Carrisi, Donato - Il suggeritore

Monica

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Credo che sia il più bel thriller che io abbia mai letto :ad:Appassionante come non mai, e tu, lettore che credi di aver capito tutto o che pensi che tutto ormai sia giunto a conclusione..perché questo accada devi aver letto accuratamente ogni pagina, fino all'ultima riga!!! :wink:
Oltre ai colpi di scena continui e all'intreccio perfetto (sì, certo, qualche forzatura o qualcosa di inverosimile c'è, come facevate notare, ma non disturba), è appassionante anche per via degli approfondimenti dell'analisi del crimine e per l'introspezione psicologica sia riguardo all'ipotetico criminale, sia ai componenti della squadra investigativa. Il messaggio di fondo è tanto scontato quanto scomodo: il male è latente in ogni persona, molti sono capaci di commetterlo se solo la loro personalità "debole" (ma quanto poi?) viene manipolata.
C'è un'altra particolarità che mi ha colpito e che non posso scrivere :mrgreen:
Tra i personaggi "secondari" (assurdo usare questo termine qui, dove chiunque ha in un certo senso un ruolo determinante... :mrgreen:) mi è rimasta impressa in particolare Lara Rockford.
Comunque, FAVOLOSO!!!

Ti consiglio anche "IL TRIBUNALE DELLE ANIME" il libro più originale di Carrisi,vedrai ti piacerà :)
 

