XXXII G.L. - Accabadora di Michela Murgia

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Chiusa ad ulteriori risposte.
P

~ Patrizia ~

Guest
:)Sapete, Francesca e Minerva, i vostri interventi mi hanno fatta pensare, vorrei ringraziarvi...mi sono lasciata trasportare dal tema, a me particolarmente caro.

Forse il ruolo di un intellettuale è bene che sia al di sopra delle parti.
Forse non deve suffragare la propria tesi, ma solo fornire validi spunti di riflessione, riconoscendo così piena dignità di pensiero all'interlocutore.

E in questo, Michela Murgia non difetta, anzi.

L'iscrizione a questo forum ha già dato i suoi frutti. Ancora vi ringrazio.
 

franceska

CON LA "C"
Forse il ruolo di un intellettuale è bene che sia al di sopra delle parti.
Forse non deve suffragare la propria tesi, ma solo fornire validi spunti di riflessione, riconoscendo così piena dignità di pensiero all'interlocutore.

E non solo gli intellettuali, sarebbe bello se l'arte, in tutte le sue meravigliose forme, fosse al di sopra di tutto.
p.s per i ringraziamenti ci sono i thanks in basso a sx :mrgreen:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
:)Sapete, Francesca e Minerva, i vostri interventi mi hanno fatta pensare, vorrei ringraziarvi...mi sono lasciata trasportare dal tema, a me particolarmente caro.

Forse il ruolo di un intellettuale è bene che sia al di sopra delle parti.
Forse non deve suffragare la propria tesi, ma solo fornire validi spunti di riflessione, riconoscendo così piena dignità di pensiero all'interlocutore.

E in questo, Michela Murgia non difetta, anzi.

L'iscrizione a questo forum ha già dato i suoi frutti. Ancora vi ringrazio.

Lieta di esserti stata di aiuto :).
Se ho capito bene ancora non l'hai letto.Facci sapere poi a te come è sembrato.
Anche a me di solito piace leggere libri schierati (anche politicamente),su argomenti che mi interessano,in cui le mie idee si possono rispecchiare e con personaggi in cui mi posso identificare,almeno in parte.
Questo romanzo della Murgia è,secondo me ben scritto e potrebbe essere letto anche da chi non è favorevole all'eutanasia,in quanto non si fa riferimento alla situazione attuale nel nostro paese,ma si racconta una storia ambientata negli anni '50.
 
P

~ Patrizia ~

Guest
L'ho letto a dicembre del 2009, ma ne serbo un ricordo ancora abbastanza vivido.

Non so, forse ho la tendenza a dare un'interpretazione troppo personale.
Del resto la forza e il piacere della lettura nascono proprio da questa personalizzazione,
che ne costituisce però anche il limite.

Per questo credo che il confronto con gli altri sia importante.


P.S. Fra le righe dei miei post precedenti, avevo espresso un giudizio laconico: un libro di valore, ricco di validi spunti di riflessione, sicuramente da leggere.
 
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Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Peccato, io avevo sentito un'intervista dove la Murgia dichiarava di aver scritto "un libro politico". Questo mi aveva indotta a pensare che si trattasse di una coraggiosa presa di posizione ideologica.

Comunque, resta un libro di valore. Sicuramente da leggere.

In effetti anche a me sembra che abbia comunque preso una posizione,forse l'intervista che ho letto io era succesiva a quella che hai sentito tu,magari perchè non ne poteva più di essere "usata" come confronto attuale :boh:.
Non avevo capito che l'avevi già letto,credevo che ne avevi solo l'intenzione.
Quindi se stavolta ho capito bene,eri rimasta delusa perchè volevi che l'autrice calcasse di più la mano sull'argomento.Ma poi attraverso quello che abbiamo scritto noi,ti sei resa conto che anche così ha fornito spunti di riflessione e dibattito.Giusto?
Il GL infatti serve proprio a confrontarsi con l'interpretazione degli altri,che poi può anche essere diversa e non condivisa,ovviamente.
Soprattutto poi quando si tratta di temi delicati quali l'eutanasia.Infatti io vorrei scrivere qualcosa in più del mio pensiero a riguardo,ma preferisco aspettare che altri utenti finiscano di leggere il libro.
 
P

~ Patrizia ~

Guest
No, figurati, non sono delusa.
“Calcare la mano” è sempre sbagliato secondo me.
Semplicemente, la sua affermazione mi aveva colpita, e me ne ero compiaciuta. Perché apprezzo l'assunzione di responsabilità e l'impegno ideologico.

Sono sincera, ho sempre cercato negli intellettuali un esempio, a volte il modello.
Ora però mi pongo una domanda, una domanda banale, inflazionata, che credo di non essermi mai posta seriamente: “Qual è, e quale deve essere il vero ruolo di uno scrittore? Maestro di vita, vate, artista, intrattenitore, letterato, affabulatore, cos'altro?”
Tante sono le risposte insite nella storia della letteratura, ma oggi, la mia risposta qual è?

