Il Fatto Quotidiano

sergio Rufo

New member
e voi gli articoli di questi due giornalacci la chiamate " informazione? politica? critica? cultura di destra o di sinistra ? "

Come la chiamate?
Io la chiamo tifo da curva sud e curva nord, brigate rossonere contro ultras nerazzurri.
Roba da calcio, roba da tifo da bar.

Ecco spiegata, in due parole, l'informazione "intellettuale" in italia.
 
Anch'io sono abbonato PDF al Fattoquotidiano e posso dirti Minerva che l'articolo non è sul giornale, ma fa parte di uno degli innumerevoli blog del sito.

Può piacere o non piacere questo giornale, ma obiettivamente è uno dei pochi che riporta le notizie (tutte).

Tornando al blog, Andreozzi ha fatto una precisazione, visto che molti hanno letto solo il titolo e si sono avventurati in filippiche non inerenti l'articolo, la riporto su questo forum:

"MARCELLO ANDREOZZI 10 novembre 2010 alle 09:09"
Una piccola precisazione in margine a questo pezzo.
L’articolo era stato licenziato col titolo “Fazio, Saviano e la Sindrome dell’Egemonia Culturale della Sinistra”.
Ragioni di spazio hanno imposto agli amici de Il Fatto di cambiarlo nella forma attuale.
In questa maniera però quella che voleva essere una breve riflessione sulle polemiche che le trasmissioni culturali si portano dietro, ha finito con l’assumere i toni di una dissertazione sulla cultura di destra, cosa che, non fosse altro per ragioni di spazio, non voleva essere, proponendosi il pezzo di essere niente più che un sasso nello stagno. Saluti
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Caro Sergio,nessuno ti obbliga a leggere Il Fatto o Il Giornale :roll:.
E non mi è piaciuto che li hai definiti "giornalacci" (anche se ne leggo uno solo dei 2,rispetto comunque i lettori dell'altro) proprio in questo 3d dedicato al quotidiano e di conseguenza a chi lo legge.
Io non mi permetterei mai di scrivere commenti offensivi in riferimento ad un altro giornale,al massimo potrei dire che non lo preferisco.
Ma ovviamente non siamo tutti uguali.Anche nella semplice scelta di un quotidiano.
Mi ripeto,la sostanziale differenza tra Il Fatto e gli altri quotidiani sta proprio nel non percepire finanziamenti pubblici.
Questo indipendentemente da chi ci scrive e se quello che si legge sia considerato informazione.
A me sta bene leggere le notizie pubblicate,riescono ad informarmi e se dovessi trovare qualcosa che non mi convince o non mi basta,potrei sempre approfondire l'argomento.
Sulle dichiarazioni di Gomez non posso risponderti perchè non le ho sentite nè lette da nessuna parte.Ne prendo atto,ma altro non posso aggiungere.
Travaglio lo seguo da parecchio,prima con i suoi libri,poi ad Anno zero e da un anno anche su Il Fatto.Per me lui è una garanzia,nonostante il tuo dissenso,anzi sorriso :wink:.
 

sergio Rufo

New member
Minerva il "FATTO" di avere postato una stanza sul Fatto Quotidiano non esime gli altri a definirlo Giornalaccio.
Ma in fondo e' un errore della sinistra: non vuole critiche.

Se uno postasse un giornale di estrema destra, vorrei ben vedere.
Poi come per i libri: uno e' liberissimo di leggerli, non s'inficia questo diritto.
E' solo un'opinione e non comprendo per quale motivo l'opinione non puo' essere severa, tanto e' vera che per fare un esempio l'ho accomunato a un Giornalaccio dell'altro schieramento-

Gomez: tra le tantissime coglionate che dice, quelle da me riportate le ha dette in tv: lui le figuracce le fa in diretta. E' un artista.

Per Travaglio apro una parentesi: non mi convince, non mi piace fino in fondo, ma gli riconosco anche una obiettivita' parlziale che altri del suo schieramento , forse, non hanno.

Una nota per farti capire come anche questo tipo d'informazione cavalca l'onda mentre ne e' cavalcata a sua volta senza accorgersi: la famosa collana editoriale nella quale pubblicano Travaglio e Gomez ha infiniti titoli.
Basta che stanotte Berlusconi starnutisca piu' rumorosamente, ( lui non puo', si sa bene) e domani mattina, stanne certa, uscira' il volume: Bavagli e fazzoletti piduisti.
Questo per dirti come commercialmente fa comodo a tutti.

Illuminante Benigni: Se Berlusconi si dimette i giornalisti di Repubblica che fanno?


Comunque la mia critica non era rivolta ai giornali in specifico, ma al modo come questo tipo d'informazione manipoli e narcotizzi il nostro modo di pensare.
Perche' e' quello che sta succedendo.

