Qualcuno mi spiega perché le scrittrici donne parlano quasi solo di donne?

vada

New member
Trovo molto riduttive le argomentazioni di Vladimir e penso che molti dei libri delle autrici da lui citate non li abbia letti con molta attenzione. Passi per la Allende che alla lunga può diventare ripetitiva e i suoi ultimi romanzi non sono all'altezza dei primi, passi per altre sudamericane come la Serrano ,Mastreta la Belli e così via i cui romanzi sono incentrati sui problemi femminili, ma Jane Austen no nel modo più assoluto basti pensare ad Orgoglio e Pregiudizio e alla maniera in cui tratteggia i personaggi con le loro piccinerie, ed inoltre ha un sens of humor che ritrovo solo in Dickens. E poi per non parlare di quel capolavoro che sono Le Memorie di Adriano scritto da una donna.....
La Mazzantini non mi dice granchè invece.
Ma vorrei ricordare Christa Wolf con i suoi romanzi !!!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Cos'ha scritto?


  • Gli eremiti e L'aratore - 1907
  • La famiglia de Cats – 1909
  • Ex Africa – 1915 (poesie)
  • Il matrimonio moderno - 1923
  • Lettere dall'Africa - 1914-1931
  • La vendetta della verità - 1926
  • Il pranzo di Babette - 1952
  • Sette storie gotiche – 1934
  • La mia Africa - 1937
  • Dagherrotipi
  • Carnevale e altri racconti postumi
  • Racconti d'inverno – 1942 (undici racconti)
  • Il matrimonio moderno
  • I vendicatori angelici – 1944
  • Ultimi racconti – 1957
  • Capricci del destino – 1958
  • Ombre sull'erba – 1960
  • Ehrengard - 1963
in neretto quello che ho letto io
 

Blue Mooon

Sognatrice
Io penso che sia difficile calarsi in modo convincente e sufficientemente profondo in un universo cui non si appartiene, per cui mi sembra più che legittimo che le donne parlino delle donne e gli uomini di uomini. Devo dire di conseguenza che a mio parere anche molti grandi scrittori sembrano non aver capito un accidente del mondo femminile (non vorrei scatenare un delirio ma Freud stesso sulla psiche delle donne ha detto solenni... cavolate!!!! ) . Per altro sono d'accordo con chi fa notare la disparità di condizione tra maschi e femmine in passato. Difficile trovare letterate del calibro di Dante ai suoi tempi... e trovo giuste pure le osservazioni sul fatto che i grandi autori vanno al di là del genere. Virginia Wolf (il suo Orlando tra l'altro vive entrambe le nature...). E anche George Eliot (gran donna!). E quoto la Yorcenaur!
 

supersimo06

New member
Ciao!

Il fatto che Jane Austin e le sorelle Bronte non siano esempi di letteratura da donnette che guarda solo "all'ombelico" è rappresentato dal fatto che quando hanno pubblicato le loro opere si sono presentate come uomini per non rischiare la discriminazione nella società. Nessuno ha messo in dubbio la loro identità di virili e mascolini scrittori maschi e nessuno ha messo in dubbio le loro capacità letterarie.

Come scrittrice donna degna della maggiore considerazione ti raccomando anche Marguerite Yourcenar, la prima donna eletta all'Accademia Francese.

Secondo me parti prevenuto quando sai che il libro è stato scritto da una donna...
 

Vladimir

New member
Ciao!

Il fatto che Jane Austin e le sorelle Bronte non siano esempi di letteratura da donnette che guarda solo "all'ombelico" è rappresentato dal fatto che quando hanno pubblicato le loro opere si sono presentate come uomini per non rischiare la discriminazione nella società. Nessuno ha messo in dubbio la loro identità di virili e mascolini scrittori maschi e nessuno ha messo in dubbio le loro capacità letterarie.

Come scrittrice donna degna della maggiore considerazione ti raccomando anche Marguerite Yourcenar, la prima donna eletta all'Accademia Francese.

