Eco, Umberto - Il pendolo di Foucault

Sibyl_Vane

Fairy Member
A me è stato regalato da una persona (della quale mi fido molto =P) che l'ha definito bellissimo! Non l'ho ancora letto, ma è lì nella mia bibliotechina personale, che attende... Spero di riuscire ad iniziarlo al più presto :)
 

Yobs

H. Collins
Finito ieri... Capisco chi lo molla, io stesso l'ho ripreso per la seconda volta... Sono contento di essere arrivato alla fine, uno di quei libri che rileggerò molto volentieri...

L'ho odiato e amato allo stesso tempo per il numero diverso di argomenti trattati in maniera così approfondita, è un giallo raccontato mettendo insieme delle vere e proprie lezioni di storia...
 

312T4

New member
Io l'avevo iniziato che forse ero troppo piccolo. La prima parte, il primo capitolo ti sfinisce, ed infatti là ero rimasto.

Poi un amico me l'ha regalato proprio l'altro giorno, dicendomi che dovevo fidarmi!
L'ho ripreso, ho sorvolato velocemente la parte già letta e ora sono a metà. Vado avanti tra grandi accellerazioni e poderose e sonnolente frenate..

Vorrei velocemente venire a capo del mistero di cui a metà libro neanche s'è capito la reale portata (e ci stà in un libro di misteri), ma l'Umbert si diverte a farcire le pagine con lunghissime e credo realmente superflue descrizioni di insoportabili discussioni teo-filosof-storiche-esoteriche che probabilmente ridotte di 9/10 non toglierebbero nulla al racconto.
Mi chedo a che servano e a chi crede (l'autore) possano dare piacere di lettura simili plateali lungaggini.

In ogni caso tra qualche giorno l'avrò finito e saprò dirvi meglio.

2 Considerazioni:

1- Già dalle prime righe del secondo capitolo si capisce che Il Codice da Vinci abbia platealmente colto a piene mani pagine e pagine di spunti e informazioni, nonchè pure la trama, dal tomo dell'Umbert, e mi meraviglio che in tutto quell'inutile parlare non si fece notare la vecchiaia di un fenomeno pessimo.
2- Invito i lettori a rifarsi alla carta dei diritti dei lettori inventata -forse- da Daniel Pennac, un piccolo grande e simpatico aiuto per queste letture!

ciao
 

Whatty

progressive member
a me è piaciuto molto, lo reputo un buon libro.... anche se non è stato affatto facile finirlo!
Questo è un libro che nonostante tutto merita!
 
Pensavo che solo io ho un problema con i libri di Umberto Eco.
Invece leggendo i vostri commenti, adesso mi sento almeno per un po' sollevata. Primo libro che avevo letto di Eco è stato Il nome della rosa, e posso dire, come tanti di voi, che mi è piaciuto, la trama, l'elaborazione dei personaggi, curate descrizioni, ...
Poi ho preso Il pendolo,... e, che delusione!!! Non sono riuscita a andare avanti più di una diecina di pagine. :OO
L'ho ripreso dopo qualche tempo, sperando che si era trattato solo di una mia giornata "no", ma il risultato non è cambiato.
Avevo anche un po' di timore come sarà accolto mio comento sul Menzognia e ironia, che sono riuscita a finire di leggere fino alla fine, ma solo perchè era molto breve e con tanta autodisciplina. Ma questo non è il motivo valido per una lettura. La lettura dovrebbe essere un piacere, secondo mio punto di vista, altrimenti si tratta solo del tempo sprecato inutilmente... :boh:
 

mazzimiliano

New member
Non mi ricordo granchè perchè lo lessi anni fa, ma ricordo che mi era piaciuto.

Ricordo anche che avevo preferito il nome della rosa e l'isola del giorno prima, meno invece Baudolino.

Per me Eco è un grande scrittore alla faccia dei vari Dan Brown o Faletti in giro che vendono milioni di copie...
 

