Poichè, sebbene egli fosse vissuto tutta la vita seconda la Regola e fosse anche considerato con rispetto dai monaci più giovani per la sua età e per la sua devozione, pure non era spenta nel suo cuore l'irrequietezza e l'ansia della ricerca. Venne dunque al fiume, pregò il vecchio che lo traghettasse , e quando furono sulla barca gli disse: << Tu hai dimostrato molta bontà verso noi monaci e pellegrini, molti di noi hai già traghettato. Non sei anche tu, o barcaiolo, uno che cerca la retta via?>>
Parlò Siddharta, e i suoi vecchi occhi eran tutto un sorriso: <<Come, tu dici uno che cerca, o venerabile, eppure sei già avanti negli anni, e porti l'abito dei monaci di Gotama?>>.
<<Son vecchio sì >> disse Govinda <<ma di cercare non ho mai tralasciato. E mai cesserò di cercare, questo mi sembra il mio destino. Ma tu pure hai cercato, così mi pare. Vuoi dirmi una parola, o degnissimo?>>
Disse Siddharta: <<Che dovrei mai dirti, io, o venerabile? Forse questo, che tu cerchi troppo? Che tu non pervieni a trovare per il troppo cercare?>>
<<Come dunque?>> chiese Govinda.
<<Quando qualcuno cerca>> rispose Siddharta <<allora accade facilmente che il suo occhio perda la capacità di vedere ogni altra cosa, fuori di quella che cerca, e che egli non riesca a trovar nulla, non possa assorbir nulla, in sè, perchè pensa sempre unicamente a ciò che cerca, perchè ha uno scopo, perchè è posseduto dal suo scopo. Ma trovare significa: esser libero, restare aperto, non aver scopo. Tu, venerabile, sei forse di fatto uno che cerca, poichè perseguendo il tuo scopo, non vedi tante cose che ti stanno davanti gli occhi>>.
Da dove è preso??