Rice, Anne - Vampiri storici e filosofi...

Entropya

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Della Rice ho letto molto anni fa.. Intervista col Vampiro e Scelti dalle Tenebre sono una spanna sopra gli altri che sinceramente non mi sono piaciuti molto..
L'adattamento cinematografico de La Regina dei Dannati è stato orribile, l'unica cosa che si salva è la colonna sonora.
Anche il primo libro della saga delle streghe Mayfair, L'ora delle streghe è molto bello.

Dei libri "fuori saga" mi è piaciuto solo Merrick la strega..che poi troppo fuori saga non è ma vabbè :D
 

lipsialove74

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Io ho letto tutti i romanzi delle Cronache dei vampiri e anche la saga delle Streghe di Mayfair della quale salvo solo il primo, l'ora delle streghe. Mentre mi è piaciuto molto il Armand e Marius. Li ho trovati bellissimi, così come la trilogia dedicata a Lestat: Intervista col vampiro, Scelti dalle tenebre e La regina dei dannati. Adoro il suo modo di scrivere anche se ha reso i vampiri un pò troppo romantici, discostandoli dallo stereotipo dei succhia sangue dei di Bela Lugosi e simili( che io considero capolavori). Consiglio agli amanti del genere la Saga di Anita Blake dell'autrice Laurell Hamilton.
 

Leeren

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Guarda chi ho trovato dando una spolverata qua e là!

Penso che ognuno di noi abbia un autore al quale è profondamente affezionato, che lo ha accompagnato negli anni e verso cui prova un'estrema gratitudine..per me si tratta di Anne Rice. Ho letto Intervista col vampiro per puro caso quando avevo circa 14 anni (ora ne ho 30 quindi non proprio l'altro ieri ecco :lol:), ero a casa di un amico di mio fratello ad annoiarmi quando sono stata attratta dal titolo e lui mi ha detto che era un libro abbastanza conosciuto e ci avevano anche fatto un film, ho cominciato a sfogliarlo (per altro era un'edizione mega vecchia, che invidia! Altro che la carta straccia della TEA [che la me stessa adolescente povera comunque ringrazia :lol:]) e penso di averne letto più di metà quella stessa sera, con gli occhi iniettati di sangue per averli tenuti troppo spalancati al solito :mrgreen:

La lista aggiornata limitata alla Cronache dei vampiri:

Intervista col vampiro (Interview with the Vampire, 1976)
Scelti dalle tenebre (The Vampire Lestat, 1985)
La regina dei dannati (The Queen of the Damned, 1988)
Il ladro di corpi (The Tale of the Body Thief, 1992)
Memnoch il diavolo (Memnoch The Devil, 1995)
Armand il vampiro (The Vampire Armand, 1998)
Merrick la strega (Merrick, 2000)
Il vampiro Marius (Blood and Gold, 2001)
Il vampiro di Blackwood (Blackwood Farm, 2002)
Blood (Blood Canticle, 2003)
Il principe Lestat (Prince Lestat, 2014)
Prince Lestat and the Realms of Atlantis (2016)

Anne ha sempre amato molto il marito Stan Rice, tutti i libri contengono delle sue poesie e quasi sempre sono dedicati a lui. Anne si è sempre fatta molte domande sulla religione, essendo una donna molto intelligente e pratica ha sempre lottato tra il desierio di credere e il criticismo di una mente fondamentalmente laica, questo è evidente nei libri, a seguito della morte di Stan ha avuto dapprima un allontanamento repentino dalla religione, poco dopo l'ha invece riscoperta e vi si è dedicata anima e corpo. Questo l'ha portata a scrivere i libri sulla storia di Cristo (non li ho mai letti ma sono certa che non siano i soliti libri pseudo didattici sull'esodo e quant'altro, piuttosto veri e propri romanzi incentrati su Gesù come personaggio umano, con dubbi paure e speranze) e a volersi staccare dalle opere precedenti, tanto che aveva affermato che era probabile che non avremmo mai più letto libri inerenti la congrega di vampiri che l'avevano resa famosa.
All'epoca la presi male, capivo l'esigenza di scrivere altro (cosa che per altro ha sempre fatto) ma non di "ripudiare" i personaggi grazie ai quali si era conquistata negli anni un fandom di milioni di lettori. Ad ogni modo anche la sua rinnovata fede negli anni ha perso un po' di fulgore, mi pare di ricordare che fosse rimasta un po' amareggiata da qualcosa, forse aveva assistito a episodi spiacevoli nelle comunità cristiane con cui era entrata in contatto o comunque non aveva trovato nella religione la fine della sua perenne ricerca..fatto sta che Lestat è tornato a farsi sentire (Anne ha sempre detto che lei non scrive i libri ma è il protagonista che ogni tot si auto-rispolvera e chiede di saltar fuori) e nel 2014 ha ricominciato a scrivere con rinnovata foga.
Il principe Lestat è stato subito adattato dalla Longanesi (all'epoca vivevo in Giappone e me l'ero fatto spedire dai miei [insieme a una tonnellata di viveri] tanto sbavavo dalla foga di leggerlo) mentre il successivo Lestat and the Realms of Atlantis non è ancora edito in Italia, la motivazione la sa la Longanesi ma non si degna di rispondere alle mail quindi ho la mia buona copia in lingua originale sullo scaffale. TUNZZZ

