Blissett, Luther - Q

EgidioN

New member
mi avete fatto venire voglia di leggerlo, lo compro e lo metto in coda a cent'anni di solitudine. vi saprò dire a lettura terminata.
 

isola74

Lonely member
Davvero bello questo libro, a metà tra il romanzo storico ed un giallo... Ci sono alcune pagine un po' più lente delle altre, ma una volta entrata dentro la storia non sono riuscita a staccarmene. E dire che mio marito me l'aveva altamente sconsigliato, avendolo lui abbandonato un paio di mesi fa dopo una cinquantina di pagine :boh: Ora provo a caldeggiarne la ripresa :mrgreen: Insomma, consigliato assolutamente!
 
Sinceramente non trovo le parole per esprimere tutto quello che mi lasciato questo libro......e ogni espressione mi sembra riduttiva per descriverne la bellezza.......è semplicemente stupendo!!!!
Non solo per la raffinata ricostruzione di storica di un'epoca complessa fatta di intrighi, guerre, predicatori e profeti ma anche per l'incredibile capacità narrativa di questo autore/collettivo.
Il ritmo del romanzo diventa sempre più veloce e avvincente e lascia con il fiato sospeso fino all'ultima pagina!

Devo dire che ho sempre considerato Il nome della Rosa il miglior romanzo a sfondo storico da me letto........ma Q ha decisamente superato questa mia personalissima classifica!!!!

Voto 5/5


Io penso che con Il nome della rosa sia stato raggiunto il non plus ultra della letteratura. Ma se tu mi dici così, stasera inizio a leggerlo Q. L'avevo comprato ed era in stand by, ma a questo punto non posso aspettare oltre.
 
Certo deve essere stata durissima per gli abitani di Munster assistere alle infamie di Matthys.

Per ora sono arrivato all'esecuzione di Ruecher il fabbro, colpevole di aver criticato Matthys per aver nominato 7 "guardiani" olandesi.
 
"Ho creduto ne vostro Dio, Gert, perché saliva sulle barricate e si sbronzava nelle osterie, saccheggiava le chiese e spaventava i cavalieri. Ci credo ancora, se vuoi saperlo. Sai per caso da che parte èandato mentre usciva di qua!?"

Il Tagliagola Redeker a Gert dal Pozzo dopo l'esecuzione di Ruecher.
 
La famiglia di Gian Pietro Carafa aveva in feudo il borgo ove sono nato. Lo stesso Carafa è nato a Sant'Angelo a Scala in provincia di Avellino ove è stato parroco per alcuni anni il no-global Don Vitaliano della Sala. E' divertente pensare che il più anticonformista dei preti italiani, vicino al movimento no-global abbia fatto il parroco nel paese che ha dato i natali al Papa più anacronistico della storia.

Altra cosa che non conoscevo, leggendo la storia dei Fugger è la costruzione della Fuggerei.

http://it.wikipedia.org/wiki/Fuggerei
 
Ringraziamenti: Grazie Elesupertramp. Avevo da anni Q., fin da quando arrivò secondo ad un Premio Strega nel lontano 1999. Per la cronaca vinse Buio della Maraini. Ma non l'avevo mai letto. Ogni tanto lo guardavo, guardavo le sue pagine ingiallirsi, ma non avevo voglia di leggerlo, sapevo che affrontare un libro del genere mi avrebbe inevitabilmente fatto perdere in altri libri. Ma appena arrivato su questo forum Elesupertramp (da me contattata per chiederle se quel supertramp era in onore di Chris) in un messaggio privato mi chiese senza nessun nesso logico se avessi letto Q., la mia risposta fu ovviamente: "No", ma dissi che l'avrei iniziato la sera stessa. Detto fatto, due mesi fa ho iniziato la storia di Q.

