Garcia Marquez, Gabriel - Cent'anni di solitudine

elisa

Motherator
Membro dello Staff
brava klosy, sicuramente qualcuno troverà utile la genealogia, se l'avessi avuta quando ho letto il romanzo mi sarebbe servita.

Io da parte mia quando ho letto il libro non è che ci ho capito granchè degli intrecci e legami e parentele tra le persone, alla fine ho rinunciato a capire e ho fatto come per certa musica che non si capisce ma si ascolta e così i Cento anni non lo capivo ma l'ho letto :D
 

klosy

Cicciofila Member
...alla fine ho rinunciato a capire e ho fatto come per certa musica che non si capisce ma si ascolta e così i Cento anni non lo capivo ma l'ho letto :D

Sai che io avevo fatto lo stesso?
Perchè alla fine capisci che i vari intrecci non sono così importanti per capire il libro, ma è molto più utile perdersi in mezzo a matrimoni, figli e parentele ed entrare nell'atmosfera del romanzo.

Però effettivamente quello schemino può essere utile.
 

darida

Well-known member
Ma il bello è perdersi con Macondo e i suoi abitanti, a meno di non credere possibile che alcuni di loro potessero campare cento, duecento anni...va' letto seguendone il flusso emotivo, bello l'esempio della musica di elisa, e come dice lei, o ti acchiappa o nada, si volta pagina :wink:
 

Alucard

New member
BELLISSIMO!
Come per molti anche per me la scoperta della letteratura sudamericana è stata dettata dal CASO (il caso di avere già questo libro in casa^^).

Devo essere sincero però
La prima volta che l'ho aperto non riuscivo ad andare oltre pagina 3, non si capiva il senso: nomi sempre nuovi, salti nel futuro e nel passato del romanzo stesso, collegamenti incomprensibili perchè troppo largamente anticipati.

POI però è succesa un cosa stranissima.
Nei giorni successivi al mio primo tentativo mi sono sorpreso a PENSARE a quello che stava succedendo nel libro.
Non voglio dire che mi chiedevo "chissà come andrà avanti?" (cosa di per se comune) mi chiedevo proprio COSA stessero facendo i personaggi...e cosa stessero pensando.
Un po come domandarsi "chissà che sta facendo adesso la mia ragazza,ora la chiamo" (potete darmi del pazzo ma è proprio così).

Quindi mi sono rimesso a leggere il libro e DA ALLORA NON L'HO PIU' LASCIATO anche perchè secondo me è uno di quei pochissimi libri che ha il dono di rimanere impenetrabile al lettore fino all'ultima pagina...e nell'ultima pagina rapirti per sempre.
 

gio84

New member
L'ho iniziato ieri sul treno. Dopo un iniziale spaesamento dovuto a molti nomi, salti temporanei, devo dire che la storia mi ha coinvolta.

Dalle prime pagine mi viene da accostare questo libro a "La casa degli spiriti" della Allende: la saga familiare e il paesaggio.

Seguirà commento alla fine :)
 

mado84

New member
Ubo dei libri più belli che ho letto. Uno storia straordinaria, anche se non tanto facile da seguire... :)
lo consiglio a tutti (tutti quelli che non l'hanno ancora letto ovviamente... )
 

gio84

New member
Libro molto bello. A mio parere richiede costanza, partecipazione e attenzione alla trama poiché il fatto di chiamare tutti i membri della famiglia Buendìa con gli stessi nomi, non facilita il lettore.

Il fatto di avere il medesimo nome accomuna il destino dei membri di questa famiglia residente a Macondo; famiglia destinata alla solitudine (come suggerisce il titolo e come presagiva il vecchio Melquiadas).

Immerso in un mondo un po' magico, Marquez non rinuncia a fare denuncia della società (sfruttamento della popolazione nelle piantagioni di banani e primi tentativi dei lavoratori di far valere i propri diritti).

Politica, guerra e amministrazione, vicende familiari e amori per una bellissima saga familiare.

PS: Verso la fine del libro, quando quasi tutti i membri della famiglia sono morti, nella casa iniziano a girare gli spiriti. Penso proprio che la Allende abbia preso spunto da qui per la sua saga famigliare "La casa degli spiriti".

Da leggere!
Voto: 4,5/5
 

Bibi

New member
quando ho iniziato a leggere questo libro ne ero molto incuriosita,praticamente tutti in famiglia l'avevano già fatto e ne parlavano benissimo....
all'inizio è stata una lettura di facile approccio,anche abbastanza stimolante...quando poi hanno iniziato a moltiplicarsi i personaggi omonimi mi sono sentita proprio persa,non capivo nulla...anche perché a nome uguale si associano caratteristiche psicologiche simili...
insomma,ho dovuto risolvere con uno schema (ebbene si)
qualcuno può considerarmi pazza,però ero troppo curiosa di leggere la fine,di riuscire ad arrivarci,perché la magia che pervade la storia inevitabilmente ti stuzzica...
concludo dicendo che il libro è stupendo,perché le complicazioni rendono perfettamente il messaggio che Marquez ha voluto trasmettere,non riesco ad immaginare una storia ugualmente bella,scritta in modo diverso.
leggetelo leggetelo leggetelo!!!
non scoraggiatevi,vi perdereste un vero capolavoro!!!:D
 

Zanna

Re Shulgi di Ur
Lo reputo uno dei romanzi più importanti della letteratura del 900.
La storia della famiglia Buendia, la caratterizzazione dei personaggi, l'intreccio narrativo attorno al villaggio di Macondo, confluiscono tutti verso il il tema portante del romanzo, naufragando nella solitudine umana. Oltre a questo sottolineerei come ogni singola frase di Marquez sia permeata da un senso di meraviglia, avvolgendo la realtà con una fantasia misteriosa, dove i morti camminano con i vivi e sul tempo presente grava l'ineluttabile futuro.
Adoro questo libro, ha avuto anche il pregio di avermi fatto avvicinare alla letteratura latino americana.
 

