11° Minigruppo - Il paradiso è altrove di Mario Vargas Llosa

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franceska

CON LA "C"
Terminato… magnifico!
Mi dispiace averlo finito. I due personaggi descritti: Paul Gauguin e sua nonna Flora mi hanno conquistato, anche se, come ho già detto in qualche post precedente, avrei letto volentieri i due racconti separatamente. Saltare da un personaggio all’altro ha diradato il piacere della lettura. Ho preferito di gran lunga la parte del pittore, ma si sa, ho scelto questo libro principalmente per lui.
Donna Florita è descritta come una donna in gamba, un’agitatrice sociale con un carattere battagliero, una tra le prime femministe. Esemplare precorritrice dei tempi, anche se lontana dal mio ideale di donna poiché priva d’istinto materno.
Paul Gauguin è descritto come un uomo che ama la libertà, quella libertà ricercata ad ogni costo, tanto da diventare ribelli e ritrovarsi fuori dai canoni sociali. Quella libertà che apre la strada all’ingegno e alla fantasia, che apre la strada all’amore, anche all’amore che non ha sesso. Quella libertà così inseguita che non fa capire, fino alla fine, se si è davvero liberi.
Non so voi, ma io durante tutto il racconto mi sono ritrovata a pensare che ai personaggi di fantasia si può rendere qualsiasi emozione, bruttura o bellezza. Si può affondare nella psicologia del personaggio, si può prendere spunto da chi si conosce, da una somiglianza, o dalla più fervida immaginazione, ma è giusto avere la presunzione di raccontare l’intimità di personaggi realmente esistiti? Fino a che punto si può entrare nei loro pensieri, nelle loro confidenze e nel perché del loro agire?
Ho provato a pensare a me. Potrei scrivere mille pensieri e dipingere mille tele, ma chi potrebbe riferire al mondo cosa provo durante la pittura, nella mia solitudine, o cosa provo durante l’amore? Chi può raccontare la mia voglia di ridere o di piangere?
Nessuno può conoscere il momento magico che mi pervade nel dipingere un quadro. Chi può spiegare davvero perché ho usato il nero o il giallo, o se non li abbia mescolati insieme e cancellati mille volte per ridipingere con nuova disperazione o nuova felicità? Sono domande che mi sono posta ogni volta che, affascinata dal racconto, chiudevo il libro.
Quando guarderò i quadri di Gauguin li osserverò sicuramente con occhio diverso. In passato non mi spiegavo perché le sue donne tahitiane avessero strani lineamenti maschili, grazie a questo libro credo di aver capito e lo trovo magnifico. Certamente davanti a un suo dipinto mi soffermerò a ricercare i particolari, come la piccola immagine del corvo in Nevermore, o ad indagare i suoi pensieri… ma poi penso che sono i pensieri di Gauguin descritti da Mario Vargas Llosa, un uomo vissuto più di un secolo dopo, sarà lo stesso?.. Non so, è solo una mia piccola considerazione, ma credo di sì.
Libro molto bello, capace di arricchire chi ama la pittura e i buoni libri, perché Mario Vargas Llosa, col suo modo di scrivere, sa davvero conquistare. Lo consiglio vivamente.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
chiudo questo magnifico minigruppo con un libro consigliato e un autore da leggere sicuramente :)
 
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