Odifreddi, Piergiorgio - Perché non possiamo essere cristiani

lele74

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Ho letto con un po' di fatica questo libro perchè alcuni termini risultano un po' "ostici" un po' difficili da comprendere e un po' "noiosi" da leggere e digerire, ma Piergiorgio Odifreddi, ateo convinto, è anche molto pungente e i suoi commenti su alcuni passaggi del libro, fanno sorgere anche un breve e intenso sorriso sulle labbra.
La domanda è "possiamo essere cristiani? Possiamo essere cattolici?" Sono sempre stato affascinato dal mondo della storia e dal mondo religioso. Affascinato e incuriosito dalle storie raccontate dai tanti preti con cui ho sempre parlato apertamente e sempre confessato i miei dubbi sulla chiesa e sul personaggio di Gesù, e questo libro in parte riesce a dare delle risposte e accentuare dei dubbi. Molti hanno "crocefisso" il professore Odifreddi, perchè da ateo ha espresso la propria opinione e come al solito sono partite le crociate contro gli atei. In un libro che cerca di spiegare perchè non possiamo essere cattolici e cristiani, Odifreddi "attacca" i vangeli e chi li ha corretti, cerca di dare un senso "logico" da uomo di scienza, a le scritture che oggi rileggendole sembrano sempre indirizzate alla scienza e che qualcuno ha voluto farci passare per scritture Divine.

Il libro fa riflettere su molti controsensi della religione ( o forse le religioni) un esempio su tutti prendo il capitolo dedicato ai comandamenti e sopratutto prendo un comandamento. Non uccidere. Siamo tutti consapevoli della giustezza di questo comandamento, ma poi leggiamo una parte dell'enciclica di Giovanni Paolo II del 1995 in cui si dice "...e non devono giungere alla misura estrema della soppressione del reo se non in casi di assoluta necessità..." all'ora i casi sono due. O il comandamento è uguale per tutti o "chi scrive le regole" trova anche "l'inganno".

Insomma il libro affronta argomenti cari a tutti, e li affronta dalla parte del matematico, del razionale della scienza e sicuramente, come ho notato anche su ciao, questo da molto fastidio e la gente incuriosita compra il libro e poi lo critica e critica all'inverosimile l'autore. Ma se il libro ha venduto 140.000 copie in due mesi ci sarà.
 
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ho sentito molto parlare di questo libro e a volte seguo le lezioni di odifreddi su università nettuno e lo considero una persona davvero interessante!
 
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Carmen

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Si potrà o no essere d'accordo, ma certo è una lettura molto stimolante.
 
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juzz

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Io ho trovato questo libro molto bello e, grazie all'ironia dell'autore, per nulla pesante.
Sono cosciente che per un credente convinto questo libro possa essere difficile da leggere, perchè ne attacca le convinzioni.
Usando la "logica" (secondo me intesa più come buon senso che come scienza) mostra le contraddizioni del credo cattolico sulle quali c'è poco da eccepire. Ho sentito infatti molti attacchi rivolti ad Odifreddi a causa del suo tono irriverente e nessuno sul contenuto del libro.
Personalmente ho trovato quel tono molto divertente e non ho resistito alla debolezza di prenderlo come una sorta di rivalsa contro la supponenza e l'arroganza di certa Chiesa.
 

Chloe

Librodipendente
Grande Odifreddi di cui ho acquistato più di un suo libro; acuto, pungente e a tratti "ironicamente irriverente"; il libro mi è piaciuto molto e come si poteva supporre, visto il tema trattato, è stato ampiamente criticato.
Poche persone di fede che conosco hanno avuto l'elasticità mentale di leggerlo e di commentarlo.
Molto più facile ficcare la testa sotto la sabbia :??
 

