Carrisi, Donato - Il suggeritore

Shoofly

Señora Memebr
'sto fijo de Al Bano mi stuzzica sempre di più... mi sa che dovrò decidermi a cacciare 'sti 18 euro de felicità :mrgreen:

(scherzo, mi dicono che il Carrisi non sia fijo de Al Bano, ma a me piace pensarlo comunque :paura::mrgreen:)
 

Nerst

enjoy member
Shoofly, vedi che il libro è disponibile in versione economica 13 euro, ma se lo compri ora lo puoi acquistare a 9.10 euro, per l' offerta sui libri edizione TEA con uno sconto del 30% :wink:
 
P

~ Patrizia ~

Guest
Un'incredibile miscellanea di casi efferati, per lo più autentici, sapientemente raccordati in un romanzo avvincente e adrenalinico.

Il ritmo è serrato, anche le prevedibilità e alcune forzature non lo penalizzano troppo perché risolte da uno stile di scrittura che sa coinvolgere e un impianto solido, studiato con cura, in una trama a incastro che lascia sempre un margine di sorpresa intrigante.

Ma il maggior pregio di questo libro è l'introspezione psicologica dei personaggi, sottesa in ogni pagina.
La pericolosità devastante della nostra parte oscura, così difficile da soffocare nelle sue molteplici manifestazioni.

"È dal buio che vengo. Ed è al buio che ogni tanto devo ritornare."
 

darida

Well-known member
Ottimo!
Uno dei thriller piu' belli letti ultimamente, forzature e situazioni prevedibili in misura accettabile e comunque veniali :mrgreen: tutto perdonato a un autore che mi ha letteralmente tenuta incollata dalla prima all'ultima pagina!

avvincente, accurato, un mix davvero ben riuscito e ben scritto :D

Mi sentirei di consigliarlo anche ai non amanti del genere, perche' no? :wink:
 

mame

The Fool on the Hill
Spoiler

Un giallo accattivante e coinvolgente con due difetti: 1) le cadute di stile (per non dire boiate pazzesche) tipo: squillano i cellulari e l'autore scrive "non poteva che essere l'annuncio del ritrovamento di un altro cadavere", lasciando il lettore a chiedersi perché mai; 2) i personaggi problematici, il cliché dei colleghi tutti contro la nuova arrivata (posto che succede anche nella realtà...), del capo scemo che vuole chiudere il caso a ogni costo pur di fare il figurone, il poliziotto buono contro il poliziotto cattivo. Tutta roba trita e ritrita. E francamente anche noiosa. Però confesso che il ritrovamento dei due cadaveri della moglie e del figlio nella stanza chiusa a chiave mi ha mandata in visibilio. Io adoro le stanze murate che custodiscono oscuri segreti...
 
Ultima modifica di un moderatore:

PASTICCIA80

New member
La sofferenza

voglio iniziare dicendo che mi sembra strano che nessuno ne abbia ancora parlato qui sul forum,perchè si tratta di un libro molto interessante,un thriller secondo me tra i migliori che abbia mai letto e considerando che è il romanzo d'esordio di questo autore italiano pensavo fosse finito sulle pagine di questo forum già da tempo.


Cinque piccole fosse in una radura.
Un braccio, il sinistro, sepolto in ogni fossa.
Cinque bambine scomparse, la più piccola di sette anni, la più grande di tredici.
Diventeranno sei, anche se della sesta nessuno ha denunciato la scomparsa- e non se ne sa il perché.
Hanno una sola cosa in comune: Sono figlie uniche di genitori non più giovanissimi.
E intanto c’è un uomo in carcere che è stato fermato dalla polizia perché girava nudo per la campagna.
Non vuole dire il suo nome, non ha precedenti penali perché non c’è traccia delle sue impronte digitali negli archivi, ha manie salutiste: è chiaro che non vuole lasciare la minima traccia nella cella, neppure di materiale organico, perché non sia possibile rilevare il suo dna.
La squadra speciale guidata dal criminologo goran gavila si occupa del caso,ma non sarà facile cercare di capire il disegno tracciato dal serial killer,che sembra,con i ritrovamenti dei corpi delle bambine,voler raccontare una storia.