Riforma: Campo d'azione la Riforma protestante, Lutero, Melantone e un altro immenso personaggio che ha avuto poca fortuna, Thomas Muntzer il Coniatore. Scena che mi è rimasta nel cuore, Magister Thomas che sgrida Melantone. Muntzer nella Germania Est era considerato un padre della patria, nella Germania Ovest poco più che un eretico terrorista, personaggio marginale della Riforma. Fiumi d'inchiostro si sono versati sul "comunismo" in pectore del Coniatore, il suo motto era "Omnia sunt communia", tutte le cose sono di tutti.
Ma non ha avuto fortuna. Fu annientato nel 1525 nella battaglia di Frankenhausen, quando i signori soffocarono nel sangue la rivolta dei contadini.

Anabattismo: Lutero e Melantone si sono sostituiti al Papa, ma dei folli volevano instaurare una Gerusalemme celeste sulla terra. Matthys, Hoffman, Denck, Bockelson, Rothmann, Knipperdorling, c'erano riusciti, ma la follia s'è impossessata di loro e Munster è diventata la macchia oscura dell'anabattismo. Poligamia, giudici bambini, morte e terrore in nomine Dei, fin quando qualcuno (Q.) aprì le porte al vendicatore cattolico.


Anversa: Gert è accolto da una setta eretica di Anversa. Insieme ad Eloi e a Lazarus Tucker orchestrano una mega truffa degna de' La Stangata ai ricchissimi banchieri Fugger. Truffa riuscita, ma i Fugger riescono a beccare Eloi. Lazarus e Gert scompaiono.


Basilea: Gert ricompare a Basilea, Lazarus scappa in Inghilterra. Gert cambia nome, conosce Pietro Perna e arriva a Venezia.

Venezia: Ludovico (nome nuovo di Gert), conosce Demetra, insieme aprono il bordello più lussuoso di Venezia. Qui conoscono i marrani portoghesi Miquez. Joaò è omosessuale e si sposta con il suo compagno Duarte. Ricchissimi, banchieri che hanno interessi in tutta Europa. Iniziano a pubblicare il Beneficio di Cristo, forse uno scritto del cardinale Rginald Pole, speranza (mal riposta) degli spirituali. Ma anche qui interviene Q. (Carafa) e tutto va a monte.

Giovanni Pietro Carafa poi Papa Paolo IV ha segnato in negativo il cattolicesimo per i successivi quattro secoli. Sua è l'idea della ricostituzione del Sant'Uffizio, sua l'idea dell'indice dei libri proibiti, sua la "guerra" contro gli ebrei, sua aver contribuito alla rovina della Serenissima.
Tra l'altro la sua famiglia è stata per secoli proprietaria di tutte le terre del Tibet sannita. Sono contento di non esser nato nel 1525.


La storia si chiude....


Bellissimo libro, ti costringe a leggere la Bibbia, una Storia del Cristianesimo (Puech), e questa dovrò leggerla tutta prima o poi "Storia dell'anabattismo, dalle origini ai giorni nostri" di Gastaldi, qualcosa su Venezia ed infine la storia delle conversioni forzate nella Spagna dopo la Reconquista fino all'espulsione dei marrani nel 1492. Senza dimenticare Costantinopoli e una storia del Sant'Uffizio e dei Papi.

Senza dubbio il miglior libro che ho letto nel 2009, una delle mie migliori letture di sempre.
 
Dimenticavo, ringrazio anche Elena, dopo aver letto il suo post ed aver parlato con Elesupertramp mi sono avventurato nei meandri di Munster.

Non ho la sindrome di Asperger, almeno spero, ma leggendo alcuni documenti sulle immunità, franchigie e libertà concesse al mio borgo nel 1500, ho scoperto che l'abate commendatario era Alfonso Carafa, nato a Sant'Angelo della Scala qualche anno dopo Gian Pietro Carafa mente mefistofelica, nonché datore di lavoro di Q. Forse erano fratelli o cugini.
 