ayuthaya

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Non ho questa grande esperienza di romanzi thriller da poter dare un giudizio "specialistico", però è un fatto che ho letto quasi 500 pagine in una settimana e qualcosa vorrà dire. La storia mi ha preso, per quanto raccapriccianti siano certi scenari (non sono un'amante del genere, e il fatto che proprio alcuni di questi dettagli siano desunti da casi realmente accaduti è inquietante) e benché la protagonista non mi fosse particolarmente simpatica (troppo "marcati" certi suoi tratti, anche se giustificati dal proprio tragico vissuto). Riusciti i vari colpi di scena a fine romanzo (anche se l'ultimo mi pare alquanto inverosimile).
Bello, consigliato.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
In un bosco vengono ritrovate, per un caso apparentemente fortuito, sei braccia nascoste nella terra. Sono le braccia sinistre di sei bambine scomparse. La squadra speciale diretta dal criminologo Goran Gavila, specializzata in omicidi seriali, è incaricata di trovare il killer. Quando, però, gli agenti capiscono che la sesta bambina, di cui non si conosce l’identità, è ancora viva, si rende necessario l’intervento di Mila Vasquez, agente specializzata nella ricerca di persone scomparse. I corpi delle cinque bambine morte vengono ritrovate negli scenari più impensati e più diversi tra loro, ma ogni volta che credono di aver trovato l’assassino gli agenti scoprono che in realtà tutto, anche i ritrovamenti, fa parte di un piano ordito con cura maniacale dal killer che è sempre un passo avanti a loro. Ben presto diventa chiaro che in realtà si tratta di un suggeritore, una persona in grado di indurre, con metodi subdoli, gli altri a compiere le azioni più inaspettate e truci. E’ un uomo che vive nell’ombra e che ordisce la sua trama indisturbato, senza mai esporsi, mandando allo scoperto i suoi “discepoli”. Dovremo arrivare all’ultima pagina per capire quanto grande sia il suo raggio di azione e quanto in comune abbiano le persone coinvolte.
Il ritmo della narrazione non è particolarmente veloce ed i personaggi si caratterizzano pian piano, come in un puzzle, con l’incedere della storia. Se dovessi fare un paragone, avvicinerei questo thriller a quelli di Faletti.
Ora, attenzione: quanto segue attiene esclusivamente alla mia opinione ed esperienza personale. Vi racconto come sono arrivata a leggere questo romanzo. Qualche mese fa mi capitò fra le mani “la ragazza nella nebbia” dello stesso autore; cominciai a leggerlo, ma lo abbandonai dopo poche pagine perché mi sembrava banale e non mi piaceva lo stile di Carrisi. Tuttavia non riuscivo a rassegnarmi ad affermare che quest’autore non mi piacesse senza aver letto almeno un suo libro per intero. Così ho deciso di leggere “il suggeritore”, il suo romanzo d’esordio, sul quale avevo sentito pareri discordanti, dai commenti più entusiastici a quelli di completa bocciatura. Risultato? Né promosso, né bocciato per quanto mi riguarda. Mi spiego meglio: buona l’idea del suggeritore, una figura di cui non avevo letto nulla, ma per il resto questo thriller non brilla per originalità. Per buona parte del libro ho trovato banalità, cose già lette e perciò per nulla innovative; i personaggi e le situazioni mi sembravano prevedibili… in più lo stile di scrittura continua a non piacermi, non saprei spiegare perché. Ad un certo punto, però, la storia subisce uno scossone inaspettato (e per fortuna, direi!) e prende una piega, a mio parere, amara ed angosciante. Non mi aspettavo e forse non volevo questo tipo di colpi di scena, il finale mi ha lasciata spiazzata, amareggiata e perplessa. Non tutto, infatti, quadra alla perfezione ed è per questo che non riesco a promuovere a pieni voti questo thriller: mi ha lasciato qualcosa di inspiegato, di incompiuto. Penso di leggere i successivi romanzi per cercare di tirare le somme e di ritrovare quel senso di completezza che mi manca qui. Ve lo consiglio? Non lo so… sì e no. Non posso dire che mi sia piaciuto, perciò dirò che non mi è dispiaciuto… a molti, però, piace perciò provate a leggerlo e deciderete voi: il gusto è soggettivo.
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Onestamente, non so ancora a distanza di giorni come quantificare il mio gradimento di questo libro.
Ci sono cose che ho apprezzato molto, come la bravura dell’autore di piazzare un colpo di scena alla fine di ogni capitolo, devo ammettere che pochi sanno distribuire così bene le cariche di adrenalina, e anche che un paio di rivelazioni mi hanno fatto imprecare per la sorpresa. L’idea dell’unica persona che muove i fili della parte peggiore dell’umanità per un periodo così vasto è originale, non se ne parla quasi mai ed è stato interessante scoprire quanto intricata e stretta sia stata la rete che ha tirato fuori.
Tuttavia per me prevalgono gli elementi negativi. Il primo punto lo devo spendere a sfavore delle parti “manualistiche”: in genere apprezzo molto i riferimenti tecnici, per esempio ai vari tipi di Serial Killer, alle tecniche d’interrogatorio e quelle usate dalla scientifica, invece in questo caso li ho trovati davvero noiosi, spesso mi si chiudevano gli occhi mentre leggevo. Un bravo scrittore deve saper sempre tenere alta l’attenzione del lettore, soprattutto riuscire a farlo interessare anche alle nozioni utili alla comprensione più che allo svolgimento, e Carrisi con me non ne è stato per nulla in grado.
Parlando adesso della protagonista, mi dispiace, ma non sono riuscita ad empatizzare con lei (scherzo del destino che proprio lei potrebbe comprendermi): la sua storia è innegabilmente molto brutta e difficile da digerire, però i suoi atteggiamenti mi provocavano per la maggior parte del tempo irritazione più che ammirazione. Nella storia è presente una certa dose di “soprannaturale” e comportamenti inspiegabili che mi hanno parecchio infastidita. Io non disprezzo questo genere, ho visto parecchie volte Ghost Wisperer, però... diciamo che in questa situazione non me l’aspettavo, e credo sia una cosa da sottolineare nella sinossi, così chi legge sa prima a cosa sta andando incontro (non so se mi sono spiegata: se l’avessi saputo l’avrei considerato fin dall’inizio e avrei vissuto l’implicazione di Nikla e una certa affermazione finale del colpevole molto più serenamente). Anche perché fondamentalmente l’aiuto di Nikla è l’elemento che dà la vera svolta alla trama, e non posso non pensare che l’autore abbia proceduto in questo modo perché non riusciva a ideare un’alternativa più plausibile.
Al contrario di molti, ho un’opinione particolare su Sarah Rosa: ovviamente quello che ha fatto è imperdonabile, però fin dall’inizio c’era qualcosa in lei che mi spingeva a tenere ben presente quanto tenesse ai figli e, diciamocelo, tutti i torti su Mila non li aveva quando la dipingeva come presuntuosa e incapace di comprendere l’istinto materno.
Ho sofferto tantissimo quando è sembrato che Boris avesse un lato oscuro, mi ha fatto tanta simpatia e tenerezza da subito e sono stata felicissima quando tutto è stato smentito. Altro bellissimo personaggio è Stern, che uomo da ammirare!
Goran... che peccato, avevo intuito nascondesse qualcosa, ma speravo non si arrivasse ad un voltafaccia così definitivo.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
La storia avvince perché è eccessiva, ridondante, assurda, prevedibile, questo è il suo merito, per il resto sembra un Bignami degli orrori sui serial killer.
 
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