La trama l'ho ripresa quasi interamente da internet.
Vorrei cercare di trasmettere quanto questo libro sia bello con parole mie ora,anche se mi viene difficile. Il libro è scorrevole,non mi è mai parso banale,anche se poco credibile in un paio di occasioni,molto interessante perchè cita più volte casi reali di omicidi seriali e,con i ragionamenti della squadra e soprattutto del criminologo e di mila vasquez (la vera protagonista del libro:è una poliziotta specializzata nel campo delle persone scomparse) ti da veramente l'impressione di poter entrare nella testa del killer e dei suoi ragionamenti per capire la prossima mossa.
Se non fosse che poi,la mossa seguente porterà sempre altri dubbi e poche risposte...
Un'altra cosa che mi è piaciuta molto è la capacità dello scrittore di farti "conoscere" i protagonisti,di farti legare con loro,tanto da farti provare amarezza,dispiacere,contentezza nei loro confronti per tutto quello che succede in questo libro.
E di cose ne succedono veramente tante;ogni volta che ti dici la classica frase "basta,ora leggo le ultime 10 pagine e poi vado a letto",qualcosa scombussola tutto e non riesci proprio a chiuderlo,fino all'assolutamente imprevedibile finale.

Insomma,se vi piacciono i thriller,le letture scorrevoli,ma intense comprate questo libro. Non lo dimenticherete.



"la sofferenza ha un compito serve a ricomporre i legami tra le cose dei vivi e quelle dei morti.e' un linguaggio che sostituisce le parole" donato carrisi è un maestro..............!!!!!!!!!!!!!!
 

Shoofly

Señora Memebr
Shoofly, vedi che il libro è disponibile in versione economica 13 euro, ma se lo compri ora lo puoi acquistare a 9.10 euro, per l' offerta sui libri edizione TEA con uno sconto del 30% :wink:

Purtroppo ho letto la tua dritta in ritardo, comunque l'ho trovato ieri ad un prezzo altrettanto buono e in un impeto di scialacquismo :paura: l'ho preso. Se non è bello come avete scritto qui non vi parlo più (per tre ore :mrgreen:)
 

Dory

Reef Member
Avete molto incuriosito anche me. Spero per voi che ne valga la pena, altrimenti dovrete fare una colletta per ripagarmi dei soldi che spenderò!!:mrgreen:

Sono molto diffidente sui giallisti italiani, non so perché..
 

Shoofly

Señora Memebr
Un thriller che ruota attorno agli investigatori più che al criminale di turno, una serie di personaggi e situazioni in gran parte stereotipati (peccato!), il tutto annaffiato con generose dosi di nozioni "manualistiche" che in più punti emergono per illuminare il lettore su questioni di teoria (e pratica) criminologica che ogni amante del genere conoscerà certamente bene. Questa la ricetta proposta dall'autore per un romanzo che secondo me ha un'idea di fondo molto buona (seppur non innovativa visto che ha radici antiche quanto i Nizariti aka al-Hašīšiyyūn aka... Assassini!), ma non riesce a carburare come dovrebbe o almeno come mi aspettavo io. Ho faticato per atterrare sul finale e una volta riuscitaci purtroppo ho trovato ad attendermi il materasso scomodo delle promesse non mantenute. :MM

Mi sarebbe piaciuto, infatti, conoscere meglio Albert (quel nome mi ha riportato alla mente un caro sceneggiato degli anni '70: Albert e l'uomo nero), attraversare la vicenda narrata seguendolo più da vicino e non come un'entità incorporea dal soprannaturale funambolismo che domina incontrastato il retroscena senza mai commettere errori. Capisco però che si tratta di una precisa scelta dell'autore al quale interessa soprattutto l'azione della squadra investigativa, cosa peraltro in linea con gli sviluppi della vicenda che non anticiperò qui per non rovinare ai potenziali lettori la sorpresa dei molti colpi di scena che troveranno sul cammino. :mrgreen:
Un esercizio che ho trovato piacevole è stato quello di individuare le somiglianze con numerosi spunti cinematografici che emergono nel corso della lettura... Mila, per esempio, mi ha ricordato un po' Clarice Starling/Jodie Foster per quel suo essere "ometta coraggiosa" con in più un serio disturbo da depersonalizzazione. Ho poi ritrovato impressioni da La Casa dalle Finestre che Ridono, Face Off (la scena del rapimento in giostra di Michael è la stessa del rapimento di Sabine), Kramer contro Kramer (il ménage dei due "abbandonati" Goran e Tommy), Tesis (la curiosità morbosa nei confronti delle immagini di morte). A proposito di "suggeritori" ho poi ripensato ad un bellissimo episodio della serie "Il tenente Colombo" (How to dial a murder, 1978) dove l'omicida agiva tramite due dobermann che attaccavano la vittima dopo lo squillo del telefono seguito dalla parola d'ordine "Rosebud!" (Quarto Potere docet! :wink:).
In definitiva, un buon libro che avrei voluto apprezzare meglio se non fosse stato per il suo essere troppo incentrato sulle vittime e troppo poco sull'origine del Male, tanto più che uno degli aspetti salienti della narrazione è proprio quello di far apparire il confine tra le due cose sempre più labile e incerto.
 

