sergio Rufo
New member
Baldassarre, il discorso verteva semplicemente sui motori del Risorgimento. Il Piemonte innanzitutto.
Non ne voglio fare una questione becera di nord contro sud: almeno questa non la ritengo la stanza giusta, ma ancor di piu', non ritengo che la questione debba essere posta in queste misure.
Proprio proponendola cosi' , non si fa altro che perpetrare l'ipocrisia italiana che e' sfociata in maniera scandalosa in movimenti come quello Leghista o quant'altro.
Molte volte parlo con Julia di questi temi. Lei e' una rivoluzionaria, in un certo senso.
Non la pensiamo uguale in molti temi: immigrazione, nord, sud, stranieri, e tutti quei temi sociali di cui non se ne vede la soluzione.
Puoi chiedere a lei come impostiamo le discussioni: se sono muro contro muro, non ne usciremo piu'. E l'italia di oggi lo dimostra.
Capire le dinamiche di movimenti culturali economici sociali di secoli, esula dalla capacita' di comprensione di ogni storico o da ogni revisione storica. Potremmo addirittura accontentarci di risponderci che la storia e' indifferente al concetto di giusto o sbagliato. La storia la scrivonogli uomini e gli uomini sono essenzialmente egoisti. Va da se', cosa succede...
Pero' credo che un sano spirito auutocritico scevro da pregiudizi, da rancori, da risentimenti, politici sociali, possa aiutare ciascuno di noi a cambiare le cose.
Io non ho piu' voglia di partecipare ai giochi, noi di qui voi di la': e allora Julia ascolta me e io ascolto lei.
Noi siamo solo una coppia che discute a cena, ma dovrebbe essere il modo " universale" di comprenderci reciprocamente.
Ma non perche' lo facciamo noi ma perche' e' l'unico modo di comunicazione - da non confondere con l'informazione storica - da intendere come l'unico per capire le nostre differenze; solo allora, cambieremo la storia sia del nord sia del sud.
Oggi non e' ancora cosi'. Il campanilismo meschino e' persino tra un milanese e un pavese.
Tu capirai bene, che una cosa cosi', puo' solo dimostrarne un'altra : e' inutile essere idealisti nelle parole e in malafede negli atti.
E' quello che avviene, di solito, tra coloro che fanno dell'ideale il loro vangelo.
Io credo che se imparassimo ad ascoltare io comunista un fascista, tu meridionale un nordista, io cattolico un mussulmano, tu europeo uno straniero, allora, ci sarebbe un vero Risorgimento culturale.
Se ascoltiamo invece di dare colpe, impariamo.
Io da Julia ( e non sono di sinistra) ho imparato tante cose. Se non avessi ascoltato, non so.
Naturalmente su altre cose rimango della mia opinione, ma un passo e' stato fatto.
E la storia degli uomini e' fatta di piccoli passi.
Poi, ovvio, non si accettano prediche da pulpiti poco " innocenti".
Non ne voglio fare una questione becera di nord contro sud: almeno questa non la ritengo la stanza giusta, ma ancor di piu', non ritengo che la questione debba essere posta in queste misure.
Proprio proponendola cosi' , non si fa altro che perpetrare l'ipocrisia italiana che e' sfociata in maniera scandalosa in movimenti come quello Leghista o quant'altro.
Molte volte parlo con Julia di questi temi. Lei e' una rivoluzionaria, in un certo senso.
Non la pensiamo uguale in molti temi: immigrazione, nord, sud, stranieri, e tutti quei temi sociali di cui non se ne vede la soluzione.
Puoi chiedere a lei come impostiamo le discussioni: se sono muro contro muro, non ne usciremo piu'. E l'italia di oggi lo dimostra.
Capire le dinamiche di movimenti culturali economici sociali di secoli, esula dalla capacita' di comprensione di ogni storico o da ogni revisione storica. Potremmo addirittura accontentarci di risponderci che la storia e' indifferente al concetto di giusto o sbagliato. La storia la scrivonogli uomini e gli uomini sono essenzialmente egoisti. Va da se', cosa succede...
Pero' credo che un sano spirito auutocritico scevro da pregiudizi, da rancori, da risentimenti, politici sociali, possa aiutare ciascuno di noi a cambiare le cose.
Io non ho piu' voglia di partecipare ai giochi, noi di qui voi di la': e allora Julia ascolta me e io ascolto lei.
Noi siamo solo una coppia che discute a cena, ma dovrebbe essere il modo " universale" di comprenderci reciprocamente.
Ma non perche' lo facciamo noi ma perche' e' l'unico modo di comunicazione - da non confondere con l'informazione storica - da intendere come l'unico per capire le nostre differenze; solo allora, cambieremo la storia sia del nord sia del sud.
Oggi non e' ancora cosi'. Il campanilismo meschino e' persino tra un milanese e un pavese.
Tu capirai bene, che una cosa cosi', puo' solo dimostrarne un'altra : e' inutile essere idealisti nelle parole e in malafede negli atti.
E' quello che avviene, di solito, tra coloro che fanno dell'ideale il loro vangelo.
Io credo che se imparassimo ad ascoltare io comunista un fascista, tu meridionale un nordista, io cattolico un mussulmano, tu europeo uno straniero, allora, ci sarebbe un vero Risorgimento culturale.
Se ascoltiamo invece di dare colpe, impariamo.
Io da Julia ( e non sono di sinistra) ho imparato tante cose. Se non avessi ascoltato, non so.
Naturalmente su altre cose rimango della mia opinione, ma un passo e' stato fatto.
E la storia degli uomini e' fatta di piccoli passi.
Poi, ovvio, non si accettano prediche da pulpiti poco " innocenti".