elena
aunt member
Intorno a questa massima ruota il capolavoro di Umberto Eco, Il nome della rosa.
Senza arrivare a situazioni estreme come quelle riportate in quest'opera, dove il “peccato di ridere” costituiva un sintomo di leggerezza di pensiero tale da giustificare l'assassinio, quante persone ancora oggi manifestano una sorta di insofferenza nei confronti della “mancanza di serietà”. Ovviamente ci sono circostanze che richiedono un comportamento severo e compassato, ma a volte ho la sensazione che molti si impongano questa “seriosità” per dimostrare di essere profondi, impegnati, “cerebrali” e rinuncino ad una sana e piacevole risata solo per timore di essere giudicati superficiali :W.
Sarà che a me piace molto ridere e scherzare, ma ritengo che l'ironia, anche quella semplicemente indirizzata a meri fini comici, sia la vera essenza della gioia di vivere e costituisca un modo esemplare per tirar fuori il bambino che c'è in ognuno di noi .......e questo per me è un concetto antitetico rispetto alla stoltezza.......l'importante è non fermarsi alle apparenze :wink:!
Vi è mai capitato di riscontrare un assoluto “nulla” dietro la maschera di un “intellettuale” o, al contrario, di scoprire un'anima sensibile e profonda sotto la facciata di un allegro e apparentemente superficiale compagnone :??
Voi come la pensate ? Ritenete preferibile lasciarsi ogni tanto andare e godere di un sano momento goliardico o questo per voi rappresenta comunque un sintomo di banale superficialità :???
P.S. ho cercato.....ma non mi sembra che ci sia una discussione sull'argomento.....se esiste......chiedo venia
Senza arrivare a situazioni estreme come quelle riportate in quest'opera, dove il “peccato di ridere” costituiva un sintomo di leggerezza di pensiero tale da giustificare l'assassinio, quante persone ancora oggi manifestano una sorta di insofferenza nei confronti della “mancanza di serietà”. Ovviamente ci sono circostanze che richiedono un comportamento severo e compassato, ma a volte ho la sensazione che molti si impongano questa “seriosità” per dimostrare di essere profondi, impegnati, “cerebrali” e rinuncino ad una sana e piacevole risata solo per timore di essere giudicati superficiali :W.
Sarà che a me piace molto ridere e scherzare, ma ritengo che l'ironia, anche quella semplicemente indirizzata a meri fini comici, sia la vera essenza della gioia di vivere e costituisca un modo esemplare per tirar fuori il bambino che c'è in ognuno di noi .......e questo per me è un concetto antitetico rispetto alla stoltezza.......l'importante è non fermarsi alle apparenze :wink:!
Vi è mai capitato di riscontrare un assoluto “nulla” dietro la maschera di un “intellettuale” o, al contrario, di scoprire un'anima sensibile e profonda sotto la facciata di un allegro e apparentemente superficiale compagnone :??
Voi come la pensate ? Ritenete preferibile lasciarsi ogni tanto andare e godere di un sano momento goliardico o questo per voi rappresenta comunque un sintomo di banale superficialità :???
P.S. ho cercato.....ma non mi sembra che ci sia una discussione sull'argomento.....se esiste......chiedo venia