JetMcQuack

New member
Il libro ha molto, molto fascino, sembra davvero di sentire una lunghissima fiaba...però se non vieni catturato al cento per cento, il ritmo lento della narrazione, invece che cullarti, può far perdere interesse...:wink:
 
Ciao a tutti, ho finito di leggere ieri Cent'anni di solitudine. Penso sia uno dei libri più belli che io abbia mai letto e sono stato affascinato soprattutto dal finale, meraviglioso! Essendo uno dei libri di maggior successo del secolo scorso, non penso che devo essere io a consigliarlo, ma un piccolo consiglio lo do! Secondo me bisogna leggerlo tutto d'un fiato, per non perdere il filo della dinastia e non impicciarsi con la ripetizione dei nomi. I viaggi in treno mi hanno aiutato a leggerlo in pochi giorni. :)
 

El_tipo

Surrealistic member
le discussioni su questo romanzo non finiranno mai! secondo me cent'anni di solitudine è uno di quei libri che o ami, o odi. Io faccio parte della seconda categoria...:boh:
l'ho trovato, come dire...inutile...non so spiegare in altro modo le sensazioni che provavo mentre lo leggevo. Finivo una pagine e dicevo "embè"
Però il disco dei modena city ramblers è bellissimo!
 

EgidioN

New member
Ecco un libro che ho letto con gusto, in apnea. Mi sono sentito parte di quella famiglia che osservavo attraverso l'inchiostro nero della mia edizione Oscar Mondadori. I cento anni di un paesino isolato che è facile trovare nella nostra Italia, ancora rurale in alcune zone, che si sviluppa all'inseguimento del resto del paese solo grazie alla lungimiranza di questi stravaganti Buendìa. Un romanzo piacevole, scorrevole, molto narrativo e fluido. Il nostro amico Gabriel Garcia mi ha saputo raccontare le emozioni e le vicissitudini della vita semplice di quello scorcio di mondo in cui vivevano i Macondesi (??), in cui ogni personaggio era vittima di se stesso. Lo consiglio vivamente. Io personalmente ci sono tornato già un paio di volte, il tempo sbiadisce i ricordi e questo ricordo è uno di quelli che voglio mantenere vivido.
 

Kodiak

New member
:?Lessi questo libro nel '96. Credo di essere uno dei pochi che non ci vedono alcun capolavoro. Trovai il libro pesantissimo, al punto tale che ancor oggi mi chiedo perchè non sia stato intitolato "Cent'anni di tedio".
Immagino si sia capito: a me non è piaciuto.
Altro che Nobel...
Ciao!
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Io il libro devo ancora leggerlo(l'ho già comprato,ma ne ho altri 3 iniziati),quindi non posso esprimere un mio giudizio.Concordo con El tipo sul disco dei Modena City Ramblers,che è stupendo,soprattutto x la canzone Il ballo di Aureliano TUNZZZ.Ho deciso di leggerlo anche in seguito all'ascolto del cd;spero xò di non restare delusa come è successo a El tipo.Ritornerò quì in seguito x un mio commento.
 

EgidioN

New member
Io il libro devo ancora leggerlo(l'ho già comprato,ma ne ho altri 3 iniziati),quindi non posso esprimere un mio giudizio.Concordo con El tipo sul disco dei Modena City Ramblers,che è stupendo,soprattutto x la canzone Il ballo di Aureliano TUNZZZ.Ho deciso di leggerlo anche in seguito all'ascolto del cd;spero xò di non restare delusa come è successo a El tipo.Ritornerò quì in seguito x un mio commento.

ti consiglio di prendere la lettura come una storia, nient'altro. ognuno poi ne trae l'insegnamento che vuole, oppure anche nulla.
io ci ho trovato alcune verità purtroppo invincibili sull'uomo. come sono trattate anche in altri libri più o meno esplicitamente.
c'è un tempo per ogni libro, per ogni persona, per ogni modo di vedere la vita e la letteratura in senso più ristretto. non ci sono pareri giusti o sbagliati, solo pareri.
buona lettura.
 

Mizar

Alfaheimr
:?Lessi questo libro nel '96. Credo di essere uno dei pochi che non ci vedono alcun capolavoro. Trovai il libro pesantissimo, al punto tale che ancor oggi mi chiedo perchè non sia stato intitolato "Cent'anni di tedio".
Immagino si sia capito: a me non è piaciuto.
Altro che Nobel...
Ciao!
Lei pecca di presunzione, Kodiak, a credersi il solo
:mrgreen:

P.S.
Sto ancora ridendo per l'embè (riassuntivo, non c'è che dire) di El TipoS
 
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