Nikki

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Ma qualcuno mi spiega chi è Odifreddi? a parte l'elenco infinito di premi e onorificenze, chi è e che cosa ha fatto? è un matematico? è uno scienziato? ha fatto qualche scoperta, ha partecipato a qualche ricerca degna di essere ricordata??
Vi prego, ditemi che non è famoso solo per questi libri! Io sto leggendo il suo matematico impertinente (colpa della mia avventatezza, le cui conseguenze mi hanno raggiunta a distanza di mesi, ne pago il prezzo in solitario ritiro :( ...) Come prosa... vabbé (cit. "quello, cioé, che Il Mulino di Amleto di Giorgio de Santillana e Hertha von Dechend chiamano il più grandioso dei fenomeni celesti."... per la serie la scienza non segue più le "opinioni e interpretazioni" - come lui chiama tutto ciò che riguarda l'animo umano - così come i verbi non seguono più i soggetti a cui si riferiscono?? mah), come contenuti .. è proprio il caso di dirlo: che (un qualche) dio ci aiuti!! ma nessuno ha spiegato a questo signore che l'ottusità e l'arroganza dei persecutori religiosi contro gli illuminati non sono negative in sé, ma per l'atteggiamento e che questo atteggiamento (da paraocchi, per intenderci) viene applicato alle idee opposte il risultato non cambia nella sua negatività? il famoso uguale e contrario... è un concetto troppo "umanistico" perché uno scienziato del suo calibro possa comprenderlo? eh sì che mi pare ci sia anche una qualche geometrica idea di fondo.. mah!). Vogliamo parlare dei campi di battaglia da lui scelti?? Un capitolo è dedicato a Nostradamus ed è finalizzato a rivelare la infondatezza delle sue chiacchiere. Da questo ho capitolo ho appreso, per la prima volta, che qualcuno (a quanto pare una buona fetta di popolazione, se la smentita richiede addirittura un libro) ha fede nelle previsioni di Nostradamus. Peccato che l'autore tagli corto su questo profilo di unico interesse: non ci fornisce i dati di quanti sono i seguaci di questa dottrina, né le modalità del loro reperimento.. in effetti, non poteva parlare di tutto. Spazio alle cose davvero importanti...
E voglio tralasciare la spiacevole chiave di lettura delle tragedie di guerra, che sembra suonare più o meno così: "questa carneficina è stata grave, ma è da ipocriti condannare, perché ce ne sono state di più gravi". Banale ma vero. Però non si capisce bene quale conclusione l'autore sembra suggerire. (c'è quasi il timore che possa essere: "quindi tutto è lecito").

Prosa scarsa e contenuti banali, torno alla mia domanda: perché quest'uomo scrive libri, anziché fare il suo lavoro? :?
 

Zefiro

da sudovest
chi era costui?

Ma qualcuno mi spiega chi è Odifreddi? (...) come contenuti .. è proprio il caso di dirlo: che (un qualche) dio ci aiuti!! ma nessuno ha spiegato a questo signore che l'ottusità e l'arroganza dei persecutori religiosi contro gli illuminati non sono negative in sé, ma per l'atteggiamento e che questo atteggiamento (da paraocchi, per intenderci) viene applicato alle idee opposte il risultato non cambia nella sua negatività? il famoso uguale e contrario... è un concetto troppo "umanistico" perché uno scienziato del suo calibro possa comprenderlo? eh sì che mi pare ci sia anche una qualche geometrica idea di fondo (...) perché quest'uomo scrive libri, anziché fare il suo lavoro? :?

Posso provare a dirlo io... a parer mio ovviamente, parere che vale quel che vale. E’ esattamente un signore come vien qui sopra descritto. Al quale nessuno ha spiegato, né lui s’è preso cura di sforzarsi in autodidattiche attività, almeno sembra, che l’approccio aperto come metodo per conoscere è importante. Di più: vitale.

Che nessuna chiave di lettura è assoluta, buona per tutte le stagioni, che per l’umano esistere, ahimè o per fortuna, non esiste passepartout. Che la scienza, e, nel caso di specie, la logica e la matematica, sono degli strumenti, degli occhi spalancati sul reale, e non delle infallibili cesoie adatte ad ogni bisogna. In altri tempi sarebbe stato un perfetto domenicano da inquisizione. Con un’aggravante moderna, sempre a parer mio, sospetto (ma io sono maligno si sa...) : un domenicano di maniera.

Insomma un rispettabilissimo professore universitario per il quale Galileo è esistito si, ma come mero inventore del cannocchiale. Il metodo, oltre a citarlo ad ogni piè sospinto, nelle sue implicazioni pratiche sembra sfuggirgli completamente. E pensare, verrebbe da dire, che ci sono arrivati perfino i preti a comprendere che forse, oltre al cannocchiale c’era (e c’è!) dell’altro. Oddio. Ci hanno messo un bel po’, ma alla fine ci sono arrivati. A lui forse, occorre ancora un po’ di tempo. Che dire? Diamogli fiducia.

Il post di Nikki, non si fosse capito, io lo quoto tutto incluse le virgole. Di inquisitori, davvero, non se ne può proprio più.
 
