C'è sempre qualcuno più a sud.

Pungitopo

Far Far Away Member
Ma la peculiarità della Lega Nord è di sbandierare con foga alcune idee che hanno presa sugli istinti, per poi ritrattarle cinque minuti dopo, appena si accorgono che, fortunatamente, c'è un'altra buona parte dell'Italia che non la pensa come loro. La cosa sconvolgente è che siamo in balia di politici incompetenti che fin'ora l'unica cosa che hanno fatto, in tema di di immigrazione, è stato quello di fare il possibile perchè gli immingrati se ne stiano nel loro paese. E questa politica si è sgretolata, e ha manifestato tutta la sua inappropriatezza, appena i politici (dittatori) conniventi sono caduti (vedi Gheddafi, Mubarak, ecc.). Insomma, qui il punto non è più se sia giusto respingerli o farli entrare nel paese, quel punto è ormai superato. il punto è che le emigrazioni sono ormai inevitabili, in un mondo globalizzato, e soprattutto dopo gli sconvolgimenti avvenuti in quei paesi. Dunque è il caso di rimboccarsi le maniche e trovare politiche più intelligenti di immigrazione e di integrazione.

Sono totalmente d'accordo con te Apart. Questo e' un processo che non lo si puo' piu' fermare. In fondo non e' neanche qualcosa di strano, basta studiarsi un po' di storia.
 

mame

The Fool on the Hill
Sono invece rimasto stupito positivamente la prima volta che andai a Londra per l'elevata integrazione che c'era.
Nessun extracomunitario ai semafori (in tempi in cui da noi c'era la coda ai semafori), ma mi ha colpito che sui mezzi pubblici (dove tutti dovevano pagare il biglietto perche' erano controllati tutti e non a campione, mentre da noi in pochi lo pagano), c'erano controllori di ogni razza e nazione, tutti regolarmente impiegati.
Mi ha dato l'impressione di una cultura multiraziale molto integrata.
Certo anche a Londra c'erano i barboni nei parchi, ma la situazione mi sembrava molto piu' sottocontrollo.

Da noi (e qui attirero' sicuramente enne commenti), gli extracomunitari vengono usati a fini politici e quando dico a fini politici intendo non da una sola parte politica ma da entrambe le parti.
Nessuno ha mai cercato di fare qualcosa, di integrarli.

Non mi sembra che loro per primi cerchino di integrarsi, visti i casi di ragazze uccise dal loro stesso padre perché vivevano "all'occidentale", o costrette a sposare loro connazionali perché non possono sposarsi con "stranieri" (che poi sarebbero gli abitanti della nazione in cui loro stessi vivono). E non mi sembra che debba intervenire lo stato per smascherare il lavoro in nero. Siamo tutti bravi ad accogliere gli extracomunitarii quando poi li alloggiamo nelle baracche senza acqua, senza luce e senza riscaldamento e li mandiamo a lavorare nei campi per due euro a cassetta di pomodori o nei cantieri dove se hanno un incidente scavano una buca e li fanno sparire, ché tanto erano clandestini e nessuno andrà mai a cercarli (se avete letto "Gomorra"...). Questi datori di lavoro sanno bene di prendere dei clandestini e immagino si sentano molto "accoglienti" nel dar loro la possibilità di lavorare. Come al solito si chiede l'intervento dello stato, invece di dire che questi generosi ometti che offrono baracca e spiccioli sono dei criminali che approfittano della disperazione della gente. Invece no, deve essere sempre lo stato a stanarli. Lo stesso stato al quale si chiede di aprire le porte a tutti....
 

apeschi

Well-known member
Non mi sembra che loro per primi cerchino di integrarsi, visti i casi di ragazze uccise dal loro stesso padre perché vivevano "all'occidentale", o costrette a sposare loro connazionali perché non possono sposarsi con "stranieri" (che poi sarebbero gli abitanti della nazione in cui loro stessi vivono). E non mi sembra che debba intervenire lo stato per smascherare il lavoro in nero. Siamo tutti bravi ad accogliere gli extracomunitarii quando poi li alloggiamo nelle baracche senza acqua, senza luce e senza riscaldamento e li mandiamo a lavorare nei campi per due euro a cassetta di pomodori o nei cantieri dove se hanno un incidente scavano una buca e li fanno sparire, ché tanto erano clandestini e nessuno andrà mai a cercarli (se avete letto "Gomorra"...). Questi datori di lavoro sanno bene di prendere dei clandestini e immagino si sentano molto "accoglienti" nel dar loro la possibilità di lavorare. Come al solito si chiede l'intervento dello stato, invece di dire che questi generosi ometti che offrono baracca e spiccioli sono dei criminali che approfittano della disperazione della gente. Invece no, deve essere sempre lo stato a stanarli. Lo stesso stato al quale si chiede di aprire le porte a tutti....

