Angeli e demoni, come il Codice da Vinci, è un thriller che ti "obbliga" a leggerlo sino all'ultima pagina, perchè è scritto con una accorta tecnica da sceneggiatori, tale da interrompere una scena per aprirne un'altra proprio nel momento in cui vorresti che la narrazione andasse avanti. Dan Brown è stato molto bravo in questo. Alla fine ti rimane l'emozione di aver letto un libro coinvolgente, come dopo che hai visto al cinema uno di quei film d'azione ben diretti.
Lo scrittore statunitense ha creato un fenomeno di massa particolare: ha sollecitato milioni di lettori a riaprire un libro, cosa che molti di loro non facevano dai tempi del sussidiario. Quando molti di questi lettori sono arrivati a metà opera, hanno avuto un'intuizione folgoratrice: toh (eureka sarebbe stato difficile da ricordare), è bastato un solo libro per conoscere tutta la verità! Lo stesso atteggiamento - mi si passi il paragone volutamente estremo - di molti fanatici che diventano preda di questa o quella setta religiosa dopo aver letto qualche rivista consegnatagli da tizi in giacca e cravatta.
Invero, chi volesse trovare dei contenuti seri in questi thriller rischia di farsi sviare: le parole semplici dell'autore non spiegano verità, ma vogliono fare apparire come verosimili le tesi proprie del libro e dell'autore stesso, anche a costo di inventare. E' il mestiere dello scrittore, questo. Il compito del lettore (non diversamente dallo spettatore di un film - anche se quest'ultimo è molto più passivo-, o da chi naviga su internet...) è riuscire a distinguere la fiction dalla realtà.
Altrimenti, non c'è lettura che tenga: leggere Brown senza spirito critico, accettando per buono tutto, come se fosse la nuova Bibbia, anzichè farti una cultura ti rimbambisce come una nottata davanti ad un videogame. E' come pretendere di imparare il diritto guardando Forum, o di istruirsi sui problemi sociali davanti a Centovetrine, o di conoscere la scienza attraverso Voyager. Ma del resto, ognuno è libero di farsi le opinioni come meglio crede: basta che non pretenda di imporle sugli altri come assiomi, come le ultime verità rivelate, o non presuma di avere cultura sol perchè ha attinto informazioni da chissà quale fonte.
In conclusione, Angeli e demoni e il Codice da Vinci sono bei romanzi coinvolgenti, che vanno letti come tali. A mio parere, rimangono comunque distanti anni luce da "Il nome della rosa" di Eco, che per cultura, ironia, linguaggio e significati li sovrasta nettamente.