Ma qualcuno mi spiega chi è Odifreddi? a parte l'elenco infinito di premi e onorificenze, chi è e che cosa ha fatto? è un matematico? è uno scienziato? ha fatto qualche scoperta, ha partecipato a qualche ricerca degna di essere ricordata??......
Prosa scarsa e contenuti banali, torno alla mia domanda: perché quest'uomo scrive libri, anziché fare il suo lavoro? :?

1. Piergorgio Odifreddi oltre che è stato il professore universitario in Italia, può tranquillamente vantarsi di essere stato il "visiting professor" in ben altri cinque Università, dal Melbourne, Pechino, Buenos Aires, ed atri.... Aggiungendo tutti i numerosi premi che aveva vinto, credo che bastasse per dire che usare certi toni di disprezzo nei suoi confronti sono più che fuori luogo.... Un conto è non accettare le idee dell'autore, e un'altro conto è prendersi le beffe di lui. :boh:

2. Qui si parla del libro "Perchè non possiamo essere cristiani", che invece del "Matematico inpertinente", dunque, le citazioni da quel libro dovrebbero essere scritti in un'altro, nuovo topic. :??

3. A me, personalmente, Odifreddi piace.... mi era bastato leggere solo "Cristiani e cretini" (che si può definire soltanto un piccolo e del tutto leggero aperitivo, rispetto all'intero libro) per provare subito una simpatia verso di lui.... :mrgreen:

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Cristiani e cretini​

Cristo è la traslitterazione del termine greco christos, “unto”, scelto dalla Bibbia dei Settanta per tradurre il termine ebraico mashiah, “messia”, col quale l’Antico Testamento indicava colui che doveva venire a restaurare il regno di Israele.
Fra i tanti sedicenti Cristi o Messia della storia, i Vangeli canonici identificano il loro con Gesù: a sua volta la traslitterazione di Ye(ho)shua, “Dio salva” o “Dio aiuta”, un nome comune ebraico che secondo Matteo fu suggerito in sogno a Giuseppe da un angelo perché il figlio di Maria «avrebbe salvato il suo popolo dai suoi peccati». Cristiano, che ovviamente significa “seguace di Cristo”, nella tradizione evangelica sta dunque ad indicare “seguace di Gesù”, secondo un uso che gli Atti degli Apostoli2 fanno risalire alla comunità di Antiochia.
Col passare del tempo l’espressione è poi passata a indicare dapprima una persona qualunque, come nell’inglese christened, “nominato” o “chiamato”, e poi un poveraccio, come nel nostro povero cristo. Addirittura, lo stesso termine cretino deriva da “cristiano” (attraverso il francese crétin, da chrétien), con un uso già attestato dall’Enciclopedia nel 1754: secondo il Pianigiani, «perché cotali individui erano considerati come persone semplici e innocenti, ovvero perché, stupidi e insensati quali sono, sembrano quasi assorti nella contemplazione delle cose celesti».
L’accostamento tra Cristianesimo e cretinismo, apparentemente irriguardoso, è in realtà corroborato dall’interpretazione autentica di Cristo stesso, che nel Discorso della Montagna iniziò l’elenco delle beatitudini con: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli»3, usando una formula che ricorre tipicamente anche in ebraico (anawim ruach).
In fondo, la critica al Cristianesimo potrebbe dunque ridursi a questo: che essendo una religione per letterali cretini, non si adatta a coloro che, forse per loro sfortuna, sono stati condannati a non esserlo. Tale critica, di passaggio, spiegherebbe anche in parte la fortuna del Cristianesimo: perché, come insegna la statistica, metà della popolazione mondiale ha un’intelligenza inferiore alla media, ed è dunque nella disposizione di spirito adatta a questa ed altre beatitudini.
Benché perfettamente soddisfacente nelle sue conclusioni, la critica etimologica sarebbe però facilmente rimuovibile da coloro che trovassero la sua argomentazione troppo debole: in fondo, in quanto Europei (dal greco eurys ops, “faccia larga”) siamo anche letteralmente dei “faccioni”, ma questo non ci basta per dedurre che allora abbiamo tutti un’espressione cretina e dunque come Europei non possiamo non dirci Cristiani (anche se qualcuno l’ha fatto, con argomenti non molto più articolati).
Se vogliamo arrivare in maniera convincente alle stesse conclusioni, e cioè che il Cristianesimo è indegno della razionalità e dell’intelligenza dell’uomo, dovremo allora caricarci sulle spalle la Bibbia (dal greco biblia, “libri”) e percorrere la via crucis di una sua esegesi: non soltanto dei Vangeli (dal greco eu angelion, “buon messaggio” o “buona novella”), ma anche di ciò a cui essi si sono ispirati in precedenza, e che hanno a loro volta ispirato in seguito, dal Genesi al Catechismo.[….]
[…..]Andiamo dunque insieme alla scoperta di questi miti e di queste superstizioni, per mostrare candidamente che non tutto va per il meglio nella (sedicente) migliore delle fedi possibili. Se poi i panglossiani “credini” ed “iddioti” manterranno ottimisticamente il loro Credo e il loro Iddio, saremo tutti felici: in fondo, e anche per principio, l’ateismo non è una fede, e non fa opera di sconversione. Rivendica soltanto, cristianamente, di poter dare alla Ragione ciò che è della Ragione. E non dimentica, volterrianamente, che bisogna coltivare anche il proprio giardino, e non soltanto quello dell’Eden.
 