Sono d'accordo con le tue osservazioni. E quindi?
 

mame

The Fool on the Hill
Sono d'accordo con le tue osservazioni. E quindi?

E quindi mi sembra un suicidio accogliere ventimila immigrati ai quali non si è in grado di offrire un letto decente per dormire e due pasti per mangiare (perché vi ricordo che a Lampedusa hanno anche protestato perché i pasti erano in ritardo), perché solo una percentuale minima di queste persone riuscirebbe a trovare un lavoro da un onesto datore di lavoro che li mette in regola. Gli altri farebbero la fine di tanti altri immigrati che nel nostro paese vivono in condizioni igieniche nulle, lavorano in nero o devono delinquere per vivere. Ho sentito in televisione che in realtà la Tunisia è in ripresa economica. Perché giovani tunisini (si badi bene che scrivo tunisini e non libici, che scappano da una guerra) tra i venti e i trent'anni vengono da clandestini senza documenti per lavorare in Italia invece di cercare un lavoro lì? Ma soprattutto, dove hanno trovato 1300 dollari da dare agli scafisti se davvero non avevano neanche da mangiare? Perché la Tunisia viene riconosciuta come stato dalle Nazioni Unite e intrattiene rapporti diplomatici con i paesi esteri, ma quelli che ci vivono sono tutti senza documenti e non possono viaggiare all'estero come gli abitanti di altri paesi civilizzati? Se in questi paesi i diritti umani sono repressi al punto che la gente non possiede documenti di identità, per quale motivo le Nazioni Unite non sono mai intervenute? Lo dico da ignorante, sperando che qualcuno mi spieghi quale sia realmente la situazione di questi paesi, perché io proprio non riesco a spiegarmi perché questa gente arrivi in Italia così, aggrappata ai barconi e senza documenti.
 

Zefiro

da sudovest
(...) Perché giovani tunisini (si badi bene che scrivo tunisini e non libici, che scappano da una guerra) tra i venti e i trent'anni vengono da clandestini senza documenti per lavorare in Italia invece di cercare un lavoro lì? Ma soprattutto, dove hanno trovato 1300 dollari da dare agli scafisti se davvero non avevano neanche da mangiare? Perché la Tunisia viene riconosciuta come stato dalle Nazioni Unite e intrattiene rapporti diplomatici con i paesi esteri, ma quelli che ci vivono sono tutti senza documenti e non possono viaggiare all'estero come gli abitanti di altri paesi civilizzati?(...) perché io proprio non riesco a spiegarmi perché questa gente arrivi in Italia così, aggrappata ai barconi e senza documenti.

I soldi li hanno trovati nello stesso posto dove i nostri nonni trovavano quelli per attraversare l'Atlantico mame, accantonando per anni, col concorso di tutta la famiglia (allargata) che investe in braccia da mandare in occidente, braccia che manderanno un mensile per noi risibile, per loro vitale. Sono dei disperati, semplicemente dei disperati. Ho sentito anche io parlare di qs ripresa economica tunisina in tv, ma ci sono stato in vacanza quest'anno e quando un paese è in ripresa economica si vede eccome, da mille segnali. Dei quali in Tunisia non c'era traccia.

Il plus nient'affatto trascurabile della Tunisia caso unico rispetto al resto del mondo arabo è che grazie al padre della patria, Bourghiba, hanno una legislazione occidentale (scuola dell'obbligo, assistenza medica di base gratuita e garantita, schemi pensionistici, etc etc...) e, non ultimo, parità assoluta de iure di diritti e doveri tra i sessi per cui le donne sono per legge in tutto e per tutto soggetti giuridici come gli uomini. Per il resto, specie nel sud, la fame più nera, palpabile, visibile, accecante. Una economia in ginocchio.

Ciò detto mi sento di condividere praticamente riga per riga i tuoi interventi in questo 3d. Chi arriva senza documenti qualcosa che non va, se non l'ha è comunque lecito sospettarlo. Più in generale, mi riesce difficile seguire regole e leggi (da locale) cui tutti (inclusi i non locali) non debbano sottostare. Solidarietà ed assistenza di primo intervento sempre comunque e senza limiti. Siamo uomini e non bestie (nordeuropee ed ipocrite nel caso di specie aggiungerei...) E poi rigorosissimo rispetto ed applicazione delle leggi in essere, su riconoscimento di asilo, espulsioni, rimpatri e quant'altro. Senza pericolosi buonismi di maniera che fan più danno che bene. Per un delinquente italiano, per quanto disperato, non ci sono né debbono esserci sconti, e giustamente aggiungerei. Mi piace sapere altrettanto di qualsiasi delinquente, quale che sia la sua latitudine. Latitudine che in nessun caso può costituire una attenuante, neanche di mera comprensione.