Forse, uno scrittore deve solo farmi pensare, invitarmi al raffronto, creando così un'occasione di crescita di maggior valore.
E perché no, regalarmi semplici momenti di puro piacere e bellezza.
 
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Dallolio

New member
Sono a metà, per cui ancora non ho letto i vostri commenti... sono arrivato nel punto in cui Accabadora va a casa di Nicola per fare quello che fa... finora è molto profondo, ho notato che ci sono molte scene forti, legate al dolore, vissuto come naturale, inevitabile e senza scopo, come la scena del cane nel muro o quella iniziale, fortissima, delle formiche nella torta di fango (la bellezza delle cose cattive)
Non si dovrebbe dare un voto in anticipo, ma per propendo per 7/10
Ciao ciao
 
P

~ Patrizia ~

Guest
finora è molto profondo, ho notato che ci sono molte scene forti, legate al dolore, vissuto come naturale, inevitabile e senza scopo, come la scena del cane nel muro o quella iniziale, fortissima, delle formiche nella torta di fango (la bellezza delle cose cattive)

Sono d'accordo:

" [...] lei giocava da sola per terra a fare una torta di fango impastata di formiche vive, con la cura di una piccola donna. Muovevano le zampe rossastre nell'impasto, morendo lente sotto i decori di fiori di campo e lo zucchero di sabbia. Nel sole violento di luglio il dolce le cresceva in mano, bello come lo sono a volte le cose cattive".

Giudicate voi la forza emozionale di queste parole...

E io in queste parole mi perdo...

Il potere del male...

Mi fate venir voglia di rileggere...
 

Palmaria

Summer Member
Libro arrivato oggi, appena finisco la Yoshimoto (una settantina di pagine) lo comincio anch'io!

Aspettatemi!:xaaa
 

novella76

New member
Questo è il mio commento sulla piccola biblioteca:
Quoto ogni vostro complimento. Degno del suo premio. Mi ha colpito in modo particolare la capacità che ha avuto di trattare un tema così difficile in maniera semplice ma al tempo stesso intensa e toccante. In questo libro così piccolo ho trovato grandi emozioni! La Murgia è stata capace di ridare la naturalezza a un evento come la morte. Un evento doloroso e difficile da accettare ma che rimane pur sempre parte integrande e imprescindibile della Vita stessa.

Ma qui vorrei aggiungere di più!
Questo libro per me è stato un percorso difficile e sofferto per motivi unicamente personali. Ho pensato anche di aver sbagliato momento a leggerlo propio in questi giorni.
Eppure so che non può essere stato così ma d'altronde è difficilissimo guardare alla morte come un evento della vita stessa.
 

Brethil

Owl Member
Riassumendo:

Baldassarre Embriaco: tema difficile ma trattato con maestria, testo ricco di spunti di riflessione.
Francesca: libro per riflettere, scritto da una brava autrice.
Minerva6: Giudizio finale:storia appassionante e scorrevole,che tratta temi delicati ed attuali senza pretesa di giudicare ma lasciando al lettore la libertà di riflessione.
Patrizia: libro ricco di spunti di riflessione, da leggere.
Novella76: tema complesso trattato in modo intenso e toccante, libro ricco di emozioni.

Ho inserito le opinioni di Patrizia anche se ha letto il libro non per questo GdL ma qualche tempo fa, perchè mi è sembrata molto partecipe e ho trovato i suoi commenti interessanti :wink:
 

Dallolio

New member
A me mancano pochi capitoli... sono arrivato all' "ittus". Elisa, puoi tenerlo aperto ancora per una settimana? Nei prossimi giorni mi sa che potrò leggere due pagine al giorno!
Nicola
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
A me mancano pochi capitoli... sono arrivato all' "ittus". Elisa, puoi tenerlo aperto ancora per una settimana? Nei prossimi giorni mi sa che potrò leggere due pagine al giorno!
Nicola

non preoccuparti, qui non si chiude finchè anche il partecipante più ritardatario non ha finito di leggere l'ultima pagina :)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Onore alla Murgia di aver trattato un tema difficile come la morte e di averlo fatto mantenendo un tono piano, e calandolo in una realtà che ha degli accenti particolari, molto interessanti a livello sociale e culturale. Ho apprezzato poco la parte relativa a Torino, quasi fosse un capitolo cresciuto in modo non armonico con il resto. Ho trovato spunti di riflessione e trovo molto bella l'idea della molteplicità delle madri e del ruolo della "madre" tra nascita, vita e morte.
 

Palmaria

Summer Member
Ho trovato questo libro veramente delicato e poetico, anche nei suoi passaggi più crudi, che un tema come l'eutanasia impone, il tutto calato in una Sardegna agreste descritta in maniera davvero efficace, sia nei luoghi sia negli abitanti e nelle loro tradizioni.
Non c'è dubbio che l'accompagnare una persona cara verso la morte, così come accoglierla alla vita, suscita un turbinìo di emozioni difficilmente prevedibile, tale da far capire una delle frasi più significative dell'intero romanzo: "Non dire mai: di quest'acqua io non ne bevo".

Davvero da leggere!:)
 
Stato
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