Prabaker

New member
Io non sono molto per rileggere i libri, un po' perchè tendo a tenermi strette le sensazioni che mi ha datto alla prima lettura e un po' perchè non c'è molto tempo da "perdere" in riletture visto quanti libri BISOGNA leggere a questo mondo ehehe, ma Q è l'unico che rileggerò sicuramente!!!:mrgreen:

Una ricostruzione storica precisa e affascinante, un'avventura meravigliosa e a tratti anche divertente!
Ne consiglio vivamente la lettura come di tutti i libri di questo collettivo, ora divenuto WU MING...
 

Dorylis

Fantastic Member
E' un libro splendido! Appassionante e pieno di momenti di tensione, ispirazione e di riflessione, nonchè storicamente accurato! E'facile calarsi nel clima di esaltazione e di terrore dell'epoca, nonchè accertarsi dei grandissimi cambiamenti che attraversarono l'Europa del periodo.. E' un libro che non annoia, anzi coinvolge e accresce il desiderio di venire a maggiore conoscenza delle diatribe interne alla chiesa..Anabattisti, luterani, spirituali, zelanti, di tutto di pi\! E anche dal punto di vista della narrativa va forte, con i suoi personaggi indimenticabili!
Consigliato!
 

Dorylis

Fantastic Member
Incipit
Fuori dall'Europa, 1555
Sulla prima pagina è scritto: Nell'affresco sono una delle figure di sfondo.
La grafia meticolosa, senza sbavature, minuta. Nomi, luoghi, date, riflessioni. Il taccuino degli ultimi giorni convulsi.
Le lettere ingiallite e decrepite, polvere di decenni trascorsi.
La moneta del regno dei folli dondola sul petto a ricordarmi l'eterna oscillazione delle fortune umane.
Il libro, forse l'unica copia scampata, non è più stato aperto.
I nomi sono nomi di morti. I miei, e quelli di coloro che hanno percorso i tortuosi sentieri.
Gli anni che abbiamo vissuto hanno seppellito per sempre l'innocenza del mondo.
Vi ho promesso di non dimenticare.
Vi ho portati in salvo nella memoria.
Voglio tenere tutto stretto, fin dal principio, i dettagli, il caso, il fluire degli eventi. Prima che la distanza offuschi lo sguardo che si volge indietro, attutendo il frastuono delle voci, delle armi, degli eserciti, il riso, le grida. Eppure solo la distanza consente di risalire a un probabile inizio.
 
Quello che devo fare

Lo scorso anno eleggevo Q dei Luther Blisset il mio libro dell'anno.
Quest'anno mi è andata male, non sono riuscito a leggere niente di paragonabile a questo romanzo.

Up

per i nuovi arrivati. Se volete farvi un bellissimo regalo di Natale, comprate, ma soprattutto leggete Q

Quello che dovete fare​
 

velmez

Active member
Un libro davvero appassionante, curato e ricco di dettagli. Non credo che una persona sola potrebbe produrre un tale concentrato di generi, descrizioni e sentimenti... Si sente forte anche la volontà di comunicare con il lettore: l'empatia con il protagonista è davvero molto forte, la speranza che nutre il protagonista è tangibile, così come gli insuccessi sono sconfortanti... Ma non c'è mai arresa totale, il messaggio trasmesso è che non c'è mai sconfitta definitiva... Ho apprezzato moltissimo il ruolo che viene dato alle donne (eroiche e oneste lottatrici, incorruttibili e più coraggiose degli uomini).