Non per altro ma quando qualcuno delinque, qualcun altro, tipicamente una persona per bene, soffre. Cosa che, in tanto giustificazionismo si tende, per i miei gusti, con delinquenti italiani e non, a dimenticare troppo spesso.
 
Ultima modifica:

apeschi

Well-known member
E quindi mi sembra un suicidio accogliere ventimila immigrati ai quali non si è in grado di offrire un letto decente per dormire e due pasti per mangiare (perché vi ricordo che a Lampedusa hanno anche protestato perché i pasti erano in ritardo), perché solo una percentuale minima di queste persone riuscirebbe a trovare un lavoro da un onesto datore di lavoro che li mette in regola. Gli altri farebbero la fine di tanti altri immigrati che nel nostro paese vivono in condizioni igieniche nulle, lavorano in nero o devono delinquere per vivere. Ho sentito in televisione che in realtà la Tunisia è in ripresa economica. Perché giovani tunisini (si badi bene che scrivo tunisini e non libici, che scappano da una guerra) tra i venti e i trent'anni vengono da clandestini senza documenti per lavorare in Italia invece di cercare un lavoro lì? Ma soprattutto, dove hanno trovato 1300 dollari da dare agli scafisti se davvero non avevano neanche da mangiare? Perché la Tunisia viene riconosciuta come stato dalle Nazioni Unite e intrattiene rapporti diplomatici con i paesi esteri, ma quelli che ci vivono sono tutti senza documenti e non possono viaggiare all'estero come gli abitanti di altri paesi civilizzati? Se in questi paesi i diritti umani sono repressi al punto che la gente non possiede documenti di identità, per quale motivo le Nazioni Unite non sono mai intervenute? Lo dico da ignorante, sperando che qualcuno mi spieghi quale sia realmente la situazione di questi paesi, perché io proprio non riesco a spiegarmi perché questa gente arrivi in Italia così, aggrappata ai barconi e senza documenti.

Io sono stato in Egitto ed in Tunisia, e la realta' purtroppo e' molto triste.

In egitto muoiono per strada accanto ai mega hotel occidentali in cui ci sono buffet con uno spreco immenso di roba, con piscina. (non sto esagerando, sono rimasto molto colpito dalla situazione).
Negozi non ne esistono, ci sono le vie del Cairo con i vari mercati, per lo piu' turistici.

Gli egiziani che stanno bene sono coloro che in qualche modo riescono a lavorare presso le strutture occidentali, soprattutto a Sharm stanno bene.

.
In Tunisia, apparentemente la situazione mi era sembrata migliore, a parte che mi ha colpito l'immensa sporcizia (in egitto ce ne era molta meno).

Dall'aereoporto a Tunisi i prati, i campi sono sommersi da spazzatura di ogni genere, rottami, plastica, sacchetti, una cosa indescrivibile. In Egitto sono stato nel 2000, in Tunisia nel 2004. Sono passati alcuni anni, quindi la situazione potrebbe essere diversa da come la sto descrivendo io.

A Tunisi, nel centro ci sono moltissime strutture occidentali, la via principale e' simile ad una citta' occidentale, appena fuori la via principale ci si imbatte nel paese reale

Le domande che ti poni sono le stesse domande che mi pongo io a cui non so rispondere.

Quest'anno ho vissuto un'altra contraddizione. Sono stato a Zanzibar (Tanzania). Ho conosciuto e parlato con diversi ragazzi del posto. Le donne stanno in casa ad accudire numerosi figli o escono con il velo.

I ragazzi piu' svegli (che parlano benissimo l'italiano) si occupano di accompagnare i turisti in giro per l'isola.
Ogni tour costa in media dai 20 ai 40 euro circa (preferiscono gli euro perche' il cambio e' migliore).
Ci raccontavano che solitamente un uomo ha fino a dieci, undici figli complessivi da piu' mogli.
L'eta' media era molto bassa e l'aspettativa di vita pure, al piu' arrivano a 40 anni (se ci arrivano).

I ragazzi delle spiagge stanno bene organizzando i giri per i turisti e grazie alle mance che riescono a recuperare, in giro invece c'e' tanta poverta', bambini per strada, donne con i tipici abbigliamenti musulmani.

Loro sostengono di non essere integralisti.