Nikki

New member
1. Piergorgio Odifreddi oltre che è stato il professore universitario in Italia, può tranquillamente vantarsi di essere stato il "visiting professor" in ben altri cinque Università, dal Melbourne, Pechino, Buenos Aires, ed atri.... Aggiungendo tutti i numerosi premi che aveva vinto,

"a parte l'elenco infinito di premi e onorificenze" lo scrivo di nuovo, nel caso ti fosse sfuggito qualche passaggio del mio intervento :wink:

credo che bastasse per dire che usare certi toni di disprezzo nei suoi confronti sono più che fuori luogo.... Un conto è non accettare le idee dell'autore, e un'altro conto è prendersi le beffe di lui. :boh:
no che non basta. Io non mi accontento dei titoli, io pretendo che uno scrittore (e chi in ogni caso, si comporta come tale...chi pubblica un libro, insomma) sappia rispettare le più elementari regole della grammatica della sua lingua madre. Pretendo troppo?
quanto a farsi beffe di lui... credo nicole che, da simpatizzante dell'autore quale ti sei qualificata, la tua prevenzione verso ogni critica ti abbia fatto leggere qualcosa che non è mai stato scritto. Se mi sbaglio, quota pure ciò che hai visto di beffardo nel mio intervento, così almeno mi rendo conto di cosa stiamo parlando.

2. Qui si parla del libro "Perchè non possiamo essere cristiani", che invece del "Matematico inpertinente", dunque, le citazioni da quel libro dovrebbero essere scritti in un'altro, nuovo topic. :??
nuovo topic, dici?? me ne guardo bene. Ho una reputazione , io!! :D
a parte gli scherzi (ma nemmeno troppi), non credo che l'intervento in un topic richieda la necessaria lettura del libro di cui si parla . Non credo di essere andata nemmeno fuori tema. Ho parlato del metodo e delle idee dell'Autore, metodo e idee che, mi pare, siano presenti, invariati, anche in questo libro oggetto del topic. Metodo che mi è confermato anche dal brano che riporti tu.
A proposito, è sempre così elegante e understatement nei suoi approcci razionali e scientifici? pensa che io lo avrei definito maleducato, ma forse è solo perché da piccola mi mandavano a catechismo, chissà, potremmo chiedere a lui cosa ne pensa.

3. A me, personalmente, Odifreddi piace.... mi era bastato leggere solo "Cristiani e cretini" (che si può definire soltanto un piccolo e del tutto leggero aperitivo, rispetto all'intero libro) per provare subito una simpatia verso di lui.... :mrgreen:
:mrgreen: nel senso letterale? cioé che ti è bastato proprio solo leggere quel titolo per trovarlo simpatico? (qui sì, c'è una mia piccola innocua burla :wink:) ah beh, non stento a crederlo cara Nicole, ci siamo già confrontate spesso sull'argomento. Tuttavia, qui in questa sede, non mi interessa discutere, ancora, dei massimi sistemi "luce vs tenebre". Volevo solo scrivere cosa penso di questo autore in particolare. :wink:
 
....ma nessuno ha spiegato a questo signore che ....

.... perché quest'uomo scrive libri, anziché fare il suo lavoro? :?