Secondo me parti prevenuto quando sai che il libro è stato scritto da una donna...

No perché ci sono scrittrici che mi piacciono come ad esempio Maria di Francia unica autrice medievale nota e autrice dei fabliaux che sono gli antenati della novella, come la Ulickaja, come Anna Achamtova. Comunque capovolgiamo la domanda... secondo voi gli scrittori che ho citato (Dostoevskij, Dante, Rabelais ecc...), hanno un messaggio universale oppure si guardano i piedi?
 

supersimo06

New member
É proprio quando chiedi "secondo voi gli scrittori che ho citato (Dostoevskij, Dante, Rabelais ecc...), hanno un messaggio universale oppure si guardano i piedi?" che sbagli...non è che hanno un messaggio universale perchè sono uomini, ma perchè sono scrittori...Austin, Yourcenar, Blixen parlano di storie universali perchè sono scrittrici, non perchè sono donne...
E comunque mi sembra anche un po' scontato il fatto che una donna si identifichi più facilmente con storie di donne e un uomo si identifichi più facilmente con storie di uomini...è ovvio che, se uno scrittore parte dalla propria vita per mettere su carta quello che gli passa per la testa, la sua natura emerga prepotentemente! Ma ciò non toglie che l'orgoglio di Darcy in Orgoglio e pregiudizio, sebbene scritto da una donna, è un universale culturale maschile scientificamente provato!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
É proprio quando chiedi "secondo voi gli scrittori che ho citato (Dostoevskij, Dante, Rabelais ecc...), hanno un messaggio universale oppure si guardano i piedi?" che sbagli...non è che hanno un messaggio universale perchè sono uomini, ma perchè sono scrittori...Austin, Yourcenar, Blixen parlano di storie universali perchè sono scrittrici, non perchè sono donne...

condivido quello che dici, forse la differenza sta qui, tra lo scrivere ed essere scrittori.
Pensiamo a tutti i grandissimi scrittori che hanno parlato di donne, da Flaubert a Tolstoj, da Hibsen a Lawrence, per citarne anche io quattro tra i tanti, forse ce ne sono altrettante di donne che avrebbero raggiunto livelli eccelsi, solo fosse stato loro possibile, in una società che negava alla donna una propria possibilità di esprimersi al di fuori degli schemi e dei ruoli imposti dai maschi.
Jane Eyre di Charlotte Bronte descrive benissimo la situazione in cui una donna di talento si ritrovava, a reprimere quelle che erano le caratteristiche migliori di sè.
 

Dory

Reef Member
Mi viene in mente L'isola di Arturo della Morante,

un romanzo di formazione splendido incentrato sulla vita di Arturo....

Sono d'accordissimo con Annaluna, dovresti leggere Elsa Morante, senza dubbio "L'isola di Arturo" basterebbe per farti ricredere, ma anche "La storia", è un vero capolavoro!!
 

fabiola

New member
Concordo pienamente sulla Morante e anche su quello che avete detto prima su Flaubert. Comunque, credo che uno scrittore dovrebbe cimentarsi e immedesimarsi con tutti i punti di vista. Trovo però anche un po' uggioso l'argomento letteratura femminile, soggetti al femminile al maschile, al plurale. Così si finisce con il creare recinti che alla fine lasciano il tempo che trovano. Ogni libro è un oggetto in sé, un universo in sé.
 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Alle donne piace scrivere di donne, agli uomini pure...
Le donne sono più affascinanti ed eclettiche solitamente degli uomini.
:)
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Analisi di coscienza

Per prima cosa ho guardato la mia biblioteca e ho scoperto quanto sia povera in termini di scrittrici, perciò, per prima cosa, provvederò.

In seguito ho fatto mente locale cercando di ricordare quel poco che ho letto:
1. i testi di Natalia Ginzburg e Franca Rame riguardavano principalmente le donne, è vero, ma non mi sembravano per niente limitati, anzi, a un uomo - soprattutto - aiutano a capire tante cose che Grandi Scrittori Uomini non ci hanno mai spiegato!
2. Mary Schelley e Karen Blixen che non mi sembra parlassero SOLO di donne (soprattuttio la prima!)
Mi dispiace, ma attingendo alla mia miseranda esperienza non posso fare una statistica attendibile; di sicuro però, non me la sento di dire che siano limitate.

