El_tipo
Surrealistic member
Pensiero molto Zen!!
mi stai dando del religioso????!!!aura:aura:aura:aura:
Pensiero molto Zen!!
E' fuori discussione che questo sia il discorso più semplice sulla terra: se stai bene con una persona ci stai, se non ci stai più bene non ci stai...
Nicole concordo su ciò che dici ovvero che anche in amicizia o in famiglia ci sono delle regole, però in questi ambiti sono io che mi do delle regole comportamentali date dal mio buon senso, non c'è un codice esterno che mi dice "se tu non fai così verrai punito".
Quindi non credo che le cose siano paragonabili
Cioè?
Punto UNO: le regole ci sono DAPERTUTTO. Questo è un fatto che è off topic di ogni discusione. Se tu credi che sei tu a scegliere queste regole, sbagli di grosso. Si tratta semplicemente delle regole che tu credi di scegliertele da sola, invece si tratta delle conclusioni che prima di te sono arrivati tanti.... e li rispettano tutti. Si tratta delle questioni "morali" e c'è una grande teoria dietro di lei che si chiama l'Etica. Stai nominando i codici morali, che in altre parole non sono altro che LE REGOLE NON SCRITTE, ma accettate da tutti. Se c'è una persona che non li rispetta, va bandita dalla società, o abbandonata dal marito e dall'amica... Prova solo cambiare i tuoi principi e dopo dimmi come si sono comportati i tuoi più cari. Stesso vale per una questione religiosa.
Punto due: :?? ho dimenticato quello che volevo dire ancora...
Cioè?
Punto UNO: le regole ci sono DAPERTUTTO. Questo è un fatto che è off topic di ogni discusione. Se tu credi che sei tu a scegliere queste regole, sbagli di grosso. Si tratta semplicemente delle regole che tu credi di scegliertele da sola, invece si tratta delle conclusioni che prima di te sono arrivati tanti.... e li rispettano tutti. Si tratta delle questioni "morali" e c'è una grande teoria dietro di lei che si chiama l'Etica. Stai nominando i codici morali, che in altre parole non sono altro che LE REGOLE NON SCRITTE, ma accettate da tutti. Se c'è una persona che non li rispetta, va bandita dalla società, o abbandonata dal marito e dall'amica... Prova solo cambiare i tuoi principi e dopo dimmi come si sono comportati i tuoi più cari. Stesso vale per una questione religiosa.
Punto due: :?? ho dimenticato quello che volevo dire ancora...
Da non credente ritengo cmq che per chiunque sia credente di qualche religione(cristiana,musulmana, buddhista ,ebraica etc.)il seguire quelle che sono delle regole che caratterizzano la sua fede sia fondamentale.Questo non tanto perchè abbiano bisogno di chi dice loro cosa fare,ma pechè è radicato,almeno credo,nel concetto di fede.Se credo ho fede e se ho fede credo che ciò che la mia religione mi consiglia su come vivere sia per me il modo migliore possibile e proprio perchè ho fede non lo sento un sacrificio.Se guardiamo bene tutte le religioni hanno delle regole di base che coincidono perfettamente con quelle sociali,non c'è nessuna religione che mi dica di uccidere,rubare o sterminare (se mai sono alcuni dei loro rappresentanti che lo dicono deviando il messaggio religioso)quindi in questo caso accettare l regole della propria religione non è indice di esserene schiavo altrimenti vuol dire che vuoi vivere al di fuori della società civile.Poi ogni religione ha delle sue tradizioni da seguire e rispettare e se uno è credente non trovo niente di male se le segue non penso che le segua perchè abbia paura di essere punito ma perchè ritiene che siano giuste magari non riuscirà a seguirle al 100%,ma ci proverà.La cosa che ritengo importante è che se uno crede in una certa religione si sforzi di seguirne i precetti,trovo troppo di comodo dire "sono credente,ma faccio quello che voglio io" è come volersi iscrivere ad una maratona e poi arrivare al traguardo in macchina,oggi penso che molti si comportano in questo modo credono che basti dire di "credere" per essere a posto
Faccio esempio se io fossi un credente cristiano cercherei di seguire ciò che Gesù mi ha insegnato(il perdono,l'amore il sacrificio etc.)se il Papa mi parla di Inquisizione che nulla ha a che fare con i precetti cristiani non lo si segue,quindi non confondiamo fede e uso che gli uomini possono fare della religione, per me la religione non fa male a nessuno è l'uomo che la usa che può far male.