Mary70

New member
Chissà perchè questo libro provoca repulsione a chi lo legge! Molte mie amiche, letto il primo paio di pagine, l'hanno buttato! E' uno dei miei libri preferiti:)
 

darida

Well-known member
niente da fare per me con questo di Eco, mollato al secondo tentativo, non so se ci riproverò, pensare che ho letteralmente divorato Il nome della rosa...mah!
 

pigreco

Mathematician Member
Personalmente ho trovato più avvincente questo romanzo de Il nome della rosa. Paragonarlo al Codice Da Vinci è quanto meno offensivo. Anzi, quoto in pieno Eco quando sostiene che Brown è lo stereotipo del personaggio del Pendolo di Focault. Voto 4/5
 

isola74

Lonely member
Finalmente l'ho finito!! e dico subito che mi è piaciuto....
Certo, non è una lettura facile, ma superate le prime 150/200 pagine diventa certamente una lettura piacevole. La mole del libro ha scoraggiato anche me, e bisogna abituarsi alla prosa non proprio "leggera" però se entri nella storia scopri quanto sia avvincente e non puoi mollarlo senza conoscere il seguito. Non è superiore a Il nome della rosa (che per me è un capolavoro), ma alla fine sono contenta di averlo letto!:wink:
 

Meri

Viôt di viodi
Finalmente l'ho finito!! e dico subito che mi è piaciuto....
Certo, non è una lettura facile, ma superate le prime 150/200 pagine diventa certamente una lettura piacevole. La mole del libro ha scoraggiato anche me, e bisogna abituarsi alla prosa non proprio "leggera" però se entri nella storia scopri quanto sia avvincente e non puoi mollarlo senza conoscere il seguito. Non è superiore a Il nome della rosa (che per me è un capolavoro), ma alla fine sono contenta di averlo letto!:wink:

Ora non puoi esimerti dal leggere Baudolino:mrgreen:
 

centaurea

New member
Da mettere nella pasticceria del libro, per bibliofili e per lettori già sazi

È un'utile summa dell'esoterismo giunto fino a noi filtrando dall'ermetismo rinascimentale.
Vi si dà conto di paccottiglia e di cose affascinantissime come l'omuncolo di Rodolfo II. Per gli studiosi di questi temi è un testo che andrebbe indicizzato a farne una intelligente piccola enciclopedia. Il percorso di ricerca di Eco, si salva nel troppo corretto politicamente: in un suono di tromba, a metà tra la dilatazione del punto geometrico e il concetto di "interferenza". Importante e appassionate, ma occorre avere curiosità in materia.
 

Yellow

New member
...ho provato a leggerlo, am non ce l'ho fatta.. per chinon è abiutato a leggere (come me) è un libro molto pesante, per lo più nel descrivere le situazioni, gli ambienti non ho trovato fantasia, colore, qualcosa che attirasse la mia attenzione...

.. magari in un futuro prossimo (se qualcuno posterà dicendo che è un libro che merita :)) lo riprendo in mano ;)

grazie del parere, era nei miei prossimi libri da leggere, ma visto che la tua opinione è condivisa anche da altri non ho proprio voglia di leggere libri pesanti...alla fine lo trovo anche senza senso: bisognerebbe divertirsi non fare a lotta con l'attenzione e non cadere nella noia...
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
non ci credo!!!

sono nuova del forum! ma si può rispondere anche se la discussione risale ad ANNI prima?
Mi dispiace che un libro così complesso, colto e straordinario riceva perlopiù commenti negativi! Non è certamente di facile lettura: ricordo che la prima volta che l'ho iniziato non sono riuscita ad andare avanti oltre il primo capitolo... Poi l'ho riletto e mi sono resa conto che il primo capitolo è il più ostico, soprattutto perchè non si capisce dove si è, come e perchè si è arrivati fin là... ma passato quel primo scoglio, il libro diventa "normale" (entro certi limiti!) e la lettura più scorrevole...
Il tema a mio avviso è fra i più entusiasmanti (Templari, Sacro Graal, sette...basta vedere il successo determinato col Codice da Vinci), ma in quanto a "spessore" non ci sono paragoni...Eco non si smentisce mai! Prima di essere uno scrittore, è uno studioso e un appassionato di storia (storico mi pare eccessivo) e ciò che scrive non è mai scritto a caso.

