Zefiro
da sudovest
ma.... e i due fronti?? nikkiano e asiuliano?? non possiamo nemmeno dirigere là dove il battaglione porta il nostro nome?? non sai quello che dici, per me...
Oh! Lo so benissimo cara. Comando tutto io! Facile no?
ma.... e i due fronti?? nikkiano e asiuliano?? non possiamo nemmeno dirigere là dove il battaglione porta il nostro nome?? non sai quello che dici, per me...
Oh! Lo so benissimo cara. Comando tutto io! Facile no?
tranquilla, pare che questa volta facciamo i generali... ciò significa che qualcuno dovrà bendare noi.... lascio a te la prima scelta, non so se possiamo avere lo stesso infermiere (perché lo vogliamo uomo, giusto?? :??), potrebbe esserci un conflitto di interessi...:OO
da brave femminucce, te lo lasceremo credere senza problema! :YY
Oh! Lo so benissimo cara. Comando tutto io! Facile no?
tranquillo, se la avessi considerata insolenza da doverne volere ... come dice mio zio.. "troppi ne avrei dovuti ammazzare, fino ad oggi" (ma lui lo riferiva agli juventini). So, so che Zef è innocuo.. :wink: (e ti dirò di più, lo sono anche io.... ci crederesti?? )uhmmm...delirio di onnipotenza. Gli capita a volte... commiseralo Nikki e non gliene volere. E' fatto così straparla a volte... in realtà è completamente innocuo....:boh:
L’unico tentativo storicamente posto atto di un qualcosa che da questa esigenza fosse radicalmente determinato, il comunismo, s’è rivelato nei fatti, per evidente non adeguatezza all’umano nonché alla storia appunto, cura ben peggiore del male, risolvendosi in una delle più immani catastrofi che l’uomo, animato delle migliore intenzioni, sia mai stato capace di generare. Un terribile concerto di milioni di campane, che ha travolto mezzo mondo ed al cui faticoso tentativo di riprendersi tutt’ora assistiamo.
è [/SIZE][/FONT]
(...) diciamo, politico (...)
I morti contano eccome. Per il comunismo e per qualunque altro regime ne abbia provocati in qualunque era o sotto qualunque latitudine.
posso essere d'accordo con te, tu lo capisci, io lo capisco, ma la storia ci darà sempre torto. E anche tante altre persone, popolazioni intere.
Pronto a riprenderla, se ti va, in altra sede. Suggersico (ma se hai idee migliori è ok per me...) un vecchio 3D che si intitolava "le ceneri del muro", credo sia il più affine.
Non è pignoleria, ma mio limite: sono un ragazzeto semplice io, e se la discussione si amplia troppo mi perdo :wink: :wink:
PS di contro invece, adoro gli OT. Specialmente i "falsi" OT :wink:
p.s. io avanzo solo a colpi di OT... (...)
sai cosa mi viene in mente? il decalogo n. 1 di Kieslowki... Non avrai altro Dio all'infuori di meDunque la tecnologia libera dal tempo. Come è stato detto..per fare cosa? Questo come sempre dipende dalle esigenze di ognuno di noi.
Mi accorgo a volte come uno strumento tecnologico quale l’automobile che dovrebbe servire a farci recuperare del tempo prezioso come spostarsi da un luogo all’altro è diventata una seconda casa che al contrario ci ruba il tempo.
Ci chiudiamo dentro la nostra macchina e passiamo ore nel traffico. Ce ne rendiamo conto? Sì, no? Perché? Siamo diventati schiavi della tecnologia?
L’uomo è l’artefice della tecnologia oppure oggi è lei a cambiare noi?
È interessante quanto afferma il filosofo Giuseppe Longo quando parla di Simbionte. (sintetizzo molto,spero di non commettere errori ) Un ibrido fra uomo e i dispositivi tecnologici che produce: «come l'uomo fa la tecnologia, così la tecnologia fa l'uomo. Molte delle capacità del simbionte uomo-computer, per esempio, erano affatto imprevedibili e non è improprio dire che l'unità cognitiva “uomo-col-computer” è essenzialmente diversa dell'unità cognitiva “uomo-senza-computer”».
"Le sue tesi: 1) L’uomo sta cambiando per effetto delle tecnologie; 2) Si può parlare di evoluzione bio-tecnologica, bio-culturale, evoluzione che è più forte, più veloce di quella biologica."
Per il filosofo Giuseppe Longo uomo e tecnologia coincidono.
O meglio coincide la loro evoluzione. Il processo evolutivo della tecnologia influisce bene o male su quello dell’uomo anche se sembra proprio che lei (la tecnologia) vada avanti e l’uomo (la sua biologia) resti indietro.
Un Homo Tecnologicus così lo definisce, dove biologia e tecnologia (biotecnologia) si uniscono e si evolvono assieme.
In certi casi anche fisicamente. Pensiamo alle protesi che sostituiscono parti del corpo. Queste sostituiscono funzionalità ormai perse. Lo stesso fa la tecnologia per altri versi. Si sostituisce a noi, nella vita di tutti i giorni. Effettua per noi del calcoli. Aumenta la nostra comunicabilità. Per questo siamo degli ibridi.Il Simbionte, appunto.
Eh, Nikki... lo so... sono un grandissimo estimatore dei tuoi (psuedo) OT :wink:
Luisa, questa del Simbionte mi mancava. E non conosco qs autore. Dove l'hai trovata? Hai della bibliografia? L'angolazione riflessiva di evoluzione "simbitioca" uomo/tecnologia la trovo notevolissima...
PS si fa sempre bene a condividere un pesniero... si finisce sempre con l'imparare sacco di cose....
sai cosa mi viene in mente? il decalogo n. 1 di Kieslowki... Non avrai altro Dio all'infuori di me
http://it.wikipedia.org/wiki/Decalogo_1
Ammesso che ciò sia possibile. A me le manifestazioni di onnipotenza non sono mai piaciute..."moi" all'infuori di me stessa non ho altri che me
A parte questo. Noi siamo i costruttori delle macchine. Quando sbagliano i loro calcoli siamo noi ad aver sbagliato.
PS..avrò capito quello che volevi dire?..mah!:?
eh, kieslowski ne avevo un bel po' di cose da dire, consiglio calorosamente la visione. Io, non volevo dire nulla più dell'Autore, solo suggerire il paragone :wink:
ma credo che il messaggio ultimo dell'episodio fosse: i precetti religiosi non sono comandamenti vuoti, che trovano giustificazione nella loro stessa perentorietà. Si tratta forse, invece, delle leggi (quindi costrizioni) meno dannose per la nostra felicità. Tutto ciò che è altro, può potenzialmente annientarci, se gli affidiamo la nostra fede. Ed è questo , forse, il significato più profondo del comandamento: posto che l'uomo ha necessità di avere fede in qualcosa, se vuoi essere libero, non avrai altro Dio all'infuori di me. Trovo che sia piuttosto profonda, come riflessione.
Se davvero vuoi essere libero ( improbabile, arduo, se non impossibile)
anche la fede in un dio è una restrizione.
Lo stesso processo, mi sembra, si sta attuando con la fede di cui parli