Non capisco a cosa ti riferisci quando parli di cambiare regole civili(cioè quali cambieresti?)e chi ne sarebbe un ostacolo ne ho forse un idea ,ma se vuoi rispondermi tu evito di dare un parere sbagliato prima di sentire la tua
lo sapevo che avevo inteso male una tua frase! anche tu convieni sul fatto che le organizzazioni umane derivanti dalle idee religiose sono una mera astrazione ed utilizzano concetti teleologici per imporre una linea di pensiero e per accumulare denaro, cosa che in sè costituisce un gravissimo reato?
Io credo che il mio discorso appare antipatico e pretenzioso perchè tocca un argomento su cui c'è un certo tabù. Ma se si riuscisse a togliere questo velo, il paragone con Vanna Marchi sarebbe molto più palese.
Immaginiamo per un attimo che qualcuno, un giorno, riuscisse a dimostrare che non esiste nessun Dio e nessuna religione; chi pagherebbe in questo caso per oltre 2000 anni di imbrogli e soprusi? non mi riferisco solo ai grossi scandali della chiesa, ovvero le crociate, le indulgenze, l'inquisizione ecc. Chi pagherebbe per tutte le persone imbrogliate su fedi e vite eterne, su principi. Chi pagherebbe per le vite dei martiri della chiesa, per le vite dei sacerdoti, uomini comuni che si troverebbero ad aver rinunciato alla propria vita per nulla.
Chi pagherebbe? ci sarebbe stato un delitto più grande di questo nella storia dell'umanità?
Beh ogni società si impone delle regole, anzi è quasi una tautologia: la società è un sistema di regole che i componenti accettano con l'adesione alla società (naturalmente ognuno è libero di andare a vivere nella giungla per i fatti suoi). Le regole sono necessarie per l'esistenza stessa della società. La fonte naturalmente è variabile (stato, religione, gruppi sociali), ma il principio è lo stesso. E tutte le regole alla fine interagiscono proprio con la sfera affettiva morale: nel momento in cui indirizzi la tua condotta in una direzione piuttosto che un'altra, il tuo agire si riverbera anche sulla tua moralità/psicologia necessariamente.
Alcune regole non sono direttamente necessarie alla sopravvivenza della società (come può esserlo invece la regola Non uccidere), ma mirano a dar valore a determinati elementi, come la famiglia p.es., nella convinzione che ciò arricchisca lo spirito, quindi l'uomo, quindi la società. In ultima analisi, sono pur sempre regole che mirano al benessere sociale.
Il matrimonio è un rito che ci viene tramandato e tutto in esso mira a dar valore e significato al legame che si sta instaurando: la collettività viene chiamata a testimoniare, persino dio, il prete (che dovrebbe essere una figura simbolica di guida) sancisce l'unione con la sua autorità, ecc.
In questo contesto è determinante l'importanza del rito, come elemento che dà sicurezza, importanza, ma soprattutto legittimità agli atti che si compiono. In questo senso credo che abbia ragione Dory.
Naturalmente i membri di una determinata società credono che determinante cose (es. matrimonio) vadano fatte in un determinato modo (in chiesa ecc.), altrimenti la società sarà punita dal dio in questione (timore atavico!)
Ho letto un libro della Margaret Mead Sesso e temperamento (sesso nel senso di genere sessuale) dove emerge molto chiaramente l'importanza delle tradizioni e dei rituali per le società.
Fortunatamente non viviamo una società chiusa, non abbiam bisogno di fuggire nella giungla per sottrarci alle regole di un gruppo che sociale che non condividiamo e credo che la citazione di Voltaire riportata da Nicole dovrebbe costituire la prima regola di condotta morale di tutti noi.