Buona lettura del Fatto.
 
P

~ Patrizia ~

Guest
Non mi sento di giudicare il quotidiano in questione perché non sono abbonata.
È già notevole che sia libero da sovvenzioni pubbliche, con tutto ciò che ne deriva.
In effetti il vero problema sta nell'informazione. Prima mi sono espressa così severamente perché non è possibile che i politici si presentino così svalutati e miseri di fronte agli elettori che, scoraggiati da baruffe e voltagabbana per futilità, lotte intestine, divorzi e riappacificazioni di convenienza a tutela di interessi privati ed economici e disinteresse per i veri problemi del Paese, finiscono con non credere più a nulla o a votare a seconda della direzione del vento.
 

franceska

CON LA "C"
Scusate, ma credete ancora che esista una destra o una sinistra? Beati voi! Io alle ultime elezioni ho dovuto scegliere tra chi avrebbe dovuto rappresentarmi addormentandosi come una mortadella ai vari convegni e chi non vedeva l’ora di farsi le foto con Bush e Putin da mettere sul camino. Chi vuole fare politica con passione lo eliminano in quattro e quattr’otto.
Travaglio? Che sia bello non ho dubbi, ma tolto questo? Credo che la notorietà lo abbia fatto uscire un po’ di senno.
Mi piaceva la sua pacata tracotanza, ma vorrei proprio sapere da che parte sta, non l'ho ancora capito, se non dalla parte della telecamera che lo riprende meglio. Mantiene i piedi a sinistra dichiarandosi di destra boh! E’ certo che da quando ho scoperto che querela a destra e a manca citando a sua discolpa gli articoli che lui stesso scrive, sono arrivata a pensare che se la canta e se la suona da sé. Tutta la pacatezza che tanto piace, la mantiene fino a quando qualcuno non gli fa notare che ha cominciato a sparare cazzate sostenute solo da lui.
Per quanto riguarda i giornali se si tende a destra basta comprare quelli di destra, se si tende a sinistra, basta comprare quelli di sinistra. Ognuno gira la frittata come più gli garba, tanto, o vendono o non vendono, sono tutti strapagati da noi poveri contribuenti.
 

Mizar

Alfaheimr
Non so dove Mizar abbia preso l'articolo postato,ma non certo su Il Fatto di ieri.
Essendo io abbonata a questo quotidiano,non ricordavo infatti di averlo letto.
C'era solo questo riportato da me a firma di Mazzetti,che è stato il curatore del programma "Vieni via con me".
Può darsi che si riferisca ai vari blog presenti sul sito ilfattoquotidiano.it.Aspetto chiarimenti da lui stesso.
Non mi è poi ben chiaro il tono con cui l'abbia inserito e commentato,ma mi ha dato l'impressione di essere sarcastico e di critica verso il quotidiano in questione.
Che,voglio ricordare a tutti,non percepisce alcun finanziamento pubblico,quindi a mio parere può permettersi più di tutti gli altri di scrivere anche articoli che non hanno un largo consenso.
L'articolo è sul sito - mi dicono.
Ogni quotidiano "può permettersi più di tutti gli altri di scrivere anche articoli che non hanno un largo consenso" :wink:
Il sarcasmo, poi, mi par chiaro
 

Mizar

Alfaheimr
Quelli del Giornale sono come gli untori che hanno lasciato solo davanti alla morte Falcone (e non importa che a tradire il giudice furono magistrati democratici e soloni della sinistra)
Eh no no no caro Sergiolone! A tradirlo non furono democratici, ma tesserati pc. E ciò non solo "non importa", ma vien audacemente e deliberatamente e volutamente e perentoriamente e proditoriamente taciuto, non detto. Altrimenti l'asse siscardina, mi sa..
 

Mizar

Alfaheimr
Può piacere o non piacere questo giornale, ma obiettivamente è uno dei pochi che riporta le notizie (tutte).
Oh! Cioè, in pratica sarebbe una sorta di enciclopedia universale ["notizie (tutte)"]?



"MARCELLO ANDREOZZI 10 novembre 2010 alle 09:09"
Una piccola precisazione in margine a questo pezzo.


L’articolo era stato licenziato col titolo “Fazio, Saviano e la Sindrome dell’Egemonia Culturale della Sinistra”.
Ragioni di spazio hanno imposto agli amici de Il Fatto di cambiarlo nella forma attuale.
In questa maniera però quella che voleva essere una breve riflessione sulle polemiche che le trasmissioni culturali si portano dietro, ha finito con l’assumere i toni di una dissertazione sulla cultura di destra, cosa che, non fosse altro per ragioni di spazio, non voleva essere, proponendosi il pezzo di essere niente più che un sasso nello stagno. Saluti
Tutto ciò non cambia di una virgola la questione. L'articolo resta di una sconcertante intelligenza.
 

sergio Rufo

New member
Eh no no no caro Sergiolone! A tradirlo non furono democratici, ma tesserati pc. E ciò non solo "non importa", ma vien audacemente e deliberatamente e volutamente e perentoriamente e proditoriamente taciuto, non detto. Altrimenti l'asse siscardina, mi sa..