marco1981

New member
Direi che sia uno dei più bei libri con serial killer che io abbia mai letto; è bello, scritto molto bene, mai noioso o lento, proprio un bel libro. CONSIGLIATISSIMO.
Io ho anche già preso IL TRIBUNALE DELLE ANIME, vi farò sapere....
 

Shoofly

Señora Memebr
Suggeritori "veri"

A proposito di "suggeritori" mi sembra interessante aggiungere qui che la categoria dell'Assassino seriale per induzione (Serial Killer by Proxy) è stata introdotta grazie agli studi del noto criminologo Ruben De Luca. Esempi di questa tipologia si riscontrano nei "culti distruttivi" dove il leader carismatico non esegue direttamente gli omicidi ma crea delle vere e proprie squadre della morte composte dai membri più fidati ed obbedienti (un esempio tristemente famoso è quello di Charles Manson & Family).
Alcuni terribili "suggeritori" sono stati Mariam Soulakiotis, Sigvard Thurneman e Sylvia Alexandre insieme alle due "consorelle" Rahera Teanuanua e Avehina Tekurarere.
A proposito di quest'ultimo caso in cui le tre protagoniste - proprio come Albert :paura: - sono rimaste impunite ed hanno fatto perdere le proprie tracce, ho notato che esistono pochissime fonti pubblicate (le più dettagliate sono solo francesi) che ora vi propongo per conoscere uno dei casi più sconcertanti di omicidio seriale e fanatismo religioso degli ultimi decenni.


mai | 2006 | Autres folies (la traduzione è mia):

«Questi sono i fatti (dal libro di Nicolas Spillmann, Mutoï Farani, 150 ans de présence de la gendarmerie en Polynésie Française 1843-1993):