Secondo me la cosa più bella di questo libro è il rapporto fra "realtà" e "finzione" che è svelata alla fine del romanzo... Siamo davvero certi che la "finzione" sia confinata nei suoi limiti e non possa intaccare la "realtà"? Quello che in altri libri, per quanto avvincenti, si risolve tutto all'interno del romanzo stesso (nessuno mette in dubbio che i "fatti" su cui Dan Brown costruisce la sua storia siano affascinanti ma privi di fondamento), qui supera i limiti del romanzo e quindi crea sgomento: se Eco stesso, attraverso la voce del protagonista, fa sorgere il dubbio che a fondamento di tutta la storia vi sia "solo" un errore di interpretazione della famosa "lista"... tutto diventa a mio avviso ancora più inquietante: ma allora sarebbe potuto succedere davvero? talmente grande è il potere dell'immaginazione da trasformare le supposizioni in realtà fino a mettere in pericolo le vite dei protagonisti? Voglio dire, un racconto palesemente inventato che pretende di essere realistico può piacere, ma non convince nessuno della sua veridicità, mentre un racconto nel quale l'elemento "fantastico" è determinato dal potere della mente umana, è a mio avviso ancora più affascinante...
ho paura di essere stata un po' enigmatica, ma senza spiegare per filo e per segno la trama è difficile essere chiari! Comunque io che amo Eco ho trovato questo romanzo stupefacente, una vera sfida, anche se sicuramente non è così "leggero". Il bello è proprio vivere avventure incredibili insieme al protagonista, rischiare la vita, farsi prendere dal dubbio che il "complotto" esista davvero e alla fine arrivare a chiedersi... "mi sono sbagliato?" "era tutta una farneticazione della mia mente?" grandioso!!!
 
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elisa

Motherator
Membro dello Staff
riporto a caldo dal gdl

Io sono completamente digiuna, o quasi, di riti esoterici, templari, interpretazioni evangeliche, misticismo, ecc. e questa lettura è stata una summa fondamentale, dotta ed ironica, per conoscerne la storia e di come si intrecciano tra di loro i vari riti che a loro volta si intrecciano con quello che è lo sviluppo etnico-culturale delle varie popolazioni in termini di religiosità e misticismo per approdare ad un marasma di congetture tra scientificità e pacottiglia. La capacità di Eco di tenere in piedi in modo comparato più argomenti è mirabile, per cui il romanzo in sè si intreccia a sua volta con il saggio.
In altri autori questo sistema divulgativo spesso sbilancia da una delle due parti la qualità dello scritto, in Eco invece l'amalgama è ben equilibrato, da bravo piemontese ci cucina un piatto sapido, ben calibrato, nutriente e soddisfacente alla vista e al palato, nel caso in questione piacevole lettura e nello stesso tempo apprendimento e conoscenza di argomenti complessi. Mi sono divertita e ne sono uscita arricchita. Cosa volere di più da un romanzo?
 

velvet

Well-known member
Pur ignorante in materia ho apprezzato molto questo romanzo/trattato che mi ha fatto conoscere tante nozioni su templari, misticismo, occultismo, tutto incasellato in un ricamo perfetto.
Nonostante tutte queste nozioni il libro resta sempre ironico ed avvincente e non annoia mai, anzi invoglia sempre più alla lettura fino all'ultima parte dove tutto si svela e si chiarisce il rapporto tra realtà e finzione.
Sei lì a vedere cosa succede e non ti capaciti che le cose possano andare proprio in quel modo. Ma la spiegazione di Eco sulla mente, l'immaginazione, i desideri, i misteri e le tensioni degli uomini e dei loro animi convince appieno, è triste e divertente insieme: il finale, insomma, appaga.
Voto massimo per me per questo libro in cui Eco mostra cultura e bravura da vendere.
 