Una cosa mi ha colpito (ed ha colpito tutti). Uno di questi ragazzi che da un lato ci diceva che da loro lo stipendio medio e' molto basso, e' circa 80 euro al mese piu' o meno, aveva due o tre cellulari (lui come tutti gli altri suoi compari), un cellulare era un apple iphone (che non ho neppure io perche' mi sembra di buttare i soldi).

Contraddizioni immense ci sono, secondo me.

Non mi stupisco che non abbiano i documenti. Le pratiche non sono come da noi. Il loro modo di vivere e' totalmente diverso dal nostro. Poi, per carita', non sto dicendo che siano regolari. I documenti in qualche modo potrebbero farseli.

Io ho solo osservato una cosa, ed una diversita' notevole.
Ho confrontato la poverta' del nord Africa con la poverta' di Cuba.

Ho girato Cuba recentemente.
Si lamentano dell'embargo, sono poveri, il regime si sa, non e' certo positivo, pero' a Cuba ho notato una pulizia incredibile.

Manco una cartaccia per strada.

Gente povera, c'era pochissimo in giro, ma girando l'isola c'erano case povere, tutte con l'orticello coltivato ed i panni stesi, puliti, freschi di bucato.

Il livello di educazione e di cultura e' elevatissimo nell'Isola.

Tutti possono studiare (i libri se li passano tra studenti e chi li rovina deve pagare il danno, viene giudicato anche in funzione di come l'ha conservato). I ragazzi vanno a scuola tutti puliti ed in divisa. (Certo e' triste pensare alla situazione politica dell'isola, non vorrei essere frainteso).
Tuttavia mi e' sembrato un mondo povero ma molto organizzato. Molto diverso dai paesi del nord africa.

Anche qui sono poveri. Impazzivano per gli zainetti turistici (ne ho regalato uno ad un cameriere che era disposto a comprarlo pagandolo). Sono molto fieri e dignitosi.

NB: Ho fatto solo delle osservazioni.
Sono osservazioni reali, viste con i miei occhi. Non voglio in alcun modo fare paragoni di alcun genere tra i vari popoli. Ho solo osservato e riporto le impressioni.
Penso che le diversita' nascano da una cultura diversa, soprattutto dal punto di vista religioso.
 
In Italia fa più notizia una Hina Salem uccisa dal padre pakistano perché frequentava un occidentale, e non le 100 Marie picchiate dai padri e dai ragazzi. Ma si sa Hina Salem stava cercando di integrarsi e un bruto pakistano l'ha ammazzata, Maria A., Maria B., Maria C. erano italiane e perfettamente integrate e i genitori o i ragazzi erano dei delinquenti, non avevano l'aggravante del non volersi integrare. Uno che ammazza la figlia o la moglie o la ragazza è un delinquente criminale a prescindere dalla nazionalità e dalla religione.
Per quanto riguarda il lavoro nero, se non interviene lo Stato chi deve intervenire? Monsignor Mogavero oppure mons. Nogaro? Riguardo agli ometti che offrono baracca e spiccioli, mi trovi d'accordo, sono gente che approfitta dello stato di bisogno di quei disperati. E la definizione “ometti” è appropriata. Allo Stato io chiedo di accoglierli in modo umano, perché appartengono al genere umano, non sono bestie.
Cercare di ospitare in modo dignitoso questi migranti che arrivano pieni di speranza in Italia, non vuol dire essere buonisti. Vuol dire essere umani. Poi qui sopra, ma più pericolosamente sta passando nell'opinione pubblica che questi stranieri sono delinquenti e restano impuniti. Basta prendere i dati del Viminale per accorgersi che le cose non stanno così come sembrano. In Italia ci sono 5 milioni di stranieri, pari all'8% della popolazione. Nelle carceri italiane ci sono 68000 detenuti, 25 sono stranieri, pari al 36%. Mi sembra che questi dati dimostrino che non ci sia impunità dello straniero. Poi bisognerebbe fare delle distinzioni, chi taccheggia sta dentro, chi falsifica un bilancio per svariati milioni di euro se la cava con una pacca sulla spalla.
 

Zefiro

da sudovest
(...) Cercare di ospitare in modo dignitoso questi migranti che arrivano pieni di speranza in Italia, non vuol dire essere buonisti. Vuol dire essere umani. Poi qui sopra, ma più pericolosamente sta passando nell'opinione pubblica che questi stranieri sono delinquenti e restano impuniti. Basta prendere i dati del Viminale per accorgersi che le cose non stanno così come sembrano. In Italia ci sono 5 milioni di stranieri, pari all'8% della popolazione. Nelle carceri italiane ci sono 68000 detenuti, 25 sono stranieri, pari al 36%. (...)