voto 5/5
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Possibili spoiler

Credo sia una lettura imprescindibile, un libro corposo e completo in cui l'aspetto storico è condito da una trama avvincente e incalzante. Il mistero di Q tiene viva fino all'ultimo la curiosità del lettore, ma ciò che in particolare affascina, spiazza, indigna è la minuziosa e sottile descrizione di ciò che accade nelle "stanze del potere", della nobiltà ed in particolare del clero, delle varie connivenze e rivalità sempre governate dall'interesse, mai da un'ideologia comune o, se sì, sempre da un'ideologia volta a preservare gli antichi "valori" che hanno determinato l'acquisizione di posizioni privilegiate. Meccanismi che sistematicamente si ripetono nel corso della storia dell'umanità e a cui talvolta ci si abitua passivamente vengono esaminati dagli autori, i quali raccontano la storia di un anabattista, rivoluzionario che rivendica una cristianità consapevole e basata sui principi fondamentali, costretto ad assumere mille identità diverse, e del suo antagonista Q, spia al soldo del simpatico Carafa alias Paolo III, per poi descrivere la (reale) progressiva ascesa al papato di quest'ultimo dopo aver spietatamente tenuto le redini dell' Inquisizione. Quanti Papi o quanti uomini di Chiesa (e non soltanto, ovviamente, ma da lì dovrebbe provenire il "buon esempio") avranno fatto "carriera" in un modo simile o magari anche meno violento ma altrettanto interessato e subdolo, alla faccia dei principi cristiani? E quanto è triste il percorso di Q, una spia serva del potere che dedica tutta la vita al suo "datore di lavoro"...
E' la storia dell'epoca descritta, ma di sempre, esaminata senza filtri dal punto di vista dei deboli, di chi è costretto dalla fame a ribellarsi ai poteri forti e di chi possiede un senso della religiosità (quella vera) e principi umani talmente saldi da rischiare continuamente la vita.
Sono d'accordo con velmez per quanto riguarda la presenza - seppur non troppo "fisica" - di donne intelligenti e dalla notevole personalità. Quanto ai personaggi maschili, oltre a personaggi positivi e affascinanti come Eloi e lo stesso protagonista, è triste constatare - e anche qui la storia si ripete - come anche all'interno dei gruppi più rivoluzionari vi sia chi al primo accenno di potere utilizza sistemi dittatoriali, nonchè chi esprime tutta la propria pazzia e il proprio egocentrismo inserendo nel sistema regole folli e ufficializzandole.
Senza dubbio un capolavoro. 5/5
 

Lollina

New member
Un romanzo complesso nelle sue quasi 600 pagine, sia per l’intreccio dei fili narrativi che si muove avanti e indietro lungo l’asse cronologico, sia per la presenza di due voci narranti (quella del protagonista e quella di Q, riflessa nel suo scambio epistolare con Carafa e negli stralci dal suo diario con cui egli si svela progressivamente nella parte finale del romanzo), ma anche per l’ampiezza del quadro storico e geografico.
La scrittura è scarna, nervosa e a tratti telegrafica, con pochi slarghi descrittivi. Il quadro storico ne rimane penalizzato, tanto che a tratti sembra di leggere una spy-story decontestualizzata, senza che lo “spirito del tempo” emerga chiaramente. Più ricchi di toni e di caratteri i capitoli di ambientazione veneziana, tanto che sembra quasi di distinguere due mani diverse.
 

velmez

Active member
Un romanzo complesso nelle sue quasi 600 pagine, sia per l’intreccio dei fili narrativi che si muove avanti e indietro lungo l’asse cronologico, sia per la presenza di due voci narranti (quella del protagonista e quella di Q, riflessa nel suo scambio epistolare con Carafa e negli stralci dal suo diario con cui egli si svela progressivamente nella parte finale del romanzo), ma anche per l’ampiezza del quadro storico e geografico.
La scrittura è scarna, nervosa e a tratti telegrafica, con pochi slarghi descrittivi. Il quadro storico ne rimane penalizzato, tanto che a tratti sembra di leggere una spy-story decontestualizzata, senza che lo “spirito del tempo” emerga chiaramente. Più ricchi di toni e di caratteri i capitoli di ambientazione veneziana, tanto che sembra quasi di distinguere due mani diverse.

bè sono cinque le mani diverse...
 
Alto