Modifico interamente, onde evitare fastidi legali.
L'Università di Bologna sa essere un'abile persecutrice quando le si citano i professori,
senza aver ottenuto preventivo consenso s'intende - ci tuteliamo entrambi.
Tipologie psicologiche
Le osservazioni del tedesco Jung, pubblicate nel volume Tipi psicologici (1923), inerenti alle tipologie "opposte" di introverso ed estroverso non sono state esenti, come il resto della materia psicologica, dallo sconvolgimento del metodo sperimentale: i metodi psicometrici hanno dimostrato come gli esiti abbiano disegnato, in seguito alla somministrazione di tests appositamente composti, curve convergenti, e non divergenti, tradendo in questo modo le aspettative degli scienziati: la scoperta cui si è giunti, dunque, è il carattere dell'ambiversità dell'essere umano, nella compresenza di due modalità differenti di rapportarsi agli oggetti. Introversia ed estroversia sono la risultante di un allontanamento dal punto intermedio di annullamento di entrambe, laddove, in sostanza, coesistono aspetti dell'una e dell'altra senza prevaricazione od orientamento in senso specifico.
Le intromissioni di altre componenti nella formazione della personalità, rendono esile - eufemisticamente - il contributo del metodo sperimentale; pur prendendone le distanze, difatti, esso non riesce a negare, e pertanto a dimostrare la falsità, del ruolo dei fattori genetici ereditari. E' cosa nota, almeno ai più, come l'incidenza dei caratteri ereditari abbia una grandissima influenza sulla personalità, tanto che si può parlare a buon diritto di caratteristiche comportamentali genetiche derivate. Oltre a ciò, è interessante notare, tuttavia, come le tessere di una predisposizione ereditata si incastrino con altre assunte dall'esterno, in quei meccanismi sociali e culturali estremamente complessi che di fatto mutano l'individuo a seconda della sua collocazione (Hilgard, 1962).
L'inclusione in una categoria di così estesa generalità [riducendosi alla dicotomia introverso-estroverso], infine, può provocare il sorgere di tipi stereotipi, e ciò in quanto da una persona classificata secondo certi criteri, ci si aspetta un certo grado di conformità ai canoni generalemente connessi e riconosciuti a quei modelli generalissimi.
Bibliografia:
Canestrari Renzo
Psicologia generale e dello sviluppo/Renzo Canestrari, Bologna CLUEB, 1984, pp. 487-488
Messa in luce la mia posizione scettica sulla classificazione delle persone,
posto una tabella ritenuta valida per l'inclusione introverso-estroverso:
Introverso
- Ha poche amicizie
- Molto sensibile
- Diffidente verso gli altri
- Preoccupato delle possibili disgrazie
- Inquieto quando le cose vanno male
- Facilmente sconvolto
- Nel gruppo si tiene di preferenza alla periferia
- Critico verso gli altri
- Preferisce lavorare solo piuttosto che in gruppo
- Di umore mutevole
- Meticoloso, accurato nei suoi affari, attento nel suo abbigliamento
- Sensibile al rumore
- Male accetta gli ordini e la disciplina
- Radicale: preferisce cambiare il mondo piuttosto che adattarvisi
- Evita le occasioni di parlare in pubblico
- Non è morbido nelle sue parole
- Preferisce le distrazioni intellettuali
Estroverso
- Ha numerosi amici
- Poco sensibile
- Fiducioso verso gli altri
- Non si preoccupa delle possibili disgrazie
- Indifferente quando le cose vanno male
- Difficilmente sconvolto
- Si tiene sempre al centro del gruppo
- Tollerante verso gli altri
- Preferisce lavorare in gruppo piuttosto che solo
- Di umore stabile
- Poco attento nel vestire, incurante negli affari
- Insensibile al rumore
- Si piega volentieri agli ordini e alla disciplina
- Cerca le occasioni di parlare in pubblico
- Conservatore: preferisce adattarsi al mondo piuttosto che cambiarlo
- Sa essere arrendevole nelle sue parole
- Preferisce le distrazioni atletiche