Non sta passando nessuna opinione Baldassarre: tutti noi abbiamo stranieri nei nostri quartieri quando non nelle nostre case e siamo perfettamente in grado di distinguere una persona per bene da un delinquente. Come siamo perfettamente in grado di vedere il degrado che condizioni di vita inumane portano con sé. E con il degrado il pericolassimo bacino in cui pesca la delinquenza. Basta fare una passeggiata e guardare.

Esattamente i dati del Viminale che citi tu e che conosciamo tutti mostrano una impressionante incidenza (il 36% è un numero enorme, e non è il totale dei reati commessi, ma quelli per i quali si è tenuto un processo) di una tipologia di criminalità che trova il suo humus e la sua generazione ambientale in una non corretta attuazione delle politiche di immigrazione per cui un numero rilevantissimo di delinquenti si trovano sul nostro territorio e non avrebbero dovuto esserci.

Il fatto che l'8% della popolazione generi il 36% dei reati (passati in giudicato) con un fattore percentuale moltiplicativo 4 quindi, è semplicemente terrificante. E sospetto sia solo la punta dell’iceberg se si include la microcriminalità che normalmente resta impunita.

Chiudere gli occhi di fronte a tutto questo e politicamente sostenere de facto politiche di apertura indiscriminata o comunque lasche mi sembra una completa pazzia. La ulteriore deduzione semplificativa, che tutti gli immigrati sono per definizione delinquenti, per poi attribuirla ad altri, oltre che palesemente falsa in sé, è tutta tua.

Sull'altro passaggio (fondamentale) infine, quello di evitare che una volta regolarmente in sito, persone per bene mutino in delinquenti per forza di cose e necessità, temo invece il nostro paese sia pericolosamente indietro e poco attivo, su entrambi i piani: il primo, quello di una regolazione dei flussi immigratori commisurata alle capacità d’accoglienza del paese stesso, il secondo, quello del dispiegamento sul territorio di sagge, oltre che umane, necessarie e giuste, politiche di integrazione. Ed a quest’ultimo proposito, aggiungo, sarebbe ora ci svegliassimo altrimenti invece di governare il problema, il problema si governerà da sé. E non sarà nel migliore dei modi.
 
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apeschi

Well-known member
Io penso che a fronte di tante osservazioni vere e corrette, come gia' scrissi sopra, c'e' chi ci sta guadagnando politicamente da questa situazione.

Non voglio demandare tutto allo stato, pero' vedo costantemente con i miei occhi che a fronte di una estrema pubblicita', di concreto non vedo molto. E lo vedo ogni giorno.
E ritorno ai poliziotti e ai militari nella mia zona sempre fermi nello stesso posto mentre a trecento metri succede di tutto.
Non chiedo che ne mettano di piu', ma se quelli che gia' ci sono girassero per un raggio di 400-500 metri (giro dell'isolato) mi sentirei piu' sicuro.
A Milano inoltre hanno sbandierato i poliziotti di quartiere (subito dopo le elezioni dell'attuale sindaco), si sono visti per il primo mese (a fronte di una pubblicita' esagerata), poi basta, manco piu' uno per sbaglio.
Ora che siamo di nuovo sotto elezioni comunali stanno nuovamente promettendo piu' polizia (quando poi sappiamo tutti che in realta' sono stati fatti tagli alla pubblica sicurezza).

Non sto dicendo che deve pensare lo stato a tutto, ma se non lo fa lo stato chi lo fa?

Sempre il giorno dopo che si era insediato il sindaco hanno sgomberato una casa piena di extracomunitari.
E' intervenuta la polizia in massa.
Dopo due giorni tutto e' tornato come prima.

Ora, o non andavano sgomberati perche' erano regolari, (ma allora perche' questa azione e questa messinscena da film?), o erano irregolari (ma allora perche' il giorno dopo sono rientrati?). Perche' questa casa e' di proprieta' di poche societa' immobiliari che affittano agli extracomunitari? Perche' ci sono SUV Porsche, BMW e quant'altro parcheggiati sempre nel cortile? Non penso siano degli extracomunitari. Ma certo la mafia non esiste.

Io sopra scrissi che l'irregolarita' la vedo ogni giorno, ma la vedo per strada, la vedo tra gli extracomunitari e tantissimo tra i milanesi, e nessuno fa nulla.

Con che criterio possiamo noi puntare il dito contro gli extracomunitari, quando i nostri marciapiedi (li faccio tutti i giorni a piedi), sono sempre pieni di automobili parcheggiate abusivamente di rispettata e rispettabile gente milanese?
A volte e' impossibile passeggiare sui marciapiedi perche' sono occupati da automobili costantemente e dove non sono occupati da automobili sono pieni di cacche di cani.
Non aspettiamoci che sia lo stato a pulire i marciapiedi, e' questione di civilta' da parte dei proprietari dei cani che tra l'altro sarebbero anche obbligati a pulire, la multa alle macchine sui marciapiedi invece dovrebbero metterla i vigili.