Sono le 17.30 di venerdì 4 settembre 1987, quando alla Brigade Itinérante et Côtière di Tuamotu arriva una chiamata telefonica dall'atollo di Faaite. Si scopre così che sei persone sono state assassinate tra mercoledì 2 e venerdì 4 settembre da un gruppo di giovani adepti o simpatizzanti – a quanto sembra – del movimento di Rinnovamento carismatico.
Come in moltissimi atolli delle Tuamotu la popolazione di Faaite è di religione cattolica. (…). Sabato 5 settembre, alle quattro del mattino, una squadra guidata del luogotenente colonnello Goujon (…) e costituita dagli agenti Louis Nello (…), Michel Charraix (…), Maximin Holozet (…), Raymond Tapea (…) e Jean Neuffer parte per Faaite a bordo di un elicottero Super Puma dell’Armée de l'Air. Il velivolo atterra intorno alle 6.30 del mattino. Il dramma che si prospetta agli inquirenti supera ogni immaginazione. Al loro arrivo sull’atollo gli agenti sono accolti dal dottor Quenne, da monsignor Hubert Coppenrath e dal sindaco Michel Teata. Vengono così informati del fatto che nel corso dei tre giorni precedenti sei persone sono state uccise e arse su un rogo, alcune delle quali ancora vive. Anche il sindaco era stato designato come vittima dagli autori di quegli orribili delitti e si era salvato solo perché giunto anticipatamente a Faaite in compagnia di monsignor Coppenrath. Secondo le prime informazioni raccolte l’arrivo dei due aveva impedito il proseguire dell’eccidio perché altre quattro vittime erano state designate per il rogo di quel pomeriggio. Gli inquirenti effettuarono i primi interrogatori e Goujon tentò di ricostruire la genesi di questo macabro avvenimento.
Nel corso del mese di agosto 1987 tre donne provenienti da Tahiti, Sylvia Alexandre, Rahera Teanuanua et Avehina Tekurarere soggiornarono sull’atollo per tre settimane. Spacciandosi per appartenenti al Rinnovamento carismatico, queste si presentarono come missionarie per conto di monsignor Coppenrath, responsabile diocesano del movimento. I propositi delle tre donne erano, in particolare, di guarire i malati con le preghiere collettive e di scacciare il Male dall’atollo. Durante il loro soggiorno organizzarono numerose sedute di preghiera, sia presso le famiglie dei fedeli sia nella chiesa del villaggio e nella sala parrocchiale. Spontaneamente una parte della popolazione aderì a ciò che credeva essere il Rinnovamento carismatico. Le tre donne lasciarono Faaite il 26 agosto per raggiungere l’atollo di Fakarava, non senza aver prima designato come “pastore” Gérard Terii e come "ausiliari carismatici" suo fratello Eugène Terii, della polizia municipale dell’atollo, François Mauati, Paul Tehiva, Hiti Harrys, Paul Mauati et Léonard Tufaunui. In assenza del “pastore” responsabile del movimento il membro successivo nella lista così indicata avrebbe dovuto sostituirlo. I primi di settembre il sindaco della comunità, Michel Teata, si recò a Papeete per il congresso dei sindaci. Anche Gérard Terii, il "pastore", si trovava in trasferta a Papeete, mentre Padre Nicolas Jakimovicz, il parroco responsabile della regione sud-occidentale di Tuamotu, era lontano perché residente ad Anaa. Il catechista laico (katekita) Tagoroa Huatea rappresentava dunque la sola autorità religiosa presente, mentre quella amministrativa spettava al vicesindaco Iaone Harrys e all’agente Eugène Terii.

