Orwell, George - 1984

Miag

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Libro assolutamente geniale a mio parere, tra i miei preferiti al di là delle ideologie che possono esserci dietro.
Lo consiglio vivamente!
 
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Miag ha scritto:
Libro assolutamente geniale a mio parere, tra i miei preferiti al di là delle ideologie che possono esserci dietro.
Lo consiglio vivamente!

Quoto!!! Credo che sia importantissimo per chiunque vuole addentrarsi nei meandri sia della fantascienza, sia del noir...non dimentichiamoci che affronta tematiche abbastanza moderne...
 

Simenon

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darseven ha scritto:
L'obiettivo preso di mira da Orwell (anche con La fattoria degli animali) era chiaramente il comunismo
Se questo era il suo obiettivo, dubito della sua riuscita.
In primo luogo perchè il comunismo è uno slancio, una tensione, un'ideologia che ha avuto applicazioni pratiche molto diverse e con risultati spesso catastrofici e sanguinari. E in secondo luogo perchè, anche volendosi riferire alla Russia di Stalin, mi sembra di voler immergere in maniera eccessivamente forzosa l'autore DENTRO la materia del suo racconto.
Manovra, questa, storicamente e letterariamente assai azzardata.
Trovo che 1984 si la descrizione di un incubo, di una premonizione.
Che trascende perfino i confini delle esperienze storiche nate, cresciute e collassate all'ombra delle ideologie del Novecento
 
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Simenon ha scritto:
darseven ha scritto:
L'obiettivo preso di mira da Orwell (anche con La fattoria degli animali) era chiaramente il comunismo
Se questo era il suo obiettivo, dubito della sua riuscita.
In primo luogo perchè il comunismo è uno slancio, una tensione, un'ideologia che ha avuto applicazioni pratiche molto diverse e con risultati spesso catastrofici e sanguinari. E in secondo luogo perchè, anche volendosi riferire alla Russia di Stalin, mi sembra di voler immergere in maniera eccessivamente forzosa l'autore DENTRO la materia del suo racconto.
Manovra, questa, storicamente e letterariamente assai azzardata.
Trovo che 1984 si la descrizione di un incubo, di una premonizione.
Che trascende perfino i confini delle esperienze storiche nate, cresciute e collassate all'ombra delle ideologie del Novecento


Simenon ha ragione, poi Orwell se hai (mi riferisco a Doversen) letto bene Animal Farm, parla di come gli animali più forti e inteliggenti (i maiali perchè imparano a camminare su due zampe) riescano a comandare gli animali più deboli (le pecore che seguono i movimenti di una di loro)....si parla SOLO del comunismo?
 
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Mafuni

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Grandioso, un libro che non solo è contro qualunque tipo di dittatura ma che ha in sè l'anelito alla libertà umana....da affiancare a Fahrenheit 451 di Ray Bradbury...entrambi immaginano un futuro cupo e senza libertà per l'uomo, ma non solo quella che intediamo comunemente, ma sopratutto quella della nostra libertà interiore...quella libertà di essere umani, che ci fa pensare con la nostra testa e non ci rende conformi ad uno stato di cose misero e decadente.
 
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Su ammissione dello stesso Orwell, "La fattoria degli animali" si riferisce particolarmente al comunismo sovietico (i due maiali che si susseguono impersonano Lenin e Stalin), mentre 1984 si rifa sia al nazifascismo che al comunismo, è una parodia esagerata di tutti totalitarismi, che sia di destra sia di sinistra sempre dittature sono, e sempre negazione dei diritti umani sono.
 
Poirot ha scritto:
Su ammissione dello stesso Orwell, "La fattoria degli animali" si riferisce particolarmente al comunismo sovietico (i due maiali che si susseguono impersonano Lenin e Stalin)

Questo non lo sapevo, però le tematiche affrontate da Orwell possono essere applicate ad entrambi i regimi...
 
Infatti, entrambi possono essere applicati a ogni regime totalitario...quella dei due maiali è una particolarità che richiama di più al comunismo stalinista, ma comunque l'intera opera può rifarsi ad ogni dittatura...
 
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cjale

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Mi spiace, ma ho interrotto la lettura a poco dopo la metà del libro.
Cominciava ad essere un pò troppo paranoico per i miei gusti.
Apprezzo lo sforzo di voler lasciare un messaggio ai lettori, ma io non ho retto a quel clima di violenze psicologiche e di forzature.
 
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cjale ha scritto:
Mi spiace, ma ho interrotto la lettura a poco dopo la metà del libro.
Cominciava ad essere un pò troppo paranoico per i miei gusti.
Apprezzo lo sforzo di voler lasciare un messaggio ai lettori, ma io non ho retto a quel clima di violenze psicologiche e di forzature.

Pensa cos'abbiamo rischiato...
 