Certo qui parliamo di delinquenza non di infrazioni al codice della strada, pero' se ci sono delle regole devono essere comunque rispettate. La colpa e' sempre e solo dell'altro, del diverso, io posso fare quello che voglio perche' tanto e' una sciocchezza al confronto.

Cioe' quello che voglio dire, siamo tutti qui a parlare di delinquenza, di extracomunitari, di immigrazione, di stato che non e' tenuto a risolvere tutti i problemi, intanto qualcuno sta creando il panico verso l'immigrato mentre le irregolarita' le abbiamo anche in casa nostra e pure al governo.

Due pesi e due misure.

Come ho scritto sopra non sto dicendo che si devono aprire indiscriminatamente le frontiere, pero' c'e' una classe politica che e' li' grazie ai voti creati dalla paura della gente e che non avra' mai interesse a risolvere i problemi in quanto esiste proprio grazie a questa paura.

Poi non so quale sia la soluzione.
Secondo me vanno applicate le regole vigenti. Hai commesso un reato ti rispedisco (e ritorno a quanto gia' detto), qualcuno poi o fa passare per reato qualsiasi pretesto oppure anche a fronte di reato non vorrebbe rispedirlo (parlo dei diversi schieramenti politici che cercano il massimo profitto elettorale ciascuno per la propria causa salvo poi non proporre nulla di fattibile e di concreto).

Leggendo i miei interventi qualcuno potrebbe concludere facilmente quello che piu' gli fa comodo e quindi o che io sia contro gli extracomunitari o che io sia contro i politici o che io sia favorevole ad un ingresso indiscriminato.

In realta' e' che e' facile parlare, dare pareri, schierarsi pro o contro ma qualcuno ha delle soluzioni?
E quindi?
Non lo so.

Sicuramente diffido da chi ha certezze e soluzioni per prendere voti politici. (Cosa ha fatto la destra al governo? Posso aspettarmi qualcosa di meglio? Ma d'altro canto, cosa ha fatto la sinistra al governo? Posso aspettarmi qualcosa di meglio? Poi ciascuno conclude liberamente. I miei sono semplici dubbi e domande che mi pongo ad alta voce.). Non si deve demandare tutto allo stato. E quindi? Cosa posso fare io singolo cittadino?

E' una soluzione bloccarli in massa? Non mi sembra.
E' una soluzione affondare le navi? Non mi sembra.
E' una soluzione aprire le frontiere indiscriminatamente? Non mi sembra.

Comunque la si voglia girare questa storia e' un gran casino.

Sono pessimista.

Fine.

E qui mi fermo.
 
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mame

The Fool on the Hill
Riguardo agli ultimi interventi:
1) come Zefiro, ritengo che nessun paese (forse neanche tra gli aborigeni dell'Australia) sia così arretrato da non prevedere che un essere umano abbia un documento di identità e il fatto che arrivino tutti in Italia senza documenti, evidentemente con il preciso scopo di non essere identificati, mi puzza moltissimo. Poi ribadisco: non dico che vadano tutti rimandati a casa, ma gli evasi se ne tornano in prigione al loro paese e solo quando avranno scontato la loro pena possono provare a chiedere di vivere in Italia da cittadini onesti. Non dimentichiamoci che il Brasile ha negato l'estradizione a una persona che ha commesso quattro omicidi in Italia e qua si è rivoltato il mondo. Per quale motivo dovremmo essere tolleranti verso persone che hanno commesso crimini nel loro paese e tenercele in casa?
2) l'immondizia per le strade ce l'abbiamo anche in Italia, ma qui si fa una questione di classe, perché a quanto sento raccontare in televisione a Napoli le montagne si spazzatura stanno solo fuori della cerchia del centro, perché in centro ci abitano i signori e non si vorrà mica che si tengano il sacchetto puzzolente sotto casa? Lasciamo che si ammali solo la povera gente che non può alzare il telefono e minacciare le alte cariche di lasciarle con il sederino per terra.
3) Come dice Zefiro, nessuno sta facendo passare l'equazione straniero=delinquente. Ma pensare che tutti riescano a trovare un lavoro in Italia e a mettersi in regola è un'utopia. Giocoforza tanti di loro dovranno mettersi al servizio di sfruttatori che li faranno lavorare in nero o finiranno per delinquere, e questo va prevenuto. Apeschi dice che il problema dovrebbe risolverlo lo stato, non il singolo cittadino. Ma lo stato attingerà dalle tasche del cittadino quello che gli servirà per dare ospitalità a queste persone. E sempre il cittadino paga laddove ci si affida al volontariato. Quanto sono contenti i cittadini italiani di sborsare soldi quando magari in famiglia ci sono padri o figli senza lavoro? E non ditemi che gli italiani certi lavori non li fanno perché non è vero. Forse non tutti sanno che in Italia c'è gente che va alla Croce Rossa per prendere pacchi di pasta che costano 50 centesimi. 50 centesimi: una cifra irrisoria. Si pensa che chiunque possa permettersi un pacco di pasta da 50 centesimi, invece c'è gente che ha bisogno di questa elemosina. Anche a me è stato insegnato che dove si mangia in due si mangia in tre, ma qua stiamo parlando di ventimila persone di cui non possiamo verificare neanche nome e cognome e per le quali lo stato chiede ai cittadini di aprire i cordoni della borsa. Credo che un minimo di regolamentazione sia un atto dovuto nei confronti della gente che non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena.
4) apeschi, mentre io raccolgo la cacca del mio cane al parchetto, vicino alla siepe c'è l'omino che fa pipì davanti a tutti in pieno giorno. Non voglio sottolineare il fatto che fosse un extracomunitario perché poi mi tacciano di razzismo. Ma forse davvero hanno un concetto di educazione molto diverso dal nostro.
 