Parlando delle beffe, io in queste tue parole leggo le beffe... - questione della sensibilità. :boh:

Seconda cosa: nessuno ti aveva obligato di leggerlo, dunque, non credo che puoi pretendere niente; o lo leggi o non lo leggi, tutto qui.
Si può scrivere qualsiasi cosa e su di tutti ( e di tutto), credo che c'è una certa libertà di parola in questo paese, ma come questo vale per te, e per me, è valido anche per Odifreddi... o sbaglio? :)
Stessa cosa, se scrivi un commento negativo su un certo libro, o un autore, di sicuro si troverà qualcuno che pensa diversamente da te, e forse ti risponderà.... Non è successo niente, soltanto una piccola divergenza nei gusti, niente di più... vero...????? :mrgreen:
 

Nikki

New member
Parlando delle beffe, io in queste tue parole leggo le beffe... - questione della sensibilità. :boh:


prima frase: ho usato quella espressione perché non volevo insinuare che qualcuno glielo avesse spiegato e, nonostante quello, lui ancora non avesse colto il punto... o che, forse peggio del peggio, lo avesse capito ma non lo condividesse. A proposito, Nicole, parlando un po' della sostanza, anziché di scelte di stile formale, tu cosa ne pensi? Non credi che il nero che chiama diavolo il bianco sia uguale al bianco che chiama diavolo il nero?

seconda frase: è una domanda genuina, che tu ci creda o no, non ero beffarda.

Seconda cosa: nessuno ti aveva obligato di leggerlo, dunque, non credo che puoi pretendere niente; o lo leggi o non lo leggi, tutto qui.
Infatti non ho preteso nulla. :) tu hai preteso che io aprissi un altro topic per dire quello che ho detto.

Si può scrivere qualsiasi cosa e su di tutti ( e di tutto), credo che c'è una certa libertà di parola in questo paese, ma come questo vale per te, e per me, è valido anche per Odifreddi... o sbaglio? :)
hai detto bene. In questo paese si può fare tutto. Rimane aperta però la questione della opportunità o meno di fare determiante cose. Insomma, anche se puoi fare tutto, è consigliabile agire pensando anche alla propria reputazione, come dicevo. Consigli non vincolanti, ovviamente. Della propria reputazione ognuno fa quello che vuole, ne si accettano anche le conseguenze, però.

Stessa cosa, se scrivi un commento negativo su un certo libro, o un autore, di sicuro si troverà qualcuno che pensa diversamente da te, e forse ti risponderà.... Non è successo niente, soltanto una piccola divergenza nei gusti, niente di più... vero...????? :mrgreen:
Cara nicole, sai quanto ti sono affezionata (davvero, :) ) ma permettimi di ricordarti, che sei stata tu a dire che io sono stata offensiva, non il contrario. ;)
 

Mizar

Alfaheimr
ma nessuno ha spiegato a questo signore che l'ottusità e l'arroganza dei persecutori religiosi contro gli illuminati non sono negative in sé, ma per l'atteggiamento e che questo atteggiamento (da paraocchi, per intenderci) viene applicato alle idee opposte il risultato non cambia nella sua negatività?
Questo mi pare un buono spunto di riflessione :W



Prosa scarsa e contenuti banali, torno alla mia domanda: perché quest'uomo scrive libri, anziché fare il suo lavoro? :?
Bella domanda :mrgreen:
Cosa non si fa pur di vendere...[a partire dal titolo]



Che nessuna chiave di lettura è assoluta, buona per tutte le stagioni, che per l’umano esistere, ahimè o per fortuna, non esiste passepartout. Che la scienza, e, nel caso di specie, la logica e la matematica, sono degli strumenti, degli occhi spalancati sul reale, e non delle infallibili cesoie adatte ad ogni bisogna. In altri tempi sarebbe stato un perfetto domenicano da inquisizione. Con un’aggravante moderna, sempre a parer mio, sospetto (ma io sono maligno si sa...) : un domenicano di maniera.
Concordo anche su questo. Gli strumenti cambiano...ma la solfa è simile.




Insomma un rispettabilissimo professore universitario per il quale Galileo è esistito si, ma come mero inventore del cannocchiale. Il metodo, oltre a citarlo ad ogni piè sospinto, nelle sue implicazioni pratiche sembra sfuggirgli completamente. E pensare, verrebbe da dire, che ci sono arrivati perfino i preti a comprendere che forse, oltre al cannocchiale c’era (e c’è!) dell’altro. Oddio. Ci hanno messo un bel po’, ma alla fine ci sono arrivati. A lui forse, occorre ancora un po’ di tempo. Che dire? Diamogli fiducia.