Il mondo della Letteratura - e non solo! - è stato esclusiva degli uomini fino a un secolo fa e questo è già un buon motivo per spiegare la povertà di figure femmili tra i classici.
Nella letteratura contemporanea invece, mi sembra ci siano tanti uomini quante donne. Fatte le dovute proporzioni, mi sa che per colpa di diverse società maschiliste (greca, romana, ebraica, cristiana, occidentale, indu, musulmana...) siano andate perse decine di omologhe di Tolstoj, Dante, Cervantes, Shakespeare, Gogol... è ciò deve essere stata una violenza terribile nei loro confronti e un furto imperdonabile nei nostri.

Saluti
 

SALLY

New member
, mi sa che per colpa di diverse società maschiliste (greca, romana, ebraica, cristiana, occidentale, indu, musulmana...) siano andate perse decine di omologhe di Tolstoj, Dante, Cervantes, Shakespeare, Gogol... è ciò deve essere stata una violenza terribile nei loro confronti e un furto imperdonabile nei nostri.

Saluti

Lo credo anch'io.
 

Bobbi

New member
Scusa, Vladimir, ma la Fallaci ha scritto un romanzo intitolato UN UOMO del tutto incentrato sulla figura di un uomo ^^ ma sono sicura che ci sono altre scrittrici che parlano di uomini. Comunque è abbastanza comprensibile che dopo millenni di silenzio donnesco, una volta data la stura, si sia verificata una cosa del genere. E poi non capisco perché qualcuno debba mollare un romanzo dopo tot pagine solo perché incentrato sull'universo femminile...
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Posso spararla grossa?

Il bimbo è a letto, la mia compagna legge una raccolta di racconti di Caproni, io mi cimento con questo forum e siccome è sabato sera e abbiamo mangiato e bevuto, mi azzardo a spararla grossa...se vi va bene, bene, e se no FATEVI UNA RISATA ma per favore non facciamo una lite!
Ammesso e NON concesso che la domanda iniziale sia corretta, la miglior risposta che trovo è la seguente:
A. Le Donne sono Femmine, perciò nell'arco della loro vita affrontano una sindrome di presviluppo, un dello sviluppo, un'altra premestruale, una mestruale, un'altra postmestruale, in seguito una del non sono più mestruata ma nemmeno ancora premestruata, se no quella della gravidanza, poi quella da parto, quella depressiva da post-parto, quella dell'allattamento, quella di quando il latte viene meno, quella della menopausa, quella in cui si è in pace con se stesse, quella della vedova... e via discorrendo: la psicologia spicciola è semplice, alla portata di tutti ma a volte uno schizzo della realtà (grottesca e brutale) riesce a farlo.
B. L'uomo invece no, è Maschio, perciò è diverso: PRIMA di un rapporto vede tutto nero, subito DOPO vede tutto bianco; basta, non c'è altro da dire.

Anzi, no: invecchiando rincoglionisce di brutto e meno male che ha una vita media più breve della sua compagna e a un certo punto si leva dai coglioni e lascia che (se ha un po' di tatto) dia una mano alla figlia o alla nuora senza far saltare per aria il loro matrimonio.
Una scrittrice Donna, quindi, ha un'esperienza di vita su cui scrivere che uno scrittore Uomo nemmeno se la sogna, perciò è normale che sfrutti un personaggio (la Donna) molto ricco sul piano psicologico che uno scrittore Uomo, invece, si può solo sognare.

Rileggendo quanto sopra sorrido e mi ritrovo d'accordo con me stesso (ammesso e NON concesso che il postulato iniziale sia corrretto!!!) al massimo al 70%.