Shoofly

Señora Memebr
.......mentre io raccolgo la cacca del mio cane al parchetto, vicino alla siepe c'è l'omino che fa pipì davanti a tutti in pieno giorno. Non voglio sottolineare il fatto che fosse un extracomunitario perché poi mi tacciano di razzismo. Ma forse davvero hanno un concetto di educazione molto diverso dal nostro.

boh.... su questo non ne sono tanto sicura dal momento che mi è capitato di vedere una marea di volte dei sordidi anzianotti nostrani far la pipì nei parchi.
Non solo...molti sono i ragazzotti bevuti che amano lasciare (soprattutto il venerdì e sabato sera) i propri "liquami" in giro per i vicoletti (chi è di Pisa, per esempio, conosce molto bene l'inconfondibile odore che promana da Via Porton Rosso e Vicolo del Tidi :paura: ché se ci passi d'estate con le infradito e non sei campionessa di slalom gigante sei fregata!)
 

mame

The Fool on the Hill
boh.... su questo non ne sono tanto sicura dal momento che mi è capitato di vedere una marea di volte dei sordidi anzianotti nostrani far la pipì nei parchi.
Non solo...molti sono i ragazzotti bevuti che amano lasciare (soprattutto il venerdì e sabato sera) i propri "liquami" in giro per i vicoletti (chi è di Pisa, per esempio, conosce molto bene l'inconfondibile odore che promana da Via Porton Rosso e Vicolo del Tidi :paura: ché se ci passi d'estate con le infradito e non sei campionessa di slalom gigante sei fregata!)

Assolutamente d'accordo con te. Infatti per me la sua nazionalità non aveva nessun peso. Ho visto un tizio fare pipì incollato alla sua stessa macchina parcheggiata in seconda fila in pieno giorno e in mezzo al traffico. Una roba sconcertante. In giro, i livelli di educazione sono molto svariati e non sempre inappuntabili. Voleva essere solo un esempio di come a volte non ci sia volontà di adattamento alla vita del posto. Ma non è un'accusa contro gli extracomunitari (anzi, come mi diceva una vecchietta al parchetto, gli "excomunitari"). Ho trovato scortese anche la Clinton che non si è uniformata all'etichetta in Giappone. Quando si va in casa degli altri, si dovrebbe avere rispetto per il loro modo di vivere. In fondo, al parchetto c'è il bagno pubblico....

http://www.corriere.it/cronache/11_...ra_b07080c2-698c-11e0-ba80-66da62c11518.shtml

Anch'io a scuola ho avuto un'alunna cinese che non ho mai visto. I suoi compagni mi raccontavano che la vedevano la mattina andare a lavorare con la madre. Insegnavo in una scuola media....
 