Da non credente ritengo cmq che per chiunque sia credente di qualche religione(cristiana,musulmana, buddhista ,ebraica etc.)il seguire quelle che sono delle regole che caratterizzano la sua fede sia fondamentale.Questo non tanto perchè abbiano bisogno di chi dice loro cosa fare,ma pechè è radicato,almeno credo,nel concetto di fede.Se credo ho fede e se ho fede credo che ciò che la mia religione mi consiglia su come vivere sia per me il modo migliore possibile e proprio perchè ho fede non lo sento un sacrificio.Se guardiamo bene tutte le religioni hanno delle regole di base che coincidono perfettamente con quelle sociali,non c'è nessuna religione che mi dica di uccidere,rubare o sterminare (se mai sono alcuni dei loro rappresentanti che lo dicono deviando il messaggio religioso)quindi in questo caso accettare l regole della propria religione non è indice di esserene schiavo altrimenti vuol dire che vuoi vivere al di fuori della società civile.Poi ogni religione ha delle sue tradizioni da seguire e rispettare e se uno è credente non trovo niente di male se le segue non penso che le segua perchè abbia paura di essere punito ma perchè ritiene che siano giuste magari non riuscirà a seguirle al 100%,ma ci proverà.La cosa che ritengo importante è che se uno crede in una certa religione si sforzi di seguirne i precetti,trovo troppo di comodo dire "sono credente,ma faccio quello che voglio io" è come volersi iscrivere ad una maratona e poi arrivare al traguardo in macchina,oggi penso che molti si comportano in questo modo credono che basti dire di "credere" per essere a posto
Chissà Nikki !cioè quale reato?
Io non vedo dove sia il problema. Che i credenti credano ed i non credenti non (tant'è:di solito si trovano sempre, ed inconsapevolmente, altri "fantocci" da adorare) ! Che sia, insomma !
anche tu convieni sul fatto che le organizzazioni umane derivanti dalle idee religiose sono una mera astrazione ed utilizzano concetti teleologici per imporre una linea di pensiero e per accumulare denaro, cosa che in sè costituisce un gravissimo reato?
cioè quale reato?
L'Italia è un paere Cristiano per Storia e tradizione. Sarbbe bene accettarlo e farsene una seria ragione. E le "opinioni" degli italiani sono condizionate da tale circostanza: è un fatto.
come quale reato? aura: l'utilizzo di un concetto trascendente a scopo di imporre una linea di pensiero e accumulare denaro non ti sembra un reato?
beh, ho ricontrollato la sintassi del periodo e mi sembra corretta
Come? Cosa? Ma chi? E perchè?scusa ma che significa questa conclusione? allora non è chiaro quello che volevo dire?
Infatti. Concordo.Io credo pienamente nella libertà di opinone quanto nella libertà di culto. E desidero una società dove ognuno possa credere in quello che vuole, in dio come negli extraterrestri come in nulla.
Lei può ritenere ciò che vuole. Può anche parlare di reao. L'importante è saper indicare libro e titolo del codice penale*.io ritengo proprio di no.
Ah si?Che l'italia sia un paese di tradizioni cristiane, questo è un dato di fatto, è vero.
Ma non è un dato di fatto che queste tradizioni debbano influenzare tuttoggi la nostra etica e la nostra morale, o ancor di più, le nostre scelte politiche.
io sono arrivata a semplificare al massimo, per cui va benissimo che ognuno si crei il proprio personale rapporto con Dio o chi per lui, ma non esiste per me che lo faccia una chiesa, una religione o una confessione, per avere il controllo sulle persone in modo unilaterale, nessuna regola imposta da parte loro la potrò mai accettare.
Per quanto riguarda le regole civili quelle le accetto perchè è possibile modificarle in modo democratico da parte dei cittadini.
Dove c'è reciprocità io porto massimo rispetto, dove non c'è credo sia abuso di potere e basta.