In realtà "i preti" ci son arrivati fin da subito a capirlo...leggasi un pò di Bellarmino o di Brecht. Anche in quel caso la Chiesa era in anticipo di secoli :mrgreen: : lo stesso processo all'uomo, la stessa paura per la portata ed il senso della rivoluzione galileiana son lì a dimostrarlo.



Molto più facile ficcare la testa sotto la sabbia :??
E' vero !
Ed è anche più facile leggere scrittori che abbiano affrontato gli stessi temi con serietà, splendore stilistico, profondità...



no che non basta. Io non mi accontento dei titoli, io pretendo che uno scrittore (e chi in ogni caso, si comporta come tale...chi pubblica un libro, insomma) sappia rispettare le più elementari regole della grammatica della sua lingua madre. Pretendo troppo?
Bhè, con l'aria che tira oggi, direi di si.



nuovo topic, dici?? me ne guardo bene. Ho una reputazione , io!! :D
:mrgreen:
 

Zefiro

da sudovest
contributo

1. Piergorgio Odifreddi oltre che è stato il professore universitario in Italia, può tranquillamente vantarsi di essere stato il "visiting professor" in ben altri cinque Università, dal Melbourne, Pechino, Buenos Aires, ed atri.... Aggiungendo tutti i numerosi premi che aveva vinto, credo che (...)

Contribuisco a questa discussione segnalando –per chi fosse interessato- gli approcci a le metodologie di analisi consolidate in alcuni dei principali atenei del centro Italia. In particolare ritengo siano degni dei menzione i contributi di:

Giorgio Coresio, ordinario di lingua e letteratura greca-Università di Pisa
Vincenzo Di Grazia, ordinario di filosofia-Università di Pisa
Arturo Pannocchieschi, matematico (credo), Rettore dell’ Università di Pisa
Cosimo Boscaglia, cattedra di logica-Università di Pisa
Lodovico delle Colombe, cattedra di filosofia teoretica-Università di Firenze
Francesco Ingoli – astronomo e giurista, ordinario di Diritto Civile-Università di Roma

Appena ho un attimo di tempo posto qualche link.

PS Ah! Nella fretta nel post qui sopra ho dimenticato d’accennare al fatto che gli intellettuali che ho menzionato sono solo alcuni dei cattedratici, la lista è lunga, -per tacere sulla quasi unanimità del corpo accademico europeo- che formavano l’equipe scientifica di Bellarmino sul caso Galilei (che invece si muoveva in pressoché totale solitudine). Posso assicurare che stiamo parlando del top, il gotha intellettuale del tempo. Un piccolo sforzo di contestualizzazione dai: potete sostituire a questi nomi qualsiasi mostro sacro dei nostri giorni per immaginare il livello di coloro di cui si sta parlando.
------------------------------------------
Ho copiato e incollato qui sopra un mio vecchio post. Me lo tengo in caldo. Di tanto in tanto torna utile a quanto sembra... Sospetto che avrò sicuramente occasione di utilizzarlo molte altre volte... :wink:
 

Sir

New member
Ecco, Odifreddi mi pare un'altra di quelle persone che, vista l'innegabile intelligenza e abilità nell'uso della logica, potrebbero fare molto, molto di più che scrivere libretti partigiani nascondendo un po' i suoi pregiudizi dietro lo sfoggio di conoscenze così da apparire furbo e convincente allo stesso tempo; libri che hanno un senso solo per chi già condivide le sue idee e non vuole altro che confermarle.
Ma, comunque, diciamo che al mondo ci sono mali peggiori.:boh:
 

Zefiro

da sudovest
(...) In realtà "i preti" ci son arrivati fin da subito a capirlo...leggasi un pò di Bellarmino o di Brecht. Anche in quel caso la Chiesa era in anticipo di secoli :mrgreen: : lo stesso processo all'uomo, la stessa paura per la portata ed il senso della rivoluzione galileiana son lì a dimostrarlo (...)