Mizar, attento!!!! guarda che se dici queste cose, quelli di sinistra ( gli informatissimi) si arrabbiano e ti dedicano un articoletto anche per te.
Magari anche Saviano ti mette all'indice...!:D
 
Avendo ben presente l'offerta dell'informazione in questo momento in Italia, quel "notizie (tutte)" è di facile comprendonio.
Ma io tendo sempre a sopravvalutare l'intelligenza delle persone.

Magari se alla pars destruens ogni tanto si aggiungesse anche una piccola pars construens la cosa non guasterebbe, ma vale quello che ho scritto sopra.

Forse leggere il libro sul fratello di Maria e Anna Falcone non guasterebbe, ma bisogna leggerlo, non fermarsi al titolo e all'indice.
 

Mizar

Alfaheimr
Avendo ben presente l'offerta dell'informazione in questo momento in Italia, quel "notizie (tutte)" è di facile comprendonio.
Ma io tendo sempre a sopravvalutare l'intelligenza delle persone..
Ecco, vede, io sono stupido.
Mi spieghi e spieghi terriginosamente. Son tutte orecchie.

Forse leggere il libro sul fratello di Maria e Anna Falcone non guasterebbe, ma bisogna leggerlo, non fermarsi al titolo e all'indice.
O, magari, non conoscerlo affatto :)
 
P

~ Patrizia ~

Guest
L'informazione deve essere alla portata di tutti e deve rispecchiare la verità.
Il giornalista non è un politico e deve essere imparziale, riportare i fatti. Senza servilismo o speculazione di alcun tipo.
Il diritto alla verità spetta a tutti i cittadini. Il giudizio politico agli elettori.
Per comprendere cosa sta succedendo nel mondo non devo essere costretta a leggere saggi o pamphlet.
Dovrebbero bastare i telegiornali.
La divulgazione non può essere elitaria.
Non serve a niente sentirsi in possesso del sapere universale e sentenziare.
La società cambia solo nella condivisione.
 

Zefiro

da sudovest
L'informazione deve essere alla portata di tutti e deve rispecchiare la verità.
Il giornalista non è un politico e deve essere imparziale, riportare i fatti. Senza servilismo o speculazione di alcun tipo.
Il diritto alla verità spetta a tutti i cittadini. Il giudizio politico agli elettori.
Per comprendere cosa sta succedendo nel mondo non devo essere costretta a leggere saggi o pamphlet.
Dovrebbero bastare i telegiornali.
La divulgazione non può essere elitaria.
Non serve a niente sentirsi in possesso del sapere universale e sentenziare.
La società cambia solo nella condivisione.

Concordo. Con una piccola integrazione che non contraddice appunto, o almeno non vuole contraddire ma integrare.

Calandoci nella realtà magari non sempre anzi, ben spesso, ciò può esser di difficile o quanto meno di impervia implementazione. In tal caso diventa una questione di chiarezza. Chiarezza dello schieramento, se de facto a nome di uno schieramento un dato giornalista o testata giornalistica agisce, vuoi per convenienza, vuoi per lecitissime convinzioni personali, ma soprattutto chiarezza sugli economics della vicenda. La trasparenza sui finanziamenti, su chi è che mette mano al portafoglio, in mancanza d'altro, ovvero come primo step, sarebbe già un bel passo avanti.

In tal caso polarizzazioni più o meno pesanti dell'agire giornalistico per modalità presentative nonchè quantitativo ripetitive nel dare le notizie almeno darebbero ragione di un loro perchè a beneficio dell'autonomo e conseguente giudizio di merito dell'ascoltatore. Ciò in parte avviene, ma sospetto che non sia abbastanza.
 
P

~ Patrizia ~

Guest
...

Calandoci nella realtà magari non sempre anzi, ben spesso, ciò può esser di difficile o quanto meno di impervia implementazione. In tal caso diventa una questione di chiarezza. Chiarezza dello schieramento, se de facto a nome di uno schieramento un dato giornalista o testata giornalistica agisce, vuoi per convenienza, vuoi per lecitissime convinzioni personali...

Posso essere d'accordo. Trasparenza di motivazioni e intenti.
 
Tu lo dici, ma come insegnava Forrest "stupido è chi lo stupido fa", impegnandoti terriginosamente potresti migliorare, magari smanettando meno su internet e leggendo un po' di più, potrebbe meravigliarti quanto faccia bene la lettura.
 
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