XXXVIII G.d.L - Ti con zero di Italo Calvino

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maredentro78

Guest
Grazie mare,il concetto l'ho fatto mio, perché lo condivido, ma è di un genio chiamato Carmelo Bene per il quale la lettura dovrebbe essere frequentata come oblio, come un non ricordo della pagina scritta.
Certo poi che ognuno di noi ha un suo modo per vivere un testo, ma se puoi prova ad ascoltare solo la musica di Calvino dimenticando le parole. ;)

Ti lascio una citazione tratta da La leggenda del Baal Shem,chissà che non possa aiutarti nella lettura che stai intraprendendo...

«Io porto in me il sangue e lo spirito di coloro che la crearono; e per il sangue e lo spirito essa si è fatta in me nuova. Sono anch'io nella catena dei narratori, anello fra gli altri anelli, e ridico ancora la vecchia storia; se essa suona come fosse nuova, il nuovo dormiva in lei fin da quando fu detta per la prima volta»

Si, un nuovo punto di vista è sempre arricchente!:wink:Grazie.
 

asiul

New member
Ti con zero ... il tempo

Cosa per noi è più importante, l’istante che viviamo o il futuro che avremo? Quale realtà è preferibile, quale la migliore? È poi così importante cercare una determinata realtà?
Cosa accadrebbe se il Leone morisse?La freccia verrebbe distrutta, io sarei salvo. È poi così importante?Forse no.
Sapere o vivere. Mi rendo conto di quanto possa essere importante l’istante. Tutto si decide, ma anche niente, non c’è concesso sapere se e come sarebbero potute andare le cose nemmeno vivendole in ogni Tn.

E allora cosa conta di più l’istante, il suo insieme o la sua sequenza?O cosa?
Chi lo sa. Io per mio conto non voglio sapere come andrà a finire. Spero che la freccia non raggiunga il bersaglio e che il tempo continui nel suo procedere lento. Mi prendo il mio t-universo e lascio che il tempo riempia i suoi spazi sequenza. Dacché il tempo non m’appartiene, il mio spazio è suo ed io amo essere schiava d’ogni suo istante. Perché…
”Ogni secondo è universo, il secondo che io vivo è il secondo in cui abito”.

Magnifico racconto, per il momento è il mio preferito.
 
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ila78

Well-known member
Brava!Certamente Calvino ha dato un suo senso logico a tutto. Ripeto anche qui un concetto espresso in altri luoghi.La lettura dev'essere puro oblio, non bisogna trovare un messaggio.Si deve poter godere del piacere di leggere, senza cercarci a tutti i costi un senso.

Solo un piccolissimo appunto personale.Questo di Calvino "è" un romanzo che ha una "sua" trama e un filo logico, Italo non scrive mai a caso. :)

Mmmm,:? devo trovarlo questo filo logico, sarà una sfida in più,:mrgreen: forse perchè Calvino è una lettura un po' (un bel po') lontana da quello che scelgo di solito.
 

ila78

Well-known member
Brava!Certamente Calvino ha dato un suo senso logico a tutto. Ripeto anche qui un concetto espresso in altri luoghi.La lettura dev'essere puro oblio, non bisogna trovare un messaggio.Si deve poter godere del piacere di leggere, senza cercarci a tutti i costi un senso.

Solo un piccolissimo appunto personale.Questo di Calvino "è" un romanzo che ha una "sua" trama e un filo logico, Italo non scrive mai a caso. :)

Mmmmm:?:? Allora dovrò impegnarmi di più per trovarlo questo filo logico. Forse faccio un po' fatica perchè Calvino è un po' (un bel po') lontano da quello che scelgo di solito,ma non importa, per ora è una scoperta piacevole.
 

SALLY

New member
L'ORIGINE DEGLI UCCELLI

Questo racconto mi è piaciuto più della "luna",metafora della chiusura mentale,della paura di ciò che non si conosce,delle distinzioni "mostri" e "non mostri",ma in realtà c'è già tutto sotto il sole,non ci sono divisioni,siamo noi che non vogliamo vedere,non vogliamo sapere,ci destabilizza l'oltre.Carina e spassosa l'immagine del fumetto,in qualche modo mi ha ricordato "La linea":
 

Pungitopo

Far Far Away Member
La molle luna

Eccomi al primo racconto....