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Shoofly

Señora Memebr
A proposito di usanze locali (e della necessità di adeguarvisi :mrgreen:) mi viene ora in mente un aneddoto risalente al 1462 e relativo ad un buontempone di Valacchia, certo Vlad Ţepeş, che - a quanto pare - era un "fissato" dell'etichetta:

<<Vennero una volta da lui ambasciatori del Turco e, giunti davanti a lui, si inchinarono secondo il proprio costume, ma non tolsero dalla testa il berretto. Ed egli chiese loro: ‘Perché fate ciò? Siete venuti da un grande sovrano, e mi fate questo disonore. Ed essi risposero:

“Questo è il nostro costume, Signore, e tale ha la nostra terra".
Ed egli disse loro: "Ed io voglio fissare la vostra legge, affinché per salda la teniate". E ordinò che i loro berretti fossero fissati alle loro teste con piccoli chiodi di ferro; li congedò e disse loro: "Andate e dite al vostro sovrano: egli è avvezzo a sopportare da voi tale disonore, ma noi non siamo avvezzi; non mandi il proprio costume ad altri sovrani che non vogliono averlo, ma lo tenga presso di sé.”
>>


.......alla faccia dell'integrazione :OO

(da: Ja. S. Lur’e, Povest’ o Drakule, issledovanie i podgotovka, Moskva–Leningrad 1964, p. 117).
 

mame

The Fool on the Hill
A proposito di usanze locali (e della necessità di adeguarvisi :mrgreen:) mi viene ora in mente un aneddoto risalente al 1462 e relativo ad un buontempone di Valacchia, certo Vlad Ţepeş, che - a quanto pare - era un "fissato" dell'etichetta:

<<Vennero una volta da lui ambasciatori del Turco e, giunti davanti a lui, si inchinarono secondo il proprio costume, ma non tolsero dalla testa il berretto. Ed egli chiese loro: ‘Perché fate ciò? Siete venuti da un grande sovrano, e mi fate questo disonore. Ed essi risposero:

“Questo è il nostro costume, Signore, e tale ha la nostra terra".
Ed egli disse loro: "Ed io voglio fissare la vostra legge, affinché per salda la teniate". E ordinò che i loro berretti fossero fissati alle loro teste con piccoli chiodi di ferro; li congedò e disse loro: "Andate e dite al vostro sovrano: egli è avvezzo a sopportare da voi tale disonore, ma noi non siamo avvezzi; non mandi il proprio costume ad altri sovrani che non vogliono averlo, ma lo tenga presso di sé.”
>>


.......alla faccia dell'integrazione :OO

(da: Ja. S. Lur’e, Povest’ o Drakule, issledovanie i podgotovka, Moskva–Leningrad 1964, p. 117).

Ecco, mettiamo il busto alla Clinton perché faccia l'inchino per il resto della sua vita... :mrgreen::mrgreen::mrgreen:
 

Shoofly

Señora Memebr
uhm.... il vecchio Vlad le avrebbe certamente messo il manico di scopa (ma quello col braccio angolato per stare sempre a 45°).....:OO

(zona OT, passo e chiudo):mrgreen:
 

Mary70

New member
"...Piccoli e scuri, puzzano e rubano
Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali”.
“...Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.

Il testo è tratto da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912
 

Shoofly

Señora Memebr
"
“...Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.

Certo che questi Americani non eran scarsi quanto a complimenti..... però con i Padrini nostrani si misero subito a fare begli affari, altro che rimpatriarli....:W
 

mame

The Fool on the Hill
Dicevano le stesse cose degli irlandesi, dei polacchi e via dicendo. E la cosa non è poi tanto indietro nel tempo. Una mia collega di università mi raccontò che quando andò a stare per un po' negli Stati Uniti la gente le chiedeva se avesse la tv a casa, perché si immaginavano che in Italia vivessimo più o meno con la tecnologia del '700. Mi viene sempre in mente quando Sordi dice a David Niven in un film più o meno questa frase: "I nostri antenati avevano conquistato il mondo quando i suoi si dipingevano ancora la faccia di blu". Gli americani dimenticano spesso e facilmente che la terra se la sono presa togliendola agli indigeni che ci abitavano da molto tempo prima che loro "emigrassero". E anche allora davano agli indiani dei puzzoni incivili (loro invece sono civilissimi, anche se nel 2011 darebbero il porto d'armi persino a Hannibal the Cannibal). Ai nostri emigranti gli americani non avrebbero certo dato le case migliori (che forse non avrebbero potuto permettersi). Lo stesso avviene in Italia: agli immigrati le baracche fatiscenti. E di loro ne è quello che ne è stato di tanti italiani: alcuni si sono messi onestamente a lavorare, altri si sono messi a delinquere. La situazione in Italia è quella che è, adesso. Credo che la comunità europea debba essere unita nel farsi carico degli immigrati perché la realtà è che qua il bengodi non c'è. Mi piacerebbe che qualche politico che si riempie tanto la bocca di "accoglienza" e "spirito umanitario" se li prendesse in uno dei tanti appartamenti che si compra con i suoi megastipendi pagati da noi. E mi piacerebbe sapere quanti immigrati sono stati accolti e lavorano nella Città del Vaticano.
 
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