Sala Scacchi

Zefiro

da sudovest
1. d4;Cf6 2. c4;d6 3. Cc3;g6 4. g3;Ag7 5. Ag2;0-0 6. e4;Cb8d7 7. Ae3;e5 8. Cf3;c6 9. 0-0;Te8 10. d5;Dc7 11. Te1;a6 12. h4;Cg4 13. Ag5;c5 14. b3; Cd7f6 15. a4;

ecco qui.
buona serata Sergio :mrgreen:
 

asiul

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Rufo Cavallo da d7 muove in f6



1. d4;Cf6
2. c4;d6
3. Cc3;g6
4. g3;Ag7
5. Ag2;0-0
6. e4;Cb8d7
7. Ae3;e5
8. Cf3;c6
9. 0-0;Te8
10. d5;Dc7
11. Te1;a6
12. h4;Cg4
13. Ag5;c5
14. b3;Cd7 f6

buonasera ragazzi...
a voi la prossima mossa...:YY

scacchiera1.jpg


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1° Aprile: Come diventare il n°1 d'Italia giocando male!
Chi nel 1998 giocava a scacchi se lo ricorda certamente. Parliamo del famoso "caso Ricca", che mise in crisi la Federazione Scacchistica Italiana e il sistema Elo Italia. Il torinese Roberto Ricca era all'epoca un candidato maestro che, per alcuni tornei poco fortunati, dopo aver sfiorato i 2100 punti Elo scese a 2043. A quel punto, non avendo più molto da perdere, decise di provare in torneo delle nuove aperture, ma con scarso successo, tanto che il suo Elo nel giugno 1997 era crollato a 1709. Da quel momento, sfruttando il fatto che l'Elo Italia viene aggiornato con cadenza periodica, partecipò a uno o più tornei ogni week-end e, poiché gli avversari incontrati erano di valore nettamente inferiore rispetto alla sua vera forza, riuscì a incrementare il suo Elo virtuale torneo dopo torneo, guadagnando ben 1.000 punti in un semestre! Così, quando il 1° gennaio 1998 uscì la nuova graduatoria italiana, con 2579 di Elo egli risultò primo, davanti perfino al più forte giocatore di quel periodo: il GM Efimov (2528)! E la Federazione non potè che omologare tale risultato, in quanto ottenuto in maniera del tutto lecita.

graficoe.jpg


[scacchilatorre.it]
 
Ultima modifica:

asiul

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Zefiro pedone in a4

(...) mosso (...), pedone in a4. Tocca al nero ora.....

1. d4;Cf6
2. c4;d6
3. Cc3;g6
4. g3;Ag7
5. Ag2;0-0
6. e4;Cb8d7
7. Ae3;e5
8. Cf3;c6
9. 0-0;Te8
10. d5;Dc7
11. Te1;a6
12. h4;Cg4
13. Ag5;c5
14. b3;Cd7 f6
15. a4;


ecco fatto! :)
scacchiera1.jpg


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Sistema di Londra

"Il Sistema di Londra come impianto di gioco ricorda molto il Sistema Colle, ma ha il vantaggio di veder già sviluppato l'Alfiere camposcuro.

La strategia del Bianco è incentrata sul supercontrollo della casa e5 e sul ritardo od omissione della spinta Pe2-e4. Quando la spinta viene effettuata, molto spesso è eseguita in due tempi, ovvero prima il Bianco gioca Pe2-e3 e soltanto dopo aver arroccato spinge al centro con Pe3-e4. Questa strategia di gioco tuttavia, anche se solida, appare un po' lenta e permette al Nero di preparare con comodo l'opportuno contropiano."

scacchi.qnet.it
 

asiul

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Rufo pedone in h6


1. d4;Cf6
2. c4;d6
3. Cc3;g6
4. g3;Ag7
5. Ag2;0-0
6. e4;Cb8d7
7. Ae3;e5
8. Cf3;c6
9. 0-0;Te8
10. d5;Dc7
11. Te1;a6
12. h4;Cg4
13. Ag5;c5
14. b3;Cd7 f6
15. a4;h6

scacchiera1.jpg



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Gambetto di Donna

Il Gambetto di Donna ha conosciuto una vastissima diffusione fra la seconda metà dell'Ottocento e la fine dell'ultimo conflitto mondiale. Suoi portavoce furono i migliori scacchisti dell'epoca, attratti da alcune varianti che si distinguono per rigore logico e lucida strategia posizionale. Fu soltanto con l'avvento della scuola ipermoderna e di scacchisti geniali come Nimzowitsch, Reti e Tartakower che venne messo in dubbio il principio su cui si reggono gli impianti difensivi del Nero in quest'apertura, ovvero l'idea di contrastare l'occupazione del centro del Bianco con la spinta immediata Pd7-d5.

In effetti quasi tutte le varianti del Gambetto di Donna vertono sulla lotta per le case focali d5 ed e4, compiuta mediante lo schieramento anticipato dei Pedoni centrali, spesso legati in rigide catene contrapposte. Nella maggior parte dei casi il gioco che ne consegue è lento e manovriero, ma non mancano le varianti molto vivaci, come nel Gambetto di Donna accettato o nel Controgambetto Albin. Nelle varianti chiuse il Bianco quasi sempre dispone di più spazio per manovrare, mentre il Nero di solito ha qualche problema nel conferire al proprio Alfiere campochiaro un ruolo attivo. In compenso il Bianco raramente riesce a trovare grossi appigli tattici nelle fasi iniziali della partita.