Penso sia perfetto per cominciare....un racconto da consigliare assolutamente a tanti colleghi geologi...hihihi...lasciatemelo 'sedimentare' ancora un po' e poi vi dirò...intanto inizio L'origine degli uccelli...
 

velvet

Well-known member
La molle luna - L'origine degli uccelli

Ciao a tutti, finalmente ho iniziato anche io, mi scuso in anticipo se qualcosa può suonare ripetitivo, essendo arrivata ultima o quasi...:wink:

La molle luna
La prima sensazione che colpisce e travolge è l'avversione, l'odio (Sybil) e la paura (Qfwfq) per ciò che è diverso, poco conosciuto ed estraneo al nostro mondo, descritto perfettamente comunicando disgusto e 'schifo'. Le immagini della luna che 'cola' viscida sulla terra io l'ho immaginata un po' come gli attuali film di animazione, molto moderna... un po' 'piovono polpette' per chi l'ha visto... sarebbe perfetto in 3D...:mrgreen:
La seconda cosa si comprende a fine racconto ed è il capovolgimento nella lettura del mondo che ci circonda... il nostro progresso che solitamente vediamo come un allontanamento (positivo o negativo a seconda delle opinioni) dalla natura delle cose, è visto qui come un tentativo di tornare indietro, di ripristinare lo status quo...
"dopo centinaia di migliaia di secoli cerchiamo di ridare alla Terra il suo aspetto naturale di una volta"
Ed il racconto si conclude lasciandoti addosso proprio questa sensazione di poter vedere le cose sotto diversa prospettiva...

L'origine degli uccelli
Ancora l'avversione per il 'diverso', il mostro, che però in questo racconto supera la visione precedente... il racconto non si conclude con il tentativo di ripristinare cò che era, ma al contrario con il desiderio di ritrovare ciò che era diverso ma che dopo una iniziale avversione, ha mostrato invece la sua bellezza, perchè bellezza può esserci, anzi c'è, anche nel diverso, basta saperla vedere.
"una bellezza diversa, senza possibilità di confronto con tutte le forme in cui era stata da noi riconosciuta la bellezza"
 

SALLY

New member
Il sangue,il mare
.....volevo dire che,a ben guardare,dal punto di vista del fuori di prima cioè del dentro di adesso,il fuori di adesso cos'è?..................... e importare certo che importa anche quello,in quanto fuori,da quando è fuori,da quando quel fuori lì è di fuori,e si crede che sia più degno di considerazione del dentro,ma in fin dei conti anche quando era dentro importava....:? a me questa cosa ha mandato un po fuori.:mrgreen:...che dire,faccio un pò fatica con questo libro,forse perchè anch'io cerco un senso,un filo logico,che sicuramente ha.


I cristalli

Questo mi è piaciuto di più,due differenti personalità,una ha bisogno dell'ordine,della perfezione,mentre l'altra ha capito che l'ordine vero è quello che porta dentro di se l'impurità,la distruzione...motivo questo di un eterno bisticcio.
 

francesca

Well-known member
Sono arrivata a Priscilla, ho letto la prima parte, la mitosi
ma come Sally sto faticando non poco.
Non mi sembra di avere la concentrazione giusta.
Poi leggo i vostri commenti sui racconti che ho già letto, i commenti di Asiul, di Zefiro, di Skytti, insomma tutti e mi sorprendo a dirmi: ma guarda, non ci avevo pensato!
Ma che bello! Che interessante!
Come se nella mia lettura solitaria non riuscissi a cogliere niente di veramente profondo in quello che sto leggendo. Mi alluppo nei discorsi iterativi, nel fuori-dentro del racconto sul mare, nei mostri-non mostri di quello degli uccelli, ordine-disordine dei cristalli...: non vado più in là di questi che mi sembrano giri di parole che non mi portano da nessuna parte.
Non so se è il libro, se sono io, se è il periodo.

Comunque proseguo, ci mancherebbe.

Francesca
 

Dory

Reef Member
Sto leggendo Mitosi.
Devo dire che l'idea di Calvino, come tutte le sue idee, è tanto geniale quanto ambiziosa, forse molto più delle sue precedenti.
Sebbene all'inizio la cosa mi divertiva, pian piano non sono più tanto sicura che mi piaccia. La sua operazione mi sembra quasi disneyana, da cartone animato. Una sorta di anticipazione di Esplorando il corpo umano, dove le cellule sono una ri-produzione in scala microscopica dell'uomo, come se tutto ciò che ci circonda non fosse altro che un frattale della "figura umana"... se leggo i racconti in questa chiave, non mi piacciono per niente.
Ma so che le chiavi di lettura di tutto ciò che scrive Calvino sono molteplici, e chissà qual era la sua!

