennesima banalità: il protagonista, questo modesto uomo di mare, pure cordiale e sveglio, ma senza particolari talenti se non quello per la navigazione, si scopre improvvisamente che nel lasso di dieci anni è diventato un chimico, biologo, poliglotta, storico, esperto d'arte, di letteratura, psicologo, economista, politologo, schermidore, tiratore, trasformista e sa il cielo cos'altro. Tutte cose che neanche a chiudersi in casa a studiare notte e giorno ci si riuscirebbe, ma lui va oltre: tutte queste conoscenze le ha accumulate mentre viaggiava attraverso l'Europa, Grecia, Turchia e Oriente!!
In poche parole posso dire che se pensate che Tom Cruise in "Mission: Impossible" sia un'americanata, vi assicuro non avete visto nulla. Peccato per Dumas, fosse vissuto negli anni '90 avrebbe fatto una fortuna immensa come sceneggiatore di film d'azione.

In cosa si rivela consistere poi la fantomatica vendetta, dopo che il protagonista ha trascorso ben 14 anni 14 in una segreta dimenticata da Dio?
1) l'accidioso che semplicemente non si era opposto alla rovina del protagonista, dopo una vita di alti e bassi finisce casualmente ucciso nel corso di una rapina... E vabe'.
2) il rivale in amore dopo aver vissuto una vita nell'agio, rispettato dalla moglie e amato dal figlio, affronta qualche giorno di pubblica vergogna e poi si suicida (pochi giorni di vergogna vs. 14 anni in prigione, dove devo firmare?);
3) il magistrato arrivista dopo una vita di successi professionali e una famiglia che lo rispetta, diventa pazzo per la perdita dei familiari (quindi non avrà mai modo di riflettere realmente sui torti commessi);
4) l'ex compagno di marina, il peggiore di tutti, dopo una vita nella ricchezza e potere più completo, dopo l'estorsione della dichiarazione di pentimento, da vecchio si trova povero... Tutto qua?

Cioè, dopo 10 anni di preparativi, tutto qua? Per quanto mi riguarda è la vendetta più mal riuscita nella storia dell'umanità. Con tutti i mezzi che aveva a disposizione il conte, non faceva prima e meglio a sequestrarli tutti e chiuderli a sua volta qualche anno in una segreta?

I personaggi sono di inconsistente spessore psicologico, infantilmente divisi e "buoni e cattivi". Sarà pure che io dopo aver letto Dostoevskij e Tolstoj difficilmente riesco a considerare seriamente un altro autore, ma Dumas rivela ampiamente di intendersene molto più di oppiacei che di animo umano.

Infine le riflessioni del protagonista che solo negli ultimi capitoli abbandona in parte la dimensione avventurosa per addentrarsi in quella delle riflessioni e speculazioni filosofiche e teologiche. In questo ricorda non poco il nostrano Manzoni co "I promessi sposi" (altra storia di giovani la cui vita viene stravolta proprio quando sulla soglia della felicità), con la differenza che se non altro in Manzoni la "lente del Cristianesimo" viene adoperata per leggere la vita e le gesta di ogni personaggio, dall'inizio alla fine. Ne "Il conte di Montecristo" sa molto più di riflessione postuma appiccicata in coda.
E poi la considerazione finale, quello che Manzoni chiama "il sugo di tutta la storia", quale sarebbe? Tenetevi forte: "attendere e sperare", che la Divina Provvidenza vede e provvede!
Che sciocchezza immane, come se davvero ci fosse un conte di Montecristo a riparare a tutte le ingiustizie del mondo. Come se non sapessimo tutti di tante persone che muoiono corrotte e ricche, e tante altre che muoio sotto il peso delle loro sventure, nella miseria nonostante non avessero fatto del male a nessuno.
D'altronde questa è anche la dottrina cristiana, quella parte della dottrina almeno, per cui il Cristianesimo è stato da sempre considerato "la religione dei vinti", l'antitesi dello stoicismo greco. Non possiamo quindi fare una colpa a Dumas che questo insegnamento si limita a riproporlo.

Ciao, MadLuke.
 

peter67

New member
Davvero splendido e avvicente

E' impressionante come Dumas riesca, nonostante la mole del libro, a tenere incollato il lettore dalla prima all'ultima pagina. Non è un susseguirsi di pagine ma di emozioni ininterrotte per una storia stupenda con personaggi affascinanti. Assolutamente da non perdere perchè lascia davvero il segno.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Per certi versi questo è il romanzo, in quanto racchiude in poco più di 1000 pagine tutti i pregi e tutti i difetti che un libro può avere.

Il nocciolo, è arcinoto, è il senso della vendetta, ma, attorno al tema principale, girano diversi elettroni per niente secondari: la crescita dell’individuo, il male, il bene, per citarne solo alcuni. E, ancora, ciascuno di questi elettroni è terreno fertile per la nascita di altri, in un quasi infinito crescendo di morali e spunti di conversazione.

Qualcuno ha detto che lo si può trovare prolisso perché, in realtà, non si vede l’ora di arrivare a scioglierne la trama. Una trama complessa che però Dumas tiene sempre dritta e senza scivolamenti di sorta.

Senz’altro alcune parti sono un po’ forzate; il Conte di Montecristo può apparire, per certi versi, come una sorta di Rambo ante litteram e strappare di conseguenza qualche sorriso non proprio letterario.

Nonostante tutti questi difetti, che sono il primo a riconoscere, amo questo romanzo, come potrei amare una donna nella sua perfetta imperfezione.
 

Mimetta

New member
Davvero eccezionale ma occhio alle edizioni

Appena finito di leggerlo.. tutto di un fiato.. non ho fatto altro perchè sentivo sempre il bisogno di dover tornare presto dal mio Dantes.

Per chi deve ancora munirsi di libro, date un occhio alle edizioni. Molte sono ridotte, tradotte in maniera non eccelsa. Io personalmente ho letto l'edizione einaudi ed è una versione integrale (capitolo 35 intitolato la mazzolata : è una spia che ci si trova davvero dinanzi a una edizione integrale) e sinceramente ben fatta. Ve la consiglio.
 

Valuzza Baguette

New member
Ho letto l'edizione integrale,beh...io mi sono innamorata,mi sono innamorata delle segrete del castel d'if,di cui sentivo l'umidità sulla pelle e il ripugnante odore,di Faria e del suo genio che purtroppo non è servito a salvarlo, di Dantès e della sua vendetta,divina e implacabile.
Mi sono emozionata sempre piu a ogni pagina e mentre edmond soffriva io soffrivo.
Un romanzo stupendo,un capolavoro.
 
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