Oggi questa apertura viene giocata abbastanza di rado, perlomeno nelle varianti più conosciute, dato che contro l'apertura di Donna del Bianco si preferisce in genere optare per i più flessibili schemi degli impianti indiani (inizianti con 1 ..., Cf6).

[scacchi.qnet.it]
 

Zefiro

da sudovest
1. d4;Cf6
2. c4;d6
3. Cc3;g6
4. g3;Ag7
5. Ag2;0-0
6. e4;Cb8d7
7. Ae3;e5
8. Cf3;c6
9. 0-0;Te8
10. d5;Dc7
11. Te1;a6
12. h4;Cg4
13. Ag5;c5
14. b3;Cd7 f6
15. a4;h6
16. Ad2;

bonne nuit
 

asiul

New member
Zefiro; Alfiere in d2

1. d4;Cf6
2. c4;d6
3. Cc3;g6
4. g3;Ag7
5. Ag2;0-0
6. e4;Cb8d7
7. Ae3;e5
8. Cf3;c6
9. 0-0;Te8
10. d5;Dc7
11. Te1;a6
12. h4;Cg4
13. Ag5;c5
14. b3;Cd7 f6
15. a4;h6
16. Ad2;

Il nostro Zefiro riporta il suo Alfiere in casa d2. Uhm... cosa farà Rufo. :roll:
I due giocatori non si scoprono restano in attesa...
ma non durerà per molto. :YY

Tocca a te Rufo...buona fortuna. :mrgreen:

scacchiera1.jpg


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Difesa Slava

In questo impianto di gioco il Nero puntella l'importante Pedone centrale Pd5, rifiutando quindi l'accettazione immediata del gambetto, ma minacciando nel contempo la presa Pd5:c4 seguita dall'eventuale protezione Pb7-b5. Se il Bianco decide di cambiare il Pedone di gambetto, la posizione ritorna perfettamente simmetrica dopo Pc6:d5, in caso contrario la presa Pd5:c4 con il successivo attacco Pb7-b5 rimane un'opzione che il Nero può esercitare nel momento più opportuno.

Questo tema tattico, infatti, consacrò la Difesa Slava nell'agone scacchistico quando Grünfeld e Rubinstein si sfidarono nel Torneo di Merano del 1924 in una famosissima partita, tant'è vero che la particolare variante giocata in quell'occasione venne così studiata da divenire un'apertura autonoma: la Difesa di Merano. Negli anni '50 celebri campioni - per esempio Bronstejn, Geller e Smyslov - adottarono ed approfondirono molte linee di gioco della Difesa Slava. Oggi questo schema difensivo compare ancora con una discreta frequenza qualora il Nero accetti di entrare nei meandri del Gambetto di Donna.

1 d4, d5; 2 c4, c6; (Posizione base della Difesa Slava )

scacchi.qnet.it
 

sergio Rufo

New member
Regina.

freudiano junghiano, non saprei, tutti e due, forse, ma sicuramente maschile.
Un maschio che e' maschio cura sempre le donne. ( non siamo gay per fortuna! :D )
Quella della scacchiera, poi, e' particolarmente insidiosa: fa un male cane.
Quando scorazza a destra e a sinistra, e' la fine, imperversa come un ciclone anche se a volte finisce in trappola.
Del resto il paradosso e' : il Re puo' muovere solo di un passo, la donna puo' farne quanti ne vuole.
Gia' uno specchio della realta' ? Si vuole affermare che gli scacchi anticipavano quello che sarebbe successo nei tempi? Che il re/uomo deve correre dietro alle gonnelle?
E di piu': negli scacchi e' il re che si vuole morto, caduto, matto! e non la donna.

Negli scacchi come nella vita la donna e' molto potente.
Forse piu' dei maschi.
 

Zefiro

da sudovest
freudiano junghiano, non saprei, tutti (...)
Negli scacchi come nella vita la donna e' molto potente.
Forse piu' dei maschi.

(...)
figlio: "Papà, scusa ma io non ho capito: chi è che comanda in casa, tu o la mamma?"
padre: "ma.. ma.. che razza di domande! Io! Io comando! La mamma.. la mamma prende solo le decisioni!"
(...)
(W. Allen, da: La dea dell'amore)

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Come moltissimi sanno, scacco matto viene dall'arabo sha math, che significa: il re è morto.
 

sergio Rufo

New member
Antichissimo detto

(...)
figlio: "Papà, scusa ma io non ho capito: chi è che comanda in casa, tu o la mamma?"
padre: "ma.. ma.. che razza di domande! Io! Io comando! La mamma.. la mamma prende solo le decisioni!"
(...)
(W. Allen, da: La dea dell'amore)

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Come moltissimi sanno, scacco matto viene dall'arabo sha math, che significa: il re è morto.

" Dovunque andrai troverai una spada, una donna, e una scacchiera"

Tre cose sacre per un maschio. :)
 
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