Il Pendolo di Foucault è un libro a tratti ermetico, e dà l'impressione di non avere una trama solo perchè in verità è il racconto di un viaggio iniziatico ...

Può essere pesante soprattutto per chi non ha una vasta cultura storica e misterica. Personalmente apprezzo i tentativi di Eco di rendere popolare temi difficili, e so che il libro non è di facile lettura (nessuno di quelli che ha scritto lo è), può non piacere lo stile, può non piacere il contenuto, ma non apprezzo chi fa commenti ignoranti solo perchè non lo capisce ...

Come ha detto Gesù "Non date perle ai porci"
 

velmez

Active member
Ho finito arrancando questo incredibile romanzo che mi ha lasciato emozioni e sensazioni per lo più contrastanti...
Ha tratti ho urlato "al genio!" a tratti sono rimasta sconvolta dal semplicismo... per la maggior parte del libro mi sono sentita ignorante: sembra che Eco sia onnisciente! ma ho sempre apprezzato la sua sagacia e la sua ironia... riporto qualche frase:

chi si è sposato alle nozze di Cana?...Gesù non è stato crocifisso, ed è per questo che i Templari rinnegavano il crocifisso. La leggenda di Giuseppe d'Arimatea copre una verità più profonda: Gesù, non il Graal, sbarca in Francia presso i cabalisti di Provenza. Gesù è la metafora del Re del Mondo, del fondatore reale dei Rosa-Croce. E con chi sbarca, Gesù? Con sua moglie. Perchè nei vangeli non si dice chi si è sposato a Cana? Ma perchè erano le nozze di Gesù, nozze di cui non si poteva parlare perchè erano con una peccatrice pubblica, Maria Maddalena. Ecco perchè da allora tutti gli illuminati, da Simon Mago a Postel, vanno a cercare il principio dell'eterno femminino in un bordello. Pertanto Gesù è il fondatore della stirpe reale di Francia

L'umanità non sopporta il pensiero che il mondo sia nato per caso, per sbaglio, solo perché quattro atomi scriteriati si sono tamponati sull'autostrada bagnata. E allora occorre trovare un complotto cosmico, Dio, gli angeli o i diavoli.

Quella volta Belbo aveva perso il controllo. Almeno, come poteva perdere il controllo lui. Aveva atteso che Agliè fosse uscito e aveva detto tra i denti: «Ma gavte la nata.»
Lorenza, che stava ancora facendo gesti complici di allegrezza, gli aveva chiesto che cosa volesse dire.
«È torinese. Significa levati il tappo, ovvero, se preferisci, voglia ella levarsi il tappo. In presenza di persona altezzosa e impettita, la si suppone enfiata dalla propria immodestia, e parimenti si suppone che tale smodata autoconsiderazione tenga in vita il corpo dilatato solo in virtù di un tappo che, infilato nello sfintere, impedisca che tutta quella aerostatica dignità si dissolva, talché, invitando il soggetto a togliersi esso turacciolo, lo si condanna a perseguire il proprio irreversibile afflosciamento, non di rado accompagnato da sibilo acutissimo e riduzione del superstite involucro esterno a povera cosa, scarna immagine ed esangue fantasma della prisca maestà.»

C'era un tale, forse Rubinstein, che quando gli avevano chiesto se credeva in Dio aveva risposto: "Oh no, io credo... in qualcosa di molto più grande..." Ma c'era un altro (forse Chesterton?) che aveva detto: da quando gli uomini non credono più in Dio, non è che non credano più a nulla, credono a tutto


Però non ho assolutamente apprezzato il finale: l'ho trovato semplicistico, ci mancava solo un ultimo capitolo in cui dichiarava di essersi svegliato e aver scoperto che era tutto un sogno!
 

Kasparlo

New member
Credo che sia l'unico libro che ho tentato di leggere 3 volte senza riuscirci. Secondo me è semplicemente un libro noioso
 
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