Naturalmente caro Miz. Yes, I fully agree. Quel che intendevo dire in verità è che c’è voluto del tempo per percepirlo non come pericolosa insidia ma come reale possibilità, ed a dirlo apertis verbis. Nel “rici-post “ di cui ho fatto copia e incolla scrivevo infatti anche: “E non inganni la sinistra fama a posteriori dello stesso Bellarmino. Era in realtà un raffinatissimo intellettuale di cultura vasta e pensiero affilatissimo” (roba da matti… pigro anche nel riciclarsi… no comment… :W )
 
Ah, povero, povero Odifreddi.... quante cose si riescono a dire sul suo conto e soltanto per il semplice fatto perchè non si va d'accordo con il suo pensiero... Ma se Odifreddi non aveva detto, ne tantomeno scritto niente di nuovo, ne tantomeno diverso (in altre parole, ha solo riportato con le sue parole) le stesse idee di Pepe Rodriguez, M. A. Manacorda, Jonathan Swift, Mark Twain, Bart D. Ehrman, S. Acharya, Thomas Jefferson, Bertrand Russell.... solo per citarne alcuni. Ma, badate bene, non sono proprio una grandissima fan di Odifreddi... ne ho letto i testi migliori dei suoi, e conosco le sue fonti d'ispirazione - ammiro molto di più queste, che le opere di Odifreddi...
E per quanto riguarda il linguaggio che usa, bèh.... come lo posso dire, per non offendere qualcuno, ...mah, ci provo lo stesso: credo che Odifreddi usa un linguaggio molto semplice e diretto e che lo possono capire tutti, a differenza di alcuni che quando leggo, neanche l'aiuto di tre vocabolari riescono a sbrogliarmi la mattassa delle parole "altamente intelletuali".... Questi giochetti di parole vanno molto di moda tra i studenti del primo anno d'università, ne ho passato anche io questo periodo, ma poi, piano, piano si ritorna con i piedi per terra.... e si usa il linguaggio che lo possono comprendere tutti, invece che soltanto un numero molto limitati dei prescelti.... (credo):mrgreen:


Contribuisco a questa discussione segnalando –per chi fosse interessato- gli approcci a le metodologie di analisi consolidate in alcuni dei principali atenei del centro Italia. In particolare ritengo siano degni dei menzione i contributi di:

Giorgio Coresio, ordinario di lingua e letteratura greca-Università di Pisa
Vincenzo Di Grazia, ordinario di filosofia-Università di Pisa
Arturo Pannocchieschi, matematico (credo), Rettore dell’ Università di Pisa
Cosimo Boscaglia, cattedra di logica-Università di Pisa
Lodovico delle Colombe, cattedra di filosofia teoretica-Università di Firenze
Francesco Ingoli – astronomo e giurista, ordinario di Diritto Civile-Università di Roma

Appena ho un attimo di tempo posto qualche link.

PS Ah! Nella fretta nel post qui sopra ho dimenticato d’accennare al fatto che gli intellettuali che ho menzionato sono solo alcuni dei cattedratici, la lista è lunga, -per tacere sulla quasi unanimità del corpo accademico europeo- che formavano l’equipe scientifica di Bellarmino sul caso Galilei (che invece si muoveva in pressoché totale solitudine). Posso assicurare che stiamo parlando del top, il gotha intellettuale del tempo. Un piccolo sforzo di contestualizzazione dai: potete sostituire a questi nomi qualsiasi mostro sacro dei nostri giorni per immaginare il livello di coloro di cui si sta parlando.
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Ho copiato e incollato qui sopra un mio vecchio post. Me lo tengo in caldo. Di tanto in tanto torna utile a quanto sembra... Sospetto che avrò sicuramente occasione di utilizzarlo molte altre volte... :wink:

Scusami, ma non ho capito che cosa stai cercando di dire....? :?
Chi sono coloro, di che cosa parlano, quali sono le loro opere.....? :boh:
Che cosa significa "principali atenei del centro Italia"....? :??

.....................

Va benissimo (soltanto per modo di dire :??), la storia della chiesa ed Galileo.... ma vogliamo accennare qualche parolina di essa e Giordano Bruno... vi va...? :mrgreen::mrgreen:
 

Mizar

Alfaheimr
Nel “rici-post “ di cui ho fatto copia e incolla scrivevo infatti anche: “E non inganni la sinistra fama a posteriori dello stesso Bellarmino. Era in realtà un raffinatissimo intellettuale di cultura vasta e pensiero affilatissimo” (roba da matti… pigro anche nel riciclarsi… no comment… :W )
Sono d'accordo. Ti basti sapere che Robertino Bellarmino e Justin Febronius (Oh yesss!) sono tra i miei personali miti del XVII secolo :mrgreen:
 
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