uffa, sono arrivata in ritardo e mi sono persa tutto il bello!
adoro queste punzecchiatine
tra l'altro mi sono letta tutti i post (disseminando like a go go!) e ora mi sembra di essere fuori luogo o fuori tempo per rispondere...
però ci sono cose che tenevo a precisare (mi rivolgo in particolare a Des Esseintes):
- le citazioni, menzionate o meno, sono un forte valore culturale in un libro, almeno a mio parere. In primis perchè trovo divertente scovarle, e poi perchè la letteratura fa parte del nostro bagaglio culturale: da quando è un crimine usare le idee degli altri? lo fanno e l'hanno fatto tutti i filosofi, e non solo... Quanti sono i film che si rifanno pienamente ad un precedente, magari con la stessa identica sceneggiatura e lo stesso titolo? prendi un banalissimo "Titanic": la versione di Cameron arriva dopo ben 12 trasposizioni cinematografiche precedenti, eppure vince 11 Oscar...
- la massa o popolo bue non va generalizzata, lo so che è facile cadere in tentazione... ma non puoi decidere che tutti quelli che leggono fabio volo sono dei cretini! Poi, magari, ne sanno molto più di te, in altri ambiti... e in fondo gli dobbiamo della gratitudine: se possiamo leggere libri un po' acculturati, ma che vendono poco, è grazie ai soldi che le case editrici si fanno con i libri di fabio volo. La stessa cosa vale per i cinepanettoni! :wink:
- secondo Wikipedia, il termine romanzo era già in uso tra Dante e Petrarca, per indicare la "narrativa in prosa", ma
Forme primordiali di romanzo sono state rintracciate già duemila anni prima di Cristo in Egitto appartenenti al filone fantastico, sentimentale, politico, satirico. Quindi se dovessimo guardare solo l'origine in termini cronologici si risalirebbe di molto rispetto a Cervantes...
Concordo con Shoofly: ricordo molto bene che nelle mie antolgie, sia al liceo, che all'università, era riportato Richardson come primo romanziere!
- e a proposito di Saramago: io non ho ancora letto Cecità (solo Caino e L'uomo duplicato)... Ho iniziato a leggerlo dopo la sua morte, ma è stata pura coincidenza, visto che l'ho letto dopo il consiglio di un mio amico... non mi dispiace affatto il suo modo di scrivere, e ritengo, che in lui, siano molto originali lo stile e l'arguzia di linguaggio. Inoltre di lui ho letto alcune biografie e nutrop una sincera ammirazione nei suoi confronti, soprattutto dopo aver letto a suo riguardo:
Nel commentare il conflitto israelo-palestinese, Saramago aveva recentemente affermato che gli ebrei non si meriterebbero più «comprensione per le sofferenze patite durante l'olocausto. Vivere nell'ombra dell'olocausto ed aspettarsi di essere perdonati di ogni cosa che fanno, a motivo della loro sofferenza passata, mi sembra un eccesso di pretese. Evidentemente non hanno imparato molto dalla sofferenza dei loro genitori e dei loro nonni».