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Masetto

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darseven ha scritto:
fermo restando che Orwell ce l'aveva molto probabilmente contro entrambe le ideologie (tanto è vero che l'immagine del Grande Fratello pare fondere i volti di Stalin e Hitler), e più in generale contro il totalitarismo, io credo che:

- anzitutto la data di pubblicazione del romanzo, successiva all'epilogo della II guerra Mondiale, faccia pensare che il problema serio che si poneva nella nuova scena internazionale caratterizzata dalla contrapposizione fra blocchi (tematica presente in 1984) fosse il consolidamento del blocco sovieto, laddove invece il regime nazista era stato ormai liquidato:

- il modello del Socing pare ricalcato su ideali di egualitarismo e collettivizzazione molto più prossimi alla ideologia comunista;

- anche la decadenza morale, l'impostazione materialistica della vita, la cronica penuria delle risorse, la divisione classista della società, la ferrea censura, il controllo della cultura e finanche della lingua presenti nello scenario orwelliano richiamano più da vicino la critica alla Russia sovietica, che costituiva allora il nuovo reale pericolo.

Con questo, senza pretesa di convincere nessuno, voglio dire che secondo me Orwell vide sicuramente anche nell'esperienza nazi-fascista un modello negativo di riferimento, ma nel momento in cui scrisse il romanzo, ossia nel '48, probabilmente ebbe come bersaglio polemico il modello sovietico, soprattutto considerando il prestigio che l'Urss aveva conseguito all'indomani della IIGM.

Concordo in pieno con te
 
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Masetto

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Secondo me rispetto a molti altri scrittori Orwell ha il grandissimo pregio di essere sempre concreto, di non cercare giustificazione a ciò che fanno e dicono i suoi personaggi in ideologie più o meno vaghe, ma nei fatti. In questo libro la "rivolta" dei protagonisti nasce da desideri elementari come quello dell'amore fisico, del poter dire la verità, del pensare con la propria testa e da sentimenti come l'amore materno. E coerentemente a ciò la loro ribellione è giusta, perchè ancorata a questi diritti incoercibili dell'uomo.

Tuttavia anche a me l'ultima parte del libro, che descrive dettagliatamente le torture, pare troppo brutale...

Comunque è un capolavoro, uno dei 5-6 libri capitali del 900
 
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Dallolio

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L'ho trovato un capolavoro; l'immagine del "Ministero dell'amore" e cioè una piramide scusa è fortissima, ed è il romanzo in assoluto più privo di speranza e maggiormente agghiacciante. Il finale è davvero shoccante!
 

Giosafat

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Finito di leggere adesso... di una tristezza che lascia completamente sconfortati...

Il libro è diviso in 3 parti, quello che ho notato è che le 3 parti rispecchiano i 3 motti del partito....

La guerra è pace (parte I)
La libertà è schiavitù (parte II)
L'ignoranza è la forza (parte III)
 
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Giosafat

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Ora che ci penso il numero 3 è parecchio ricorrente in questo libro...

- 3 parti del libro
- il motto del partito ha 3 punti
- il mondo è formato da 3 superstati
- secondo il libro di Goldstein l'umanità è divisa in 3 caste
- la rieducazione prevede 3 fasi
- la neolingua è divisa in 3 unità
- 3 sono le persone di cui Winston ha le prove che non siano colpevoli
- il nucleo familiare di Winston era formato da 3 persone
- 3 sono i personaggi principali del libro (Winston, Julia, O'Brien)
- Stanza 101 (3 cifre)

Poi....

2+2=5

101 in binario = 5

Un rafforzativo per dire che la stanza è lo step finale per l'accettazione del bipensiero?

Al momento non mi sovviene altro...
sarà stato un caso? :roll:
 
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ciberpunk

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...

Chissà se avrebbero tutti la smania di entrare nella casa se il Grande Fratello venisse organizzato come Orwell comanda! Mi fa rabbia che questa definizione sia diventata famosa grazie a quella porcheria e che pochissimi sappiano da dove viene! io sono convinta però di una cosa: il Grande Fratello esiste! Troppo paranoica? Basta pensare a ciò che ci dicono e ciò che non ci dicono, a come la nostra vita è pilotata dai mass media (tranne per chi ha abbastanza spirito critico da non farsi sopraffare troppo, è chiaro), certo non ci portano nella stanza 101 se dissentiamo, non ancora almeno! Con questo voglio solo dire che Orwell ha colto veramente nel segno col suo capolavoro, anche se inizialmente era indirizzato come critica al comunismo, alla fine tutti i sistemi anche quello definito democratico, rientrano nella fattispecie Orwelliana...
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
sicuramente Orwell non poteva immaginare una comunicazione di massa globalizzata fino a questo punto. Se pensiamo che tutta la comunicazione satellitare permette di sapere cosa diciamo e dove siamo credo che al Grande Fratello ci siamo dentro tutti.
 
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