Dai, datemi addosso, ma per carità, tenete conto che:
1. ho dato per vero un postulato iniziale che NON mi convince
2. ho anche voglia di scherzare (se la letteratura deve essere una pizza, allora chiudo e vado alla Bella Napoli)

Un saluto
 

skitty

Cat Member
:D Perché darti addosso? Al di là del fatto che il tuo è stato un intervento molto divertente :wink: ... penso che in parte, sia condivisibile.
Non è che un uomo viva meno situazioni e meno emozioni, ma sicuramente le vive in maniera differente da una donna. Poi non si può neanche generalizzare, però così a grandi linee, è anche pur vero che le emozioni femminili hanno molte sfaccettature (a volte anche non desiderabili :roll:) che invece non hanno gli uomini.

Per quanto riguarda il discorso in generale, non mi pare che le donne parlino solo di donne però... i personaggi sono vari ed infiniti, sia che lo scrittore sia un uomo o una donna! Forse il personaggio donna "ha più cose da dire"... perché si fa più menate, sensi di colpa, e tante altre belle cose che possono riempire più pagine :mrgreen:!
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Ciao Skitty.
Il cervello dell'uomo e della donna sono molto diversi: il primo è molto più voluminoso e pesante, il secondo ha una corteccia molto più fitta. Cosa comporta? Boh! Io ne vengo dal settore della meccanica e ai cervelli non ci ho mai fatto un cambio dell'olio.
Parto il lunedì all'alba e torno venerdì notte, o il sabato o dopo 2 settimane, e ogni volta trova il ns bambino (adesso di 7 mesi) completamente cambiato e insieme a lui, la mia compagna che ci si adatta come una patella; io invece no, sono e resto più o meno lo stesso... anzi no, torno cambiato anch'io a seconda di cosa mi è capitato durante la settimana trascorsa in trasferta, ma non in maniera così lampante.
A volte mi domando se dovesse partire lei ed io rimanere a casa: ci adatteremmo alle situazioni oppure ci sentiremmo pesci fuor d'acqua perchè io uomo lei donna? Augh!
Non me la sento di esprimermi, ho paura di dire una sciocchezza troppo grossa; preferisco tenermi i miei dubbi e trasmetterli, un domani, ai ns bambini.
E poi, nella sessualità, siamo proprio diversi: è come confrontare una fotocopiatrice degli anni 70 (B/N) con la scheda grafica di un Apple.
Di nuovo: non me la sento di trarre conclusioni a livello letterario ma il dubbio un po' mi rode.
Speriamo che ci aiutino in tanti/e a capire.
Saluti
 
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SALLY

New member
A. Le Donne sono Femmine, perciò nell'arco della loro vita affrontano una sindrome di presviluppo, un dello sviluppo, un'altra premestruale, una mestruale, un'altra postmestruale, in seguito una del non sono più mestruata ma nemmeno ancora premestruata, se no quella della gravidanza, poi quella da parto, quella depressiva da post-parto, quella dell'allattamento, quella di quando il latte viene meno, quella della menopausa, quella in cui si è in pace con se stesse, quella della vedova... e via discorrendo: la psicologia spicciola è semplice, alla portata di tutti ma a volte uno schizzo della realtà (grottesca e brutale) riesce a farlo.
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...ah ah ah ti sei dimenticato un passaggio:la premenopausa :mrgreen:

sicuramente la donna attraversa un'infinità di fasi.Per quanto riguarda il cervello sembra sia provato che l'uomo usa in prevalenza la parte destra che corrisponte alla razionalità,al calcolo e all'orientamento spaziale,mentre la donna tende più alla parte sinistra che corrisponde all'intuito,ed essendo più plastico di quello dell'uomo assorbe di più gli stimoli esterni,quindi anche se all'inizio hanno uguali informazioni,nell'arco della vita,man mano che evolgono si ritrovano ad essere notevolmente diversi.Inoltre,hai notato che le donne riescono a fare più cose contemporaneamente,mentre la maggior parte degli uomini vanno in confusione?! non tutti,naturalmente....:wink:

Anche da me c'è la pizzeria Bella Napoli :D
 
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