Inoltre quest'inverno (ottobre 2018) è prevista l'uscita di un nuovo libro dal titolo Blood Communion. Non contenta, l'Annina ha venduto i diritti di tutti i libri alla Paramount Television per la realizzazione di una serie tv al cui copione stanno lavorando lei e il figlio Christopher Rice (scrittore e sceneggiatore).
Insomma si è proprio sbizzarrita, forse anche perché è cosciente di non avere un tempo illimitato, ha 76 anni e spesso si affatica a scrivere o stare al pc per tante ore ecc quindi credo voglia sfruttare tutta la sua energia. :ad:

Sta diventando un post mega lungo, ma voglio aggiungere che del vampiro mi attraggono l'aspetto, l'estetica, la grazia felina, la lascivia, la figura del vampiro è irrimediabilmente seducente. Di contro se prendiamo il vampiro per quello che è stiamo parlando di un cadavere che mantiene le funzioni vitali grazie al sangue che ruba ad altri esseri viventi, uccidendoli. Questo, non lo amo. Lo dico perché voglio spiegare a chi magari non conosce nulla di questi romanzi che dire che sono "storie di vampiri" è riduttivo. Il vampiro nei romanzi della Rice è l'uomo mostro, dell'uomo mantiene i sentimenti persino amplificati, gli struggimenti, la compassione, l'amore per gli altri uomini, del mostro le facoltà sovraumane e, ovviamente, la brama di sangue che per quell'attimo oscura anche il sentimento più puro. Il (quasi sempre) protagonista dei romanzi era un ragazzo la cui aspirazione era essere un "uomo buono" che si ritrova non per sua scelta ad essere il killer perfetto. Tutta la ricerca della sua vita immortale è incentrata sullo scoprire quale sia il suo ruolo: se sono malvagio perché ho un anima e una coscienza? Se posso ancora ritenermi buono perché devo uccidere? Dev'esserci un ordine, un'Entità superiore che ha voluto che camminassi su questo mondo, se sono dannato perché non mi viene a prendere? Dov'è la punizione? Quasi ci spera, Lestat, che un diavolo arrivi e se lo porti (peraltro verrà pure accontentato :?), e nelle sue continue sfide lanciate al cielo, a chiunque le voglia cogliere, si spinge sempre più oltre, superando ogni limite, ogni divieto, ogni volta più esaltato ma anche reso più cinico dal fatto che per quanto si spinga oltre, la punizione non arriva mai e lui è sempre lì, vivo-morto tra i vivi.
Ma è riduttivo, gli argomenti che Anne tocca sono i più disparati, i personaggi sono sì vampiri (e in questo senso respiriamo anche una sorta di "riscatto" mentale poiché possiedono doti che li rendono - e quindi ci rendono temporaneamente - incommensurabilmente forti e temerari) ma non fatichiamo ad empatizzare con loro, temi come l'emarginazione, il disagio, la ricerca di se stessi, il senso di appartenenza, la ricerca del divino, l'esistenza del male, il desiderio di auto-annientamento sono costanti nei suoi romanzi e lanciano spunti per infinite discussioni di tipo etico, morale, religioso e sociale. Questo è l'universo di Anne Rice e in questo risiede la mia bramosia. :HIPP
 
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