Sarà che in questo periodo la mia misantropia sta raggiungendo livelli percentuali particolarmente critici... :mrgreen:
Per cui...

... eccovi un mio globulo rosso che trasporta anidride carbonica... :mrgreen:

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SALLY

New member
Ho finito Priscilla,devo dire che non mi è dispiaciuto,ma concordo con Dory,man mano che leggevo nella mia mente si formava l'immagine di un cartone animato degli anni 80 "Siamo fatti così" :mrgreen:
Una cosa c'è che mi ha fatto riflettere,che noi siamo meri strumenti di trasporto,in realtà non decidiamo niente,non siamo niente di unico,ma solo un prolungamento di un inizio.
 
P

~ Patrizia ~

Guest
Sto leggendolo anche io. :)

Surreale, complicato, filosofico, delirante.
Una lettura complessa, sicuramente oltre i miei limiti.


Per ora, la parte che ho preferito è Priscilla.
Questo modo di descrivere l'amore è geniale.
Ho sottolineato moltissimo.

Non sono però assolutamente d'accordo con questa affermazione:
"... su di uno stato di mancanza puro e semplice non può nascere nulla, nulla di buono e neanche nulla di cattivo..."
 

francesca

Well-known member
anch'io sto leggendo priscilla e mi piace molto, per ora è sicuramente il racconto che mi piace di più.
Affascinante la descrizione dell'influenza dei geni dominanti su quello che si è, questo litigio mai risolto fra i genitori in cui alla fine prevale quello che dice uno, ma quello che dice l'altro continua ad esistere.
Affascinante l'idea che forse siamo più determinati dai caratteri che falliscono che da quelli vincenti.
Insomma per ora sento che c'è molto su cui riflettere.

Francesca
 
P

~ Patrizia ~

Guest
Affascinante l'idea che forse siamo più determinati dai caratteri che falliscono che da quelli vincenti.
c'è molto su cui riflettere.

Già. Condivido. Anch'io mi sono chiesta se, quanto e in quale modo emerge la parte recessiva di noi...
 

velvet

Well-known member
Ho terminato anche io Priscilla.

Calvino analizza stavolta il tema della riproduzione sempre in chiave evolutiva (mitosi-meiosi) e con il suo stile logico-filosofico che ha caratterizzato i precedenti due racconti.
Anche stavolta è uno spunto per numerose riflessioni.

Non mi è piaciuto particolarmente il concetto che vien fuori da ‘Meiosi’ secondo cui quello che siamo non dipende affatto da noi ma solo dai geni trasmessi dai nostri genitori, che la persona che incontriamo e a cui ci uniamo doveva essere quella proprio per la risultante dei geni trasmessici.
Quello che veramente ognuno di noi è ed ha è il passato; […] non esiste un presente […] non tendiamo a nessun futuro, non c’è niente che ci aspetta, siamo chiusi negli ingranaggi di una memoria che non prevede altro lavoro che ricordare sé stessa”
Mi piace invece pensare che almeno una parte della vita dipenda dall’individuo e non sia già determinata dai suoi geni. Tanto per dirla alla maniera di Calvino per me quello che non è stato, almeno in parte poteva essere.

Proprio per questo ho preferito il racconto ‘morte’ dove viene introdotto il concetto di discontinuità: “non sarà più l’uno o l’altro di quei due ma un altro ancora, un terzo”.

Per quanto riguarda il futuro, un giorno le macchine si autoriprodurranno attraverso messaggi incrociati? Potrebbe essere una possibilità di evoluzione? sembra un po' fantascienza, ma chi può dirlo? :boh:

Anch'io mi sono chiesta se, quanto e in quale modo emerge la parte recessiva di noi...

Per me è bello pensare che anche la parte recessiva almeno un po' ci influenzi, aumenterebbe secondo me l'unicità che c'è in ognuno di noi; non credo ci possa influenzare però più di quella dominante e soprattutto non nella maniera rancorosa ipotizzata da Calvino, cioè con il rancore di essere stata dominata e perciò in un certo senso repressa... almeno lo spero...:OO:paura: :mrgreen:

Surreale, complicato, filosofico, delirante.
Una lettura complessa, sicuramente oltre i miei limiti
Per lo stile anche io sto avendo ora qualche perplessità. Questo filosofeggiare dentro-fuori, essere-nonessere, che all'inizio ho trovato geniale e allettante a lungo andare mi sta un po' stufando (passatemi la parola).. sono passata da un 'ma che genio!' a un 'ancora???' :mrgreen:
Ma vediamo come continua... :wink:
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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