I problemi iniziarono appena due giorni dopo la partenza delle tre predicatrici. Tra il 29 agosto e il 1 settembre, infatti, sotto l’effetto del fanatismo religioso molte persone cominciarono a comportarsi in modo strano. Il 29 agosto è la volta di Tautu Tokorangi, un personaggio mentalmente disturbato, che iniziò a girare per il villaggio vestito con i paramenti sacri, portando una croce e annunciando la presenza del demonio. In seguito Iaone Harrys, lo stesso vicesindaco, manifestò uno stato di esaltazione le cui cause erano forse da ricercare in una crisi epilettica. Infine il 31 agosto il poliziotto Eugène Terii, "vice-pastore" in assenza del fratello Gérard, ebbe delle visoni e chiamò a raccolta la popolazione perché si purificasse immergendosi nelle acque della laguna. Fino a quel momento la situazione rimase sotto controllo, ma il 1 settembre – durante una seduta di preghiera nella chiesa del villaggio – Iaone Harrys che dirigeva i riti, in preda ad uno stato di alterazione, si oppose agli “ausiliari carismatici” e chiese a Tagoroa Huatea, il katekita, di non abbandonarlo. Il dramma si scatenerà di lì a poco. Iaone Harrys, al quale Léonard Tufaunui rimproverò di distogliere lo sguardo – segno manifesto che egli era posseduto dal demonio – fu malmenato e trascinato sulla spiaggia per essere purificato. Questo trattamento sembrò calmarlo, tanto che gli altri lo lasciarono tornare a casa propria. Il giorno dopo Eugène Terii fu costretto ad andare a Fakarava per far curare suo figlio, feritosi all’arcata sopraccigliare, e lasciò così la direzione del movimento a François Mauati.
In mattinata Iaone Harrys ebbe una nuova crisi, probabilmente di carattere epilettico. Avvertiti dell’accaduto i responsabili “carismatici”si recarono a casa sua per pregare. Il “posseduto” fu condotto in riva al mare per un’altra abluzione purificatoria poi, dopo esser stato legato, fu trascinato fino alla chiesa e disteso sull’altare per essere sottoposto ad un pesante rituale esorcistico. Lo obbligarono a tenere la bocca aperta, prima con una candela poi con un pezzo di legno ficcato in gola, mentre gli venivano fatti energici massaggi sul collo per favorire l’espulsione del demonio. Il trattamento fu talmente violento che verso le 20.30 Harrys morì. François Mauati ordinò di ardere il cadavere. Sotto la supervisione di Léonard Tufaunui fu costruita una pira davanti alla chiesa sopra la quale fu gettato il corpo del malcapitato. Da quel momento una sorta di psicosi collettiva condurrà una ventina di giovani del villaggio, capeggiati da François Mauati, Paul Tehiva, Paul Mauati et Léonard Tufaunui a esorcizzare e mettere al rogo altre cinque vittime.
Il 3 settembre Tautu Tokoragi fu posto, ancora vivo, sulla pira per poi esserne tolto per due ore e in seguito rimesso a bruciare fino alla morte. Sirenia Teata, la sorella del sindaco, una donna anziana e malata, fu messa al rogo dal suo stesso figlio Tavita Tapi. Pai Huri che aveva tentato a più riprese di avvertire suo cognato il sindaco, fu picchiato, purificato in mare e poi strangolato e gettato tra le fiamme. Il giorno dopo fu la volta di Huatea Ragivaru, anche lei picchiata, trascinata con una corda al collo per più di 400 metri prima di essere caricata – apparentemente morta – su un camion dove presto fu raggiunta da Simone Teata, sorella del sindaco e moglie di Pai Huri. Quest’ultima era ancora viva. Entrambe furono date alle fiamme, Simone Teata messa sul rogo da suo fratello William. L’olocausto terminò all’alba. Tra le vittime solo Mareho Hatuuku sopravvisse all’esorcismo, grazie alla prontezza di spirito che gli permise di salvarsi affermando di essere “guarito”.
L’inchiesta permise di scoprire che era stata programmata l’esecuzione di altre quattro persone per il pomeriggio del 4 settembre, impedita dall’arrivo anticipato di monsignor Coppenrath. Lo stesso sindaco, Michel Teata, sarebbe stato schiacciato dallo scavatore della comunità e condotto per questa operazione all’imbarcadero. (…) Furono pronunciate ventuno condanne, scaglionate dai quattro ai quattrodici anni di carcere, questi ultimi comminati al solo François Mauati, capo della congrega criminale. Oggi tutti i condannati sono tornati liberi. L'atollo di Faaite ha ritrovato la tranquillità e la nuova pista di atterraggio per elicotteri, assente in precedenza, permette di spezzare l’isolamento di questa comunità, ritenuto uno dei fattori scatenanti dell’agghiacciante vicenda.»

Wikiwix's cache[1]

Exclusif : une rescapée des « bûchers de Faaite » témoigne | Suite101.fr
 

isola74

Lonely member
Mi ha coinvolta parecchio questo thriller spingendomi a divorarlo in tempi record. Ben scritto, non banale nè scontato - e di questi tempi è una rarità- e pieno di suspance come piace a me.Consigliato!
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Sono arrivata poco oltre la pag 100 e mi sta prendendo molto...anche se ogni notte dopo aver letto faccio sogni strani :OO
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Credo che sia il più bel thriller che io abbia mai letto :ad:Appassionante come non mai, e tu, lettore che credi di aver capito tutto o che pensi che tutto ormai sia giunto a conclusione..perché questo accada devi aver letto accuratamente ogni pagina, fino all'ultima riga!!! :wink:
Oltre ai colpi di scena continui e all'intreccio perfetto (sì, certo, qualche forzatura o qualcosa di inverosimile c'è, come facevate notare, ma non disturba), è appassionante anche per via degli approfondimenti dell'analisi del crimine e per l'introspezione psicologica sia riguardo all'ipotetico criminale, sia ai componenti della squadra investigativa. Il messaggio di fondo è tanto scontato quanto scomodo: il male è latente in ogni persona, molti sono capaci di commetterlo se solo la loro personalità "debole" (ma quanto poi?) viene manipolata.
C'è un'altra particolarità che mi ha colpito e che non posso scrivere :mrgreen:
Tra i personaggi "secondari" (assurdo usare questo termine qui, dove chiunque ha in un certo senso un ruolo determinante... :mrgreen:) mi è rimasta impressa in particolare Lara Rockford.
Comunque, FAVOLOSO!!!
 
Alto